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THE
MOON
Il termine italiano "Luna"(fig.1) deriva dal latino lūna, da un più antico *louksna, a sua volta proveniente dalla radice indoeuropea leuk- dal significato di "luce" o "luce riflessa.
Fig.1 LUNA
Al giorno d'oggi esistono varie ipotesi sull'origine della luna, fra cui:
fig.2 La teoria dell'impatto gigante
Quest'ultima ipotesi attualmente è ritenuta la più attendibile per spiegare l'origine della Luna
Il 24 aprile 1972, poco prima della conclusione della missione Apollo XVI, gli astronauti rilasciarono una piccola sonda sulla luna , chiamata PFS-2, la quale avrebbe dovuto orbitare intorno al satellite per studiarne alcuni aspetti. Il precedente satellite, PFS-1, fu rilasciato otto mesi prima dalla missione Apollo XV e operò secondo i parametri di missione, lungo un'orbita ellittica (89-122 km). Ma, dopo solo due settimane e mezzo dal rilascio, PFS-2 precipitò sulla superficie lunare.
Solo in seguito si capì che l'incidente della PFS-2 fu dovuto ad anomalie gravimetriche della superficie lunare. In pratica dai nuovi dati si comprese che ogni grande bacino d'impatto lunare, quelli che noi oggi chiamiamo mari e che sono frutto dell'impatto devastante di un asteroide di grande dimensione, non solo hanno rimodellato gran parte della superficie lunare della faccia a noi visibile, ma hanno lasciato al suo interno, poco sotto la crosta, materiale ad alta densità, molto maggiore di quella tipica della crosta lunare. Probabilmente queste anomalie sono i nuclei "rocciosi e metallici" degli asteroidi che sono precipitati, ma il loro effetto è che distorcono pesantemente la gravità lunare e a quote al di sotto dei km le navicelle modificano fortemente la loro orbita iniziale ellittica o circolare, perdendo velocemente di quota e precipitando in pochissimi mesi (la PFS-2 in meno di venti giorni).
Un altro studio della NASA indica che la faccia nascosta potrebbe essere stata generata dalla fusione tra la Luna e una seconda luna della Terra, la quale si sarebbe distribuita uniformemente sulla faccia lontana della Luna che conosciamo. Questa teoria spiegherebbe anche perché il lato nascosto della luna si presenti più frastagliato e montuoso rispetto al lato visibile del satellite terrestre.
LA COMPOSIZIONE DELLA LUNA
La Luna è un corpo celeste internamente differenziato(fig.3): come la Terra ha una crosta distinta, un mantello, la cui astenosfera è parzialmente fusa e un nucleo. La crosta lunare è composta da una varietà di elementi primari: uranio, torio, potassio, ossigeno, silicio, magnesio, ferro, titanio, calcio, alluminio e idrogeno.
La parte interna del nucleo è ricca di ferro allo stato solido ed è circondata da un guscio esterno fluido costituito principalmente da ferro liquido. Attorno al nucleo si trova una fase parzialmente fusa, dovuta alla variabilità della rotazione lunare, costituita da zolfo e nichel.
Fig.3 COMPOSIZIONE DELLA LUNA
Inoltre sul suolo lunare troviamo uno strato di materiale sciolto che copre uno strato di roccia, detta regolite. La sua formazione è dovuta all'aggregazione gravitazionale di residui derivati dall'impatto con altri corpi (fig.4)
Fig4. REGOLITE
CURIOSITA' SULLA LUNA
La Luna è un satellite naturale, l'unico della Terra. Il suo nome proprio viene talvolta utilizzato, per antonomasia e con l'iniziale minuscola («una luna»), come sinonimo di satellite anche per i corpi celesti che orbitano attorno ad altri pianeti. Essendo in rotazione sincrona essa rivolge sempre la stessa faccia verso la Terra e il suo lato nascosto è rimasto sconosciuto fino al periodo delle esplorazioni spaziali. Durante il suo moto orbitale, il diverso aspetto causato dall'orientazione rispetto al Sole genera delle fasi chiaramente visibili e che hanno influenzato il comportamento dell'uomo fin dall'antichità. Impersonata dai greci nella dea Selene(fig.5) da tempo remoto considerata influente sui raccolti, le carestie e la fertilità. Condiziona la vita sulla Terra di molte specie viventi regolandone il ciclo riproduttivo e i periodi di caccia; agisce sulle maree e la stabilità dell'asse di rotazione terrestre
Fig. 5 . La Dea Selene
La Luna piena più vicina all'equinozio d'autunno, osservata dall'emisfero settentrionale, ha una caratteristica particolare. Il giorno del plenilunio la Luna sorge al tramonto del Sole e, a causa del suo movimento apparente verso est, il giorno successivo sorge leggermente in ritardo rispetto al tramonto del sole, mediamente di 50 minuti. In prossimità dell'equinozio d'autunno, questo ritardo è di soli 30 minuti a 40 gradi di latitudine nord. Così il periodo di buio tra tramonto del Sole e sorgere della Luna è minore che negli altri periodi dell'anno, garantendo in tempi antichi, un periodo di luce più lungo ai contadini per il raccolto. Per questo motivo la Luna piena più vicina all'equinozio di autunno è chiamata "luna del raccolto.(fig.6)
Fig.6 LUNA DEL RACCOLTO
LA LUNA ROSSA
La cosiddetta luna rossa(fig.7) in astronomia, è un fenomeno ottico per cui la Luna, anziché apparire nel cielo terrestre con il suo colore naturale, ovvero grigio-chiaro, appare di un colore ramato, che può variare tra il giallo-bruno e il rosso-mattone. Ciò avviene poiché la sua luce (che proviene dal Sole e che è reindirizzata sulla Terra) deve attraversare uno strato atmosferico più ampio rispetto a quello che trova nel momento in cui è più alta nel cielo; la radiazione luminosa deve pertanto oltrepassare una quantità maggiore di polveri e turbolenze dell'aria ed è soggetta a una maggiore diffusione. Tale azione è più efficace con i raggi a frequenze più elevate, di colore blu, e meno con quelli a frequenze più basse, di colore rosso : quindi poiché la componente rossa della sua luce non viene dispersa e arriva diretta ai nostri occhi, noi vediamo la Luna di colore rosso. Il fenomeno della Luna rossa, per questi stessi motivi, si verifica anche durante le eclissi lunari totali
fig.7 FENOMENO DELLA LUNA ROSSA
IL CINQUANTENARIO DELLO SBARCO SULLA LUNA
Gli uomini hanno messo piede per la prima volta sulla Luna il 20 luglio 1969, 50 anni fa, all'apice di una gara spaziale tra Unione Sovietica e Stati Uniti, ispirata dalla guerra fredda. Il primo astronauta a camminare sulla superficie lunare fu lo statunitense Neil Armstrong, comandante dell'Apollo 11. L'ultimo fu Eugene Cernan, che dopo 3 giorni e 3 ore trascorsi sulla superficie lunare con il collega della missione Apollo 17, Harrison J. Schmitt, la lasciò il 14 dicembre 1972 .L'equipaggio dell'Apollo 11 lasciò una targa di acciaio inossidabile, per commemorare lo sbarco e lasciare informazioni sulla visita a ogni altro essere vivente che la trovi
https://youtu.be/t6VpHyKXHBM
https://www.google.com/moon/