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Malattie apparato muscolo-scheletrico

Dott.ssa Alda Cervone de Martino

ARTRITE E ARTROSI

ARTRITE

L'ARTRITE REUMATOIDE è un'infiammazione cronica delle articolazioni di causa sconosciuta, in cui è coinvolto un meccanismo autoimmunitario mediato da autoancticorpi. E' una patologia più diffusa nei pazienti di sesso femminile e può colpire a qualsiasi età, anche pediatrica, interessando l'1-2% della popolazione. L'infiammazione associata all'artrite può causare deformazione delle articolazioni, compromettendo la capacità di svolgere anche i più semplici compiti quotidiani.

Non si conosce la causa certa dell'artrite reumatoide, ma è nota l'influenza di vari fattori genetici e ambientali.

CAUSE

L’artrite settica è un’emergenza medica. Si tratta di un’infiammazione articolare (da qui il nome di “artrite”) causata da un agente infettivo (batterio, virus o fungo) che nasce al di fuori dell’articolazione e che raggiunge la stessa articolazione in un secondo tempo.

In genere colpisce una sola articolazione, soprattutto una grossa articolazione, quale il ginocchio e l’anca; meno colpite sono le altre articolazioni: il polso, il gomito, la spalla e la caviglia. È più frequente negli anziani e nei bambini.

I sintomi principali sono: dolore, gonfiore, rossore e rigidità delle articolazioni. A seconda della forma di artrite con cui si ha a che fare, è possibile che compaiano altri sintomi tra cui febbre e brividi nell'artrite settica oppure tumefazioni dette "tofi" nel caso della gotta. L'artrite reumatoide è una malattia sistematica, può colpire vari organi e apparati causando gravi complicanze.

SINTOMI

La gotta è una malattia del metabolismo, caratterizzata da attacchi ricorrenti di artrite (dolore, arrossamento e gonfiore a livello articolare) causati del deposito di cristalli di acido urico nelle articolazioni.

È una forma complessa di artrite che colpisce, in circa il 75% dei casi, le articolazioni dell'alluce (per questo è volgarmente detta podagra). Colpisce più frequentemente gli uomini, sebbene l'incidenza sulle donne aumenti drasticamente con la menopausa. Gli attacchi in forma acuta sono estremamente dolorosi.

COME PREVENIRLA?

È possibile prevenire quelle forme di artrite associate alla gotta, a traumi delle articolazioni, oppure all'artrosi dovuta a un eccesso di peso, che sovraccaricando le articolazioni aumenta la probabilità di infiammarle. Per questo mantenere il proprio peso ideale o, in caso di sovrappeso, dimagrire aiuta a prevenire la comparsa di patologie articolari quali l'artrosi o la gotta. Non solo, mantenersi fisicamente attivi aiuta a conservare la flessibilità delle articolazioni. Inoltre, seguire una dieta povera di acido urico permette di evitare le riacutizzazioni artritiche della gotta.

L’ARTROSI è una malattia dovuta all’usura e all’invecchiamento delle articolazioni, che colpisce soprattutto le sedi più sottoposte al carico, cioè le anche, le ginocchia e la colonna vertebrale; più raramente può riguardare anche le articolazioni di mani e piedi.

L’artrosi è causata dal deterioramento della cartilagine che riveste le superfici ossee all’interno delle articolazioni. La cartilagine è un tessuto che riduce l’attrito fra le ossa e che quando si danneggia per usura perde la sua elasticità, diviene più rigida e più facilmente danneggiabile. I tendini e i legamenti dell’articolazione si infiammano causando dolore. Se la condizione peggiora le ossa possono arrivare a sfregarsi l’un l‘altra provocando dolore, gonfiore e rigidità e si possono anche formare beccucci ossei detti “osteofiti” spesso visibili a livello delle mani.

ARTROSI

L’artrosi è una malattia collegata all’invecchiamento e all’usura delle cartilagini articolari, che può essere favorita da fattori quali:

  • familiarità
  • sovrappeso e obesità;
  • fratture e lesioni articolari;
  • alcuni lavori che richiedono posizioni forzate (per es. stare inginocchiati a lungo) oppure il continuo utilizzo di alcune articolazioni (per es. le articolazioni delle dita delle mani);
  • sport come il calcio, in cui si ha un’usura precoce delle cartilagini di piedi e ginocchia;
  • malattie circolatorie che causano sanguinamento e danno nelle articolazioni (per es. l’emofilia, l’osteonecrosi avascolare).

CAUSE

SINTOMI

I sintomi più comuni dell’artrosi sono il dolore, la rigidità e la limitazione nell’utilizzo dell'articolazione.

Il dolore avvertito è di tipo meccanico, cioè maggiore dopo l’esercizio oppure quando si carica peso sull'articolazione interessata; di solito il dolore è più intenso la sera e si attenua con il riposo.

TRATTAMENTI

Non esiste un trattamento risolutivo dell’artrosi una volta instauratasi. La terapia principale è quella analgesica, con la somministrazione di antidolorifici al bisogno per limitare il dolore e permettere il movimento articolare.

In caso di artrosi localizzata a livello di un’articolazione specifica (per es. anche, ginocchia, mani) è possibile effettuare infiltrazioni con acido ialuronico, mentre l’utilizzo di corticosteroidi è limitato a casi rari di infiammazione associata ad artrosi.

