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ANNI '50
Data l'estrema diversità delle singole situazioni politiche, economiche e sociali, l'arte del dopoguerra assume forme e linee evolutive diversificate e imprevedibili. L'arte del dopoguerra è totalmente diversa da quella delle Avanguardie storiche.
Gli artisti estendono le loro ricerche in tutte le direzioni: i risultati che ne derivano sono caotici e spesso contraddittori.
Pongono come base della loro arte:
DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE
SI DEDICA A GRANDI COMPOSIZIONI COSTITUITE
DA CAMPITURE RETTANGOLARI CON COLORI
SQUILLANTI CHIAMATI "COLOR FIELD"
"I rapporti tra i colori sono studiati in modo da interagire tra loro con pari forza e intensità, creando un senso di espansione"
Entra a far parte del gruppo degli artisti formali dando al segno e al gesto pittorico un valore e una forza decisiva.
I suoi capolavori si ispirano al paesaggio americano (ponti, ferrovie..)
Le sue opere sono influenzate da diversi aspetti:
Pollock inventa l'action painting :con la tecnica del dripping
Esprime le sue sensazioni con una pittura caratterizzata da trame colorate create da gesti pittorici irrazionali e istintivi.
era solito lanciare i colori sulle tele, dipingeva, cioè, facendo colare dall’alto vernici e colori su superfici pittoriche di grandi dimensioni attraverso la tecnica del dripping.
Pollock la prepara schizzandola inizialmente con batuffoli di cotone, con pennelli da verniciatore con pezzi di legno. Utilizza smalti sintetici di diversa diluizione e vi cola sopra fili sottili di colore rosso, giallo e argento, che si addensano creando zone di maggiore o minore concentrazione.
I pali blu rappresentano gli otto segmenti inclinati che percorrono l'intero dipinto, come se fosse un pentagramma.
E' il grido disperato della ragione sopraffatta dall'urlo dell'irrazionale.
Nel 1950 il fotografo Hans Namuth realizzò un servizio fotografico che ritraeva Pollock nel suo studio, mentre dipingeva il quadro uno :NUMERO 31
Dopo la Seconda guerra mondiale una profonda crisi distrugge la fiducia nell'arte e nei suoi linguaggi. Inizia così una profonda ricerca da parte degli artisti di nuove strade per esprimersi, diverse da quelle precedenti. Un percorso che riparte dall'individuo, dal rapporto unico, speciale, del pittore con la sua opera.
L'arte informale rifiuta le tradizioni:
Tende a realizzare l'identificazione dell'artista con la propria opera mediante il gesto stesso del dipingere, provocando una frattura tra l'importanza nuova assunta dalla tecnica e quella non più valutata della teoria e del contenuto.
Dopo la drammatica esperienza della guerra, nei campi di prigionia americani inizia a fare arte.
usa materiali poveri (sabbia, legno..) che modica, taglia e ricuce, come se fossero ferite di guerra, per poi riassemblarle sulla tela.
La coincidenza tra materia e immagine si attua inizialmente nei cosiddetti "Catrami" e nelle "Muffe" a cui Burri lavora dal 1948 al 1950 e i cui materiali sono ancora assimilabili per consistenza agli impasti pittorici. Evidenti in quest'opera l'attenzione compositiva, che mira a mettere in risalto la costruzione geometrica, e la ricerca di rapporti tra materia, colore, forma e spazio. E' presente un senso della misura, della proporzione, dell'armonia. Dal 1950, con la nascita della serie dei "Sacchi" c'è il passaggio definitivo all'uso di materiali diversi o addirittura oggetti per suggerire la bellezza della pittura.
I sacchi che egli incolla sulla tela compongono un insieme plastico che si stacca nettamente dal piano rosso di fondo. Ciò avviene sia per la qualità tattile data dalla trama dei sacchi, sia per gli strappi che creano dei rilievi molto evidenti.
Ciò che colpisce immediatamente dell’opera è la qualità «povera» e umile dei sacchi. Da uno stato iniziale che si intuisce, in cui la juta aveva l’aspetto regolare e uniforme delle cose nuove, si è giunti a questa deforme articolazione della materia che ci suggerisce una profonda storia vissuta. Esse sono il residuo materiale di azioni umane vissute e ora spente. Storie che sembrano narrare di sforzi, di lavori umili, di miserie, di dolori.
L’operazione che compie Burri ha ovviamente dei precedenti. Picasso e Braque furono i primi, durante il periodo del cubismo analitico, ad inserire dei frammenti reali nei loro quadri. Ma l’operazione di Burri è ben più radicale, e dà un senso del tutto inedito alle sue opere. Nelle opere cubiste era la realtà che si adattava alle esigenze della rappresentazione artistica. In Burri, invece, è l’arte che si adatta alla realtà. Non è l’arte che rappresenta la realtà: è la realtà che si presenta da sé facendosi arte.2
Il cretto nero è stato realizzato nel 1979, appartiene alla serie dei "cretti", il cicli presenta suggestioni antiche: in parte legate alla terra spaccata dal sole. La ragnatela dei solchi dà alla materia una consistenza nuova e un significato autonomo e simbolico.
Non per questo, la materia diventa solo simbolica, ma assume il valore di una testimonianza di vita. Una vita percorsa e frantumata da mille simboliche crepe, ma ricca di valori e di umanità.
