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Transcript

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Y

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Il muro

g

m

1

Sofia Perazzi

Classe 3^B

a.s. 2019/2020

p

Istituto Comprensivo Statale "Paolo Ruffini" - Valentano

F

I muri visibili

e invisibili

Muri invisibili

Niente cielo intorno e niente amici,

La scuola è in uno schermo

E il tempo sembra fermo.

Nessun bimbo in giro in bici,

Un silenzio surreale...

Ogni tanto le canzoni

Cantate dai balconi.

Vorrei ali per volare.

Le pareti, a protezione,

Sono muri di tensione.

Con la testa vado fuori,

Ma non sento i loro cuori.

Solo il cellulare dà conforto,

Ma anch’esso è un muro!

Benché renda il mondo più distorto

Adesso è il mezzo più sicuro.

Sofia Perazzi

Ho pensato di affrontare questo argomento perché in questo periodo, chiusa in casa, ho capito quanta importanza può avere un muro, sia come barriera protettiva che come strumento di divisione.

I muri della mia casa mi hanno protetta da una pandemia che sicuramente in futuro verrà raccontata sui libri di storia, ma allo stesso tempo mi hanno allontanata da quelli che per me sono dei punti di riferimento e degli affetti importanti, mi hanno isolata, a volte mi hanno fatto star male, anche se lo scopo principale era quello di proteggermi.

Mi sono immaginata quanta sofferenza possano provare tutte le persone che per un motivo o per un altro si trovano spesso emarginate, isolate, maltrattate, coloro che si trovano di fronte un muro costruito in una notte e non possono più abbracciare i propri cari, coloro che si trovano un muro da scavalcare per raggiungere un mondo migliore di quello in cui vivono, chi invece viene emarginato solo perché di una razza, di un colore, di una religione o sesso diversi da chi si sente superiore.

La storia dell’umanità potrebbe essere letta attraverso la “storia dei muri e delle barriere” che nel corso dei secoli sono stati eretti per motivi e scopi diversi.

Sicuramente muri, barriere e fortificazioni sono stati costruiti principalmente per motivi difensivi, con l’intento di bloccare invasioni o migrazioni di popoli, oppure per rafforzare la supremazia di uno Stato rispetto ad un altro, alcuni invece sono serviti per escludere, separare, dividere popoli, culture, religioni e modi di vivere, città e uomini, sempre con la volontà di separare popoli.

Introduzione

In questo lavoro voglio illustrare la presenza dei muri visibili e invisibili, naturali o costruiti dall’uomo, che ho incontrato durante il percorso che mi porta alla conclusione di questo periodo della mia vita scolastica.

Inizierò con quello che è il simbolo per eccellenza dei muri visibili, il muro di Berlino, parlerò poi di un grande poeta del Novecento, Eugenio Montale, che ha fatto del muro il fondamento della sua poetica. Passando da un premio Nobel per la Letteratura ad un premio Nobel per la Pace, parlerò in lingua Inglese della giovanissima Malala Yousafzai che, nonostante i suoi 17 anni, è riuscita ad abbattere i muri della discriminazione e della violenza contro le donne. In lingua Francese tratterò i vari tipi di muri invisibili tra cui quello di considerare i poveri come un peso per la società, un peso come lo sono i migranti messicani per gli Stati Uniti; queste persone hanno un sogno a due passi, il sogno americano, ma il “muro della vergogna” non permette loro di realizzarlo.

Roger Waters, il leader dei Pink Floyd, nel febbraio 2017 si è dichiarato pubblicamente contro l’eventuale completamento di questa barriera proposto dal neo presidente Donald Trump, affermando che avrebbe cantato l’intero album “The Wall” lungo la frontiera.

Tra i muri visibili costruiti dall’uomo sicuramente ce ne sono alcuni che sono utili, come le dighe che bloccano un corso d’acqua per produrre energia. Nella pallavolo, che è lo sport che pratico, uno dei fondamentali è il muro e serve per bloccare l’attacco avversario.

