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Created by Cecilia Chinaia

L'Ermetismo

I poeti ermetici più importanti sono:

-Giuseppe Ungaretti,

-Salvatore Quasimodo,

-Eugenio Montale.

L'Ermetismo

L'analogia è l'accostamento tra due o più parole seguedo la loro somiglianza. Nella poesia "Soldati" di Giuseppe Ungaretti ad esempio i soldati che muoiono ad ogni colpo in guerra sono paragonati alle foglie che cadono così facilmente in autunno.

In Italia, tra gli anni venti e trenta, si afferma la più alta espressione poetica del Novecento: l'Ermetismo. Il termine "ermetico" sembra sia derivato dal Dio greco Ermes, considerato dio dei misteri. I poeti ermetici intendono la poesia come momento di folgorazione di grazia, come intuizione del mistero della vita.

Le composizioni sono molto brevi e scarne, diventano poesia pura ed essenziale, che si esprime attraverso poche parole di intenso valore allusivo, simbolico, capaci di evocare sensazioni straordinarie. I poeti ermetici in modi concentrati ed essenziali esprimono il senso di vuoto e la solitudine morale dell'uomo contemporaneo.

Ungaretti

Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1888. Nel 1912 si trasferì a Parigi dove completò la sua formazione culturale. Tornato in Italia prese parte alla Prima Guerra Mondiale, nel 1936 ricevette l'incarico di insegnare Letteratura italiana all'Università di San Paolo in Brasile. Rientrato in Italia nel 1942 continuò il suo insegnamento all'Università di Roma. Morì a Milano nel 1970.

Alcune curiosità

Le sue raccolte più importanti sono:

-Il porto sepolto,

-L'allegria,

-Sentimento del tempo,

-Il dolore.

Giuseppe Ungaretti è considerato l'iniziatore della poetica dell'Ermetismo, incentrata sull'essenzialità della parola.

Alcune Curiosità

"Uomo del mio tempo"

La lirica "Uomo del mio tempo" fa parte della raccolta Giorno dopo giorno di Salvatore Quasimodo, nella quale l'impegno civile viene integrato con il messaggio cristiano della legge non scritta della solidarietà e dell'amore. Il manoscritto della lirica è datato 23 dicembre 1945 ed è probabilmente influenzato dal lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki avvenuto pochi mesi prima.

Nella prima parte della lirica, il linguaggio, ricco di metafore, è comprensibile, il poeta si rivolge a l'uomo del suo tempo, identificato come un soldato chiuso nel carro armato, un pilota di aereo, uno scienziato...

Queste immagini simboleggiano l'uomo che vuole, organizza e pratica la guerra. Il Cristo della poesia di Quasimodo è l'allegoria dell'amore, fondamentale di impegno morale, civile e sociale contro la violenza e la guerra. Nella parte finale della lirica il poeta si rivolge ai giovani invitandoli a rifare l'uomo, li invita a non seguire le orme dei padri.

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