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Purtroppo però negli ultimi tempi,
molti comportamenti scorretti e ingiusti dell'uomo hanno generato conseguenze che man mano stanno indebolendo e distruggendo il nostro incantevole pianeta.
Il titolo, scritto in latino, significa “Il Pianeta per Tutti, Tutti per il Pianeta” e piú che un titolo é un motto, che riprende il famosissimo motto dei “Tre Moschettieri” che era “Uno per Tutti e Tutti per uno”. Questa frase indica l'unione di un gruppo in cui un singolo componente darebbe la vita per difendere e proteggere il gruppo e viceversa tutto il gruppo darebbe la vita per difendere e proteggere il singolo componente. Come i Tre Moschettieri, anche noi abbiamo TUTTI un interesse comune, che é la salvaguardia del Pianeta Terra.
Il Pianeta è di tutti e ci ospita tutti quanti fornendoci tutto ció di cui abbiamo bisogno per vivere. In cambio, noi dobbiamo rispettarlo!
Se tutti quanti cambiassimo le nostre cattive abitudini, eviteremmo molti dei problemi che ci sono al giorno d’oggi nella Terra. L’unione fa la forza, insieme possiamo cambiare il futuro del nostro Pianeta e cosí facendo il nostro.
Ogni nostra attività quotidiana che consiste nell'uso di carburanti fossili contribuisce
all'innalzamento della temperatura terrestre alimentando l’effetto serra e il riscaldamento globale.
E’ necessario ridurre la propria carbon footprint ( l'impronta di carbonio che misura l'impatto di un individuo sull'ambiente )
per limitare la contribuzione al riscaldamento globale.
I principali gas responsabili dell’effetto serra sono: il metano, il vapore acqueo, gli ossidi d’azoto, i clorofluorocarburi (CFC) e l’anidride carbonica (responsabile del 63% del riscaldamento globale
causato dall'uomo)
La combustione di carbone, petrolio e gas produce anidride carbonica e ossido di azoto.
L’allevamento del bestiame: i bovini e gli ovini producono grandi quantità di metano durante il
processo di digestione.
La deforestazione: abbattendo gli alberi, CO 2 non viene più assorbita dall'atmosfera, ma contenuta
nel legno, viene rilasciata nell'atmosfera.
Devastare
la natura
aumenterà
la diffusione
delle pandemie
Con le deforestazioni si riduce sempre di più la distanza tra gli uomini e gli animali selvatici.
Questo è uno dei fattori che semplificano la diffusione di epidemie su scala globale e la trasmissione di virus zoonotici all’uomo, come è accaduto in questo periodo
con il SarsCov2, causa del Covid-19.
L’università di Stanford conferma questa teoria,
i ricercatori spiegano come i virus che passano dagli
animali all’uomo (facendo il cosiddetto spilover: un salto di specie) saranno sempre più comuni fin quando
continueremo a trasformare gli habitat naturali in terreni agricoli.
La loro analisi, condotta in Uganda, rivela come la perdita di foreste tropicali esponga le persone ad un rischio maggiore di interazioni fisiche con i primati selvatici e i virus dei quali sono portatori.
A causa delle continue deforestazioni, gli animali selvatici e gli esseri umani condividono sempre più gli stessi spazi e concorrono per lo stesso cibo.
Un esempi è l’HIV, causato da un virus che è passato dai primati selvatici
all’uomo attraverso fluidi corporei infetti.
Anche lo studio dell'università della California di Davis segnala questo fattore.
I ricercatori hanno analizzato 142 virus sconosciuti passati dagli animali all'uomo e le specie animali implicate, oltre a quelle più minacciate.
E' emerso così che gli animali in via di estinzione a causa di caccia, commercio e declino
dell'habitat hanno il doppio di probabilità di avere dei virus zoonotici rispetto a quelli le cui popolazioni declinano per altri motivi.
In particolare ci sono tre gruppi di mammiferi portatori di virus più a rischio di
spillover: le specie addomesticate, i primati e i pipistrelli.
" Queste azioni minacciano la sopravvivenza delle specie e aumentano il rischio di spillover in una sfortunata convergenza di molti fattori questo ci porta a situazioni come quella in cui siamo ora ".
Covid-19 è una grave crisi globale e politica, ciò ci mostra che è possibile
un rapido cambiamento comportamentale e strutturale di fronte a una crisi,
e il cambiamento climatico è una crisi!
La risposta al Coronavirus è stata rapida e ampia, la risposta al problema del clima è lenta e ridotta.
Se trattassimo i cambiamenti climatici come se fossero Covid-19, saremmo sulla buona strada per un futuro a zero emissioni di carbonio.
Per ridurre le nostre emissioni di gas a effetto serra è necessario l’utilizzo dei combustibili fossili meno dannosi e da energie da fonti rinnovabili.
È più efficace usare i mezzi pubblici, il carpooling o i veicoli elettrici se si fanno spostamenti molto distanti. Per raggiungere i luoghi di distanze brevi, invece, sono consigliabili i metodi più ecologici e salutari: andare in bici, camminare o correre.
Riunire le nostre forze per piantare alberi su terreni che erano già occupati da piante ma che hanno subito la deforestazione, e anche su terreni che non sono mai stati forestali.
