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ROMA

I romani, le conquiste e l'organizzazione politica

Secondo le fonti storiche , Roma fu fondata intorno alla metà del VIII secolo ( 753 a.C) da Romolo, discendente dalla dinastia degli Alba Longa

FONDAZIONE

Secondo la tradizione Rea Silvia figlia di Numitore, legittimo re di Alba ma spodestato dal fratello Amulio, si sarebbe unita con il dio Marte e avrebbe dato alla luce due gemelli, Romolo e Remo che furono abbandonati sulla riva del Tevere da Amulio che temeva di essere spodestato. I piccoli, tuttavia, sopravvivero grazie ad una lupa e dopo essere stai allevati dal pastore Faustolo aiutarono Numitore a tornare sul trono uccidendo Amulio fondando così una città.

TRADIZIONE

753 e il 509 a.C.

I 7 RE

753-713 a.C.

Il primo re fu Romolo, fratello di Remo e figlio di Rea Silvia (e perciò discendente di Enea) e del dio Marte.

ROMOLO

713-670 a.C.

Numa Pompilio fu il successore di Romolo. La tradizione riporta che egli diede un’organizzazione religiosa alla città, istituendo il calendario e i principali collegi sacerdotali.

NUMA POMPILIO

670-638 a.C.

un guerriero che diede a Roma l’egemonia sulle popolazioni circostanti e che riuscì a conquistare la più grande città vicina, che all’epoca era Albalonga, grazie alla leggendaria vittoria degli Orazi sui Curiazi.

TULLO OSTILIO

638-616 a.C.

Il quarto re di Roma fu Anco Marzio che rimane famoso per la sua espansione territoriale. Secondo la leggenda egli fondò la colonia di Ostia e fu il primo a promuovere opere pubbliche, come il ponte Sublicio, le saline, la prima prigione pubblica.

ANCO MARZIO

616-578 a.C.

eresse edifici pubblici grandiosi, come il Circo Massimo, il più antichi portici del Foro e il Tempio di Giove Capitolino, protettore della città.

TARQUINIO PRISCO

578-534 a.C.

Noto per la costruzione della nuova cinta di mura urbane (dette appunto “Serviane”) che circondava i sette leggendari colli di Roma.

SERVIO TULLIO

534-509

Il settimo ed ultimo re di Roma fu Tarquinio il Superbo che tentò di instaurare un governo tirannico.

Il suo regno è una monarchia assoluta e autoritaria imposta con la forza delle armi.

TARQUINIOIL SUPERBO

SOCIETÀ ROMANA

SOCIETÀ

Appartenevano alla “gentes”, raggruppamenti di famiglie che si consideravano discendenti da un unico antenato, dal quale prendevano il nome e praticavano culti comuni. I patrizi si distinguevano socialmente non solo per la loro ricchezza ma anche perché avevano gli “auspicia” ossia la possibilità di entrare in contatto con gli dei. Per molti anni inoltre, il privilegio militare era riservato ai patrizi.

PATRIZI

Il resto del popolo era composto dai plebei provenienti dalla “plebs” . I plebei erano lavoratori, contadini e artigiani che pagavano le tasse. Tra di essi vi erano anche dei benestanti. Quando Roma era in pericolo essi componevano l’esercito di Roma.

PLEBEI

I clienti erano plebei o stranieri che si erano messi al servizio dei patrizi in cambio di protezione. Questi godevano della libertà a differenza degli schiavi. Nei rapporti di “clientela” vi era un rapporto reciproco di solidarietà che per anni rimase alla base della società romana.

CLIENTI

Gli schiavi erano plebei che non avevano pagato i loro debiti (tasse) oppure erano schiavi di guerra. Non avevano nessun diritto ed erano impiegati nei lavori domestici o nei campi. Potevano essere liberati dai loro padroni.

SCHIAVI

I SANNITI

I Sanniti sono una popolazione stanziato lungo la costa dell'appenino centro-meridionale.

Fondamentalmente sono pastori ed agricoltori che vivono in una confederazione di tribù molto meno strutturata di Roma, ma sono molto forti e preparati militarmente

LE GUERRE SANNITICHE

343-341 a.C

i Sanniti invadono le fertili pianure della Campania e impadronendosi di Capua e Cuma.

Ciò mise in allarme Roma che sconfisse I Sanniti che dovettero rinunciare alle due città.