Esiste una barriera naturale, l’atmosfera, ma siamo troppo impegnati nella costruzione di muri inutili per renderci conto che stiamo abbattendo l’unico muro che dovremmo salvaguardare.

Concluderò il mio percorso con il lavoro di Arte, in cui ho voluto descrivere le sensazioni e le emozioni che ho provato in questo periodo di isolamento forzato.

Muri e barriere hanno sempre generato o alimentato tensioni e scontri, ma, nonostante questo, gli uomini continuano a costruire muri in ogni angolo del mondo e insieme ai muri di cemento armato e di filo spinato si sono innalzati, e continuano ad innalzarsi ancora oggi, tanti altri “muri invisibili”: i muri della miseria e delle disuguaglianze, della violenza e dell’esclusione sociale, della competizione, della paura e dell’indifferenza, del pregiudizio, dell’intolleranza, dell’odio, della discriminazione. Molte persone infatti fuggono dalla povertà, dalla mancanza di libertà, dalla violazione dei propri diritti, e vorrebbero un rifugio in un mondo sviluppato, con la speranza di trovare condizioni di vita migliori e più dignitose.

Sono gli “stranieri” che cercano in ogni modo di oltrepassare i muri, fisici e non, che vengono eretti ovunque per tenerli a distanza, per separare coloro che hanno tutto da quelli che non hanno nulla.

La storia ci insegna, però, che tutti i muri sono destinati ad essere abbattuti quando un popolo cerca a tutti i costi libertà e condizioni di vita migliori, ma ci insegna anche che il progresso umano è avvenuto quando i popoli si sono incontrati, quando, invece di muri, hanno realizzato “ponti” per scambiarsi idee, conoscenze, modi di vivere.

Anche Papa Francesco disse: «Ponti: quelli bisogna costruire. Passo dopo passo, fino ad arrivare a stringere la mano a chi sta dall’altra parte. I ponti durano e aiutano la pace. I muri no: quelli sembrano difenderci, e invece separano soltanto. Per questo vanno abbattuti, non costruiti. Tanto sono destinati a cadere, uno dopo l’altro. Pensiamo a quello di Berlino. Sembrava eterno, e invece: puff, in un giorno è caduto giù.»

S

Storia

Il muro di Berlino

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, USA (Stati Uniti d’America) e URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) diventarono delle superpotenze economiche e militari, e l’alleanza creata per sconfiggere il Nazifascismo entrò in crisi proprio a causa del desiderio di potere e di superiorità di entrambe. Questa situazione diede vita alla cosiddetta guerra fredda, non una guerra vera e propria, ma un clima di tensione che minacciava continuamente la pace anche a causa della gara per sviluppare armi nucleari per paura che potesse scoppiare una guerra atomica.

L'Europa si trovò, non solo geograficamente, al centro di questo clima di tensione e si trovò divisa in due blocchi contrapposti: il blocco occidentale, che comprendeva i Paesi dell'Europa occidentale sotto l’influenza degli Stati Uniti, diede vita alla NATO (Alleanza del “blocco atlantico”); il blocco comunista, che comprendeva gli Stati dell'Europa dell'Est (i territori occupati dai Sovietici nelle ultime fasi della guerra), riuniti nell'alleanza militare denominata Patto di Varsavia, sul quale si affermò l’egemonia politica e militare dell'URSS.

La Germania, dopo la sconfitta subita con la Seconda Guerra Mondiale, era devastata economicamente e politicamente, e i suoi territori vennero divisi tra i vincitori.

Tra il 1948 e il 1949 le forze alleate riunirono sotto un solo governo le zone che controllavano, dando vita ad uno Stato autonomo a regime democratico e parlamentare: la Repubblica Federale Tedesca (RFT), con capitale Bonn; nella parte orientale anche l’URSS promosse la nascita di uno Stato a regime comunista, la Repubblica Democratica Tedesca (RDT o DDR).

