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Transcript

Roberta Cozzolino

Federica Izzo

3G

IL GOTICO

Il gotico è una fase della storia dell'arte che, da un punto di vista geografico, nasce nella regione intorno a Parigi, per poi diffondersi in tutta l'Europa

ARTE GOTICA

UNO STILE INNOVATIVO

L'architettura gotica è quella fase dell'architettura europea caratterizzata da particolari forme strutturali ed espressive, in un periodo compreso fra la metà del XII secolo e, in alcune aree europee, i primi decenni del XVI secolo

ARCHITETTURA

Le cattedrali gotiche presentano una struttura agile, aerea e leggera spinta verso l'alto.

tipica cattedrale gotica in pianta

SCULTURA GOTICA

Nell'ambito della scultura architettonica gotica si assiste all'utilizzo di specifici capitelli:

SCULTURA

  • a crochet (o a uncino) cioè a foglie stilizzate
  • a foglie (stiff-leaf) variante del capitello a crochet
  • naturalistico cioè con mazzi di foglie che circondano il vaso

FRANCIA

Chiesa abbaziale di Saint-Denis

Fu restaurata in stile gotico dall'abate benedettino Suger

la luce è l'elemento fondamentale, mezzo per arrivare a Dio

ampie volte ogivali costolonate

le volte erano sostenute da colonne anziche da pilastri polistili

cappelle radiali con un doppio ambulacro

(deambulatorio)

ITALIA

Basilica di San Francesco D'Assisi

timpano

rosone

È la prima forma di architettura gotica italiana, voluta dall'ordine mendicante (1228-1280)

portale strombato e bipartito

Chiesa superiore

  • unica navata di 4 campate
  • abside a pianta semicircolare
  • inondata di luce
  • archi rampanti poco inclinati
  • unica navata di 4 campate
  • abside a pianta semicircolare
  • bassi pilastri
  • volte ribassate

Chiesa inferiore

San Lorenzo Maggiore

Napoli (1284)

Basilica del Santo

Padova (1238)

Chiesa di San Francesco

Bologna (1236-1263)

  • 9 cappelle a pianta quadrata
  • archi a tutto sesto
  • crociere ogivali nelle navate laterali
  • i contrafforti si fondono con il tema dell'arco rampante
  • copertura a cupole
  • facciata in mattoni scavata da archi a tutto sesto
  • 9 cappelle a pianta quadrata (tranne quella centrale)
  • 3 navate con transetto sporgente
  • volte a crociera costolonate e alquanto ribassate
  • coro scandito esternamente da archi rampanti
  • 7 cappelle poligonali
  • 1 navata
  • corto transetto che separa il coro dalla navata
  • piccole cappelle coperte da volte a crociera ogivale
  • arco a sesto ribassato che inquadra l'abside
  • lunghe e strette finestre archiacute
  • claristorio

LA PITTURA ITALIANA DEL DUECENTO

Così come con le tecniche costruttive anche la pittura si è sviluppata in modo molto diverso da Paese a Paese. In Francia, Germania, Inghilterra e Paesi Bassi predominano la pittura su vetro e quella su tavola, in Italia invece l'affresco e il mosaico continuano ad avere una diffusione molto vasta. Successivamente vi si affianca una produzione di tavole dipinte.

CIMABUE

Con il passare del tempo i volumi iniziano a precisarsi e i colori si amalgamano in modo nuovo ed equilibrato. Inoltre la tecnica del fondo oro conferisce preziosità alle opere.

In questo contesto ebbe particolare rilievo la toscana, ambiente fertile e appropriato. Iniziano così ricorrenti committenze da parte degli ordini mendicanti.

CIMABUE

CIMABUE

La personalità di maggior spicco della pittura fiorentina del Duecento, nasce a Firenze intorno al 1240.

Fu attivo oltre che a Firenze in diverse città italiane come Roma, Assisi e a Pisa dove morì nel 1302.

Egli incomincia a sperimentare forme pittoriche ispirate da un nuovo concetto di aderenza alla realtà, si sentiva particolarmente attratto dal dipingere soggetti ispirati alla vita quotidiana.

Tutto questo è particolarmente evidente fin dal Crocifisso della Chiesa di San Domenico ad Arezzo:

croce dipinta, in pioppo

braccia allungate

ventre tripartito

dorature

verdaccio

effetto chiaro-scuro

CATTEDRALI E PALAZZI

Tra il XII e il XIV secolo in Italia fiorisce un'attività edilizia senza precedenti.

I vari Comuni, infatti, fanno a gara per dotarsi di cinte murarie sempre più grandiose,

al duplice scopo di difendersi e di dare prova della potenza economica raggiunta.

All'interno di tali muraglie l'attività edilizia riguarda sopratutto

le cattedrali e i palazzi pubblici.

Questi ultimi furono la grande novità nel panorama architettonico.

DUE FUNZIONI

CATTEDRALI E PALAZZI

carattere politico e propagandistico

garantire agli amministratori del Comune una sede adatta a metterli al riparo da eventuali pressioni esterne

Nasce così il centro urbano, un concetto moderno di centro cittadino solitamente compreso tra la cattedrale e il palazzo pubblico. I due poli infatti sono connessi da una via rettilinea.