Ciò provocherà la riduzione delle emissioni di CO2. Si possono acquistare prodotti con etichetta FSC (Forest Stewardship Council) o PEFC che contribuiscono alla preservazione delle foreste. Sono marchi che garantiscono una gestione sostenibile delle foreste.
Le proteine della carne si possono sostituire con quelle vegetali: legumi secchi, cereali, semi... basta solo curiosare un po’.
Prima di consumare un filetto di carne a casa, c’è bisogno di allevare il bovino, nutrirlo, abbatterlo, preparare l’immissione sul mercato, congelarlo, trasportarlo e infine cucinarlo.
Sono tanti processi che non fanno altro che danneggiare il mutamento climatico
Il consumo globale di carne è in aumento, e questa scelta alimentare incide profondamente
sulle emissioni di gas serra e sulla nostra salute.
L'allevamento di animali da macello è responsabile, da solo,
del 15% del totale di tutte le emissioni di gas a effetto serra di origine antropica (anidride carbonica, metano, protossido di azoto).
Quasi un terzo del consumo d'acqua nelle attività umane è impiegato per l'allevamento di animali da carne : per produrre un kg di carne di pollo sono necessari circa 4.300 litri di acqua, circa 6.000 litri per un kg di carne di maiale e 15.500 litri per un kg di carne bovina.
Senza una decisa riduzione dei consumi di carne e latticini,
ogni sforzo di contenere il riscaldamento globale sfumerebbe, anche se venissero eliminati settori come quello energetico o dei trasporti.
Inoltre, il settore è responsabile della perdita di biodiversità, perché foreste e aree incontaminate vengono utilizzate per coltivare mangimi con cui nutrire gli animali negli allevamenti.
É una della principali cause di deforestazione, erosione del suolo, inquinamento dell'aria e dell'acqua.
Se sostituissimo la carne con altre fonti proteiche di origine vegetale come i legumi
il riscaldamento globale diminuirebbe di un 80%.
Per limitare l’innalzamento della temperatura globale è quindi necessario un cambiamento
delle abitudini alimentari verso diete a basse emissioni di carbonio, che prevedono un
consumo maggiore di vegetali e frutta, e una sostanziale riduzione di consumi di carni rosse.
Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg (17 anni) è un'attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico.
È nota per le sue manifestazioni regolari tenute ogni venerdì davanti al Riksdag a Stoccolma, in Svezia, Parlamento del suo paese con lo slogan Skolstrejk för klimatet. Protestava contro la mancanza di iniziative concrete che possano fermare il cambiamento climatico.
La giovane - che ha una storia personale commovente e che ha trovato nella causa del clima la forza per superare una forma di mutismo selettivo che l’aveva colpita nell’infanzia – è diventata la testimonial di una campagna che sembra acquisire forza giorno dopo giorno e che si propone di andare avanti finché non saranno messe in atto le misure per il contenimento del riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C di aumento previsti dagli accordi di Parigi.
Greta Thunberg ha applicato innanzitutto a se stessa i principi di sobrietà che sono necessari a ridurre l’impatto antropico sul clima: è vegana, non viaggia più in aereo ma solo in treno e cerca di ridurre al massimo i consumi non strettamente necessari.
Greta negli ultimi anni è riuscita a parlare davanti a molti volti importanti, come per esempio Donald Trump, esponendo il suo pensiero riguardo al comportamento che tutti dovremmo avere e alle attenzioni che tutti dovremmo prestare al nostro pianeta.
È stata capace di difendere la Terra e in questo modo l'interesse comune di tutti.
Grazie alla sua voce, grazie al suo coraggio, alcune cose sono cambiate, ma purtroppo i problemi del pianeta Terra rimangono ancora tanti.
Se lei da sola, è riuscita a far cambiare idea a molte persone convincendole a comportarsi in modo rispettoso nei confronti del nostro Pianeta e così facendo la Terra ha risposto positivamente, immaginate cosa potrebbe succedere se tutti noi cambiassimo le nostre abitudini.
La salute della Terra migliorerebbe,
noi vivremmo in un mondo migliore,
libero dall' inquinamento e
dal surriscaldamento globale.
Il benessere della Terra è il benessere
di tutti quanti.
Il nostro futuro è legato al futuro della Terra.
Tutti insieme aiutiamo il nostro pianeta, la nostra casa !
Insieme possiamo fare la differenza, e possiamo lasciare ai nostri figli, e ai nostri nipoti un Mondo bello come era
prima che l'Uomo lo rovinasse.
Insieme possiamo farcela.
"La Terra può sopravvivere senza di noi,
noi non possiamo sopravvivere senza la Terra"
United Nations - "Protecting our Planet and Combatting Climate Change" is part of a UN short film series "The Story You are Shaping" produced by HUMAN, which premiered at the UN Sustainable Development Summit
Realizzato da :
Valeria Kokhaniuk, Princess Ghia Barrion, Tea Shimi
Classe 4^C Linguistico
Liceo Giulio Casiraghi
Sezione Multimediale
Recapito telefonico del docente referente - prof.ssa Mariateresa Maglioni: +39 389 080 6408