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I Comuni, i Regni, l'Impero

Federico Barbarossa

nel 1125 muore Enrico V e si conclude la dinastia salica, periodo di crisi.

dalla guerra di successione tra guelfi e ghibellini, nel 4 marzo 1152 è eletto Federico di Hohenstaufen, duca di Svevia, ma di madre bavarese

nel 1154 scende in Italia:

- incoronato re d'italia a pavia

- farsi consacrare imperatore

- abbattere monarchia normanna

nella dieta di Roncaglia toglie le ragalie dei Comuni

a Roma liquida il governo di Arnaldo da Brescia e si fa incoronare imperatore il 18 giugno 1155

deve tornare in Germania per delle sommosse, ma nel 1158 riscende in Italia e convoca una seconda dieta

nella seconda dieta di Roncaglia impone ai Comuni:

- Constitutio de regalibus

- Costituzione per la pace

1159

il papa si allea con i Comuni: di contro ad Alessandro III, Federico nomina un antipapa Vittore IV

Crema e Milano si ribellarono ma furono distrutte da Federico

(Crema nel 1160 e Milano nel 1162)

nel 1167 i Comuni veneti e lombardi si uniscono nella Lega Lombarda, appoggiata dal papa

29 maggio 1176

Legnano

scontro decisivo tra Federico barbarossa e i comuni:

- i comuni vincono

- riconosce papa Alessandro III

- pace di Costanza (1183)

si riservo però il diritto di convalidare l'elezione di magistrati, consoli e podestà

fa sposare il figlio Enrico con Costanza d'Altavilla (1186) ; nel 1190 muore durante la terza Crociata annegato

Federico II

Enrico VI è sia imperatore che re di Sicilia: tuttavia rimane l'opposizione del papa, dei Comuni e dei signori in Germania

Enrico VI proclama il figlio Federico re di Roma: Celestino III lo scomunica

Enrico VI organizza una crociata germanica, ma muore nel 1197

i Comuni espellono i governatori e in Germania scoppia guerra per la successione tra il guelfo Ottone di Brunswick eil ghibellino Filippo fratello di Enrico

nel 1198 muore Costanza, che affida Federico, di 4 anni, a Innocenzo III

nel 1208 Federico, a 14 anni, è incoronato dal papa re di Sicilia

quindi scomunica Ottone IV e incorona Federico II, a patto che non unisse impero e Sicilia

solo nel 1214 Federico sconfigge Ottone, Bouvines, appoggiato da Filippo II di Francia, contro Giovanni senza Terra

Federico ristabilisce autorità su Comuni, baroni e vescovi

affascinato dalla cultura araba, non organizza una nuova crociata: Gregorio IX lo scomunica nel 1227

Federico allora guida la sesta Crociata, non con le armi, ma diplomaticamente: pace decennale con il sultano d'Egitto e re di Gerusalemme

il papa accusa Federico di aver patteggiato con gli infedeli: invia esercito in Sicilia, ma viene sconfitto

nel 1231 pubblica le costituzioni melfitane: sarà l'unico codice laico nel Mezzogiorno fino a Napoleone

l'amministrazione è affidata a notai e giudici preparate in apposite scuole

l'università di Napoli è fondata nel 1224, quella di Salerno nel 1231

la corte è a Palermo: la Chiesa lo diffamò come uomo vizioso

al contrario, sotto Federico fiorisce la scuola siciliana

il territorio è diviso in circoscrizioni e castelli, con funzionari salariati: ciò causò un aumento delle imposte, a danno delle classi più povere

Federico non riuscì però a favorire lo sviluppo delle città nel Meridione

nel 1234 Enrico VII, figlio di Federico e re di Germania, si rivolta contro il padre, appoggiato dalla Lega Lombarda

Federico lo vince e lo imprigiona: morirà suicida

nel 1237 vince la Lega a Cortenuova, con l'appoggio di Ezzelino Romano

nel 1241 il figlio Enzo vince la flotta genovese con l'appoggio dei pisani

molti vescovi francesi, in viaggio verso Roma, furono catturati o uccisi

nel 1245 Innocenzo IV nel concilio di Lione scomunica Federico e indice una crociata contro di lui