Capogrossi si propone di definire lo spazio e così naturalmente arriva al linguaggio astratto.
Una forma arcaica, lunare. Questo segno è soltanto l’elemento base, il modulo che utilizza in modo personale ed originalissimo per esprimersi, il segno non contiene nessun concetto, rappresenta solo se stesso.
Tale segno prende il nome di "tetradente"
Il primo Manifesto dello Spazialismo era stato redatto un anno prima a Buenos Aires, come Manifiesto Blanco.
Il manifesto afferma l’importanza di un nuovo modo di concepire lo spazio e proclama l’abbandono della pittura da cavalletto.
L’arte non deve più sottostare alle limitazioni della tela o della materia ma può allargare il suo campo, espandendosi attraverso nuove forme e tecniche espressive.
Fontana cerca di superare i limiti bidimensionali della tela, per creare uno spazio al tempo stesso fisico e concettuale.
I tagli e i buchi dei suoi quadri monocromatici, oltre a rendere concreto lo spazio vuoto, consentono alla materia di esprimersi attraverso le sue stesse sporgenze e depressioni.
La visione cosmica di Fontana completata nel segno della spazialità: si concretizza nelle sue opere più famose, in "Concetti spaziali", "Buchi" "Tagli Attese", ecc..
La tela adesso è lacerata da uno o più squarci verticali, indicano delle possibili aperture verso l’altrove, verso una terza dimensione oltre i limiti imposti dalla piattezza del quadro.
Gli anni ’60 sono caratterizzati da una riscossa rispetto al ventennio fascista e a un primo dopoguerra di ricostruzione e sacrifici. Così come accadde per la moda, la musica e il mondo dell’automobile, anche arte e design segnarono una forte rottura di presupposti.
Dopo due guerre mondiali, svariati regimi totalitari, lotte sociali e la messa in discussione di un intero sistema culturale, l’arte torna a interrogarsi sul suo proprio ruolo, su nuovi mezzi espressivi e su come integrare l’ispirazione creativa, il talento, il genio, con la vita quotidiana.
I due punti di forza sono i materiali innovativi (in particolare la plastica) e colori forti, spesso quasi fluorescenti.
I newdada creano composizioni simboliche che conferiscono valore artistico ad oggetti comuni. Sono lontani da qualsiasi intento polemico o critico.
Gli artisti:
E' stato un fotografo e pittore statunitense, che fu vicino alla pop art senza però mai aderirvi realmente, innescando invece una inedita corrispondenza con l'espressionismo astratto. E' l'autore dei combine painting formati da oggetti, disegni, fotografie e stoffe che vengono assemblati creando un unico quadro.
Si tratta della messa in scena di un letto vero e proprio, con tanto di materasso, lenzuola, coperta e cuscino. Mostra per la prima volta in modo plateale l'elevazione delloggetto comune nella sua originaria materialita
Jasper Johns inventa un nuovo stile che in seguito contribuirà alla nascita di vari movimenti artistici come l'Arte Pop, la Minimal e l'Arte Concettuale.
Il nuovo stile è stato interpretato come decisamente contrario alla gestualità dell'Astrattismo Espressionista della generazione precedente a favore di tecniche compositive che prevedono un controllo cosciente piuttosto che la spontaneità della gestualità.
Nel 1955 il pittore realizza "Flag", Bandiera, la prima delle quattro versioni di bandiera a collage ed encausto su tela, un soggetto molto familiare a Jasper Johns, familiare come i soggetti che lo ispireranno in seguito: i bersagli, i numeri stenciled, le lattine di birra, gli oggetti d'uso comune e, poco più tardi, le mappe degli Stati Uniti.
Con questa corrente artistica pittori e scultori con mezzi non tradizionali propongono una nuova realtà utilizzando la sua stessa materia.
Il Nouveau Realisme, o Nuovo Realismo, utilizza materiali usati della vita di tutti i giorni per riassemblarli, accostarli, inscatolarli, dando loro una nuova forma e un nuovo significato, una sorta di collage tridimensionale.
I principali protagonisti di questa corrente artistica sono: Klein, Tinguely, Rotella, Manzoni. Questa nuova forma artistica vuole dare risalto all'attività dell'artista e a tutte le azioni che conduce prima di arrivare al termine dell'opera.
Gli oggetti utilizzati spesso sono rovinati e distrutti, ma riassemblati e reinterpretati diventano opera d'arte come simbolo di una generazione che distrugge i vecchi valori per crearne di nuovi.
È l'azione quindi dell'artista e non l'oggetto in sè come per i dadaisti a dare senso e significato all'opera d'arte.
E’ particolarmente noto per le sue sculture cinetiche e per i grandi apprestamenti patafisico-industriali, macchine inutili e ribelli, che non producono nulla e che costituiscono una critica, ricca sia di sfumature apocalittiche che di valenze ironico-sarcastiche, alla tecnologia, come liturgia celebrativa della Scienza e della società capitalista.
Macchine che si distruggono da sole, sculture sonore, ingranaggi che producono segni e pittogrammi, ruote idrauliche dagli effetti musicali, l'opera di Jean Tinguely è connotata dal movimento: una sorta di omaggio dissacrante al secolo della tecnologia e del consumo.
