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Decameron,VIII,3
Narratrice:Elissa
Calandrino, pittore di Firenze, aveva due amici: Buffalmacco e Bruno. Essendo quest’ultimi molto più furbi di lui, lo prendevano spesso in giro. Un giorno un altro suo amico, Maso del Saggio, gli racconta dell'esistenza di una pietra, l'elitropia, che dona la invisibilità a chiunque la possegga. il poveretto crede alla storia, e chiede ai suoi amici di accompagnarlo nel Mugnone a cercarla. I due, che ridevano alle sue spalle, lo accontentano, e arrivata l'ora di punta, Calandrino era carico di pietre; gli amici fingono di non vederlo più, e lui decide di non parlare per non far scoprire loro che l'aveva trovata veramente.
Arrivato in città nessuno lo saluta, così che egli diventa ancora più sicuro circa la sua invisibilità. In casa la moglie lo rimprovera per aver fatto tardi, e lui la picchia. Spiegherà dunque ai suoi amici che aveva trovato veramente l'elitropia, ma sfortunato come sempre, sua moglie ne aveva annullato l'effetto, poiché, è risaputo che le donne annullano qualsiasi virtù.
Possiamo dividere il testo in 3 sequenze:
-Dialogata:pianificazione della beffa
-Narrativa:la ricerca della pietra magica lungo il Mugnone
-Dialogata:ritorno a casa e litigio con la moglie
Spazio: Alternanza luoghi aperti e chiusi
-Firenze, chiesa di San Giovanni
-Mugnone
-casa di Calandrino
Tempo: 1300 a Firenze
Calandrino e i suoi amici sono personaggi ispirati a degli artisti fiorentini.
-Calandrino: marito di Monna Tessa, è superficiale, sciocco, sempliciotto e presuntuoso.
-Bruno e Buffalmacco: amici di Calandrino; sono sollazzevoli, scaltri e sagaci.
-Monna Tessa: moglie di Calandrino.
-narratore onnisciente
-lessico molto vario: utilizzo di termini colti e di linguaggio quotidiano
-vivacità dovuta ai dialoghi
-comicità dovuta anche alla presenza di termini inventati:
(r.40)vi sono stato così una volta come mille,
(r.44)Haccene più di millanta, che tutta notte canta
Il gusto della beffa e l'arte della parola
La beffa ha il solo scopo di divertire, non ha fini educativi o punitivi. L'uso della parola aiuta a rendere credibile la storia.
La beffa dell’elitropia funziona anche perché la credenza nell’esistenza di pietre magiche e miracolose era molto diffusa nel Medioevo.
- I beni materiali sono resi importanti mentre nel medioevo venivano disprezzati per esaltare lo spirito
- La fortuna che permette l'inizio e la riuscita della beffa
- ingegno, utilizzato dai compagni di Calandrino per prendersi gioco di lui
- misoginia, l'atteggiamento del protagonista nei confronti della moglie, all'opposto dello stilnovo