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Il gotico è una fase della storia dell'arte che, da un punto di vista geografico, nasce nella regione intorno a Parigi, per poi diffondersi in tutta l'Europa
L'architettura gotica è quella fase dell'architettura europea caratterizzata da particolari forme strutturali ed espressive, in un periodo compreso fra la metà del XII secolo e, in alcune aree europee, i primi decenni del XVI secolo
Le cattedrali gotiche presentano una struttura agile, aerea e leggera spinta verso l'alto.
tipica cattedrale gotica in pianta
Nell'ambito della scultura architettonica gotica si assiste all'utilizzo di specifici capitelli:
Fu restaurata in stile gotico dall'abate benedettino Suger
la luce è l'elemento fondamentale, mezzo per arrivare a Dio
ampie volte ogivali costolonate
le volte erano sostenute da colonne anziche da pilastri polistili
cappelle radiali con un doppio ambulacro
(deambulatorio)
timpano
rosone
È la prima forma di architettura gotica italiana, voluta dall'ordine mendicante (1228-1280)
portale strombato e bipartito
Chiesa superiore
Chiesa inferiore
San Lorenzo Maggiore
Napoli (1284)
Basilica del Santo
Padova (1238)
Chiesa di San Francesco
Bologna (1236-1263)
Così come con le tecniche costruttive anche la pittura si è sviluppata in modo molto diverso da Paese a Paese. In Francia, Germania, Inghilterra e Paesi Bassi predominano la pittura su vetro e quella su tavola, in Italia invece l'affresco e il mosaico continuano ad avere una diffusione molto vasta. Successivamente vi si affianca una produzione di tavole dipinte.
Con il passare del tempo i volumi iniziano a precisarsi e i colori si amalgamano in modo nuovo ed equilibrato. Inoltre la tecnica del fondo oro conferisce preziosità alle opere.
In questo contesto ebbe particolare rilievo la toscana, ambiente fertile e appropriato. Iniziano così ricorrenti committenze da parte degli ordini mendicanti.
La personalità di maggior spicco della pittura fiorentina del Duecento, nasce a Firenze intorno al 1240.
Fu attivo oltre che a Firenze in diverse città italiane come Roma, Assisi e a Pisa dove morì nel 1302.
Egli incomincia a sperimentare forme pittoriche ispirate da un nuovo concetto di aderenza alla realtà, si sentiva particolarmente attratto dal dipingere soggetti ispirati alla vita quotidiana.
Tutto questo è particolarmente evidente fin dal Crocifisso della Chiesa di San Domenico ad Arezzo:
croce dipinta, in pioppo
braccia allungate
ventre tripartito
dorature
verdaccio
effetto chiaro-scuro
Tra il XII e il XIV secolo in Italia fiorisce un'attività edilizia senza precedenti.
I vari Comuni, infatti, fanno a gara per dotarsi di cinte murarie sempre più grandiose,
al duplice scopo di difendersi e di dare prova della potenza economica raggiunta.
All'interno di tali muraglie l'attività edilizia riguarda sopratutto
le cattedrali e i palazzi pubblici.
Questi ultimi furono la grande novità nel panorama architettonico.
DUE FUNZIONI
carattere politico e propagandistico
garantire agli amministratori del Comune una sede adatta a metterli al riparo da eventuali pressioni esterne
Nasce così il centro urbano, un concetto moderno di centro cittadino solitamente compreso tra la cattedrale e il palazzo pubblico. I due poli infatti sono connessi da una via rettilinea.
Costruto tra il 1299 e il 1314 fu probabilmente progetto di Arnolfo. Esso costituisce una delle interpretazioni più grandiose della tipologia del palazzo pubblico medioevale in Italia. Venne costruito in pietra forte e la sua forma squadrata a parallelepipedo conferisce all'edificio un aspetto semplice e severo.
merli guelfi
caditoie (botole)
torre di 94m (decentrata verso destra)
ballatoio (coronamento)
beccateli (archetti a tutto sesto)
Fin dal XIII secolo, Siena fu la maggiore rivale politica ed economica di Firenze, con la quale si scontro militarmente più volte. La tipologia del palazzo pubblico fortificato trova dunque affermazione anche a Siena.
curvatura irregolare
massiccio corpo centrale
ali laterali simmetriche
muratura in mattoni
ampie aperture
al piano terreno
Le esperienze veneziane sono diverse e difficilmente confrontabili con le precedenti. Ciò è dovuto alla particolare collocazione geografica e allo stretto rapporto con l’Oriente bizantino. Quindi anche il Trecento veneziano è segnato da una forte attività edilizia che trova nella fondazione di Palazzo Ducale.