Era solito comporre le sue opere con materiali di recupero, che montava con un’incredibile tecnica di montaggio e dotata di effetti sonori e di motore con cui le faceva muovere, convinto che non esiste nulla di statico, ma tutto si muove.
La bocca dalle grandi labbra rosse rappresenta l’amore. È uno degli oggetti fantastici che compongono la fontana, oltre all’elefante, la rana, la sirenetta, il cuore e la morte.
L’uccello di fuoco si erge con le ali aperte e spruzza getti d’acqua dalle piume che gli incorniciano la testa. È una delle sculture eseguite da Niki de Saint Phalle. Tutte le sue opere si caratterizzano per le forme morbide e fantasiose e i colori molto accesi
La prima esposizione delle sue opere, tenutasi nel 1955 a Parigi al Club del Solitaires non destò alcun interesse. Nello stesso anno K presentò un quadro monocromo dal titolo Expression de l'Univers de la Couleur Mine Orange al Salon des Réalités Nouvelles del Paais des Beaux.Arts de la Ville di Parigi, ma il tentativo si rivelò un fallimento e gli venne suggerito che l'aggiunta di un secondo colore, di un punto o di una linea avrebbe migliorato l'opera. Continuò tuttavia a essere fermamente convinto che il colore puro rappresentasse "qualcosa" in sé.
Rotella elabora la tecnica dell "Artypos". Questa tecnica consiste nel prendere le prove di scarto di avviamento stampa delle tipografie, spesso costituite da immagini sovrapposte, e di incollarle su tela. Alle volte dopo l'incollaggio queste tele vengono plastificate ottenendo un risultato più gradevole e accattivante. Negli anni '70 Rotella sperimento due nuove tecniche, il Frottage" e l"Effaçage". Nel frottage Rotella lavora con solventi alla nitro delle immagini tratte dalle riviste per poi trasferire queste immagini, ampiamente scolorite, su un foglio di carta bianco mediante ricalco; sul medesimo foglio trasferisce anche più immagini.
Décollage di piccolissime dimensioni di Mimmo Rotella. Comunque l'opera ha in se tutti gli elementi di un classico décollage, cioè tre strati sovrapposti, numerosi strappi e colori ben contrastati
Questa opera di Mimmo Rotella presenta centralmente in alto una figura a forma di ovale incompleto per cui riteniamo che Rotella abbia dato il titolo prendendo in considerazione questa figura geometrica. La lamiera ha molti residui dei manifesti ben distribuiti sulla sua superficie. Inoltre Rotella ha eseguito degli strappi per cui in alcune zone sembra ricamata.
frottage: questa tecnica, messa a punto da Mimmo Rotella, non è la stessa di quella tradizionalmente intesa e cioè il trasferimento sulla carta dei rilievi di una superficie sottostante rugosa. Probabilmente Rotella realizza il trasferimento dell'immagine sul supporto tramite qualche procedimento chimico che non conosciamo. In ogni caso l'opera si compone di un cartoncino bianco con al centro, in senso verticale, due riquadri con delle figure femminili.
https://youtu.be/84KIhFayr50
I primi Achromes sono semplici superfici di gesso o di caolino, un'argilla bianca impiegata nella produzione della porcellana.
In seguito vengono utilizzati svariati materiali: batuffoli di cotone, fibre artificiali, peluche, pani plastificati, palline di polistirolo.
Ad Achromes prevalentemente bianchi succedono assemblaggi con colori fosforescenti.
Altri ancora, imbevuti di cloruro di cobalto, sono cangianti al variare del tempo atmosferico e si accendono nell'oscurità.
In ogni caso, è sempre il materiale, nel suo stato naturale, a metà tra supporto e pigmento, a suggerire il valore (a)cromatico dell'opera.
Le Sculture viventi sono persone trasformate in opere d'arte. Lo stesso accade a chi sale sopra una Base magica.
Con la Base del mondo (una struttura simile alle Basi magiche, ma capovolta verso il suolo) è il mondo stesso a salire sul piedistallo: adesso tutto è un'opera d'arte.
Le Linee sono tracciate su strisce di carta, arrotolate e chiuse in cilindri di cartone etichettati e firmati.
La Linea di Herning (m.7200), realizzata in Danimarca nel 1960, è la prima di un progetto mondiale: linee sepolte nelle principali metropoli del mondo, per eguagliare con la loro lunghezza la circonferenza terrestre.
La Linea di lunghezza infinita porta alle conseguenze estreme questo ideale artistico: un cilindro di legno senza aperture racchiude idealmente una linea che esiste solo come puro concetto.
"Pop Art" è l'abbreviazione di "Popular Art" , arte popolare, dove il termine "popolare" sottintende "di massa", cioè prodotta in serie, arte che vuol rappresentare l'immaginario collettivo, dell'uomo come consumatore.
Gli artisti Pop, utilizzano le immagini della TV, del cinema, della Pubblicità, dei prodotti di largo consumo o di uso comune, dei personaggi del cinema e della televisione, elaborandole con tecniche pittoriche o con la scultura.
Andy Warhol nasce nel 1928 a Pittsburgh (USA), studia al Carnegie Institute of Technology di Pittsburgh e lavora per un decennio come grafico pubblicitario a New York.
L'interesse dell'artista sembra rivolto alla vita quotidiana dell'uomo contemporaneo e a quel mondo artificiale costituito dagli innumerevoli prodotti industriali d'uso comune e dai mezzi di comunicazione di massa.
