L'età dei severi e la crisi del III secolo
L'età dei Severi e la crisi del III secolo
Capitolo 5
- La dinastia dei Severi
- La crisi del III secolo
- La diffusione di nuovi culti e le persecuzioni contro i cristiani
A cura di:
Vecchi Samuele
Fabbri Massimiliano
Barelli Lorenzo
Cherchi Luca
La dinastia dei Severi 193-235 d.C.
La dinastia dei Severi
Settimio Severo con la moglie Giulia Domna e i figli Geta e Caracalla
Settimio Severo 193-211 d.C.
Settimio Severo
Politica interna
- Riforma l'esercito
- Istituisce l'anione militare
- Favorisce il ceto equestre e valorizza le province
- Designa il figlio Caracalla come successore al trono
- Instaura una monarchia militare
Conseguenze
- L'esercito diventa più forte e barbarico
- La campagna si impoverisce
- La popolazione agricola fugge verso le città->urbanesimo
Politica estera
-Affronta il difficile rapporto tra romani e barbari
-Combatte in oriente contro i Parti
-Combatte in Britannia contro i Caledoni
Cartina
Spedizioni contro i Parti
Cartina
Caracalla 211-217 d.C.
Caracalla
Editto di Caracalla
Finalità
Estendere anche ai nuovi cittadini il pagamento dell'imposta di successione e delle tasse sugli affrancamenti degli schiavi
Conseguenze
Diffusione in tutto l'impero non solo della legge di Roma ma anche della sua lingua e cultura giuridica
Importanza
Segna la fine dello Stato romano fondato sull'istruzione del senato come rappresentante del volere del popolo e l'inizio di un periodo estremamente incerto
Editto di Caracalla
Un'imponente opera pubblica
Eliogabalo 218-222 d.C.
Eliogabalo
Alessandro Severo 211-217 d.C.
Alessandro Severo
Busto di Alessandro Severo
Cause e conseguenza della crisi del III secolo
Crisi Politica
- Anarchia militare
- Difficoltà ai confini dell'impero con continue incursioni dei barbari
Crisi demografica
- Continue guerre
- Carestie
- Epidemia di peste
CRISI E DECADENZA DELL'IMPERO
Serviva molto denaro per finanziare le spedizioni militari
A causa dell'alta mortalità diminuisce la manodopera
La crisi del III secolo
Crisi economica
L'agricoltura si indebolisce
si riducono le esportazioni mentre aumentano le importazioni di merci pregiate
C'è una continua fuoriuscita di denaro
Aumentano le tasse
Le città diventano dipendenti dagli approvvigionamenti esterni e lentamente sono abbandonate
Le campagne sono troppo sfruttate e in molti vorrebbero abbandonarle ma il colonato glielo vieta
I fuggitivi si danno al banditismo e alla pirateria
Viator ad aerarium
Bassorilievo simbolo dell'oppressione fiscale
La diffusione di nuovi culti
- I Severi consideravano la religione tradizionale romana come un fattore di coesione sociale
- Si verificò una notevole adesione alle credenze orientali e mistiche
- Tra il II e il III secolo si diffuse a Roma il culto di Mitra e di Cibele, la Grande Madre
- Le nuove religioni divennero ben presto temibili concorrenti del cristianesimo
Mitra
Mitra e il sacrificio del toro
La diffusione del cristianesimo
Il cristianesimo, una minaccia
Il cristianesimo, una minacci
- Il mondo romano viveva la diffusione del cristianesimo come un elemento di tensione e di destabilizzazione
- Lo Stato romano considerava le riunioni dei cristiani un pericolo
- I cristiani non solo predicavano l'amore per il prossimo, ma assolvevano un compito sociale al quale le strutture politiche dell'impero non erano in grado di far fronte
- Le autorità imperiali decisero di intervenire per porre un freno al dilagare della religione cristiana promulgando delle leggi
Le leggi contro i cristiani
- Fino a quel periodo il cristianesimo si poteva presentare solo come una setta pericolosa e perseguibile come tale
- Sotto il regno dell'imperatore Dacio (249-251 d.C.) venne messa in atto una complessa procedura con la creazione di commissioni di controllo, di fronte alle quali tutti i sospettati di cristianesimo dovevano fare una specie di test
Le leggi contro i cristiani
Chi si rifiutava veniva processato, torturato e ucciso
Chi abiurava riceveva un apposito attestato o libello