Esso nacque in origine come cappella di palazzo, cioè in funzione esclusiva della corte doganale, tanto che iniziò ad essere sede vescovile (1807)
È stata riedificata diverse volte. Inizialmente la struttura doveva essere più piccola rispetto all’odierna e completamente circondata da canali.
Lo sviluppo complessivo dell’edificio è di tipo orizzontale. La forma che ne deriva è simile a quella di un parallelepipedo schiacciato.
7 pinnacoli
motivi a losanga
bianco (pietra d'Istria) rosso (marmo veronese)
colonnette su base attica e capitelli ispirati al corinzio
archi a sesto acuto in pietra d'Istria
porticato retto da basse colonne prive di base
Giotto è il più grande pittore del Trecento e uno dei massimi artisti
di tutta la cultura occidentale. Di egli abbiamo scarse notizie biografiche.
Fu probabilmente figlio di un fabbro e nacque nel quartiere fiorentino
di Santa Maria Novella intorno al 1267.
Sappiamo poco anche della sua formazione ma si narra che Cimabue scoprì le abilità
del giovane vedendolo disegnare su di una roccia piatta una pecora.
Sul finire degli anni Ottanta del Duecento Giotto è a Roma dove conosce la pittura e i mosaici e entra in contatto con Pietro Cavallini, Cimabue e Arnolfo.
Essi contribuiscono in modo determinante alla sua maturazione artistica.
“Il miglior dipintor del mondo”
-Giovanni Boccaccio
VEROSIMIGLIANZA
“Pictor egregius”
-Francesco Petrarca
“rimutò l’arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno; ed ebbe l’arte più compita che avessi mai più nessuno.”
-Cennino Cennini
“Credette Cimabue nella pintura
tenet lo campo e ora ha Giotto il grido,
sì che la fama di colui è scura.”
-Dante Alighieri (terzina del Purgatorio)
L’esordio artistico di Giotto avviene nella Chiesa Superiore di San Francesco ad Assisi quando già intorno al 1290 inizia a lavorare al fianco di Cimabue.
Tale ciclo occupa la fascia inferiore delle pareti longitudinali della Basilica di Assisi e
si compone di 28 affreschi quadrangolari di grandi dimensioni leggibili in sequenza oraria partendo dal transetto di destra.
Ognuno di essi è incorniciato da due colonne tortili dipinte e mensole affrescate in una prospettiva molto realistica. Ciascuna campata accoglie tre episodi.
Sotto il registro figurati, infine, sono dipinte una cornice marmorea e un tendaggio che addobbano sontuosamente la parte inferiore della navata.
Il dono del mantello è il primo dell’intero ciclo ad essere stato eseguito,
nonostante questo sono già presenti tutti gli elementi innovativi in particolare il chiaroscuro, la costruzione dello spazio e la composizione.
Nella raffigurazione dei personaggi si nota la precisa volontà di mettere i loro corpi nella maggiore evidenza possibile, Giotto conferisce naturalezza e volume e queste sue figure sembrano quasi emergere dal piano.
creano una sensazione di plausibilità
l'attenzione converge su Francesco
aumenta il senso di naturalezza
La scena allude alla sacra istituzione del presepe da parte di Francesco. Secondo la tradizione egli ricostruì presso una grotta l’ambiente originario della Natività e la statua del Bambinello. San Francesco, in ginocchio al centro, indossa i paramenti da diacono ed è colto nel momento in cui sta sollevando con tenerezza la statua del Bambinello. I frati invece sono intenti a cantare gioiosi inni di gloria
le bocche spalancate ne costituiscono la realistica e vibrante testimonianza
il fatto di rappresentare la parchettatura del retro della croce è un’invenzione assolutamente nuova, che Giotto realizza con grande rigore geometrico, mettendo in evidenza la carpenteria lignea che rinforzava ogni croce dipinta.
Fu commissionata dai Domenicani per la basilica Fiorentina di Santa Maria Novella.