E' un mondo colorato, gigante e sembra volere comunicare allegria… ma nasconde l'ansia di una angoscia esistenziale che si cela dietro i colori pieni e vivaci, le superfici lucenti fatte di smalto o di plastica.
L'ambiente urbano, abituale, diventa un soggetto di rappresentazione per quanto attiene i vari aspetti della vita quotidiana.
The Last Supper è un’interpretazione del Cenacolo di Leonardo da Vinci, realizzata nel 1986. Considerata una delle opere famose di Andy Warhol racchiude l’essenza della sua poetica che aveva l’obiettivo di demistificare l’opera d’arte e la sua originalità di “pezzo unico”, per dimostrare che anche il capolavoro di Leonardo non era altro che un prodotto del ”consumo di massa”. Chiunque infatti conosce l’opera di Leonardo che ritrae l’ultima cena di Gesù, a prescindere che l’abbia vista dal vivo o meno.
Quest’opera è stata realizzata nel 1962 ed è conservata a New York presso il MOMA. Nonostante Warhol avesse a disposizione moltissime immagini della diva, alcune particolarmente accattivanti, l’artista ha deciso di servirsi solo di questo scatto. Nell’opera Gold Marilyn Monroe, Warhol ha giocato ancora di più sull’idea di icona, inserendo il volto di Marilyn su un grande sfondo dorato. Invece che osservare l’immagine di un divinità, ognuno di noi si ritrova ad osservare il viso di una donna che è diventata una star ed è morta per una terribile tragedia.
Formatosi nel clima culturale americano dell'action painting, sviluppa la sua ricerca sulle esperienze oggettuali, qualificandosi come uno dei maggiori esponenti della pop art americana. Nelle sue sculture giganti in materie plastiche riproduce prodotti commestibili di grandi marche standardizzate. Le proporzioni iperboliche di cibi, oppure di oggetti, mobili e altro, tendono, nella loro azione provocatoria e inquietante, a instaurare nuovi rapporti di identificazione della civiltà contemporanea in un confronto diretto e brutale con gli oggetti effimeri che quotidianamente e con sempre rinnovata pressione la circondano.
Di origine statunitense, Lichtenstein è stato uno dei maggiori esponenti della Pop Art, insieme al celebre Andy Warhol, con il quale condivide oltre alla corrente artistica, anche il legame con la città di New York. Roy Lichtenstein è nato e vissuto a New York proprio negli anni in cui la Grande Mela era l’epicentro del maggior fermento artistico mondiale, eppure il re del fumetto è sempre rimasto un po’ defilato dall’ambiente culturale della città, identificandosi come un artista più riservato e “meno rumoroso”.
In Whaam! l'artista precisa in modo spettacolare la propria tecnica di lavoro.
Il procedimento consiste nel proiettare il disegno originale sulla tela fino ad ingrandirlo alle dimensioni desiderate.
A questo punto egli ricalca le linee di contorno ripassandole poi con colori ad olio o con il magna, al fine di ottenere il massimo della brillantezza.
All'interno dei contorni le campiture di colore vengono stese in modo piatto e uniforme, al fine di annullare qualsiasi effetto di chiaroscuro.
Drowning Girl è uno dei lavori di Lichtenstein più conosciuti e un ottimo esempio delle particolarità del design delle sue opere più famose.
Si notino le linee spesse, le nuvolette per esprimere i pensieri e i colori vividi.
Dipinto caratterizzato da un aspetto strettamente fumettistico.
Sono rappresentati un uomo e una donna all'interno della loro automobile.
L'uso dei colori è comune alle altre opere di Lichtenstein; inoltre per creare il senso di velocità, l'artista dipinge delle linee orizzontali parallele tra loro alternando il bianco e il nero.
Si privilegia la fase progettuale dell'opera rispetto alla sua realizzazione e si sviluppa in varie correnti:
OPTICAL ART
OPTICAL ART
E' una tendenza artistica contemporanea che nasce intorno al 1965 negli Stati Uniti ma si afferma negli anni Sessanta.
Gli artisti che aderiscono a questo movimento considerano fondamentale la dimensione mentale, la progettazione e il pensiero creativo alla base dell'ideazione, rispetto alla fase manuale che porta alla realizzazione dell'opera.
Nell'arte concettuale qualsiasi espressione di carattere emozionale, letterario e metaforico è completamente eliminata. Gli artisti concettuali si esprimono attraverso pubblicazioni di materiali, scritti fotografici o attraverso l'uso di diversi tii mediali.
Sono contrari alla mercificazione dell'arte e creano:
E' uno dei capostipiti del filone statunitense dell'arte concettuale e le sue opere si basano sullo studio dell'arte come linguaggio.
L'artista sostiene che l'intervento dell'artista non fa altro che mettere in discussione l'arte stessa, interrogandosi sulla sua natura..
Un elemento ricorrente nelle opere di Kosuth è la scrittur, brani frasi e messaggi costituiscono una presenza costante.
Kosuth rifiuta la pittura e sottolinea che UNA RAPPRESENTAZIONE PITTORICA O SCULTOREA NON AGGIUNGEREBBE NULLA DI DIVERSO O NUOVO NELLA COMUNICAZIONE DEL CONCETTO, ANZI POTREBBE RENDERLO PIU' COMPLESSO.
