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ORAZIO

Di Marcela Allegra 2^GL

CHI E'?

Chi è?

Orazio è considerato uno dei maggiori poeti dell’età antica. Dotato di un’ironia inusuale, Orazio viene considerato ancora oggi un maestro di eleganza stilistica che ha saputo fronteggiare le questioni sociali e le questioni politiche del suo tempo da amante dei piaceri della vita.

Orazio andava alla ricerca di risposte ai grandi temi esistenziali. Il poeta non troverà mai risposta ai suoi dilemmi esistenziali e la morte da lui sarà sempre percepita angosciante ed imminente.

LA VITA

La vita

Orazio, poeta lirico e scrittore satirico dell’antica Roma, nasce a dicembre del 65 a.C. a Venosa. Orazio si trasferisce a Roma per seguire il padre che aveva scelto di diventare un esattore delle aste pubbliche. Orazio cresce in condizioni economiche agiate avendo anche la possibilità di studiare.

Quando ha 20 anni Orazio va ad Atene e qui studia filosofia e lingua greca.

Fatto ritorno a Roma Orazio si arruola, in seguito alla morte di Cesare, nell’esercito di Bruto dopo l’esplosione della guerra civile.

Nel 41 a.C il podere appartenuto al padre gli viene sequestrato, quindi Orazio deve trovarsi un lavoro e decide di diventare scriba quaestorius, segretario di un questore. Contemporaneamente Orazio si dedica alla scrittura di versi e questi componimenti gli fanno guadagnare un discreto successo infatti

dopo l’ammissione al circolo di Mecenate Orazio comincia a dedicarsi in maniera esclusiva alla letteratura.

Orazio muore l’8 a.C. a Roma e il suo corpo viene sepolto sul colle Esquilino.

IL PENSIERO

Il pensiero

Orazio si serve come meglio crede di ogni corrente filosofica senza però diventarne schiavo.

Il poeta ha una precisa concezione dell’aldilà, che lo porta a percepire la morte con malinconia, come se la vita fosse un rifugio della morte di cui ha tanta paura.

Orazio risulta ancora oggi un personaggio pieno di contraddizioni e ambiguo: analizzando le sue opere e i suoi pensieri, si rivela molto diverso da come voleva apparire agli occhi degli altri.

Questa immagine che il poeta voleva dare di sé stesso viene puntualmente smentita da ciò che trapela dalle righe delle sue opere.

La visione dell'amore

Una visione dell'amore più equilibrata e serena emerge dai versi del poeta Orazio che non esita ad affermare:"Mi piace un amore comodo e senza fatica" Orazio canta spesso nelle sue odi l'amore libero per donne molto diverse fra di loro, che suscitano il suo desiderio senza turbarne l'equilibrio interiore . Il poeta mantiene sempre nelle sue avventure galanti,un controllo sui propri sentimenti e considera la passione fisica un elemento naturale.

La visione dell'amore

Non mancano accenti più malinconici legati alla riflessione del tempo e sulla fugacità della giovinezza e delle gioie dell'amore.

LE SUE OPERE:

Le opere

  • "Epodi", composta da 17 componimenti (30 a.C);
  • "Satire", composta da due libri (primo libro: tra 35 e 33 a.C - secondo libro: 30 a.C);
  • "Odi", composta da 4 libri (primi 3 libri: 23 a.C - quarto libro: 13 a.C);
  • "Epistole", composto da due libri (primo libro: 20 a.C - secondo libro: tra 19 e 13 a.C);
  • "Carme Secolare" (17 a.C).

Fonti

  • https://www.sololibri.net/orazio-vita-opere-pensiero.html
  • https://www.google.com/amp/s/amorefilosofico.myblog.it/2016/03/18/lamore-secondo-orazio/amp/
  • libro di testo
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