La frontiera che divideva in due la Germania diventò il segno storico più crudele della linea di confine dell'Europa e del mondo e che verrà chiamata “cortina di ferro”.

Nella notte del 13 aprile 1961, per rendere ancora più evidente questa linea, le unità armate della Germania dell'Est interruppero, innanzitutto, i collegamenti tra Berlino Est e Berlino Ovest. Iniziarono poi a costruire, davanti agli occhi degli abitanti, un muro che avrebbe attraversato tutta la città e che avrebbe diviso le famiglie, tagliato e separato strade, piazze e case, interrotto le linee della metropolitana e dei treni.

Non solo per Berlino, ma per tutta la Germania, questo diventò una trappola mortale, perché i soldati avrebbero potuto sparare a chi cercava di attraversare il confine. Furono poi aggiunte mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, impianti per sparare in automatico, recinzioni, torri di guardia e trincee per controllare quella che è stata chiamata la striscia della morte.

La costruzione del Muro di Berlino divise non solo una città e un Paese, ma un intero continente e un mondo con ideologie opposte.

“Come la sua costruzione, così la caduta del muro, nel 1989, è stata uno degli eventi fortemente simbolici del XX secolo, un evento che ha decretato la fine di un’epoca, aprendo la strada alla speranza di un futuro di pace e di solidarietà tra i popoli.”

Italiano

I

"Meriggiare pallido e assorto"

di Eugenio Montale

Meriggiare pallido e assorto

presso un rovente muro d’orto,

ascoltare tra i pruni e gli sterpi

schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia

spiar le file di rosse formiche

ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano

a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare

lontano di scaglie di mare

mentre si levano tremuli scricchi

di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia

sentire con triste meraviglia

com’è tutta la vita e il suo travaglio

in questo seguitare una muraglia

che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

"Meriggiare

pallido e assorto"

Trascorrere le ore del pomeriggio col viso pallido per il caldo e concentrato nei pensieri

vicino al muro bollente di un orto,

ascoltare tra arbusti spinosi e sterpaglie

rumori schioccanti di merli, e fruscii di serpi

Nelle crepe del terreno o su una pianta

guardare le file di formiche rosse

che si interrompono o si intrecciano

sopra dei mucchietti di terra.

Osservare tra le fronde di arbusti e cespugli

il muoversi dei riflessi del mare

mentre dalle cime appuntite di alture spoglie

si alzano i canti delle cicale, simili a scricchiolii.

E camminando sotto il sole che abbaglia

capire con triste meraviglia

che la vita è tutta una fatica

in questo camminare lungo il muro

che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

Anche la letteratura ha affrontato l’immagine del muro: Eugenio Montale, ad esempio, ne ha fatto il fondamento della sua poetica. È stato uno tra i più importanti poeti del Novecento, capace di interpretare la crisi dell'uomo contemporaneo, avendo vissuto in prima persona le esperienze delle due guerre e la dittatura fascista e fa spesso riferimento al muro, un muro che è impossibile da superare perché l’uomo non è in grado di andare al di là; un muro invalicabile che nella poesia “Meriggiare pallido e assorto”, in cima, è addirittura cosparso di cocci aguzzi di bottiglia.

L'immagine di questo muro ricorda in qualche modo il muro di Berlino, con il filo spinato dalle punte aguzze e le sue scariche elettriche. Il poeta trascorre le ore più calde di un pomeriggio estivo osservando la natura che lo circonda. Il paesaggio ligure e tutto ciò che sente e percepisce tutto intorno lo portano a riflettere sulla condizione umana, sulla sua durezza, sul dolore che caratterizza l’esistenza di ogni uomo. Passeggiando, Montale si rende conto che vivere è come camminare da soli costeggiando un muro invalicabile, sfiorando il vero senso dell'esistenza senza però mai comprenderlo completamente.

Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896. Frequentò la Facoltà di Lettere, interrompendo gli studi perché fu richiamato alle armi. Nel 1925 pubblicò “Ossi di seppia” e nel 1927 si trasferì a Firenze dove diresse il Gabinetto Vieussieux, che dovette abbandonare perché si rifiutò di iscriversi al Partito fascista. Nel 1967 venne nominato senatore a vita e nel 1975 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura. Morì a Milano nel 1981.

Analisi del testo

I

Inglese

Malala Yousafzai

Come Eugenio Montale, Malala Yousafzai ha vinto un premio Nobel. È la più giovane vincitrice del premio Nobel per la pace ed è diventata il simbolo della lotta per l’abbattimento dei muri della discriminazione sociale e dell’aggressione contro le donne.

Malala was born in 1997 in Swat Valley, Pakistan. Malala’s ideas were formed from childhood when she learned to value school and her education. In 2008, the Taliban took control of Swat Valley. They imposed Sharia law, banned cable TV channels, stopped child vaccinations, closed girls’ schools and forced girls to cover their faces and wear burkas.

Malala didn’t accept these impositions and started to write a blog to denounce the situation in her country. When her blog became famous and she became a symbol of the fight for equal education and human rights, the Taliban published a death threat against her. On 9th October 2012 she was shot. Fortunately she didn’t die and in 2014 received the Nobel Peace Prize. She is the youngest Nobel Prize laureate in the world. The Taliban thought they could silence Malala, but instead they gave her more strength and made her more determined. As she said, she doesn’t want to be famous because the Taliban shot her. She wants to be famous for her struggle for women’s rights.

F

Francese

Les murs de la discrimination

La discrimination est une différence injustifiée de traitement pratiquée aux dépens d’une personne ou d’un groupe de personnes et peut être:

Sexuelle et d’orientation sexuelle: souvent les femmes sont traitées comme des êtres inférieurs. Dans certaines cultures, elles n’ont pas le droit de voter, d’étudier, elles n’ont pas accès aux soins. À cause de leur orientation sexuelle, des personnes sont maltraitées au travail, dans les écoles et parfois par leurs propres familles.

Raciale: quand les personnes de couleur différente ou qui appartiennent à une autre ethnie sont souvent rejetées et victimes de violences verbales, de menaces, d’agressions.

Religeuse: si on a une croyance religieuse différente, on est souvent méprisés et humiliés sur la base de préjugés. Dans certains pays, il y a même l’arrêt, la mise à mort ou l’extermination.

Sociale: on rejette le pauvres parce qu’on pense qu’ils sont un poids pour la societé.

Geografia

G

El Bordo, il muro tra due mondi

I poveri vengono emarginati perché il pensiero prevalente è che siano sfaticati e sono considerati un peso per la società. Nel mondo molte persone tentano di lasciare le proprie case, i propri paesi, per cercare una vita migliore altrove; scappano da luoghi in cui la guerra, la fame e la violenza fanno da padroni.

Uno dei luoghi simbolo di questa situazione è la frontiera tra Stati Uniti e Messico che ha come intento proprio quello di fermare i flussi migratori dal Messico e impedire di oltrepassare il confine.

Gli Stati Uniti hanno iniziato a costruire questa barriera a partire dagli anni ‘90 e si estende per circa 1000 km. Tra Tijuana e San Diego si presenta come una muraglia di lamiera metallica, alta dai 2 ai 4 metri ed è dotata di un’illuminazione ad altissima intensità, con sensori elettronici e strumentazioni per la visione notturna, oltre ad un sistema di vigilanza permanente, effettuato anche con veicoli ed elicotteri militari.

Molti migranti vengono fermati dalla polizia e rispediti indietro; molti muoiono di fame o di sete nella traversata del deserto o investiti mentre cercano di attraversare l’autostrada o uccisi negli scontri a fuoco con la polizia di frontiera.