Si tratta di una tempera su tela a sua volta incollata su una tavola di grandi dimensioni.
La struttura è un legno di pioppo con parchettatura posteriore in robusto olmo.
testa ricade pesantemente in avanti
braccia tese
ventre non più tripartito
la natura umana prevale su quella divina
novità del supporto trapezoidale (suppedaneo)
Una delle più grandi innovazioni della pittura di Giotto è quella di addentrarsi nella caratterizzazione fisica e psicologica dei personaggi, indagandone a fondo l’anatomia e l’espressività.
Rispetto al ciclo francescano di Assisi, quello di Padova è concepito interamente da Giotto, il che gli consente di studiare con attenzione la disposizione degli affreschi.
anche gli angeli compiangono
il muro porta lo sguardo verso Gesù
SAN
GIOVANNI
MARIA
PIE DONNE
MADDALENA
l'attenzione converge verso Gesù
Compianto sul Cristo morto
Simone Martini nacque probabilmente a Siena intorno al 1284, ma opera anche ad Assisi dove partecipa alla decorazione della Chiesa Inferiore della Basilica di San Francesco. Realizza 3 polittici (Napoli, Pisa e Orvieto) Costituisce la base del Gotico Internazionale.
Quindi possiamo dire che la formazione di Simone Martini è assai ricca e complessa. Tra le sue opere più importanti ricordiamo l'Annunciazione. Si tratta di una grande pala in pioppo commissionata per l'altare di Sant' Anzano nel Duomo di Siena
5 medaglioni
(Geremia, Ezechiele, Isaia, Daniele)
5 archi a sesto acuto sormontati da guglie e altri motivi ornamentali
volto e mani semitrasparenti
volto reclinato sulla spalla destra (pudore)
SANT'ANZANO
SANTA MASSIMA
La nascita di Ambrogio Lorenzetti è collocata intorno all’ultimo quindicennio del XIII secolo. Opera anche a Firenze ed era immatricolato presso l’arte dei Medici e degli Speziali.
Tra le opere principali troviamo il ciclo del Buon Governo e il ciclo del Cattivo Governo.
Questi affreschi sono molto importanti in quanto sono una delle prime espressioni di arte civile e non religiosa del nostro medioevo.
Il buon governo è rappresentato da un vecchio saggio con scettro, scudo e corona vestito con un mantello bianco e nero.
l'ispirazione di Lorenzetti emerge in molti particolari, un esempio è l'allegoria della Pace, alla quale sono state conferite le sembianze di una giovane donna semidistesa su un cumulo di corazze, con un ramoscello d'ulivo nella mano sinistra. Ciò che evidenzia ancora di più il senso di pace è il colore della veste sottile e distesa, con pochi chiaroscuri.
complicato intrecciarsi di figure simboliche
Nella grandiosa allegoria sugli Effetti del Buon Governo in città e in campagna riesce a esprimersi in tutta la sua straordinaria spontaneità.
L'affresco è lungo circa 14 metri e rappresenta nella metà di sinistra la città di Siena e in quella di destra, un ampio tratto del contado circostante.
È la prima volta che il paesaggio solitamente ignorato a favore del fondo oro utilizzato come semplice sfondo diventa esso stesso soggetto principale.
Gli effetti del Buon Governo sono evidenziati dai particolari, ogni vicolo pullula di vita e la piazza principale è piena di uomini e donne sereni e indaffarati.
Ambrogio ci offre la ricca e ben governata Siena dei primi decenni del XIV secolo disegnando 10 fanciulle che danzano un antico ballo medievale.
Gli effetti positivi del buon governo si propagano anche al di fuori delle mura cittadine rappresentate in modo simbolico intendendo che una città giusta e ben governata non ha paura di essere assalita. Infatti, anche nelle campagne troviamo gli stessi principi d’ordine, prosperità e operosità (campi diligentemente coltivati, pascoli, frutteti e boschi rigogliosi).
In alto troviamo la Sicurezza (Secùritas) avvolta da un leggero velo mantiene la rappresentazione di un impiccato simbolo di una giustizia implacabile con chi tradisce le leggi.
Lorenzetti pur prendendo concretamente spunto dalla realtà, la trasforma togliendole ogni verosimiglianza e trasportandola in una dimensione di favola incantata.