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La peste e il covid

Cos'è?

La peste

La peste è una malattia infettiva di origine batterica tuttora diffusa in molte parti del mondo, anche in alcune regioni dei paesi industrializzati. E’ causata dal batterio Yersinia pestis, che normalmente ha come ospite le pulci parassite dei roditori, ratti, alcune specie di scoiattoli, cani della prateria. In qualche caso le pulci possono infettare anche gli animali domestici come i gatti. Normalmente, Yersinia circola tra queste specie senza causare alti tassi di mortalità, e quindi questi animali sono sostanzialmente delle riserve infettive di lungo termine.

I vari tipi di peste

  • Peste bubbonica

  • Peste polmonare

  • Peste setticemica

Il sospetto di peste si dovrebbe avere in seguito alla manifestazione dei primi sintomi, soprattutto in presenza di un bubbone, e di una possibile storia di esposizione a roditori o pulci. L’incubazione della forma polmonare primaria invece dura da uno a tre giorni ed è caratterizzata da una polmonite acuta con tosse e sputo di sangue. Il tasso di morte nei pazienti con peste polmonare è del 50 per cento.

Azioni preventive per ridurre l’incidenza della peste si possono orientare soprattutto al trattamento igienico degli ambienti, con disinfestazione dei ratti e di altri roditori e delle pulci che li accompagnano, e all’educazione sanitaria pubblica. Campagne per la disinfezione anche delle aree rurali.

Le autorità sanitarie di Milano nutrivano forti timori che il passaggio delle soldatesche potesse diffondere la malattia, cosicché Alessandro Tadino, allora membro del Tribunale di Sanità e autore in seguito di un Ragguaglio più volte citato da Manzoni come fonte, rappresentò al governatore milanese don Gonzalo Fernandez de Cordoba il rischio incombente sulla città chiedendo provvedimenti di prevenzione, ma l'uomo politico rispose che la discesa delle truppe era dovuta a esigenze belliche imprescindibili e che bisognava confidare nella Provvidenza

Manzoni

A partire dal mese di maggio i casi di contagio crebbero notevolmente, complice il caldo che favoriva la diffusione del male, al punto che gli appestati non potevano essere più ospitati nel lazzaretto e si ipotizzò di creare un'area di raccolta dei malati fuori Porta Ticinese, oppure di sigillare l'intera zona di Porta Orientale dove i casi erano più frequenti .Alla fine di maggio i casi erano più di quaranta al giorno e fu deciso pertanto di creare un secondo lazzaretto al Gentilino, che fu affidato ai padri carmelitani e che divenne attivo a partire dall'8 di giugno. Nonostante le gride che proibivano di lasciare la città e minacciavano le solite pene severissime, come la confisca delle case e di tutti i patrimoni, furono molti i nobili che fuggirono da Milano per andarsi a rifugiare nei loro possedimenti in campagna.

Maggio

Il quadro preciso e storico di Tucidide non si ferma però all’attenta analisi dei segni clinici e degli effetti fisici: da questi punti egli parte per un’altrettanta precisa descrizione delle conseguenze morali, dell’inevitabile confusione, dello scardinamento della società e dei costumi. Vuole evidenziare come si stiano dissolvendo quei "foedera generis humani", cioè quei patti che rendevano possibili i rapporti tra gli uomini.

Tucidide

Tucidide formula l’ipotesi che il morbo provenisse dall’Africa, avendo colpito l’Egitto e la Libia. La malattia piombò su Atene all’improvviso con una violenza e una diffusione eccezionali. I primi contagiati furono gli abitanti del Pireo a conferma che il contagio veniva dal mare, ma corse voce che gli Spartani avessero avvelenato le cisterne. I primi sintomi erano forte calore alla testa, bruciore agli occhi e alla gola, arrossamento del volto, alito fetido. Poi il male scendeva nel petto con tosse e singhiozzo, poi allo stomaco e intestino con vomito e diarrea. Sulla cute comparivano piccole pustole e ulcere. Queste diventavano confluenti e assumevano carattere emorragico

Confronto tra Lucrezio e Tucidide

Lucrezio

La descrizione della peste di Lucrezio nel suo De rerum natura risulta completamente differente da quella di Tucidide, nonostante il soggetto in questione, quasi 400 anni più tardi, sia sempre lo stesso: la peste di Atene.

Da tutto ciò derivò un approccio completamente diverso: Lucrezio, infatti, operò una forzata condensazione degli eventi storici; la sua narrazione fu impregnata di forte partecipazione, drammaticità, sofferenza e angoscia; Come pure Tucidide aveva fatto, Lucrezio evidenziò anche il decadimento dei valori morali e dei costumi: i parenti abbandonavano i malati per paura del contagio ed i defunti venivano sepolti in fosse comuni, negando loro funerali dignitosi. Non solo il rito funebre era decaduto, ma anche ogni altra pratica religiosa: un chiaro segno della disgregazione del tessuto sociale.

Pochi versi bastano a tratteggiare uno scenario desolato: il morbo è un nemico, invisibile ma letale che, giungendo dalle terre lontane d’Egitto, spopola le campagne e devasta la città (6.1138-1140 Haec ratio quondam morborum et mortifer aestus / minibus in Cecropis funestos reddidit agros / vastavitque vias, exhausit civibus urbem, ‘Questa forma di morbo ed effluvio datore di morte seminò di cadaveri i campi nella terra di Cecrope, desolò le contrade e vuotò la città di abitanti’).

La sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2 (SARS-CoV-2) è il nome dato al nuovo coronavirus del 2019. COVID-19 è il nome dato alla malattia associata al virus.

SARS-CoV-2 è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente identificato nell'uomo. Il nuovo coronavirus rilevato in Cina nel 2019 è strettamente correlato geneticamente al virus SARS-CoV-1 che provoca la SARS, emersa alla fine del 2002 in Cina.

COVID-19

Le persone anziane di età superiore ai 60 anni e quelle con patologie preesistenti, come ipertensione arteriosa, problemi cardiaci, diabete, malattie respiratorie croniche, cancro e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita, trapiantati o in trattamento con farmaci immunosoppressori) hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia. Anche gli uomini di questi gruppi sembrano essere a un rischio leggermente maggiore rispetto alle donne.

È noto che il virus può essere trasmesso quando le persone infette presentano sintomi come la tosse. Una persona infetta può anche trasmettere il virus fino a due giorni prima che si manifestino i sintomi; la portata con cui tali infezioni asintomatiche contribuiscono alla trasmissione non è attualmente chiara.

Il periodo infettivo può iniziare uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi, ma è probabile che le persone siano più contagiose durante il periodo sintomatico, anche se i sintomi sono lievi e molto aspecifici.

Vaccini

Sono 3 i vaccini anti-Covid-19 in corso di somministrazione in Italia: i due vaccini a base di mRNA prodotti da Pfizer e Moderna e il vaccino a vettore virale prodotto da AstraZeneca insieme all’Università di Oxford. C'è poi il vaccino di Johnson&Johnson, che sfrutta la stressa tecnologia di AstraZeneca.

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