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Ra, 18/05/19
Anna Vernarelli 4D
Settecento
Seicento
Aristotele, Euclide, Grimaldi, Hooke fino a Newton e Huygens
Il paradosso rimase fino alla formulazione della meccanica quantistica, quando si riuscì a descrivere i due aspetti in modo coerente, specificando la modalità di manifestazione del dualismo all'interno del principio di complementarità.
Questo fenomeno risulta dalla deviazione della luce dalla sua direzione di propagazione provocata dall’attraversamento di un’apertura di opportuna ampiezza praticata in una parete ed è portata oggi come una delle prove della propagazione ondulatoria della luce.
l’origine della disputa tra i sostenitori della propagazione corpuscolare e quelli della propagazione ondulatoria viene attribuita alle diverse opinioni di Isaac Newton (1642-1727) e di Christiaan Huygens (1629-1695)
"se oltre ciò, il passaggio della luce richiede tempo, il che non tarderemo a vedere, ne conseguirà che questo movimento impresso alla materia interposta sarà progressivo e pertanto si propagherà, come fa il suono, per superfici sferiche e onde; poiché le chiamo onde per la loro somiglianza con quelle che vediamo formarsi nell'acqua allorché vi si getta un sasso e la cui propagazione si effettua in circoli successivi sebbene queste ultime traggano origine da un'altra causa e si estendano solo su una superficie piana"
una serie di frange luminose alternate a frange scure:
Non accadrebbe se la luce si propagasse in linea retta: per spiegare il fenomeno della diffrazione (=deviazione della traiettoria di propagazione delle onde che compare quando esse devono aggirare un ostacolo) si ricorre al principio di Huygens: ogni fenditura agisce come se fosse una nuova sorgente di onde luminose, che si diramano verso l’esterno in tutte le direzioni.
( come onde dell’acqua diffratte passando attraverso stretta fenditura tra gli scogli)
Per determinare le condizioni per le frange luminose e le frange scura prendiamo in esame lo schema:
http://physics.bu.edu/~duffy/classroom.html
Queste 2 diverse previsioni teoriche non possono essere verificate sperimentalmente, quindi i due modelli coesistono, anche se c'è una prevalenza dell'ipotesi corpuscolare per l'autorità e il prestigio di Newton
fine Seicento: la luce è un insieme di onde o di corpuscoli?
Entrambi i modelli spiegano bene i fenomeni luminosi allora conosciuti: propagazione rettilinea della luce, riflessione, rifrazione e dispersione;
Le diverse argomentazioni si traducono, riguardo alla rifrazione in 2 previsioni contrapposte:
http://physics.about.com/od/lightoptica/a/doubleslit.htm
https://www.studyphysics.ca/newnotes/20/unit04_light/lesson57.htm
https://www.sciencedaily.com/articles/w/wave-particle_duality.htm
https://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/mod1.html
https://www.sciencedaily.com/artcles/p/photoelectric_effect.htm
https://encyclopedia.net.au/page/wa/Wave-particle_duality
https://www.colorado.edu/physics/2000/quantumzone/photoelectric.html