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5Bs a.s. 2019/2020

MONTALE

Lavoro di: Bouhallaf Alessandra, Colangelo Camilla, Giannini Agatha e Mone Flavia

1896-1981

VITA

OSSI DI SEPPIA (1925)

OSSI DI SEPPIA

  • Il libro è diviso in quattro sezioni:

- Movimenti

- Ossi di seppia: componimenti brevi

- Mediterraneo: ampio poemetto.

- Meriggi e ombre: testi più complessi e ardui.

SIGNIFICATO DEL TITOLO

TITOLO

Gli <<ossi>> come definizione della poesia, si riferiscono al fatto che in conseguenza di quell’impoverimento, non può più attingere al sublime ma deve invece ripiegare sulle realtà minime, marginali, sui detriti che la vita lascia dietro di sé. Punta quindi su una direzione spoglia e secca, priva dell’ornamentazione sontuosa propria della lirica tradizionale

POETICA

Il rifiuto del lirismo

Montale non ricorre al linguaggio analogico

POETICA DEGLI OGGETTI che vengono citati nella poesia per parlare di concetti astratti (destino umano) o della condizione interiore del soggetto. Gli oggetti sono umili, dimessi e prosaici perché predilige realtà povere, impoetiche e coerenti con la sua visione desolata del mondo

- PERDITA DELL'IDENTITÀ INDIVIDUALE

- DISARMONIA CON IL MONDO ESTERNO

- INARIDIMENTO INTERIORE

- L'ETERNO RITORNARE DEL TEMPO SU SE' STESSO

TEMATICHE

SOLUZIONI STILISTICHE

Suoni aspri, di ritmi rotti e antimusicali, di un andamento prosastico.

Il lessico è costituito attraverso termini ‘comuni’, impoetici, a volte ricalcati sul dialetto.

I termini rari, letterari e aulici che appaiono sono inseriti in funzione ironica e straniante.

Versi liberi e uso dell’endecasillabo o una somma di due versi brevi

(es. settenario + novenario)

Scelte che non rompono in modo radicale con la tradizione: in realtà lui riprende quest’ultima in modo straniato.

LEGAME COL CONTESTO

Filosoficamente: pessimismo di Schopenhauer e correnti che si oppongono al determinismo positivistico.

Letterariamente: poetica d'Annunziana (termini e stilemi), Pascoli (procedimenti stilistici e oggetti poveri), Gozzano (esperienza crepuscolare, rifiuto dell’aulicità della tradizione poetica, adozione di oggetti umili e di soluzioni antiliriche e prosastiche, pervase di ironia.), Govoni e Sbarbaro.

pag. 254

"Non chiederci la parola"

- 10 luglio 1923 "Ossi di seppia"

- Tre quartine con versi di varia lunghezza, rime ABBA, CDDC, EFEF

TEMI:

analisi

1. L'impossibilità di ricevere risposte dalla poesia

2. L'estraneità verso l'uomo sicuro e appagato

3. La definizione di un linguaggio scabro e antilirico

Spesso il male di vivere ho incontrato (1925)

"Spesso il male di vivere ho incontrato"

  • Una delle poesie più alte della raccolta 'Ossi di seppia'

  • Avvicinamento alla quotidianità, alla concretezza delle cose attraverso l'uso di toni ironici e colloquiali.

  • Recupero delle forme colte e preziose, delle forme tradizionali della letteratura italiana, recupero dell'endecasillabo e della rima.

  • Forma metrica: 2 quartine composte da 7 endecasillabi e un doppio settenario.

Analisi sul testo..

Ultmo Montale

L'ULTIMO MONTALE

  • Dopo " la bufera" Montale non scrisse più nulla fino al 1966

  • Nel 1966 ci fu la pubblicazione dei primi quattordici Xenia ( doni fatti agli ospiti )

  • Scrive testi brevi in cui il ricordo e il pensiero va alla moglie morta Drusilla Danzi ( crecherà, senza succcesso, di recuperare gli affetti dell'aldilà)

  • Scrisse altri quattordici Xenia

XENIA I

XENIA I

E il primo componimento degli Xenia, dedicati alla moglie morta.

Xenia è una sezione della raccolta Satura, pubblicata da Eugenio Montale nel 1971.

Egli incomincia un dialogo con lei assente, infatti sente una barriera invisibile che lo separa dalla moglie e dal colloquio con essa. Ella non può vederlo perché è senza occhiali e il poeta non può vederla perché non c'è il luccichio delle lenti che gli permette, come quando era in vita, di riconoscerla nella penombra della sera. Pertanto egli rimane solo nella foschia, nel buio dell'esistenza, sperduto, senza la guida della moglie.

Temi:

- rievocazione del passato, attraverso ad esempio gli occhiali e il luccichio. Gli ritorna in mente la moglie, che non è più al suo fianco ma è come se ci fosse.

Componimento e metrica:

- componimento breve e versi settenari ed endecasillabi liberi.

