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GIOVANNI FATTORI

Baldan Bianca

Danieli Carlos David

Migliore Giulia

"Uomo senza lettere"

Giovanni Fattori

(Livorno, 1825 – Firenze, 1908)

PERSONAGGIO

Perchè studiarlo?

È considerato tra i maggiori pittori italiani dell'Ottocento e tra i principali esponenti del movimento dei Macchiaioli.

Perchè

studiarlo?

I Macchiaioli riuniti

CAMPO

ITALIANO ALLA BATTAGLIA DI MAGENTA

CAMPO

ITALIANO ALLA BATTAGLIA DI MAGENTA

Giovanni Fattori, La battaglia di Magenta, 1862, olio su tela, cm 232 X 384. Firenze, Galleria d’Arte Moderna

APPROCCIO STORICO

Approccio storico

AUTORE: Giovanni Fattori

DATAZIONE: 1862

COLLOCAZIONE: Galleria D'Arte Moderna, Firenze

COMMITTENTE: Bettino Ricasoli, il quale aveva indetto un concorso, nel 1859, per l'esecuzione di quattro tele raffiguranti i principali episodi militari del Risorgimento. Giovanni Fattori decise di parteciparvi e vinse il concorso.

Bettino Ricasoli

APPROCCIO ICONOGRAFICO-ICONOLOGICO

Approccio iconografico-iconologico

TIPOLOGIA DELLA COMPOSIZIONE: Fattori scelse di raffigurare la Battaglia di Magenta, combattuta il 4 giugno 1859, nel corso della Seconda Guerra d’Indipendenza, attraverso una composizione figurativa.

IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE ANALITICA DEL SOGGETTO: All’interno dell’opera è raffigurato un campo martorizzato con evidenti segni di un precedente conflitto, soldati esamini, con armi e zaini ancora accanto. Un carro in movimento, con a bordo due suore crocerossine, attraversa quel sentiero: le due donne appaiono solerte ad assistere e raccogliere feriti (una delle due suore indica un soldato austriaco ferito da soccorrere) . Dal lato destro del dipinto, gruppi di militari s’incamminano verso il fronte ma alla vista di quell’orribile scempio i comandanti a cavallo decidono probabilmente di scortare il carro dei feriti. Tutti i soldati sono inquadrati in prevalenza di schiena, anche i feriti sul lato destro, ciò nonostante, da come sono posizionate le loro figure, si evincono chiaramente segni di grande stanchezza e affaticamento. In lontananza s’intravedono nuvole di fumo, a evidenziare che la battaglia è ancora in corso. La natura è martoriata dal bombardamento. Solo due alberi, dal tronco sottile, s’innalzano verso il cielo, le cui sagome le cui sagome collegano compositivamente le due metà del dipinto; un cielo terso, sgombro da nubi, che permette allo sguardo dell’osservatore, di uscire fuori da quel tragico scenario fino guardare oltre l’orizzonte.

Approccio iconografico-iconologico

IDENTIFICAZIONE DEGLI ELEMENTI SIMBOLICI: Non sono presenti veri e propri elementi simbolici. In questo quadro non è il momento della battaglia a fungere da protagonista, bensì il momento più umano quando i feriti vengono riportati nelle retrovie per essere assistiti dalle crocerossine. Per questo motivo il quadro ha una portata culturale notevole: non è esaltazione dei valori eroici ad essere rappresentati bensì la cruda realtà di una battaglia fatta soprattutto di morti e feriti che sacrificarono la loro vita per un ideale nazionalista.

APPROCCIO STILISTICO-FORMALE

Approccio stilistico-formale

TECNICA e SUPPORTO: Olio su tela

FORMATO: Rettangolare

DIMENSIONI: 240x348 cm

DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA COMPOSITIVA: La composizione, sobria ed equilibrata, si struttura su direttrici orizzontali, le quali suggeriscono una sensazione di staticità, compromessa tuttavia dalla dinamicità di altri elementi (come i cavalli), utili a trasmettere all'osservatore la tensione dello scontro.

LINEE: Le linee presenti all’interno del quadro sono sottili e di contorno e hanno un ruolo importanza nella delimitazione delle figure poste in primo piano, e vanno via via assottigliandosi verso la parte alta del dipinto.

CONCEZIONE DELLA PROFONDITÀ: La profondità del paesaggio è invece resa con l'apposizione degli alberi, gli unici elementi pienamente verticali della tela, e dalla rappresentazione di una battaglia lontana in contrapposizione con la parte bassa del dipinto.

