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It was Edward Lear who invented the word "nonsense". His "nonsense PICTURES and RHYMES" (later called limericks) were a great success. He was one of the first to start the English nonsense literature.
There was an Old Person of Cromer
Who stood on one leg to read Homer
When he found he grew stiff,
he jumped over the cliff,
Which concluded that Person of Cromer.
C'era un anziano signore di Pero
che stava su una gamba per leggere Omero.
Quando si sentì un po' irrigidito,
si gettò da un ripido sito,
il che mise fine al vecchio di Pero.
"Questa tesina contiene almeno un errore. Ci si potrebbe aspettare che per verificare la cosa sia necessario leggerla tutta. E invece lo sappiamo già fin d'ora. Infatti, se ci sono errori, ci sono. E se non ce ne sono, c'è quello che dice "questa tesina contiene almeno un errore". Dunque sappiamo che in questa tesina un errore c'è, anche se non sappiamo ancora qual è."
D. Markinson, "The paradox of the preface"
Interior monologue is often confused with the stream of consciousness, but the former is the verbal expression of a psychic phenomenon; while the latter is the psyichic phenomenon itself.
lack of chronological order
immediate speech without introductory expression
Un nonsenso è un'espressione che appare priva di significato. La letteratura del nonsenso, sia poesia che prosa, si basa sull'equilibrio tra ordine e caos, tra senso compiuto e non. Spesso presenta un mondo capovolto o alterato, ma è distinto dal fantasy.
Presenta frequentemente una matrice umoristica, che nasce però da uno spunto diverso rispetto ad uno scherzo: il nonsense suscita l'ilarità perché non ha senso, mentre lo scherzo perché ha un senso particolare.
the narrator may be present
"Il limerick comprime l'anatomico
con riso in spazio economico
ma i migliori concepiti
raramente son puliti
e il pulito è raramente comico."
lack of formal logical order
the action takes place within the character's mind
The American psychologist William James coined the phrase "stream of consciousness" to define the continuous flow of thoughts and sensations that characterize the human mind. It was impossible to reproduce the complexity of the human mind using traditional techniques, so writers looked for more suitable means of expression. They adopted the interior monologue to present, in a novel, the unspoken activity of the mind.
Molly Bloom is a fictional character in the novel Ulysses by James Joyce. She roughly corresponds to Penelope in the Odyssey. The major difference between Molly and Penelope is that while Penelope is eternally faithful, Molly is not.
The final chapter of Ulysses, often called "Molly Bloom's Soliloquy", is a long and unpunctuated stream of consciousness passage comprising her thoughts as she lies in bed next to Bloom. In the monologue, the thoughts of Molly Bloom are presented in contrast to those of the previous narrators, Leopold Bloom and Stephen Dedalus. Molly's physicality is often contrasted with the intellectualism of the male characters, Stephen Dedalus in particular.
In the course of the monologue, Molly accepts Leopold into her bed, frets about his health, and then reminisces about their first meeting and about when she knew she was in love with him
Il limerick è un breve componimento in poesia, tipico della lingua inglese, dalle ferree regole (nonostante le infinite eccezioni), di contenuto nonsense, umoristico o scapigliato, che ha generalmente il proposito di far ridere o quantomeno sorridere.
Un limerick è sempre composto di 5 versi, di cui i primi due e l'ultimo, rimati tra loro, contengono tre piedi e dunque tre accenti ("stress"), il terzo e il quarto, a loro volta rimati tra loro, ne contengono solo due. Le rime seguono dunque lo schema AABBA.
Nel limerick più comune il primo verso deve sempre contenere il protagonista, un aggettivo per lui qualificante e il luogo geografico dove si svolge l'azione, mentre i restanti versi sintetizzeranno l'aneddoto, e nell'ultimo verso (solitamente) viene richiamato il protagonista, magari definendolo meglio.
Il nonsenso è un genere parassita, che appare all'interno degli altri generi o tipi letterari. La correttezza formale è spesso bilanciata da un caos semantico o dai doppi significati. L'effetto del nonsenso è spesso ottenuto per eccesso di significati, e non per assenza. Famosi esempi sono rappresentati dai limericks.
Fra le varie tecniche e strumenti che caratterizzano il genere troviamo la tautologia.
Una tautologia, in logica, è un'affermazione vera per definizione, quindi fondamentalmente priva di valore informativo. Le tautologie logiche ragionano circolarmente attorno agli argomenti o alle affermazioni.