Chiamata dai Messicani El bordo o il Muro della vergogna, la barriera non ha comunque fermato i migranti, che cercano altre vie meno sorvegliate per raggiungere il sogno americano e anzi ha incrementato un’economia parallela e illegale che le ruota intorno: spaccio della droga, traffico di uomini e corruzione delle forze di polizia.

Fino a quando ci saranno queste differenze nelle condizioni di vita, fino a quando i Messicani vivranno in miseria e povertà non ci saranno muri in grado di spegnere il sogno di una vita migliore.

El Bordo

Il Messico si trova in America Centrale: confina a nord con gli Stati Uniti, a sud con il Belize ed il Guatemala, a est si affaccia sul Golfo del Messico e a ovest sull'Oceano Pacifico, la sua capitale è Città del Messico. Il suo territorio è per lo più montuoso, sulle coste pianeggiante. È delimitato a est e ovest dalla Sierra Madre orientale e occidentale, i fiumi principali sono il Rio Grande e il Rio Bravo.

La maggior parte degli abitanti è costituita da Meticci. La religione più professata è il Cattolicesimo e la lingua ufficiale è lo spagnolo.

Per quanto riguarda i settori dell'economia si può dire che le principali coltivazioni sono mais, fagioli, riso, frutta e ortaggi.

Le industrie più sviluppate sono quelle estrattive e petrolchimiche. Sta avendo molta importanza anche il turismo.

In Messico ci sono spesso problemi sociali e tensioni etniche, come gli Indios del Messico, che vivono in condizioni diverse del resto del paese. Vivono in piccoli villaggi e le loro condizioni economiche sono più modeste rispetto a quelle degli altri messicani. Nel 1994, nella regione del Chiapas, sono scoppiate rivolte delle popolazioni indigene. Da quell'episodio, si alternano momenti di crisi, legati anche al problema più frequente, ovvero il Narcotraffico.

Messico

M

Musica

"Another brick in the wall"

Pink Floyd

Anche il gruppo britannico Pink Floyd si è interessato alla questione del muro tra Messico e Stati Uniti. Nel 2017, dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha approvato la costruzione completa della barriera tra i due stati, Roger Waters, bassista e cantante del gruppo, si è esposto in prima persona commentando come inammissibile una decisione simile e ha dichiarato di voler suonare per intero l’album “The Wall” lungo questa frontiera.

“The Wall” è l’undicesimo album della band, pubblicato nel 1979, racconta di Pink, una rockstar che a causa di una serie di traumi psicologici (insegnanti severi, la morte del padre durante la Seconda Guerra Mondiale, la madre troppo protettiva, la mancanza di comunicazione con sua moglie e la vita da rockstar) arriva a costruirsi un “muro” mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola.

La canzone più famosa dell'album è “Another brick in the wall”, che è diventata il simbolo della caduta del muro di Berlino. Il brano è diviso in 3 parti: nella prima c’è la scoperta della morte del padre in guerra e Pink inizia ad innalzare un muro per isolarsi; la seconda parte del brano è la più importante perché c’è la protesta vera e propria contro l’intero sistema educativo; nella terza parte il protagonista decide di completare la costruzione del muro con dei mattoni che rappresentano le persone che conosce.

Daddy's flown across the ocean

Leaving just a memory

Snapshot in the family album

Daddy what else did you leave for me

Daddy what d'ya leave behind for me

All in all it was just a brick in the wall

All in all it was all just bricks in the wall

We don't need no education

We don't need no thought control

No dark sarcasm in the classroom

Teachers leave the kids alone

Hey teacher live us kids alone

All in all it's just another brick in the wall

All in all you're just another brick in the wall

I don't need no arms around me

I don't need no drugs to calm me

I have seen the writings on the wall

Don't think I need anything at all

All in all it was all just bricks in the wall

All in all you were all just bricks in the wall

Papà ha attraversato l'oceano

Lasciando solo un ricordo

Un'istantanea nell'album di famiglia

Papà, che altro mi hai lasciato?