Approccio stilistico-formale

LUCE: L’opera è inondata dalla luce esterna del sole, proveniente da due punti: la prima si trova in alto a destra del dipinto la quale si riflette sul campo di battaglia e sopra l’intera valle, proiettando sulla parte inferiore del quadro l’ombra del carro. Mentre la seconda proviene dalle spalle dello spettatore, che proietta le ombre dei cavalli (sulla destra), sui quali sono posti i comandanti, verso il centro dell’opera. Complessivamente crea un chiaroscuro, ben visibile nel modellamento dei corpi dei cavalli.

COLORE e STESURA: I colori usati sono vivaci e brillanti, il loro insieme è complessivamente scuro nella parte inferiore dell’opera, e chiaro nella parte superiore per rappresentare al meglio il cielo di giorno. Questa unione crea forti contrasti tra le due metà del dipinto. L’opera non può ancora definirsi macchiaiola, in quanto disegno e chiaroscuro continuano a essere usati secondo le regole accademiche, anche se il colore viene già usato mediante estese campiture orizzontali.

ANALISI CRITICA

LA GUERRA

ANALISI CRITICA

Fu l'incontro di Giovanni Fattori con un tale Nino Costa che lo spronò a partecipare al concorso, proprio come scrive lo stesso Fattori:

“…fu il Costa che mi animò al concorso ed io incoraggito dalla parola di un sì forte artista concorsi e vinsi. Da qui cominciò la mia carriera artistica - tra molte avventure e molte lotte [...] ma sempre sulla breccia e sempre fermo alle mie idee sdegnando ogni e qualunque umiliazione e onorificenze senza meritarle.”

Inoltre, per conferire maggiore veridicità al dipinto, Fattori si recò personalmente nei luoghi del combattimento a Magenta, senz'onere di spesa grazie alla commissione del dipinto.

FATTORI E LA GUERRA

Il pittore toscano intende porre l’attenzione dello spettatore sugli aspetti più mesti e silenziosi della guerra, permeata di un’atmosfera amara e poetica, velata e provocatrice, ma pur sempre senza filtri.

Giovanni Fattori, Episodio della battaglia di Custoza. Il principe Amedeo Ferito viene accompagnato dall’ambulanza, 1870, olio su tela, cm 100 × 265. Milano, Pinacoteca di Brera

Giovanni Fattori, In vedetta, o Il muro bianco, 1872, olio su tela, 37×56 cm. Valdagno, collezione Marzotto

FATTORI E LA GUERRA

Affine al linguaggio bellico di Fattori è il codice espressivo di Cesare Bartolena, vincitore del secondo premio del medesimo concorso.

Cesare Bartolena, I volontari livornesi, 1872, olio su tela, cm 110 x 241. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

Ciò che accomuna i due pittori sono la dedizione a scene di vita militare, prediligendole alle battaglie vere e proprie, e simultaneamente l’intento descrittivo, la cura per i dettagli, l’uso di pennellate minute e fuse nella predominanza di toni freddi.

FATTORI E LA GUERRA

Poco tempo dopo Giuseppe Montanari partecipò come sergente alla Prima Guerra Mondiale e proprio durante il suo servizio militare realizzò molti acquerelli veloci per documentare l’attività sul fronte. Il titolo “Aspettando l’azione” descrive infatti il momento di attesa dei militari prima di un’azione bellica.

Il bozzetto presenta svariati punti in comune con la tela di Fattori, soprattutto per quanto concerne le tecniche di realizzazione, tra cui rapide pennellate e macchie di colore, delimitate da una leggera linea di contorno, insieme allo sviluppo in orizzontale.

Giuseppe Montanari, Aspettando l’azione SK … , post 1916 – ante 1917, acquerello e inchiostro su cartoncino, 140 x 95 cm. Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

ARTE E CAVALLI

ARTE E CAVALLI

È forte in Fattori la volontà di indagare la realtà secondo il “puro verismo”, obbedendo cioè allo “stimolo acuto di fare studi di animali e paesaggio” nel tentativo di “mettere sulla tela tutte le sofferenze fisiche e morali di tutto quello che disgraziatamente accade”. È questo ciò che emerge proprio dai taccuini che portava sempre in tasca.

Giovanni Fattori, Taccuino di circa 100 disegni. - Asta Grafica, Dipinti ed Oggetti d'Arte dal XV al XX secolo - Libreria Antiquaria Gonnelli - Casa d'Aste

ARTE E CAVALLI

Per contrasto, anche il futurista Umberto Boccioni studiò a fondo le dinamiche dei movimenti di un cavallo, per rappresentare la sua teoria di compenetrazione tra corpo e ambiente.

