I GRECI CULLA DELLA NOSTRA CIVILTA'
Nelle poleis molti cittadini sapevano leggere e scrivere grazie alla semplicità dell'alfabeto greco, derivato da quello fenicio; da esso discende l'alfabeto latino, usato in Italia e in molte altre parti del mondo.
Dalle opere letterarie più famose, come i poemi di Omero (ILIADE e ODISSEA) e le liriche dei poeti, vennero fatte numerose copie trascritte su rotoli di papiro.
In Età Ellenistica vennero costruite numerose biblioteche per custodire il sapere del tempo. Molte di quelle copie sono giunte fino a noi.
Il teatro fu un'invenzione greca e in questa grande opera si recitavano le commedie e le tragedie.
Molte commedie greche vengono recitate ancora adesso per la loro bellezza e attualità.
Le tragedie spingevano le persone a riflettere sui loro problemi.
Greci furono gli inventori della disciplina storica. Alcuni studiosi dell'antica Grecia, come Erodoto e Tucidide, furono i primi a spiegare i fatti accaduti nella loro patria.
In Grecia nacque anche la filosofia, cioè la scienza che studia il pensiero. I filosofi erano amanti del sapere e non si accontentavano delle risposte che dava la mitologia.
In Età Ellenistica si ebbero grandi risultati in scienze, medicina, geografia e astronomia.
Tutte queste scienze progredivano grazie ai grandi scienziati dell'epoca.
Archimede per esempio, mentre faceva il bagno in una tinozza, si accorse che le gambe diventavano più leggere: aveva scoperto il principio del galleggiamento.
Pitagora ed Euclide fissarono le basi della matematica.
Eratostene intuì che la Terra è rotonda e riuscì a calcolarne la circonferenza.
Anassagora affermò che la Luna non brilla di luce propria ma riflette quella del Sole, capì poi come si svolgevano le eclissi, ritenute fino ad allora eventi magici.
I Greci erano architetti esperti, infatti costruirono magnifici templi che all'interno venivano abbelliti con bassorilievi e altorilievi.
Le proporzioni di tutte le opere venivano studiate con attenzione per dare armonia alle forme.
Purtroppo tutte le pitture sono state perdute ad esclusione di quelle sui vasi, sufficienti però a dimostrare l'abilità e la sapienza dei Greci anche in questo campo.