Papà, cos'altro hai lasciato per me?

Dopo tutto era solo un mattone nel muro

Dopo tutto erano solo mattoni nel muro

Noi non abbiamo bisogno di istruzione

Noi non abbiamo bisogno di controllo sul pensiero

Di sinistro sarcasmo in classe

Insegnanti, lasciate stare i ragazzi

Hey, maestro, lascia stare noi ragazzi

Dopo tutto è solo un altro mattone nel muro

Dopo tutto sei solo un altro mattone nel muro

Non ho bisogno di braccia attorno a me

Non ho bisogno di droghe per calmarmi

Ho visto i destini segnati

Non pensare che abbia bisogno di una cosa qualsiasi

Dopo tutto erano solo mattoni nel muro

Dopo tutto eravate tutti solo mattoni nel muro

T

Tecnologia

La diga

Tra le barriere costruite dall'uomo ce ne sono alcune che sono utili: la diga ad esempio serve raccogliere grandi quantità d’acqua fino a creare veri e propri laghi artificiali, serve anche per regolare il corso di un fiume per produrre energia elettrica.

L’energia idroelettrica infatti si ottiene grazie al flusso d’acqua che, situato ad alta quota, ha un’energia potenziale che viene sprigionata quando, grazie al salto creato da questo dislivello, raggiunge un’alta velocità e mette in funzione le turbine collegate ad un generatore.

Le dighe si possono dividere in due grandi categorie:

  • dighe a gravità, strutture massicce a forma triangolare;
  • dighe ad arco, a forma convessa, possono essere costruite solo per sbarrare valli non molto larghe.

Diga a gravità

Diga ad arco

La potenza di un impianto idraulico dipende dal salto, ovvero il dislivello tra il punto in cui viene raccolta la massa d'acqua e il livello che raggiunge dopo il passaggio nella turbina, e la portata, ovvero la quantità d'acqua che attraversa la turbina in un certo lasso di tempo. Se il salto supera i 100/150 metri si utilizza la turbina Pelton. Il funzionamento di questa turbina è simile a quello della classica ruota a pale dei vecchi mulini. In questo caso le pale somigliano ad un doppio cucchiaio: l’acqua passa attraverso uno o più ugelli che la mandano al centro del doppio cucchiaio facendo girare la turbina.

La diga di questo tipo di centrali sarà a gravità, un’opera di calcestruzzo sicuramente imponente e creerà un grande dislivello tra l’acqua a monte e quella a valle.

Educazione fisica

E

Il muro nella pallavolo

Nella pallavolo esiste un fondamentale denominato “muro”, che serve ad intercettare l’attacco avversario. Il muro consiste nel saltare con le braccia tese in alto, per formare, con le mani, un piano di respinta del pallone verso il campo avversario.

L'esecuzione del muro si divide in quattro fasi:

• posizione di partenza

• caricamento

• estensione

• ricaduta

Posizione di partenza

Le gambe devono essere leggermente flesse, pronte a staccare, la distanza da rete deve essere di circa 50 cm, le braccia sono alte e con i gomiti davanti al viso, le mani si trovano all'altezza della testa e le dita sono bene aperte, i piedi devono essere paralleli.

Caricamento

È la fase in cui le gambe si piegano e ci si prepara a saltare verso l’alto.

Estensione

Le braccia si estendono in alto e in avanti per cercare di invadere il più possibile lo spazio avversario.

Ricaduta

Le gambe devono ammortizzare la ricaduta con un leggero piegamento; i piedi devono toccare terra più o meno contemporaneamente ed in buon equilibrio.