Una delle sue opere più note è "Una e tre sedie".
Joseph Kosuth con l'opera Una e tre sedie (One and Three Chairs) riflette sul concetto di realtà e di rappresentazione. Nell'installazione infatti l'artista si interroga sul concetto di sedia. Per fare questo espone un oggetto reale accanto ad una sua immagine e ad una sua definizione letterale tratta da un dizionario.
SI SVILUPPA SOPRATTUTTO NEGLI STATI UNITI
MATERIALI UTILIZZATI:
Creazione di opere di grandi dimensioni, forme primarie e volumi geometrici semplici
Era un artista minimalista autore di installazioni realizzate con comuni lampade al neon da parete. Questi lavori, da lui chiamati "icons", sono comunemente riconosciuti come iniziatori del movimento minimalista del 1963.
La sua produzione ha esplorato con costanza il potenziale estetico e sensoriale della luce, impiegando questo elemento come mezzo di espressione privilegiato. “È quello che è e non è nient’altro“, affermava Flavin in merito all’impiego della luce fluorescente, da lui più volte collocata anche su scala architettonica.
Untitles testimonia l’indagine di Flavin nell’ambito delle sequenze e delle variazioni. I lavori sono tutto un gioco di linee, di diagonali e di forme geometriche pure che hanno il compito di ridefinire lo spazio circostante, accentuando o addolcendo la struttura architettonica.
Le sue opere non ispirano il contatto fisico e impongono anzi una naturale distanza in chi le osserva. Questo avviene perché nel Minimalismo non vi è alcuna volontà di creare un legame emotivo con l’opera tendendo a un’arte spogliata di qualunque tipo di sentimenti.
Eppure, nell’osservare non solo la luce che determina il volume dei tubi ma anche il cambiamento di questi al variare della nostra posizione nello spazio emerge dello stupore, una curiosità, e una sorta di spontanea fascinazione.
Sol LeWitt si dedica alla scultura dal 1962 e dal 1964 ha realizzato strutture modulari centrate sulla figura geometrica del cubo. Esso diventa elemento basilare di una serie di combinazioni, dove la forma tridimensionale viene delineata dalle sbarre che ne delimitano il volume vuoto, ciò consente di attivare la percezione sulle regole strutturali con le quali esso è costruito.
Importante esponente della corrente del minimalismo e dell'astrazione post-pittorica, la carriera di Frank Stella si estende su più di cinque decenni. La sua famosa massima del 1964, che recita <<ciò che vedi è ciò che si vede>>, lo ha spinto verso scelte minimali nella sua produzione artistica. Il quadro deve concentrarsi solo sugli elementi base come il colore,la composizione e la forma e non sulla rappresentazione.
All’inizio Stella è influenzato dagli espressionisti astratti semplicemente per il suo essere contrario al loro lavoro e ai loro ideali. Infatti definisce Kline e Pollock particolarmente provocatori.
Alla base dell'arte povera ci sono:
In Italia principalmente a Torino e Roma
Venere fu la dea romana dell’amore. Era simbolo di bellezza e di fertilità.
Pistoletto utilizzò la figura di Venere per richiamare la tradizione classica dell’arte italiana.
Inoltre l’accostamento al cumulo di abiti usati rappresenta una interpretazione ironica dell’icona classica di bellezza.
L’artista mise a confronto l’idea classica e ordinata di bellezza con il cumulo scomposto di abiti dismessi. La sua intenzione fu quella di interpretare concetti contrapposti attraverso accostamenti di oggetti ormai in disuso.
L'artista sottolinea la sua adesione ai principi dell’illuminismo, riconoscibili nella luce della candela e gli ideali della rivoluzione francese, scritti in gesso su una lavagna. Facili da cancellare dalla lavagna ma con cui vengono meno facilmente cancellabili dalla memoria.
E' stato un artista italiano, di Torino.
Ha fatto parte del gruppo dell'arte povera.
Allo stesso tempo è stato anche uno dei più precoci a distaccarsene.
Boetti propone a sé stesso dei sistemi nei quali agire, spesso coinvolgendo altre personeSpesso sono la geografia, la matematica, la geometria, i servizi postali, a fornire la piattaforma delle proprie scelte. Il suo lavoro mette in discussione il ruolo tradizionale dell'artista, interrogando i concetti di serialità, ripetitività e paternità dell'opera d'arte.
Nel 1967 coniò la definizione di "arte povera".
Celant delineò la teoria e la fisionomia del movimento attraverso mostre e scritti come Conceptual Art, Arte Povera, Land Art del 1970.
Dopo aver compiuto studi classici si forma come pittore da autodidatta. Esordisce nel 1967 all'interno di una mostra collettiva alla Galleria Sperone di Torino con due opere polimateriche senza titolo. Partecipa, a partire dall'anno successivo, alle mostre del gruppo Arte povera. Il suo lavoro consiste principalmente in installazioni legate al concetto di energia, che si gioca su rapporti di equilibrio tra spinte contrapposte.
Le opere di Anselmo sono installazioni di materiali diversi, spesso opposti, in rapporto di equilibrio e di tensione.
Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Torino, dove conosce Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto, con i quali entra a far parte del movimento dell'arte povera nel 1967. Espone per la prima volta nel 1968 al Deposito d'Arte Presente opere realizzate con materiali non convenzionali quali piombo, rame, cera, pece, legno, che in alcuni casi implicano persino l'azione naturale degli elementi.