Nei casi più gravi di artrosi, quando questi trattamenti sono inefficaci, si rende necessario il trattamento ortopedico con il posizionamento di protesi articolari.

CURIOSITA'

L'OSTEOPOROSI è una malattia sistemica dell'apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea legato prevalentemente all’invecchiamento. Questa situazione porta, conseguentemente, ad un aumentato rischio di frattura (in particolare di vertebre, femore, polso, omero, caviglia) per traumi anche minimi.

OSTEOPOROSI

L’incidenza di fratture da fragilità aumenta all’aumentare dell’età, particolarmente nelle donne

In Italia, il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni è affetto da osteoporosi e questi numeri sono in continua crescita, soprattutto in relazione all'aumento dell'aspettativa di vita.

Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa.

Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria.

La mortalità da frattura del femore è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% a un anno. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura.

Cinque mosse per mantenere le ossa in salute:

  • Mantieni uno stile di vita attivo
  • Segui una dieta varia ed equilibrata per prevenire sovrappeso e obesità
  • Assumi adeguate quantità di calcio e vitamina D
  • Diminuisci il consumo di sale (che aumenta l’eliminazione del calcio con l’urina)
  • Non fumare ed evita o limita il consumo di alcol.

CONSIGLIO

POLIMIOSITE

La POLIMIOSITE è una malattia del tessuto connettivo che provoca infiammazione muscolare (miopatia infiammatoria). La caratteristica principale della polimiosite è una debolezza muscolare che interessa soprattutto i muscoli del tronco, in particolare quelli delle spalle e dell'anca. A causa di questa debolezza, le persone colpite possono trovare difficoltoso salire le scale, alzarsi dalla sedia, pettinarsi. Altri sintomi possibili sono una sensazione generale di affaticamento e la difficoltà a deglutire (disfagia).

Le cause della polimiosite non sono ancora state identificate con precisione. Si sospetta una componente autoimmune ed è inoltre possibile che alcune infezioni batteriche o virali agiscano come fattori scatenanti.

CAUSE

Non esiste una cura risolutiva, ma è possibile intervenire per migliorare la forza e la funzionalità dei muscoli. In particolare, il trattamento può prevedere la somministrazione di farmaci corticosteroidi o immunosoppressori e la terapia fisica, con un adeguato programma di attività. Altre possibilità terapeutiche sono al momento in fase di sperimentazione.

POSSIBILITA' DI CURA

La DEGENERAZIONE DI ZENKER è una grave degenerazione ialina o necrosi dei muscoli scheletrici che avviene nelle malattie infettive acute.

La condizione prende il nome da Friedrich Albert von Zenker.

Si tratta di una degenerazione ialina dei muscoli scheletrici come retto addominale e del diaframma e si verifica nei casi di tossiemia grave come la febbre tifoide.

Grossolanamente i muscoli appaiono pallidi e friabili; al microscopio, le fibre muscolari sono gonfie, hanno una perdita di striature trasversali e mostrano un aspetto ialino.

DEGENERAZIONE DI ZENKER

Il DIVERTICOLO DI ZENKER è una formazione sacciforme, che si può riscontrare nella parete posteriore della faringe, appena sopra l'esofago.

In quest'erniazione si ferma il cibo ingerito, quindi la digestione viene rallentata e il boccone tende a tornare verso l'alto.

Il diverticolo di Zenker è la conseguenza di un indebolimento della parete muscolare: un aumento della pressione interna all'organo può indurre una graduale estroflessione attraverso un'area della tonaca che risulta più debole.

Nell'insorgenza del disturbo, inoltre, possono concorrere le anomalie della peristalsi esofagea, che normalmente agevola il passaggio del cibo allo stomaco.

DEFINIZIONE ACCURATA

Il diverticolo di Zenker può provocare disfagia, ossia una difficoltà durante la deglutizione o una sensazione di ostruzione, poiché il cibo trova un ostacolo alla sua discesa. Inoltre, possono verificarsi episodi rigurgito di cibo verso la bocca quando il paziente si flette in avanti o si distende.

Altre manifestazioni comprendono alitosi e senso di peso al torace. Il diverticolo di Zenker può occasionalmente causare problemi di respirazione, in quanto il cibo, tornando verso l'alto, provoca una sensazione di soffocamento; se il rigurgito è notturno, può verificarsi una polmonite ab ingestis.

SINTOMI

TRATTAMENTI

Gli interventi chirurgici per il diverticolo di Zenker possono essere:

  • Interventi transorali: avvengono “dall’interno” del viscere attraverso un endoscopio rigido o con endoscopio flessibile in casi selezionati.
  • Interventi per via cervicotomica: vengono effettuati dall’esterno mediante un’incisione chirurgica a livello del collo.
  • https://www.humanitas.it/malattie/artrite/
  • https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?area=Salutedonna&id=4491&lingua=italiano&menu=patologie#:~:text=L'osteoporosi%20%C3%A8%20una%20malattia,ossea%20legato%20prevalentemente%20all'invecchiamento.
  • https://www.telethon.it/cosa-facciamo/ricerca/malattie-studiate/polimiosite/
  • https://www.my-personaltrainer.it/Sintomi/Polimiosite
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Degenerazione_di_Zenker#:~:text=La%20degenerazione%20di%20Zenker%20%C3%A8,da%20Friedrich%20Albert%20von%20Zenker.
  • https://www.my-personaltrainer.it/Sintomi/Diverticolo_di_Zenker

FONTI

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