Satura

Satura

  • Raccolta del 1977 in cui vengono contenuti tutti i testi scritti a partire dal '62

  • Il suo significato è doppio, quello corrente di satira e quello originale che indica un genere in cui si mescolano più argomenti

  • C'è una svolta di rilievo perché Montale accentua il suo pessimismo storico e abbandona la sua prospettiva metafisica

Forme mediatiche

Ironia e sarcasmo

  • Ironia e sarcasmo sono lo forme mediatiche con cui Montale da duri giudizi di condanna attraverso un atteggiamento distaccato e freddo

  • Non c'era più fiducia, ma solo un pessismo per il futuro

  • Consapevole che una catastrofe si è abbattuta sui valori della civiltà e della cultura Montale punta sull'autoparodia

  • Adattarsi alla spazzatura implica la fine della poesia

Le occasioni

LA POETICA DEGLI OGGETTI

  • Così è intitolata la seconda raccolta poetica pubblicata nel 1939

  • Il titolo può trarre in inganno perché può essere collegato a varie esperienze fatte dall'autore, ma non è così

  • Per Montale occorreva " esprimere l'oggetto e tacere l'occasione - spinta".

Da qui nasce la poetica dell'oggetto (già presente

nella prima raccolta) ma qui portata alle estreme

conseguenze

La casa dei doganieri

"La casa dei doganieri"

  • Poesia scritta nel 1930 tratta dalla seconda raccolta "le occasioni"

  • La forma metrica è composta da quattro strofe con l'alternanza di cinque, sei - cinque e sei versi. I versi sono liberi ma con prevalenza di endecasillabi

  • La poesia ripropone i temi della memoria, il monotono ripetersi del tempo e la sostanziale identità tra la condizione di vivo e di morto

Figure retoriche

Analisi del testo

  • Anafore: ai vv. 1, 10, 21: Tu non ricordi; vv.12, 15: Ne tengo ancora un capo/ Ne tengo un capo

  • Anastrofe: al v. 3: desolata t’attende dalla sera

  • Enjambements: ai vv. 10-11: Tu non ricordi; altro tempo frastorna/ la tua memoria; vv. 12-13: Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana/ la casa; vv. 13-14: la casa e in cima al tetto la banderuola/ affumicata gira senza pietà; vv. 17-18 ; vv. 21-22

  • Metafore: v. 4: in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri; v. 8: la bussola va impazzita all’avventura; v. 9: e il calcolo dei dadi più non torna.

Testo

Lo stile

  • Nella seconda poetica c'è un netto innalzamento linguistico con un registro elevato e monolinguistico ( a differenza della prima poetica)

  • La poesia è estremamente densa, concentrata e oscura

  • La difficoltà di comprensione sta nel fatto che il poeta tace i dati che potrebbero chiarire il significato degli oggetti che sfila nel suo discorso ( questo suo sviluppo poetico è dato dal trasferimento a Firenze del 1927 e dal suo inserimento nel gruppo di intellettuali che fa capo alla rivista "Solaria" )

La donna salvifica

  • E' un motivo centrale nella sua produzione a partire proprio da "le occasioni"

  • Troviamo la creazione di un'immagine sublimata di donna angelo ( una nuova Beatrice che rappresenta un'alternativa totale all'esistenza)

  • Le donne che cita, ad esempio Dora Markus, Gerti Luba sono donne segnate da un destino irrequieto , precario o assente. In realtà sono dei doppi del poeta stesso, sono proiezione della sua inquietudine esistenziale

Clizia

  • Il ruolo della donna salvifica si afferma soprattutto nelle ultime poesie della terza raccolta con Clizia

  • Clizia è il nome di una donna trasformata dal dio solare Apollo in un girasole ( si gira dove c'è sempre il sole) , ma il dio Apollo era anche il dio della poesia, per questo può essere assunta a rappresentare il valore della cultura

  • Nella realtà Clizia biograficamente era Irma Brandeis, un'ebrea americana studiosa di letteratura italiana, ma fu costretta a lasciare l'Italia nel '38 e a tornare negli Stati Uniti

"Ho sceso dandoti il braccio"

Il componimento è inserito nell'ultima raccolta che Montale pubblica nel 1971,"Satura".

Nel testo, Eugenio Montale, effettua un dialogo con la moglie Drusilla, rivolgendosi a lei in maniera affettuosa. Il poeta ricorda con affetto la vita coniugale, rievocata in particolare modo dal gesto dello scendere le scale insieme alla moglie. Si tratta di un gesto quotidiano semplice, ma ricordato da Montale con affetto in quanto un'abitudine della giornata.

TEMI

Temi:

- lirica d'occasione per celebrare un evento, un occasione, ovvero, la moglie, la vita coniugale, la quale viene rappresentata attraverso 2 metafore: la scala e il viaggio(quello del poeta non ancora finito)

- inganno della realtà: le sole vere pupille sono quelle della moglie, la quale è miope. poichè egli sapeva andare oltre le apparenze e cogliere, meglio del poeta stesso, "il vero senso del reale e della vita".

Stile

Tono: familiare e ironico

Linguaggio: discorsivo, pacato, semplice e colloquiale

Versi liberi, piani, con alcuni endecasillabi sciolti

Simmetria fra le 2 strofe, unite da un gesto d'amore quotidiano, il sostegno nello scendere le scale, che rende tutto il dialogo addolorante.

Rime: crede|vede, due|tue

Figure retoriche:

- iperbole: "ho sceso un milione di scale"

- ossimoro: breve|lungo

- metafora: la scala e il viaggio

- anafora: "ho sceso", l'effetto che il poeta vuole rendere è quello di un pensiero ripetitivo che torna sempre in testa, quindi di un dolore costante.

- assonanza: viaggio|braccio, che rende musicalità.

analisi

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