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L'ILIADE

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BY Alfio Simeoni 2019

NOTE INTRODUTTIVE

1. Iliade= da Ilio altro nome di Troia.

2. Racconta solo 50 giorni della guerra di Troia (c'erano altri poemi che insieme narravano tutta la guerra: Etiopide, Piccola Iliade, e altri fino alla distruzione della città e i Nostoi che narravano i ritorni in patria dei guerrieri greci).

3. Solo l'Iliade e l'Odissea sono completi come poemi, gli altri sono frammentari.

ANTEFATTO LONTANO E MITOLOGICO

Nozze di Peleo e Teti

Paride è ambasciatore a Sparta e si innamora di Elena, moglie di Menelao che non riesce a fermare i due amanti.

Agamennone, fratello di Menelao, decide una spedizione contro Troia per riportare a casa Elena.

La guerra fu un fatto storico anche se avvenuta per cause chiaramente diverse dal mito: forse sono stati guerrieri micenei a conquistare una zona che era strategica per per i commerci tra Mar Nero ed Egeo (1250 a.C. circa)

STRUTTURA PERSONAGGI VALORI

PARTIZIONI DELL'ILIADE

1. Lite furiosa tra Achille e Agamennone e ritiro dalla battaglia dell'eroe greco;

2. I Greci tentano di convincere Achille a ritornare in battaglia perchè i troiani stanno vincendo. Patroclo indossa le armi di Achille ma viene ucciso da Ettore;

3. Achille, furioso per la morte di Patroclo, decide di riprende il combattimento e la guerra volge a favore dei Greci: Ettore viene ucciso nel duello finale e viene tumulato nella cerimonia funebre finale.

SIMMETRIE: gran parte dei giorni sono raccontati dal 1 e dal 24 libro (20 giorni ciascuno):

a) primo libro: 9 giorni di pestilenza e 12 giorni in cui non succede nulla (ellissi);

b) ultimo libro: 12 giorni in cui Priamo aspetta di andare da Achille e 9 giorni in cui i troiani raccolgono la legna per la cremazione di Ettore.

Gran parte dei libri raccontano una sola battaglia della guerra. COMPOSIZIONE AD ANELLO.

PERSONAGGI

Achille: il più valoroso eroe greco, figlio di Peleo e Teti

Ettore: è l'eroe più grande dei troiani, uomo che si offre per la salvezza della patria, generoso, coraggioso (al di là dei valori familiari)

Agamennone: capo della spedizione e re di Argo e Micene. E' presentato come uomo arrogante che per la sua posizione vuole ubbidienza anche da Achille

Paride: interessato più all'amore che alla guerra, si mostra pavido nel duello contro Menelao.

Elena, Andromaca, Priamo, Nestore, Ulisse, Patroclo

GLI DEI

VALORI DOMINANTI

La gloria imperitura da ottenersi con il coraggio e la morte in battaglia

Onore che contrasta con la vergogna per un giudizio negativo dei compagni o della città

L'ospitalità: due eroi stanno combattendo ma saputo della conoscenza ospitale dei rispettivi genitori si fermano

I valori privati e familiari non sono esclusi ma soffocati da quelli militari

PROEMIO, CRISE ED AGAMENNONE

1. PROEMIO:

a) riassunto

b) invocazione alla Musa (aiutano a ricordare e indicano l'origine divina del racconto)

Il tema dell'opera è l'IRA di Achille (non la guerra di Troia). Questa ha portato alla morte eroi coraggiosi dei Micenei. Li ha resi cibo per gli animali (gli insepolti stavano fuori dall'Ade per 100 anni).

E' stato Zeus a decidere le perdite greche per l'offesa fatta da Agamennone a Crise, sacerdote di Apollo. Tutto inizia quindi dall'incontro tra Crise e Agamennone.

Dopo aver conquistato una città i soldati ottenevano un bottino, più grande per il capo della spedizione. Agamennone aveva ottenuto Criseide, una bella ragazza come schiava. Ma essa era figlia di Crise e il sacerdote offre un riscatto per riavere la ragazza.

Apollo crea una pestilenza nel campo greco perchè Agamennone non aveva restituito Criseide e aveva trattato male il sacerdote. Crise aveva portato molti soldi. Il sacerdote è caratterizzato dalle 'bende' e dallo scettro d'oro.