FIRENZE

PALAZZO DELLA SIGNORIA

Costruto tra il 1299 e il 1314 fu probabilmente progetto di Arnolfo. Esso costituisce una delle interpretazioni più grandiose della tipologia del palazzo pubblico medioevale in Italia. Venne costruito in pietra forte e la sua forma squadrata a parallelepipedo conferisce all'edificio un aspetto semplice e severo.

merli guelfi

caditoie (botole)

torre di 94m (decentrata verso destra)

ballatoio (coronamento)

beccateli (archetti a tutto sesto)

SIENA

PALAZZO PUBBLICO DI SIENA

Fin dal XIII secolo, Siena fu la maggiore rivale politica ed economica di Firenze, con la quale si scontro militarmente più volte. La tipologia del palazzo pubblico fortificato trova dunque affermazione anche a Siena.

curvatura irregolare

massiccio corpo centrale

ali laterali simmetriche

muratura in mattoni

ampie aperture

al piano terreno

VENEZIA

PALAZZO DUCALE

Le esperienze veneziane sono diverse e difficilmente confrontabili con le precedenti. Ciò è dovuto alla particolare collocazione geografica e allo stretto rapporto con l’Oriente bizantino. Quindi anche il Trecento veneziano è segnato da una forte attività edilizia che trova nella fondazione di Palazzo Ducale.

Esso nacque in origine come cappella di palazzo, cioè in funzione esclusiva della corte doganale, tanto che iniziò ad essere sede vescovile (1807)

È stata riedificata diverse volte. Inizialmente la struttura doveva essere più piccola rispetto all’odierna e completamente circondata da canali.

Lo sviluppo complessivo dell’edificio è di tipo orizzontale. La forma che ne deriva è simile a quella di un parallelepipedo schiacciato.

7 pinnacoli

motivi a losanga

bianco (pietra d'Istria) rosso (marmo veronese)

colonnette su base attica e capitelli ispirati al corinzio

archi a sesto acuto in pietra d'Istria

porticato retto da basse colonne prive di base

GIOTTO

Giotto è il più grande pittore del Trecento e uno dei massimi artisti

di tutta la cultura occidentale. Di egli abbiamo scarse notizie biografiche.

Fu probabilmente figlio di un fabbro e nacque nel quartiere fiorentino

di Santa Maria Novella intorno al 1267.

Sappiamo poco anche della sua formazione ma si narra che Cimabue scoprì le abilità

del giovane vedendolo disegnare su di una roccia piatta una pecora.

Sul finire degli anni Ottanta del Duecento Giotto è a Roma dove conosce la pittura e i mosaici e entra in contatto con Pietro Cavallini, Cimabue e Arnolfo.

Essi contribuiscono in modo determinante alla sua maturazione artistica.

GIOTTO

  • da un nuovo senso di tridimensionalità
  • uso di una nuova prospettiva

“Il miglior dipintor del mondo”

-Giovanni Boccaccio

VEROSIMIGLIANZA

“Pictor egregius”

-Francesco Petrarca

“rimutò l’arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno; ed ebbe l’arte più compita che avessi mai più nessuno.”

-Cennino Cennini

  • uso sapiente dei colori e del chiaroscuro
  • cielo azzurro intenso

“Credette Cimabue nella pintura

tenet lo campo e ora ha Giotto il grido,

sì che la fama di colui è scura.”

-Dante Alighieri (terzina del Purgatorio)

IL CICLO DI ASSISI

IL CICLO DI ASSISI

L’esordio artistico di Giotto avviene nella Chiesa Superiore di San Francesco ad Assisi quando già intorno al 1290 inizia a lavorare al fianco di Cimabue.

Tale ciclo occupa la fascia inferiore delle pareti longitudinali della Basilica di Assisi e

si compone di 28 affreschi quadrangolari di grandi dimensioni leggibili in sequenza oraria partendo dal transetto di destra.

Ognuno di essi è incorniciato da due colonne tortili dipinte e mensole affrescate in una prospettiva molto realistica. Ciascuna campata accoglie tre episodi.

Sotto il registro figurati, infine, sono dipinte una cornice marmorea e un tendaggio che addobbano sontuosamente la parte inferiore della navata.

IL DONO DEL MANTELLO

Il dono del mantello è il primo dell’intero ciclo ad essere stato eseguito,

nonostante questo sono già presenti tutti gli elementi innovativi in particolare il chiaroscuro, la costruzione dello spazio e la composizione.

Nella raffigurazione dei personaggi si nota la precisa volontà di mettere i loro corpi nella maggiore evidenza possibile, Giotto conferisce naturalezza e volume e queste sue figure sembrano quasi emergere dal piano.

creano una sensazione di plausibilità

l'attenzione converge su Francesco

aumenta il senso di naturalezza

IL PRESEPE DI GRECCIO

La scena allude alla sacra istituzione del presepe da parte di Francesco. Secondo la tradizione egli ricostruì presso una grotta l’ambiente originario della Natività e la statua del Bambinello. San Francesco, in ginocchio al centro, indossa i paramenti da diacono ed è colto nel momento in cui sta sollevando con tenerezza la statua del Bambinello. I frati invece sono intenti a cantare gioiosi inni di gloria

le bocche spalancate ne costituiscono la realistica e vibrante testimonianza

il fatto di rappresentare la parchettatura del retro della croce è un’invenzione assolutamente nuova, che Giotto realizza con grande rigore geometrico, mettendo in evidenza la carpenteria lignea che rinforzava ogni croce dipinta.