In linguistica, la tautologia è una figura retorica che consiste nell'aggiunta di contenuto ridondante e dal significato ripetitivo all'interno di un dato discorso al fine di porre maggiore enfasi. Spesso indica anche un'ovvietà: per esempio dire che una tautologia è una tautologia è senza dubbio tautologico.
Utilizzano oggetti per smontare la loro collocazione razionale ed il relativo significato d'uso comune.
Duchamp parla di se in terza persona
Duchamp espresse la volontà di negare il passato e di creare un nuovo contesto per l'arte.
"L'orinatoio del signor Mutt non è immorale, non più di quanto lo sia una vasca da bagno. Non ha importanza se il signor Mutt abbia fatto Fontana con le sue mani.
Egli l'ha scelta.
Egli ha preso un articolo usuale della vita di ogni giorno e lo ha collocato in modo tale che il suo significato d'uso è scomparso e ha creato un nuovo modo di pensare a quell'oggetto."
Letteralmente "pronto-fatto", fu inventato da Duchamp e costituì una delle provocazioni più ardite elaborate in ambito dadaista: l'artista preleva dal mondo reale oggetti banali e di uso quotidiano, li assembla, e li propone come opera d'arte da museo.
"Sono contro l'azione, per la contraddizione continua e anche per l'affermazione, non sono né favorevole né contrario e non do spiegazioni perché detesto il buon senso. Dada non significa nulla, è solo un suono prodotto dalla bocca."
(Manifesto Dada del 1918, Tristan Tzara)
"Noi sapevamo che non si poteva sopprimere la guerra se non estirpandone le radici. L'impazienza di vivere era grande, il disgusto si applicava a tutte le forme della civilizzazione cosidetta moderna, alle sue stesse basi, alla logica, al linguaggio, e la rivolta assumeva dei modi in cui il grottesco e l'assurdo superavano di gran lunga i valori estetici."
(Tristan Tzara)
Un non senso è ciò che appare privo di significato.
In inglese "nonsense" significa sciocchezza, assurdità, ma individua anche un prodotto della creatività basato appunto sull'assurdo.
Nata da una famiglia tedesca di origine ebraica, Gertrude Stein (1874-1946) è stata una scrittrice e poetessa statunitense.
Con la sua attività e la sua opera diede un impulso rilevante allo sviluppo dell'arte moderna e della letteratura modernista. Trascorse la maggior parte della sua vita in Francia. Apertamente omosessuale, molto celebre è la sua relazione praticamente "matrimoniale" con Alice Toklas.
Celebre è anche il Ritratto di Gertrude Stein del 1906 che le fece Picasso. Il quadro viene riconosciuto dagli storici dell'arte come il primo passo embrionale verso lo stile cubista.
Ad Oakland in California, Gertrude inizia gli studi. Nel 1893 si trasferisce con il fratello Leo a Cambridge, dove studia biologia e filosofia al Radcliffe College (la versione femminile della più famosa Harvard University), laureandosi nel 1897.
Nel 1902 si trasferì in Francia, che era allora al culmine del momento di creatività artistica, a Montparnasse. Dal 1903 fino alla sua morte la Stein visse a Parigi. Fino al 1914 divise la casa con il fratello Leo, che divenne un raffinato critico d'arte. Per l'intera vita, la Stein non ebbe preoccupazioni finanziarie, vivendo di un vitalizio garantito dall'azienda del fratello Michael.
Leo e Gertrude Stein misero insieme una delle prime collezioni di arte cubista, includendo tele di artisti come Pablo Picasso, Henri Matisse, André Derain, e ospitarono scrittori e artisti come Ezra Pound, Ernest Hemingway, Georges Braque e la coppia più ambita degli anni ruggenti francesi, Zelda e Francis Scott Fitzgerald. Per alcuni degli scrittori americani lontani dalla propria terra che ebbe modo di ospitare, coniò il termine Lost Generation.
Perciò, “Una rosa, è una rosa, è una rosa”, benché probabilmente la poetica dell’autrice tenda a spiegarlo come la presa visione di quello che quella cosa è in primis, senza fronzoli o simbolismi – la rosa può essere vista come una rosa ma anche come il simbolo della poesia romantica, ma pur sempre una rosa è a tutti gli effetti – penso che in fondo la sua ripetitività ben si fonda con la poetica del suo pittore cubista tanto amato, secondo cui, per quanto puoi scomporre ciò che vedi e ricomporlo sotto tutti i punti di vista, quello che apparirà non è che comunque l’oggetto reale.
Joan Mirò, "Blu II", 1961.