Nel 1970 inizia a indagare sul rapporto tra il corpo umano e l'ambiente esterno e, in sintonia con le tendenze della body art, realizza opere che individuano nell'epidermide umana la superficie di confine e di dialogo tra l' “io" interno e il mondo.
Mario Merz è stato un artista, pittore e scultore italiano, esponente della corrente dell'arte povera.
A metà degli anni sessanta iniziò ad abbandonare la pittura per sperimentare materiali diversi, come i tubi al neon, con cui perforava la superficie delle tele per simboleggiare un'infusione di energia, oppure il ferro, la cera e la pietra, con cui sperimentava i primi assemblaggi tridimensionali, le "pitture volumetriche". Fu presente fin dalle prime mostre dell'arte povera.
Nata come una sorta di reazione alla sperimentazione artistica spinta all'eccesso dalla Pittura Concettuale, che caratterizzava quel periodo storico, la nuova corrente ha origine da un gruppo di artisti emergenti che in quegli anni parteciparono alla sezione "Aperto 80" della Biennale di Venezia.
Gli obbiettivi:
La Transavanguardia teorizzava un ritorno alla manualità, alla gioia del dipingere, restituiva al pennello, alla tela ed ai colori il loro posto nell'arte della pittura, anche attraverso la libera riscoperta delle radici locali e popolari di ciascun artista.
https://www.raicultura.it/arte/articoli/2018/12/Un-artista-internazionale-Mimmo-Paladino-4276be73-5dc7-4207-84c6-34414fbc66bf.html
Chia amò esprimersi con i colori accesi del Futurismo, ma non si stancò di proporre un ritorno al «quadro-quadro» e alla «pittura-pittura», al recupero della bidimensionalità della tela e dei suoi valori fondanti: colore, tono, volume, ma soprattutto figurazione dal contenuto volutamente colta e fitta di rimandi ed echi del passato letterario, filosofico ed artistico.
dopo gli esordi in ambito concettuale con l'uso del carboncino e del collage, è approdato alla figurazione, promuovendo a base pittorica le installazioni da lui realizzate in materiali diversi, tra i quali la terra, il legno bruciato, i tubi al neon ed il ferro, ma recuperando i mezzi espressivi più tradizionali del fare arte: pennelli e colori, abbracciando nel contempo un uso quasi Caravaggesco della luce, che gli ha consentito effetti di profondità spaziale.
Fin dai suoi primi lavori, Cucchi ha utilizzato la ceramica, inserendola nei suoi lavori pittorici, trovando, per questa materia, sempre più spazio riportando i temi prediletti in una dimensione scultorea.
Espressione assoluta per Francesco Clemente che, trasferitosi a New York all'inizio degli anni Ottanta, realizza varie collaborazioni con Jean-Michel Basquiat ed Andy Warhol. Nella sua produzione Clemente manifesta un eclettico interesse per numerose tecniche espressive, dalla pittura ad olio al mosaico, dall'incisione alla scultura, seppur mantenendo sempre con un occhio di riguardo per il disegno puro.
Nata utilizzando solo il Bianco ed il Nero, l'Optical Art ingloba in seguito anche i colori, sempre allo scopo di offrire allo spettatore opere in due dimensioni che danno l'impressione di movimento, di immagini nascoste o lampeggianti , oppure che si gonfino o si deformino.
Gli artisti della Optical Art, per stimolano e coinvolgere l'osservatore, realizzano opere che lo inducono in uno stato di instabilità percettiva.
La Op Art riprende la ricerca di altre correnti dando risalto ai puri valori visivi.
Questo scopo viene realizzato attraverso linee collocate in griglie modulari e strutturali diverse, attraverso l'accostamento opportuno di particolari soggetti astratti o sfruttando il colore, affinché le loro opere provochino illusioni ottiche, tipicamente di movimento.
Victor Vaserely
https://youtu.be/ny1C-O37PCY
Scultore e pittore americano, tra i più originali artisti contemporanei. A Parigi elaborò le sue prime costruzioni astratte. Le opere di Caler, pur evocando un mondo fiabesco di piante, insetti e animali sconosciuti, simboleggiano di fatto il dominio della fantasia sulle leggi fisiche.
Si tratta di una struttura astratta che è completamente fermo, al contrario di un dispositivo mobile , che può spostarsi con correnti d'aria . Nel 2012, la scultura è stata ridipinta con la storica colore "Calder Rossi".
https://m.youtube.com/watch?v=3OIeEU29kEk
Designer, scultore e scrittore italiano. Munari ha mantenuto inalterata la sua estrosa creatività a sostegno dell'indagine costruttiva della forma attraverso sperimentazioni visive e tattili e, insieme, la sua grande capacità di comunicarla attraverso parole, oggetti, giocattoli.
