Analisi strutturale
La prima parte del sonetto è descrittiva ( prime due quartine), quindi statica, priva di movimento, nella quale viene descritto lo stato d’animo del poeta di fronte alla sera, colta in due momenti differenti: l’imbrunire di una bella giornata estiva e il calare delle tenebre durante una giornata invernale. L’andamento del discorso è lento, a questo concorrono le dieresi su “quiete” e “inquiete” e la presenza degli aggettivi posti alla fine dei versi (“liete”, “sereni”, “inquiete”, “segrete”).
La seconda parte ( due terzine) è invece più dinamica, c’è più movimento, più frequenti i verbi che segnano la fuga del tempo, le frasi sono più brevi, più presente la punteggiatura. Qui Foscolo colloca il motivo centrale del componimento: il “nulla eterno” (morte); qui si capisce per quale motivo la sera, che è l’immagine della morta, è cara al poeta: la morte ha un’efficacia liberatoria, in essa si cancellano conflitti e sofferenze della vita. L’accostamento sera-morte era già presente nell’opera ”Le ultime lettere di Jacopo Ortis”. Secondo il poeta, che accetta i principi della filosofia sensistica e materialistica dell’Illuminismo, la morte annulla ogni cosa e si ha la pace dell’anima. Egli dice, riallacciandosi al poeta latino Lucrezio, che l’uomo non deve temere la morte, in quanto è uno stato simile al sonno; come nulla siamo stati prima della nostra nascita , nulla saremo dopo la nostra morte.