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Luce:onda o corpuscolo?

Ra, 18/05/19

Anna Vernarelli 4D

Settecento

Seicento

cenni storici

Aristotele, Euclide, Grimaldi, Hooke fino a Newton e Huygens

  • duplice natura, sia corpuscolare sia ondulatoria, del comportamento della materia e della radiazione elettromagnetica
  • nasce dall'interpretazione di alcuni esperimenti compiuti all'inizio del XX secolo ('effetto fotoelettrico, tramite il fotone, suggeriva una natura corpuscolare della luce; proprietà ondulatorie attraverso i fenomeni della diffrazione e dell'interferenza (esperimento di Young)).

Il paradosso rimase fino alla formulazione della meccanica quantistica, quando si riuscì a descrivere i due aspetti in modo coerente, specificando la modalità di manifestazione del dualismo all'interno del principio di complementarità.

cenni storici

  • No studio dell'ottica come scienza che studia i fenomeni luminosi (natura dei colori, modi di emissione e propagazione della luce), ma interesse principale sulla visione: relazione tra l’occhio e la cosa vista
  • Aristotele (384 a.C.-322 a.C.) nel De Anima: la luce non è una sostanza, ma la manifestazione del “diafano” =“mezzo trasparente”) in presenza del fuoco o del sole. ( luce=modificazione di qualità)
  • Euclide(III sec a.C) In Ottica sviluppa una teoria della percezione: raggi visuali (enti tracciati a partire dagli occhi che si estendono in linea retta verso le cose viste, formando un cono con vertice nell’occhio e base negli oggetti: lo stesso oggetto appare più o meno grande a seconda della più o meno grande apertura del cono da cui è visto). è un’ottica geometrica che fa pensare a una propagazione rettilinea della luce. In Catottrica, emerge uno studio sulla riflessione della luce
  • gli studi di ottica rifioriscono soprattutto durante il periodo d’oro della civiltà islamica

l'ottica nell'antichità

si parla per la prima volta della natura ondulatoria della luce

  • L'astronomo e fisico gesuita Francesco Maria Grimaldi (1618-1663) nel De Lumine (pubblicato a Bologna nel 1665) descrive per la prima volta e spiega la diffrazione della luce.

Questo fenomeno risulta dalla deviazione della luce dalla sua direzione di propagazione provocata dall’attraversamento di un’apertura di opportuna ampiezza praticata in una parete ed è portata oggi come una delle prove della propagazione ondulatoria della luce.

  • Anche Robert Hooke (1635-1703) nello stesso anno sostiene la natura ondulatoria della luce in un testo, Micrographia, dedicato alle osservazioni mediante lenti e al microscopio.

Isaac Newton e Christiaan Huygens

l’origine della disputa tra i sostenitori della propagazione corpuscolare e quelli della propagazione ondulatoria viene attribuita alle diverse opinioni di Isaac Newton (1642-1727) e di Christiaan Huygens (1629-1695)

Newton

teoria corpuscolare

  • 1704 Newton pubblica Opticks (su riflessione, rifrazione e colori della luce) ipotizzandone la costituzione corpuscolare.
  • La sua teoria non poteva spiegare la rifrazione e i fenomeni di diffrazione e interferenza, perché imponeva una velocità dei corpuscoli luminosi maggiore nel mezzo più denso (effetto dell’accelerazione provocata dall’attrazione gravitazionale, più forte in presenza di maggiore densità di materia).

teoria corpuscolare

teoria corpuscolare

  • CORPUSCOLO:“ogni ente dotato di una sua individualità, macroscopicamente piccolo, o anche di dimensioni microscopiche o submicroscopiche, ma in genere risultante già dall'organizzazione di più particelle (micelle colloidali, cellule, grani di pulviscolo, di fumo, ecc.); in certi casi è sinonimo di particella elementare.” Dizionario Treccani
  • luce composta da piccole particelle di materia (corpuscoli) emesse in tutte le direzioni
  • Modello matematicamente molto semplice (molto più della teoria ondulatoria di Huygens) e spiega molto facilmente alcune caratteristiche della propagazione della luce che erano ben note all'epoca di Newton:
  • meccanica galileiana: le particelle (inclusi i corpuscoli di luce) si propagano in linea retta e sono molto leggeri, infatti la velocità della luce è alta ma non infinita
  • colori dell'arcobaleno dovuti a un gran numero di corpuscoli di luce diversi (uno per ogni colore) ed il bianco è formato da tante di queste particelle.
  • La separazione dei colori (per esempio per un prisma) pone dei problemi: le particelle di luce dovrebbero avere proprietà identiche nel vuoto ma diverse all'interno della materia.