Tra le realizzazioni più emblematiche le «macchine inutili» (dal 1933), congegni meccanici presentati come modelli sperimentali che indagano sulle possibilità percettive, che fecero di Munari un precursore dell'optical art.
interesse di carattere ecologico per i ritmi della natura e per la struttura biologica del paesaggio, volto al recupero di sensazioni elementari arcaiche prodotte da un mutamento nella struttura naturale per osservarne sperimentalmente i risultati, in una modalità di interazione con la natura
Le opere di Smithson, come artista e scrittore, ridefinirono le convenzioni e la sua arte ha prodotto delle opere che non possono essere facilmente classificate. Ha utilizzato materiali come gli specchi, le mappe, cave abbandonate, gli alberghi, grosse quantità di terra per produrre le sue radicali sculture. E' stato uno dei fondatori della forma d'arte conosciuta come land art o earthworks, e soprattutto noto per la Spiral Jetty, 1970, che si trova nel Grande Lago Salato, Utah.
Spiral jetty: Nel 2017 la creazione è stata riconosciuta come opera d’arte ufficiale dello Stato dello Utah, titolo che le permette un maggiore riconoscimento, ma soprattutto una più curata tutela.
Il messaggio che vuole veicolare Smith è quello di un’opera che si auto-rappresenti, che non debba ricorrere ai circoli viziosi del mercato dell’arte, ma che nasca e si trasformi continuamente nel luogo in cui è nata. L’artista imprime il suo tocco iniziale, ma il resto è lasciato all’aleatorietà del destino ed è questo che rende l’opera inafferrabile, mutevole, lontana dal tocco distruttivo dell’uomo, per salvaguardare l’ambiente e la sua natura varia e multiforme.
://youtu.be/KDEmgbbZaXY
L'Artista Iperrealista intende l'arte come la precisa rappresentazione del dato reale, della realtà percepita dai suoi occhi.
l'Iperrealismo propone una riproduzione meccanica, spesso a partire dalla immagine fotografica ingrandita, dell'oggetto reale, ottenendo una visione che va al di là della realtà, stravolgendola o sottolineandola.
Oggetti della vita quotidiana vengono riprodotti in opere pittoriche o sculture realistiche
Hanson è stato uno scultore statunitense. Riconosciuto come uno degli scultori più importanti delle neoavanguardie, il suo lavoro si è principalmente concentrato all'analisi e alla critica della common people, restituendo allo spettatore un'immagine altamente stereotipata dell'americano medio.
Il corpo, body in inglese, viene usato come espressione massima per la creazione di opere artistiche che vengono intese come ricerca dell'identità.
Le espressioni di body art vengono vissute come sfogo liberatorio delle proprie angosce e inibizioni e atto di denuncia.
Le forme più moderne e diffuse di body art sono il tatuaggio o il body piercing.
In quest'ottica prende piede anche una nuova coscienza estetica, dove il corpo e la sua espressione diventano quasi elemento artistico in senso stretto.
Gilbert & George
artisti inglesi. Nel 1969 presentavano alla St. Martin School of Art di Londra, dove entrambi avevano studiato, la loro prima performace Underneath the Arches, nella quale, collocandosi all'interno della body art, i due artisti, proponendosi come "sculture viventi", con volto e mani coperti di polvere d'oro e di bronzo cantavano in piedi su un tavolo muovendosi come robot. Dagli anni Settanta i due artisti iniziavano a esporre se stessi in modo nuovo, tramite la fotografia. Oltre che per performances (The Red Sculpture, a Tōkyō, 1975), video e film (The World of Gilbert & George, 1981). Nei lavori successivi, nei quali compaiono anche natura e città (natura artificiale), Gilbert & George rievocavano attraverso l'uso pittorico della fotografia le caratteristiche formali del cloisonné: è il caso della serie The Cosmological Pictures. Nel 2007 la Tate Modern ha dedicato un'ampia retrospettiva alla coppia; la mostra ha fatto poi tappa nei maggiori musei europei, tra cui il Castello di Rivoli a Torino.
Rivoli (TO)
E' un’artista serba, naturalizzata statunitense, attiva in campo artistico dagli anni Sessanta. È celebre per le sue performance che esplorano i tratti più istintivi (e spesso oscuri) dell’animo umano. Si è autodefinita “Grandmother of performance art” per sottolineare la portata rivoluzionaria del suo modo di intendere la performance artistica che, nel suo caso, prevede spesso la partecipazione del pubblico, sia a livello mentale che fisico.
U
Una delle opere più celebri di Marina Abramović è Balkan Baroque, presentata alla Biennale di Venezia nel 1997. In questa performance l’artista è seduta in una cantina piena di ossa bovine insanguinate e maleodoranti, che lei pulisce incessantemente per giorni dal sangue e dai vermi, cantando litanie e lamenti. L’opera, che faceva esplicito riferimento agli orrori perpetuati nella guerra dei Balcani (all’epoca in corso), venne premiata con il Leone D’Oro.
Altra celebre performance di Marina Abramović è The artist is present, al Moma di New York nel 2010. La performance è durata tre mesi, durante i quali l’artista, vestita di un ampio abito, si è seduta ad un tavolo di fronte al quale era stata posta una sedia vuota. Su quella sedia poteva sedersi chiunque, per fissarla negli occhi.
https://youtu.be/OS0Tg0IjCp4
AGLI INIZI DEGLI ANNI OTTANTA LA PITTURA DI STRADA
AMERICANA DIVENTA UN VERO E PROPRIO FENOMENO
ARTISTICO, ISPIRANDOSI AI LAVORI DEI
WRITERS
SCONOSCIUTI CHE COLORAVANO I MURI DELLE PERIFERIFERIE
DEGRADATE.
