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La religione in eritrea

LE RELIGIONI PRECRISTIANE

LE RELIGIONI PRECRISTIANE

Una storia in comune

La storia religiosa di Eritrea ed Etiopia è la medesima, quindi tutto ciò che verrà detto in seguito è applicabile sia all'Eritrea sia all'Etiopia

L'ebraismo

L'ebraismo

Prima dell'avvento cristiano, era la maggiore religione

Le religioni locali

Le religioni locali

Numerose minoranze linguistiche hanno sempre popolato l'Eritrea e alcune di esse sono arrivate sino ad oggi. Quelle precristiane erano di carattere spiritistico o politeista. La principale adorava le tre divinità di Astar (il cielo), Meder (la terra) e Beher (il mare).

Il Cristianesimo

IL CRISTIANESIMO

Il Cristianesimo era già presente

Il Cristianesimo era già presente

Già prima che il cristiansimo diventasse religione ufficiale esso era presente in Eritrea: molti mercanti convertitisi al suo messaggio, infatti, viaggiavano da un nucleo abitativo all'altro evangelizzandoli. Fu uno di essi, imprigionato per la sua Fede dal re di Axum, a convertire quest'ultimo e a far sì che il Cristianesimo divenisse religione di tutto il regno (consistente in Etiopia ed Eritrea)

L'importanza del Cristianesimo

I monaci cristiani da subito costruirono centri di culto per istruire la popolazione come i confratelli europei. Ciò contribuì ad una crescita culturale e religiosa uniforme del popolo delle zone conquistate dal Cristianesimo.

L'importanza del Cristianesimo

La dipendenza dalla Chiesa di Alessandria

La dipendenza dalla Chiesa di Alessandria

La Chiesa ortodossa Etritrea è sempre stata molto chiusa. Già dalla dipendenza diretta dalla Chiesa di Alessandria in quanto sua sottodiocesi e poi anche una volta ottenuto il titolo di "Diocesi di Axum" (328-373) ogni tentativo di conversione al cattolicesimo è stato respinto duramente. Ciò è avvenuto, paradossalmente, con maggiore efficacia rispetto che verso l'Islam.

L'Islam

Come nel mondo, anche nel Corno d'Africa le due principali religioni sono state quelle monoteiste di Cristianesimo e Islam

L'ISLAM

L'Arrivo dell'Islam

L'Arrivo dell'Islam

L'Islam è arrivato in Eritrea verso la fine del VII secolo, data relativamente tardiva contando il fatto che esso sia nato un secolo prima. Ciò avviene poichè le Guerre di Religione in Eritrea sono state combattute molto meno che in Arabia e le predicazioni pacifiche sono state predilette dai musulmani.

I danni dell'Islam

Purtroppo, i musulmani adottarono una politica di intolleranza religiosa verso i cristiani, costringendoli alla conversione o all'allontanamento. Per questo motivo, monasteri e luoghi di culto gestiti da uomini di religione rimasero esclusi dalla vita quotidiana del luogo e furono costretti a rifugiarsi in luoghi appartati e lontani dai centri abitativi. Ciò causò una spiacevole ondata d'ignoranza che investì tutto il Corno d'Africa fino ad una relativa ripresa cristiana.

LA RELIGIONE FINO AD OGGI

Come sono andati alternandosi Islam e Cristianesimo Ortodosso

LA RELIGIONE FINO AD OGGI

Il 1700

La ripresa dei cristiani

I musulmani governano tutta la penisola del Corno d'Africa fino al XIX, respingendo tenacemente ogni tentativo di rievangelizzazione (soprattutto da parte dei cattolici). All'inizio del Settecento però si nota una ripresa ortodossa, la cui origine sono proprio i monasteri, che si palesa fortemente dalla fine della prima metà del secolo; infatti a quel punto i tre quarti della popolazione sono di nuovo Cristiani.

La ribalta dei musulmani e la stabilità religiosa

Durante la seconda metà del 1700 è un'ondata di seguaci di Maometto a investire l'Africa Orientale e a riconvertire buona parte del popolo etiopico-eritreo. Essa però non avrà risultati duraturi a causa di un "contrattacco" effettuato dalla Chiesa di Alessandria, che invia numerosi missionari a ridare stabilità alla situazione religiosa.

Al termine del secolo in Eritrea si giunge ad una parità in quanto a numero di seguaci tra le due principali religioni monoteiste mondiali.