1a Guerra Sannitica

326-304 a.C

  • Inizialmente i Romani subiscono una grande umiliazione nel 321 a.C presso le Forche Caudine
  • Essi riescono a reagire costituendo un esercito imponente e organizzato secondo lo schema delle legioni.
  • Dopo una lunga guerra Roma ottiene la resa dei Sanniti e di conseguenza il controllo sul territorio campano

2a Guerra Sannitica

298-290 a.C

Dalla parte dei Sanniti si schierano i Lucani,Umbri, Sabini e Etruschi ma nonostante la coalizione formata, Roma impone il suo potere, sconfigge duramente I Sanniti e i suoi alleati nel 295 a.C. presso Sentino, in Umbria e conferma il controllo del territorio.

3a Guerra Sannitica

LE GUERRE

Le guerre puniche distrussero il buon rapporto che vi era tra romani e cartaginesi. Intorno al 280 a.C. fu stipulato un trattato di pace che sanciva che la Sicilia appartenesse a Cartagine. Questo non andò bene ai Romani che diedero il via ad una competizione armata contro Cartagine per il controllo dell'isola.

LE GUERRE PUNICHE

264-241 a.C

Nel 288 a.C. dei mercenari chiamati Mamertini si impadronirono di Messina. Nel 264 a.C. Messina fu asssediata da Gerone. I Mamertini chiamarono in loro aiuto i Cartaginesi. Una volta giunta la flotta i Mamertini che temevano un'invasione da parte dei cartaginesi chiesero aiuto ai romani.

La prima guerra punica

I romani accorsero in aiuto di Messina. Ma fu solo un pretesto poichè una volta allontanata la flotta cartaginese la spedizione divenne una conquista alla Sicilia. I cartaginesi però opposero resistenza e il senato Romano finanziò la costruzione di una gigantesca flotta che permise ai romani di vincere a MILAZZO. La guerra si trasferì in Africa dove Regolo riuscì ad arrivare nei pressi di Cartagine. Venne però fatto prigioniero e solo Catulo successivamente riuscì ad annientare la flotta di Cartagine e a vincere la battaglia

i romani

218-201 a.C

Mentre i Romani erano impiegati nella battaglia contro i Galli, Cartagine cercava una rivincita dopo le ingenti perdite dopo la Prima Guerra Punica. Le conquiste cartaginesi si espansero nella penisola iberica, precisamente in Spagna. I romani allarmati dalle conquiste di Cartagine stipularono un trattato di pace che costringeva i cartaginesi a fermare le loro conquiste al fiume Ebro.

La seconda guerra punica

Sagunto era una piccola città alleata dei romani situata a sud del fiume. Quando i cartaginesi assediarono la città e uccisero tutti i suoi abitanti, Roma dichiarò nuovamente guerra.

Sagunto

Il piano Di Annibale

Annibale penetrò in Italia al comando di ventimila fanti e seimila cavalieri. Egli si presentò come liberatore dei popoli italiani e grazie a questo ottenne alleanze molto importanti all'interno della penisola Italica che sancirono la disfatta dei romani.

Annibale

Nel 218 a.C. sia sul ticino che sulla Trebbia e nel 217 nei pressi del Trasimeno e infine nel 216 a Canne l'esercito romano venne sbaragliato dalla potenza militare di Annibale

Le guerre di Annibale

La vittoria Romana

La superiorità di Annibale era evidente, l'unico modo di vincere per i Romani era intercettare rifornimenti di cibo e uomini.

La ripresa dei Romani

In Italia fu importante la tattica di Fabio Massimo ossia di temporeggiare. Invece in spagna fu importante la tattica di scipione che attaccava gli avversari velocemente senza permettergli di difendersi. Scipione decise di attaccare Cartagine e quest'idea permise ai romani di vincere la guerra poichè nel 204 a.C. scipione nella battaglia di Zama distrusse l'esercito di Cartagine.

149-146 a.C

Gli interventi in Grecia e in Spagna

La terza Guerra punica

I Romani credevano che Cartagine potesse riarmarsi e allora decisero di invadere nuovamente la città. La città venne messa a ferro e fuoco e fu distrutta nel 146 a.C. dopo tre anni di assedio. Gli abitanti vennero deportati come schiavi. Nello stesso anno, causa rivolte Greche, i Romani furono costretti a marciare duramente distruggendo la città di Corinto. 3 Anni dopo anche la Spagna verrà conquistata e gli abitanti saranno schiavizzati.

Grazie per l'attenzione!

lavoro svolto da

Ravasi Leonardo e Ceruti Samuele 1^A

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