le principali novità

Huygens

"se oltre ciò, il passaggio della luce richiede tempo, il che non tarderemo a vedere, ne conseguirà che questo movimento impresso alla materia interposta sarà progressivo e pertanto si propagherà, come fa il suono, per superfici sferiche e onde; poiché le chiamo onde per la loro somiglianza con quelle che vediamo formarsi nell'acqua allorché vi si getta un sasso e la cui propagazione si effettua in circoli successivi sebbene queste ultime traggano origine da un'altra causa e si estendano solo su una superficie piana"

  • basandosi sull’ipotesi dell’esistenza dell’etere (mezzo isotropo, estremamente sottile e perfettamente elastico), immaginava che la luce fosse costituita da un insieme di onde meccaniche che si muovono con velocita finita, inferiore nei mezzi che non siano l’etere.
  • principio di Huygens: ogni punto del fronte d’onda è centro di onde secondarie e la costruzione del nuovo fronte d’onda risulta dall’inviluppo di queste onde secondarie.

teoria ondulatoria

esperimento di Young

verifiche sperimentali

  • 1802: Thomas Young (1773-1829) riusce a dimostrare la validità del principio di Huygens sulla costruzione e propagazione del fronte d’onda e a spiegare le modulazioni di intensità risultanti dall’interferenza delle onde diffratte da due fenditure investite dall’onda originale
  • Augustin-Jean Fresnel (1788-1827) divulga questo risultato nelle sue Mémoires del 1826.

una serie di frange luminose alternate a frange scure:

  • frange chiare: zone di interferenza costruttiva
  • frange scure: zone di interferenza distruttiva.

Non accadrebbe se la luce si propagasse in linea retta: per spiegare il fenomeno della diffrazione (=deviazione della traiettoria di propagazione delle onde che compare quando esse devono aggirare un ostacolo) si ricorre al principio di Huygens: ogni fenditura agisce come se fosse una nuova sorgente di onde luminose, che si diramano verso l’esterno in tutte le direzioni.

( come onde dell’acqua diffratte passando attraverso stretta fenditura tra gli scogli)

Per determinare le condizioni per le frange luminose e le frange scura prendiamo in esame lo schema:

http://physics.bu.edu/~duffy/classroom.html

Queste 2 diverse previsioni teoriche non possono essere verificate sperimentalmente, quindi i due modelli coesistono, anche se c'è una prevalenza dell'ipotesi corpuscolare per l'autorità e il prestigio di Newton

fine Seicento: la luce è un insieme di onde o di corpuscoli?

  • Newton:la luce è un insieme di corpuscoli dotati di massa che seguono le leggi della dinamica e sentono gli effetti della forza gravitazionale
  • Huygens: la luce è una perturbazione ondulatoria di un qualche mezzo materiale che pervade i corpi trasparenti e l'intero spazio

Entrambi i modelli spiegano bene i fenomeni luminosi allora conosciuti: propagazione rettilinea della luce, riflessione, rifrazione e dispersione;

Le diverse argomentazioni si traducono, riguardo alla rifrazione in 2 previsioni contrapposte:

  • la velocità della luce aumenta al passaggio da un mezzo meno rifrangente ad uno più rifrangente (m.corpuscolare)
  • la velocità della luce diminuisce al passaggio da un mezzo meno rifrangente ad uno più rifrangente (m.ondulatorio)

conclusioni

Fonti

Bibliografia e sitografia

http://physics.about.com/od/lightoptica/a/doubleslit.htm

https://www.studyphysics.ca/newnotes/20/unit04_light/lesson57.htm

https://www.sciencedaily.com/articles/w/wave-particle_duality.htm

https://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/mod1.html

https://www.sciencedaily.com/artcles/p/photoelectric_effect.htm

https://encyclopedia.net.au/page/wa/Wave-particle_duality

https://www.colorado.edu/physics/2000/quantumzone/photoelectric.html

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