Federico teme congiure: accusa di tradimento Pier della Vigna e lo accecò (si suiciderà in carcere)

nel 1249 Bologna vince le truppe imperiali e cattura Enzo: Federico muore improvvisamente

Angioini e Aragonesi

a Federico successe Rodolfo

rimase in Germania; degli Asburgo, spostò l'interesse in Austria verso il Danubio

nel 1258 è incoronato re di Sicilia il figlio di Federico Manfredi

nel 1260 vince i guelfi fiorentini a Montaperti

Clemente IV scomunica Manfredi e nomina al suo posto il fratello del re di Francia, Carlo d'Angiò: la Francia paga un tributo al papa ed esenta il clero dalle imposte

nel 1266 Manfredi è ucciso nella battaglia di Benevento; il nipote Corradino, di 15 anni, è catturato e decapitato a Napoli: finisce la dinastia sveva

gli angioini spostano la capitale a Napoli, inaspriscono le imposte e favoriscono l'afflusso dei banchieri fiorentini

i siciliani chiedono l'intervento del re aragonese Pietro III; al vespro del lunedì di Pasqua del 1282 scoppia a Palermo la rivolta contro i soldati francesi: in tutta l'isola 4000 vittime

Pietro III sbarca con le sue truppe ed è incoronato re a Palermo

la guerra tra angioini e aragonesi si conclude nel 1302 con la pace di Caltabellotta: la Sicilia è assegnata a Federico, fratello del re aragonese; alla sua morte la Sicilia sarebbe dovuta tornare agli angioini

il Sud ne usciva indebolita: la Sicilia è separata, il Meridione è in mano a francesi e fiorentini

Magnati e popolari

i Comuni s rafforzano estendendo il proprio dominio sul contado

i Comuni sono nelle mani di un'oligarchia di magnati, spesso in guerra tra di loro però

per questo tra la fine del XII e l'inizio del XIII si afferma la figura del podestà

accanto ai magnati, si viene formando il popolo grasso (imprenditori,, mercanti e professionisti) e minuto (bottegai e artigiani) riuniti in corporazioni

resta esclusa tuttavia ancora la maggioranza della popolazione

evoluzione dei principali Comuni italiani

a Milano la rivalità per il potere oppone i Torriani (appoggiati da guelfi e popolani) e i Visconti (appoggiati da ghibellini e magnati)

a Firenze prevalse il popolo grasso: nel 1293 i magnati sono privati dei diritti politici; il Gonfaloniere doveva reprimere ogni attacco al governo popolare

i guelfi però si contrappongono in bianchi e neri: nel 1302 i neri di Donati esiliano i bianchi dei Cerchi

Venezia, priva di economia agricola, è guidata da oligarchia mercantile; il Maggior Consiglio assicurava che l'elezione del doge non divenisse monopolio di una sola famiglia

il patriziato veneziano assicurò sempre una stabilità interna; nel 1297 la Serrata del Maggior Consiglio sancì l'esclusione dal Consiglio di nuove famiglie

la lotta contro le eresie

i movimenti religiosi popolari sorsero in Italia settentrionale e Francia a partire dall'XI

contestano potere temporale del clero, gerarchia, l'esclusione del popolo dalla lettura della Bibbia, perfino a volte la necessità dei sacramenti

pongono in discussione la società feudale contestando la separazione tra signori e popolo

il movimento più importante fu quello dei catari: dall'Europa orientale fino in Catalogna organizzarono una Chiesa parallela

rifiutano l'Antico Testamento e affermano un forte dualismo

nel 1176 Pietro Valdo, mercante di Lione, distribuisce i suoi beni ai poveri e inizia vita evangelica

per i valdesi (o poveri di Lione, o poveri lombardi) tutti, anche le donne, possono amministrare i sacramenti

Gioacchino da Fio annuncia l'età dello Spirito

la repressione della Chiesa fu più dura verso gli eretici che verso scismatici e infedeli: perché lottavano dall'interno della Chiesa

per i valdesi (o poveri di Lione, o poveri lombardi) tutti, anche le donne, possono amministrare i sacramenti

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