LE OPERE DEL GRAFFITISMO SONO CARATTERIZZATE DA:
Il graffitismo è nato negli Stati Uniti alla fine degli anni Settanta e si è diffuso con rapidità in tutto il mondo. Con il Graffitismo il processo di fusione fra l'arte e le moderne forme di comunicazione fa un ulteriore passo ed esce per strada, ricoprendo muri e mezzi pubblici, i writers (scrittori) come si definiscono questi giovani artisti, fanno della città il loro museo.
Keith Haring: vita e opere in 10 punti
https://youtu.be/Ug_btMxSm48
Il suo modo di comunicare attraverso simboli pregrafici, immagini che raccontano infinite storie con pochi, semplici tratti ripetuti, i colori accesi e vibranti, il movimento costante e perpetuo reso graficamente da quelle linee che emanano dai suoi personaggi, che non sono indice di radioattività, ma simboleggiano l'energia positiva che si espande tutto intorno.
Tuttomondo è un grande murale realizzato da Keith Haring nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant'Antonio abate a Pisa.
Keith Haring ha rivolto attenzione alla malattia prima di sapere di esserne lui stesso affetto. Morì nel 1990, a soli 31 anni, proprio di AIDS.
Possiamo vedere in quest’opera come l’arte contemporanea sia fortemente legata al tempo in cui visse l’autore, che nel 1989 ha istituito la Keith Haring Foundation, tuttora attiva in varie iniziative educative contro il virus. Non si parla di personaggi religiosi, personaggi o fatti storici, si parla di una malattia reale, attuale, di cui è giusto che tutti conoscano l’esistenza e verso la quale bisogna prestare molta attenzione
https://youtu.be/zMC26UWZLxk
Nel 1981, Jean-Michel Basquiat ha realizzato questo dipinto che è una forte critica che ha voluto indirizzare ai membri della sua stessa razza. L’artista voleva ribadire quanto i cittadini afroamericani fossero controllati e, da un certo punto di vista ancora schiavizzati, dalla maggioranza di persone bianche negli Stati Uniti. Per questo motivo, vedere un poliziotto afroamericano per lui era un controsenso quasi ironico perché questa persona doveva imporre agli altri il rispetto di regole che in primis sottomettevano proprio lui e la sua comunità.
Hollywood Africans, realizzato nel 1983, fa parte di una serie di dipinti di Jean-Michel Basquiat che presentano immagini e testi relativi agli stereotipi degli afroamericani, applicati nel mondo dello spettacolo.
La Videoarte, l'arte delle immagini che si trasformano davanti agli occhi degli spettatori divenuti protagonisti dell'opera. La nascita del movimento negli anni Sessanta, la Performance Art e le Installazioni dell'Arte Contemporanea.
Diverse forme
Poesia Elettronica
Per quanto all’interno di questa categoria artistica siano confluite un’infinità di tipologie di opere molto diverse tra loro, possiamo indicare con il termine Poesia Elettronica la sperimentazione artistica dove si integra il testo poetico e la Video Arte.
Video Installazione
La Video Installazione è un’installazione artistica che attraverso l’utilizzo di schermi o altri supporti video vuole coinvolgere in maniera totale lo spettatore, che viene catapultato in una realtà parallela creata dall’artista.
Video Scultura
Il video che diventa protagonista di opere scultoree, la luce emessa da un proiettore che illumina una statua, schermi e tubi catodici che cambino la loro funzione, che diventano opere d’arte.
Videoambiente
Il Videoambiente, simile alla Video Installazione, consiste in installazioni audio video che ricreano interi ambienti con i quali lo spettatore interagisce. L’esperienza che lo spettatore vive è di coinvolgimento totale. Gli artisti video installativi sono quelli che di frequente sperimentano la creazione di Videoambienti.
L’opera di Nam June Paik intitolata Electronic Superhighway è una grande installazione. I monitor trasmettono filmati e immagini colorate. Gli schermi sono disposti su file regolari. Sono raggruppati in numero di 4 o 6 che trasmettono la stessa immagine. I tubi al neon invece formano una mappa degli Stati Uniti d’America. I diversi stati presentano quindi un confine colorato.
https://youtu.be/1Fu1S_q9PrM
Nelle sue opere, filmati video o videoinstallazioni multimediali incentrate sulla rappresentazione allegorica di cicli vitali (del giorno e della notte, della nascita e della morte, ecc.), convergono influenze diverse, dalla musica alla filosofia, alle immagini tratte dai mass media che V. trasfigura in sequenze di forte impatto emotivo, dense di significati metaforici e spesso d'accento lirico.
https://youtu.be/Dg0IyGUVXaQ
https://youtu.be/Fd-kpj1-3uI
Fotografa e videoartista iraniana. Premiata alla Biennale di Venezia del 1999, si è imposta a livello internazionale come una delle artiste contemporanee più rappresentative nell'esplorare la complessità delle condizioni sociali all'interno della cultura islamica, rivolgendo uno sguardo particolare al ruolo che qui la donna ricopre. Proprio la condizione della donna islamica, il suo rapporto con il mondo maschile e più in generale il rapporto della cultura islamica con quella occidentale sono così diventati i nodi centrali della sua ricerca artistica.
https://www.raicultura.it/arte/articoli/2018/12/Shirin-Neshat-e-le-donne-musulmane-4ce483cf-66ee-42db-8072-fa41fdd2589c.html