Tutti sono d'accordo tranne Agamennone, non vuole restituire il suo 'bottino' e caccia con brutalità Crise.

Epiteti formulari: a) Apollo che lungi saetta, b) Achei schinieri robusti.

Patronimici: Atridi (figli di Atreo)

Agamennone non vuole liberare Criseide: è sua e la terrà finchè diventerà vecchia.

Crise dispiaciuto se ne va alla riva del mare "urlante". Ma prega Apollo che lo vendichi.

Crisa, Cilla sono città in cui si venera Apollo (dio di origine asiatica ma grecizzato: Delfi e Delo).

'Sminteo': epiteto di Apollo (aveva ucciso topi).

Crise ha sacrificato molti animali per il dio e quindi ora deve soddisfare il suo voto: le sue frecce devono uccidere i Greci. Meglio prima creavano una pestilenza.

Oltre all'inumazione si usava la cremazione dei morti.

Achille, dopo 9 giorni di morti, chiama l'assemblea per capire le cause della pestilenza.

La lite tra Achille ed Agamennone/

Tersite

1. L'indovino Calcante rivela che la colpa della pestilenza è di Agamennone (rifiuto di restituire Criseide).

2. L'Atride si arrabbia molto con Calcante: lo accusa di predire sempre sventure (disse che le navi non sarebbero partite senza un sacrificio: Ifigenia).

3. Agamennone afferma che Criseide è più bella di Clitemnestra (poi lo ucciderà con Egisto, l'amante).

4. Nonostante tutto la restituisce però vuole un dono sostitutivo.

5. Achille reagisce definendolo avido: "non possiamo darti un dono perchè li abbiamo già divisi tutti". Ma Agamennone gli risponde che intanto Achille è contento perchè rimane coi suoi doni. E lo minaccia di prendergli il suo dono al posto di Criseide.

6. Intanto però rendiamo Criseide a facciamo un sacrificio di 100 animali ad Apollo per renderlo propizio.

7. Achille si arrabbia perchè minacciato nel prendergli un suo bottino (Briseide): in realtà lui è venuto in guerra solo per fargli un piacere, i Troiani non gli avevano fatto nulla di male.

Text #2

Text #4

Text #3

1. Achille comincia ad adirarsi: "mi sono meritato il mio dono e ora minacci di rubarmelo". Allora afferma di ritornare a Ftia, in patria, piuttosto di combattere per un avido come Agamennone. In realtà non ha intenzione di tornare perchè vuole aumentare la sua gloria con la guerra. Achille si ritira nella sua tenda ma non scappa.

2. Agamennone gli risponde che non gli importa nulla e confida in Zeus, non in Achille. "Puoi andartene, anzi così mi prendo la bella Briseide, la tua schiava".

3. Achille irato allora lascia il combattimento e prega Teti affinchè i greci subiscano sconfitte senza di lui.

ODISSEO E TERSITE Iliade, 2, vv. 211-277

Agamennone vuole provare il coraggio e la voglia di combattere dei suoi soldati e in assemblea domanda cosa vogliono fare: tutti allora si dirigono alle navi.

Ma Odisseo li richiama dicendo che era solo un'astuzia per conoscere la loro volontà di guerreggiare. Tutti obbediscono a parte TERSITE. Egli critica Agamennone ed è l'unico che esprime un pensiero diverso: quindi per noi è una figura positiva, ma per i Greci (non democratici ancora) rappresenta il male: colui che non obbedisce ai superiori. E' descritto come deforme e brutto anche fisicamente: per i Greci c'era corrispondenza tra bellezza-virtù. L'eroe è KALOS KAI AGATHOS (bello e buono).

Tersite esprime ciò che pensavano anche gli altri soldati ma non aveva diritto di esprimere il suo parere.

1. Tersite ricorda la lite tra Achille e Agamennone e dice che l'eroe l'avrebbe ucciso invece di ritornare nella tenda.

2. Ma per Omero Tersite non ha diritto a dire queste parole, quindi si avvicina Ulisse e lo rimprovera aspramente: "se parli ancora ti spoglierò e ti distruggerò di botte".

3. Ulisse usa lo scettro per colpire Tersite: questi cominciò a piangere e ha un ematoma sanguinante.

4. I soldati cominciano a ridere in modo ipocrita perchè in realtà pensavano le stesse cose di Tersite.

Paride e Menelao

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