Sport

Scienze

S

L'atmosfera

L’atmosfera è la barriera che protegge la Terra: è un effetto serra naturale e benefico per la vita, mantiene e distribuisce sulla Terra il calore del Sole, permette la vita grazie alla presenza dei gas, ossigeno e anidride carbonica, è la sede dei fenomeni meteorologici, filtra i raggi ultravioletti emessi dal Sole ed è uno scudo contro l’impatto di meteore.

Si tratta di un involucro gassoso che avvolge la Terra, più comunemente chiamato aria, che è invisibile, trasparente, incolore e inodore.

L’aria atmosferica non si disperde nello spazio perché la forza di gravità terrestre attrae le molecole gassose che la costituiscono.

L’atmosfera viene suddivisa in strati o “sfere” divisi da dei livelli di transizione chiamati pause: troposfera, stratosfera, mesosfera, termosfera e esosfera

L'atmosfera

Gli strati

La troposfera è lo strato che si trova a contatto con la superficie terrestre, in cui hanno luogo i movimenti dell'aria e i fenomeni meteorologici. È riscaldata dal calore terrestre, quindi la temperatura è più elevata vicino alla superficie, mentre allontanandosi è minore. È la zona in cui è presente l’umidità dell'aria e tutto il vapore acqueo atmosferico. Il limite superiore della troposfera è chiamato tropopausa.

La stratosfera si trova tra i 12 e i 50 km circa. A metà circa c’è l’ozonosfera, in cui c'è un'alta concentrazione di ozono, che ha l’importante funzione di filtrare i raggi ultravioletti del Sole, dannosi per gli organismi viventi. Il suo limite superiore si chiama stratopausa.

La mesosfera è compresa tra 50 e 95 km con una temperatura inferiore rispetto agli strati sottostanti. È in questo strato che si incendiano e si disintegrano le meteore, piccoli corpi solidi vaganti nello spazio attirati dalla forza di gravità terrestre. Si chiude con la mesopausa.

La termosfera è compresa tra i 95 e i 500 km circa, l’aria è poco densa e la temperatura può superare i 1000°C. Questa sfera ha la capacità di riflettere le onde radio terrestri rimandandole verso la superficie. Il suo limite superiore è la termopausa.

L’esosfera è lo strato più esterno dell'atmosfera che si espande nello spazio oltre i 500 km di altezza ed è lo strato atmosferico più rarefatto.

Arte

A

Il muro della solitudine

Presentazione

Bibliografia

e

Sitografia

B

Bibliografia

V. Castronovo, Presente Storico, Milano, Rizzoli, 2015

C. Ferri - L. Mattei - V. Calvani, Amico libro (Letteratura), Milano, Mondadori Scuola, 2016

P. Sapone - A. Simeone, C’est parti! 3, Torino, Il Capitello, 2014

AA. VV., Geotouring 3-Gli stati del mondo, Firenze, Giunti TVP, 2014

G. Paci - R. Paci, Idea, progetto, innovazione, Bologna, Zanichelli, 2014

M. Marcaccio - M. Carabella - M. Bubani, L. Leopardi, Scienze network, Torino, Garzanti Scuola, 2016

V. Giudici - A. Pacini, Le domande dell’arte, Mondadori-Le Monnier, 2014

Sitografia

https://www.acistampa.com/story/il-papa-abbattere-muri-e-costruire-ponti-2597

https://www.mondadorieducation.it/

https://www.letteratour.it/analisi/A02_montale_meriggiare_pallido.asp

https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/accadde-che/9-novembre-1989-cade-il-muro-di-berlino/

https://www.edatlas.it/documents/27a804b4-60ba-4df2-90d5-8a4b5fa1c2e5

https://www.edatlas.it/

https://www.wikipedia.org/

https://www.ilgiradischi.net/another-brick-the-wall-significato-testo-traduzione/

http://educazionetecnica.dantect.it/2012/01/06/la-centrale-idroelettrica/

http://www.siedenergia.it/come-funziona-una-centrale/

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