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Potrebbe sembrare il più umile dei materiali. Nello Yemen li fanno ancora di sterco (e talvolta anche con le deiezioni umane). Eppure secondo la cosmogonia – il complesso dei miti che presso le varie culture sono alla base dell’origine del mondo – in Mesopotamia a inventare il mattone è addirittura il dio creatore Narduk. Le origini si collocano nell’area (dalla mezzaluna fertile all’Egitto) attorno al 4000 a.C. con la civiltà sumera, ma nel mito si collocano subito dopo la separazione della terra dalle acque e la nascita della vita: «Egli posò un mattone… costruì la casa, edificò la città». Il dio del mattone si chiamava Kulla ed era preposto alla restaurazione dei templi. Il mattone rappresenta simbolicamente il passaggio dell’umanità alla vita sedentaria e l’origine dell’urbanizzazione con le case, le città, il tempio, la reggia e gli edifici pubblici. Un passo talmente epocale da chiamare in causa per l’appunto un atto divino, un dono celeste agli uomini che si organizzano in comunità che producono sicurezza, socialità, cultura ma anche regole, a differenza della libertà del nomadismo. In epoca recente il grande architetto Louis Khan, di cui parleremo, ebbe a dire: «Chiedete a un mattone cosa vuole diventare e lui risponderà un arco. Voi direte che è troppo costoso ma lui ribadirà: voglio diventare un arco». Delle aspirazioni dei mattoni l’architettura sostenibile ha saputo fare tesoro.
da Il dio del mattone
di Antonella Cicalò
18 Ago 2014
https://www.smartinthecity.it/dio-mattone/
la civiltà antica che più si è identificata con il laterizio è
stata quella di Roma.
La disponibilità di argilla indusse uno sviluppo della qualità produttiva, già elevata nel vicino mondo etrusco, fino a impiegare il laterizio in sostituzione della pietra negli archi e nelle volte. Divenuti anche abili artefici di calcestruzzi di alta resistenza e durevolezza, i Romani riuscirono a coniugare il mattone all’arco, diventando maestri insuperati di questa tecnica costruttiva per tutti gli usi civili e monumentali. La grande varietà di tipi di muratura, adatti ai diversi impieghi, testimonia ancora oggi la perizia dei Romani in questa tecnica.
PRODUZIONE INDUSTRIALE DI LATERIZI
9. Taglio e rusticatura
3. Miscelazione diversi tipi di argilla
10. Essiccazione
4.Molazzatura. (macinatura per rendere omogeneo l'impasto)
1. Estrazione dell'argilla in cava.
2. Maturazione e smistamento dell'argilla
6. Mescolatore
12. Raffreddamento.
11- Cottura in forno.
5. Silos di sedimentazione (di tipi di impasto diversi)
7. Camera del vuoto (degasatura)
13. Imballaggio.
8. Estrusione
SOLAIO IN LATERO CEMENTO
PIGNATTE E TRAVETTI
ATTUALMENTE SONO I SOLAI PIù UTILIZZATI.
PIGNATTA
tegole marsigliesi
DECORAZIONI
FRANGISOLE IN LATERIZIO
COMIGNOLI