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buongiorno,
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benvenuti nella mia rubrica intitolata da dove
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si comincia in dedicata ai ragazzi adolescenti.
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Questa è la terza e ultima puntata della
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terza organizzazione di personalità di cui parleremo,
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quella dell' incerto
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l'organizzazione più misteriosa che vedremo
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nella prima puntata. Abbiamo visto com'è che l'incerto impara
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a tenere distanti
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perché spaventose le proprie emozioni.
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Nella seconda puntata abbiamo visto com'è
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che attraversa la turbolenza emotiva adolescenziale.
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Adesso vediamo un po' com'è che si struttura
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ehmm. Questa dimensione diciamo
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di controllo, all'interno dell' incerto,
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è l'adulto incerto, è un adulto che ha imparato,
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diciamo, a tenere il più lontano possibile le proprie emozioni.
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È per questo che, per esempio, è molto capace di fare lavori
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che lo
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è, dove serve freddezza, dove serve estrema lucidità, come per esempio i
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medici infermieri
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ehmm dove la propria incolumità è messa a repentaglio,
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come per esempio le forze speciali.
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Siete strutture su un piano di forza,
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quindi di autonomia
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potremmo vedere in certi più freddi, più glaciali, come se
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non gli importasse niente. No delle nostre emozioni
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in questo accade perché solitamente sono spaventati
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dalle loro oppure sul versante della debolezza,
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quindi magari
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avremo anche in certi hanno bisogno di tenere accanto
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qualcuno che li aiuti a
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tenere sotto controllo,
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ad essere, a rassicurarli. Diciamo così,
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che magari riversano di più il controllo sull'ordine sulla polizia,
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come vedremo
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nel caso del perfezionista che è l'ultima
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organizzazione di personalità che vedremo insieme.
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Sull'alimentazione
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è la convinzione che sta alla base. Diciamo, di questo schema dell'incerta
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è che se l'altro non mi vede,
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mi vede per quello che sono, ma non riesce a conoscermi fino in fondo.
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Io soffrirò di meno
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e
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se l'altro mi vede anch'io mi vedo quindi di fatto
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sono costretto a stare a contatto con quell'aspetto emotivo che tanto mi spaventa.
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Gnam
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Naturalmente questo schema non si rompe facilmente come nessun altro.
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Serve tantissima gradualità.
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Anche la paura
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merita di essere insomma di essere
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presa in estrema cura. È di essere trattata con estrema attenzione,
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però cioè sempre da ricordarsi che se non si rischia qualcosa di noi,
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quindi se non ci si
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conosce meglio, se non ci si mette mai in gioco
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sarà difficile anche stare veramente bene. Quindi l'incerto è una persona che
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soffre di meno, però
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sente anche meno il piacere,
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il benessere, la gioia e la serenità.
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Quindi
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piano però
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un passo alla volta, sempre in avanti.
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Io vi saluto, vi ringrazio. Ci vediamo la prossima volta con l'ultima
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organizzazione di personalità, quella del perfezionista