Il colonialismo italiano

Con il colonialismo italiano (1890-1936) c'è l'ultima ondata di missionari cattolici in Eritrea, che però vengono ancora una volta respinti tenacemente. Il governo italiano decide allora, per un opportunismo che punta ad evitare ulteriori rivolte, di assecondare il popolo nelle scelte religiose. Lascia così a se stesse le istituzioni religiose, pretendendo però che dell'istruzione si occupino autorità cattoliche. Questa situazione di stabilità maggiore rispetto alla precedente non si interrompe nemmeno con l'indipendenza eritrea (1993) .

La collaborazione con Hailè Sellassiè

Durante la guerra d'indipendenza eritrea, la Chiesa Ortodossa sancì un patto con il capo ribelle Hailè Sellassiè. Egli promise la costruzione di nuovi luoghi di culto e la separazione della Chiesa d'Eritrea da quella Etiopica in cambio di un'intensa operazione di propaganda politica favorevole all'indipendenza. Questo patto non ha mai avuto un nome ufficiale, ma è datato 1988.

La collaborazione con Hailè Sellassiè

Oggi

Al giorno d'oggi il Cristianesimo ha quasi sovrastato il rivale islamico in tutto il Corno d'Africa. Molti studiosi convengono che la sua sopravvivenza nei secoli sia dovuta ad una bravura già dei primi evangelizzatori nell'allacciare le tradizioni locali ai principi cristiani, come si potrà leggere tra poco nell'approfondimento dedicato alla tribù Cunama.

I Cunama

I Cunama sono una minoranza etnica divisa in tribù presente in tutta la regione dell'Africa Orientale. La loro particolarità consiste nel singolare legame che loro assegnano alla religione con la danza. I tre principali riti coreutici di questa popolazione sono: Anna Kubula, la celebrazione matrimoniale e quella funeraria.

APPROFONDIMENTO:

IL CRISTIANESIMO VISTO DAI CUNAMA

Anna Kubula

Anna Kubula - La Danza di Dio

In questa danza religiosa, che serve come ringraziamento o come richiesta a Dio e può essere indetta in qualsiasi periodo dell'anno, tutto il villaggio è chiamato a partecipare. È un momento di festa e di competizione, anche tra uomini e donne, ragazzi e ragazze. Durante la danza improvvisata, che ha la durata di una notte, il clan vive un momento di profonda intimità mischiata ad euforia: molto spesso dei Cunama si feriscono gravemente durante la festa e le esibizioni di coraggio. Durante questa celebrazione si utilizza qualsiasi strumento si trovi per accompagnare il canto femminile che perdura per tutta la notte o per tenere il tempo. Anche gli abiti, che devono essere il più sgargiante possibile, sono parte importante del momento celebrativo.

Celebrazione matrimoniale

Celebrazione matrimoniale

La Danza del Matrimonio inizia con un corteo capeggiato dai neo-coniugi in mezzo alla tribù. Il maschio è obbligato a portare scudo e spada (o lancia) e i colori del clan. Il loro avanzare è accompagnato da un battere di mani, mentre i balli da un canto femminile acuto e forte. Gli uomini portano oblligatoriamente un'arma che simboleggia la protezione che offrono al nucleo familiare. Le donne, invece, fanno a gara per vedere chi ha realizzato il vestito più elaborato e contorto. La sera tutto il villaggio si ritrova attorno ad un falò e vengono raccontate antiche storie e leggende tradizionali.

Celebrazione Funeraria

Questa celebrazione dura tre giorni e tre notti, preceduti da una sera commemorativa delle gesta del defunto; se esso ha compiuto particolari imprese per il proprio popolo, viene commemorato con una particolare "Ande Kabula" (= danza degli eroi). Il canto del funerale è grave e viene intonato piano, ma la concezione della morte da parte dei Cunama è serena, a meno che essa non sia sopraggiunta in un individuo troppo giovane: allora la tristezza è profondissima perchè egli non ha potuto vivere appieno la propria vita.

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia / Sitografia:

F. Calloni e A. Marinetti, "Eritrea", EDITRICE VELAR (fonte principale)

www.turismoitalianews.it

M. Dinucci, F. Dinucci, C. Pellegrini, "Geocommunity", ZANICHELLI

http://www.ctacli.ra.it

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