CROCE DI SANTA MARIA NOVELLA

CROCE DI SANTA MARIA NOVELLA

Fu commissionata dai Domenicani per la basilica Fiorentina di Santa Maria Novella.

Si tratta di una tempera su tela a sua volta incollata su una tavola di grandi dimensioni.

La struttura è un legno di pioppo con parchettatura posteriore in robusto olmo.

testa ricade pesantemente in avanti

braccia tese

ventre non più tripartito

la natura umana prevale su quella divina

novità del supporto trapezoidale (suppedaneo)

CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI

CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI

Una delle più grandi innovazioni della pittura di Giotto è quella di addentrarsi nella caratterizzazione fisica e psicologica dei personaggi, indagandone a fondo l’anatomia e l’espressività.

Rispetto al ciclo francescano di Assisi, quello di Padova è concepito interamente da Giotto, il che gli consente di studiare con attenzione la disposizione degli affreschi.

anche gli angeli compiangono

il muro porta lo sguardo verso Gesù

SAN

GIOVANNI

MARIA

PIE DONNE

MADDALENA

l'attenzione converge verso Gesù

Compianto sul Cristo morto

SIMONE MARTINI

SIMONE MARTINI

Simone Martini nacque probabilmente a Siena intorno al 1284, ma opera anche ad Assisi dove partecipa alla decorazione della Chiesa Inferiore della Basilica di San Francesco. Realizza 3 polittici (Napoli, Pisa e Orvieto) Costituisce la base del Gotico Internazionale.

Quindi possiamo dire che la formazione di Simone Martini è assai ricca e complessa. Tra le sue opere più importanti ricordiamo l'Annunciazione. Si tratta di una grande pala in pioppo commissionata per l'altare di Sant' Anzano nel Duomo di Siena

5 medaglioni

(Geremia, Ezechiele, Isaia, Daniele)

5 archi a sesto acuto sormontati da guglie e altri motivi ornamentali

volto e mani semitrasparenti

volto reclinato sulla spalla destra (pudore)

SANT'ANZANO

SANTA MASSIMA

AMBROGIO LORENZETTI

AMBROGIO LORENZETTI

La nascita di Ambrogio Lorenzetti è collocata intorno all’ultimo quindicennio del XIII secolo. Opera anche a Firenze ed era immatricolato presso l’arte dei Medici e degli Speziali.

Tra le opere principali troviamo il ciclo del Buon Governo e il ciclo del Cattivo Governo.

Questi affreschi sono molto importanti in quanto sono una delle prime espressioni di arte civile e non religiosa del nostro medioevo.

Il buon governo è rappresentato da un vecchio saggio con scettro, scudo e corona vestito con un mantello bianco e nero.

l'ispirazione di Lorenzetti emerge in molti particolari, un esempio è l'allegoria della Pace, alla quale sono state conferite le sembianze di una giovane donna semidistesa su un cumulo di corazze, con un ramoscello d'ulivo nella mano sinistra. Ciò che evidenzia ancora di più il senso di pace è il colore della veste sottile e distesa, con pochi chiaroscuri.

complicato intrecciarsi di figure simboliche

GLI EFFETTI DEL BUON GOVERNO

Nella grandiosa allegoria sugli Effetti del Buon Governo in città e in campagna riesce a esprimersi in tutta la sua straordinaria spontaneità.

L'affresco è lungo circa 14 metri e rappresenta nella metà di sinistra la città di Siena e in quella di destra, un ampio tratto del contado circostante.

È la prima volta che il paesaggio solitamente ignorato a favore del fondo oro utilizzato come semplice sfondo diventa esso stesso soggetto principale.

Gli effetti del Buon Governo sono evidenziati dai particolari, ogni vicolo pullula di vita e la piazza principale è piena di uomini e donne sereni e indaffarati.

Ambrogio ci offre la ricca e ben governata Siena dei primi decenni del XIV secolo disegnando 10 fanciulle che danzano un antico ballo medievale.

Gli effetti positivi del buon governo si propagano anche al di fuori delle mura cittadine rappresentate in modo simbolico intendendo che una città giusta e ben governata non ha paura di essere assalita. Infatti, anche nelle campagne troviamo gli stessi principi d’ordine, prosperità e operosità (campi diligentemente coltivati, pascoli, frutteti e boschi rigogliosi).

In alto troviamo la Sicurezza (Secùritas) avvolta da un leggero velo mantiene la rappresentazione di un impiccato simbolo di una giustizia implacabile con chi tradisce le leggi.

Lorenzetti pur prendendo concretamente spunto dalla realtà, la trasforma togliendole ogni verosimiglianza e trasportandola in una dimensione di favola incantata.

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