Umberto Boccioni, Dinamismo di un cavallo in corsa + case, 1915, guazzo, olio, legno, cartone, rame e ferro dipinto, 112,9 x 115 cm. Venezia, Fondazione Solomon R. Guggenheim, Collezione Peggy Guggenheim

LA ROTONDA DEI BAGNI PALMIERI

LA ROTONDA DEI BAGNI PALMIERI

Giovanni Fattori, La Rotonda dei bagni Palmieri, 1866, olio su tavola, cm 12 x 35. Firenze, Galleria d’Arte Moderna

APPROCCIO STORICO

Approccio storico

TITOLO: La Rotonda dei bagni Palmieri

AUTORE: Giovanni Fattori

DATAZIONE: 1866

COLLOCAZIONE: Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze

APPROCCIO ICONOGRAFICO-ICONOLOGICO

Approccio iconografico-iconologico

TIPOLOGIA DELLA COMPOSIZIONE: Figurativa.

IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE ANALITICA DEL SOGGETTO: Su una rustica tavoletta sono raffigurate alcune donne benestanti in riva al mare, sotto l’ombra della rotonda (una sorta di tendone) di uno stabilimento balneare di Livorno, tra i più esclusivi allora e molto amato dai Macchiaioli. Le signore sono intente a fare i bagni d’aria, una consuetudine del tempo, infatti le donne “per bene” non si mostravano in costume da bagno. Per questo indossano piccoli cappelli, mantelle e abiti lunghi; ciò fa immaginare che la scena si svolga in primavera o in autunno, e non in una calda giornata estiva.

IDENTIFICAZIONE DEGLI ELEMENTI SIMBOLICI: L'opera non contiene elementi allegorici nè meditazioni filosofiche, in quanto è la semplice rappresentazione di una scena mondana della borghesia toscana.

APPROCCIO STILISTICO-FORMALE

Approccio stilistico-formale

TECNICA E SUPPORTO: Olio su tela

FORMATO: Rettangolare

DIMENSIONI: 12x35 cm

DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA COMPOSITIVA: Il dipinto, sviluppato in larghezza, secondo una prassi diffusa tra i Macchiaioli, possiede una forma estremamente panoramica che permette, così, di sottolineare l’orizzontalità del mare sullo sfondo. La composizione centrale viene movimentata da linee di costruzione ondulate orizzontali: la prima, dal basso, segue il profilo del terreno, poi, la linea curva ascendente del profilo della montagna. Infine il bordo, curvo e convesso verso il basso, della rotonda.

Approccio stilistico-formale

LINEE: Il tratto è privo di effetti chiaroscurali.

CONCEZIONE DELLA PROFONDITA': Viene abbandonato il chiaroscuro, accostando, invece, macchie di colore di tonalità diverse che contribuiscono al volume delle figure. Inoltre, la disposizione a semicerchio in cui sono disposte le sette dame conferisce il giusto spazio ad ogni soggetto, diventando l’elemento fondamentale della profondità.

LUCE: La luce deriva principalmente dall’accostamento eccellente dei colori.

COLORE: Fattori stende il colore con veloci pennellate di colori quasi puri, mostrandosi sempre più incline alla suggestione dei volumi; inoltre, le macchie delle figure si stagliano contro il cielo, creando un’immagine solida e ben costruita.

ANALISI CRITICA

La realizzazione di questa tavola avvenne dal vero e con una tecnica apparentemente veloce.

Fu dipinta nel periodo di maturità artistica del pittore ed è considerata emblematica nell’analisi dello stile pittorico dei macchiaioli (dei quali Fattori divenne il capo gruppo, nonostante i voti a malapena sufficienti con i quali concluse la sua vita scolastica, per via del suo carattere molto vivace).

Si tratta di sette donne, tutte diverse tra loro, connesse per mezzo dei gesti e discorsi che stanno interpretando.

ANALISI CRITICA

George Seurat

I volti, privi di dettagli e impossibili da riconoscere, contribuiscono a far percepire le donne quasi come dei manichini, come accade nel famoso quadro del puntinista George Seurat. Anche in quest’opera viene raccontato un momento di tranquilla quotidianità borghese, ma stavolta è quella dei parigini.

George Seurat, Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte, 1884-1886, olio su tela, cm 207 x 308. Chicago, Art Institute

Silvestro Lega

Anche Silvestro Lega, altro esponente del gruppo dei Macchiaioli, era solito rappresentare momenti di vita borghese, come nel suo dipinto “Il pergolato”.

Silvestro Lega, Un dopo pranzo, Il Pergolato, 1868, olio su tela, cm 75 X 93,5. Milano, Pinacoteca di Brera

I pittori romantici

Abbiamo visto che una caratteristica peculiare presente nella tavola di Fattori è l’organizzazione in semplici fasce di colore sovrapposte, al fine di suggerire il senso d’immensità dell’orizzonte.

Si tratta, perciò, di quella pittura a fasce tanto amata dai pittori romantici, come Friedrich e William Turner nei suoi tramonti.

William Turner, Tramonto, 1830-1835. Olio su tela, 66,7x81,9 cm. Londra, Tate Britain

I Bagni Palmieri

I Bagni Palmieri

Noti come i “Bagni Acquaviva”, furono i primi bagni a sorgere tra il Largo Bellavista e l’Ardenza, caratterizzati da un turismo colto e d’élite.

Ricordati come i primi bagni in muratura sorti in Italia, gli Acquaviva vennero edificati nel 1840 da Giuseppe Santi Palmieri che dotò il suo stabilimento delle migliori comodità costruendovi una famosa Rotonda per la libera e utile respirazione dell’aria marina, poi resa celebre dal noto dipinto di Giovanni Fattori.

I Bagni Palmieri

Lo stabilimento venne poi unito ai Bagni Pancaldi, dando luogo ad un unico complesso che però conserva ancora i due ingressi distinti lungo il Viale Italia tra la Terrazza Mascagni e la Chiesa di San Jacopo, poco lontano dall’Accademia Navale.

UN’ARTE CONFINATA SOLO ALLA SUA EPOCA?

UN’ARTE CONFINATA SOLO ALLA SUA EPOCA?

Siamo in un periodo in cui la borghesia europea si fa dominante e proponente, tanto da creare una propria pittura, che in Francia si esibì con gli impressionisti e i post-impressionisti. Di riflesso, in Italia questa tendenza si manifestò nei macchiaioli, dei quali il livornese Mario Borgiotti fu un grande estimatore. L’artista, detto “L’uomo dei macchiaioli”, fu pittore ma anche un propugnatore e fortunato mercante di quest’epoca.

Nel dicembre 2017, il Fortino di Forte dei Marmi ospitò una mostra in omaggio a questo artista, alla quale partecipò anche il celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi.

Borgiotti venne inquadrato all’interno del cosiddetto Gruppo Labronico, fondato a Livorno e attivo dal 1920, legato alle esperienze pittoriche sviluppatesi in Toscana. I componenti del gruppo, nato con lo scopo di valorizzare l'arte livornese, vennero inquadrati nella corrente dei postmacchiaioli.

LA FORTUNA

LA FORTUNA

Nonostante il suo dichiarato anticonformismo misto ad un carattere schivo e riservato, nel 1869 il mondo accademico cominciò ad accorgersi del valore di Fattori. In quell’anno venne nominato “professore dell’insegnamento superiore di pittura” all’Istituto di Belle Arti di Firenze. Nel 1875 un suo dipinto venne addirittura ammesso al prestigioso Salon di Parigi, edizione in cui vennero rifiutate invece le opere dell’impressionista Pierre-Auguste Renoir.

È nella città di Livorno che si trovano il Museo Civico Giovanni Fattori e la statua a lui dedicata, situata in Piazza della Repubblica.

BIBLIOGRAFIA

e SITOGRAFIA

Sitografia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_campo_italiano_alla_battaglia_di_Magenta (2019)

https://www.analisidellopera.it (2019)

https://www.gonnelli.it/it/asta-0018/fattori-giovanni-taccuino-di-circa-100-disegn.asp (2019)

https://www.arteworld.it/ (2019)

https://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2017/12/31/news/l-uomo-dei-macchiaioli-1.16299272 (2019)

https://www.pancaldiacquaviva.it/la-storia/ (2019)

https://www.arteworld.it/la-rotonda-dei-bagni-palmieri-fattori-analisi (2019)

www.artedossier.it/it/art-school/la-rotonda-di-palmieri (2019)

https://www.analisidellopera.it/la-battaglia-di-magenta-di-giovanni-fattori/ (2019)

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_campo_italiano_alla_battaglia_di_Magenta (2019)

https://ypeople.it/il-campo-italiano-alla-battaglia-di-magenta-descrizione-ed-analisi- dellopera/ (2019)

Bibliografia:

Cricco G.-Di Teodoro F.P., Itinerario dell’arte. Il fenomeno dei Macchiaioli, vol. 3, Bologna, Zanichelli, 2017

Cricco G.- Di Teodoro F.P., Itinerario nell’arte. Dall’età dei lumi ai giorni nostri, versione verde, volume 3, Bologna, Zanichelli, 2017

Cricco G.- di Teodoro F.P., Itinerario nell’arte. Dal Gotico internazionale all’età barocca, versione verde, volume 2, Bologna Zanichelli, 2017

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