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Durante la scelta dell’intervento da attuare
sul territorio monrealese è stata di fondamentale importanza la lettura del profilo di comunità, quest’ultimo ci ha permesso di evidenziare le risorse, i bisogni e gli interventi attuati per cercare di contrastare le varie avversità di questo contesto sociale.
Come si evince dal profilo di comunità, il territorio monrealese presenta varie problematiche, specialmente sotto il punto di vista della dipendenza da alcool e droga e un’elevata percentuale di casi con protagoniste donne vittime di abusi e violenze.
Monreale è il quarto comune sull’intera provincia palermitana per la presenza di abusivismo nel territorio; sicuramente possiamo ritrovare una causa a questo problema nell’elevato tasso di disoccupazione, secondo le statistiche 6 persone su 10 non lavorano.
Un altro aspetto da attenzionare è la posizione che ricoprono i diversamente abili all’interno della società, la massiccia presenza di barriere architettoniche e culturali non permettono una giusta integrazione sociale e un adeguato svolgimento della loro vita quotidiana.
Quindi, sicuramente si fa riferimento a una territorio denso di problematiche che portano all’emersione di numerosi bisogni, infatti, centrale è l’intervento che viene svolto sul territorio da parte del Servizio Sociale territoriale, del Terzo Settore e della Scuola.
Un importante intervento per la prevenzione all’uso di sostanze stupefacenti viene svolto dalle scuole, in particolare dai professori, in quanto tra i principali consumatori di queste sostanze ritroviamo giovani e minori.
Per contrastare la violenza sulle donne e sostenere le vittime di questi abusi si è deciso di attivare la “Stanza Rosa”, nata dalla cooperazione fra l’Arma dei Carabinieri e l’Associazione DonnAttiva.
Infine, sono fondamentali le azioni che svolgono le associazioni di volontariato, presenti sul territorio, come l’Onlus “Nati due volte”, l’A.N.T.E.A. S, la Sud System Soc. Coop A.R.L.
Abbiamo deciso di concentraci sulla problematica relativa all’integrazione sociale e culturale dei diversamente abili, ideando un Progetto che mira all’autonomia economica, all’inclusione sociale e alla sensibilizzazione.
Consce dell’importanza che ricopre l’Associazione Onlus “Nati due volte” ci è sembrato fondamentale inserire il loro intervento all’interno del nostro Progetto.
Sempre in un’ottica inclusiva abbiamo deciso di richiedere la collaborazione dell’Università degli Studi di Palermo e degli agricoltori locali.
Il Progetto si basa sulla creazione di un’azienda agricola eco-sostenibile, situata in un terreno di 15.000 mq delle campagne monrealesi, in cooperazione con l’Associazione di volontariato “Nati Due Volte Onlus”, presente nel territorio di Monreale.
Il progetto sarà finanziato in un primo momento dai fondi destinati al piano di zona, previsti dalla legge quadro 328/2000; in un secondo momento, il progetto verrà autofinanziato attraverso la vendita dei prodotti, il sostegno della comunità e una raccolta fondi all'interno del sito web.
Nello svolgimento avrà un ruolo centrale la partnership con l’Università degli Studi di Palermo, in particolare con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali e il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche; tale rapporto permette l’inserimento di cinque studenti per ogni dipartimento, che impartiranno dei corsi di formazione volti a far conoscere l’ambiente agricolo e le strategie di marketing ai soggetti destinatari del Progetto.
Un altro importante contributo sarà dato dagli agricoltori del posto, che nelle vesti di operatori di appoggio, in collaborazione con i professori universitari, avranno il compito di istruire i soggetti coinvolti.
I destinatari del Progetto saranno i ragazzi con disabilità psico-fisica dell’Associazione di volontariato “Nati Due Volte Onlus”, che ha sede in via Duca degli Abruzzi, 99.
Esso sarà realizzato utilizzando la metodologia dell’IPS (Individual Placement & Support).
1. Creazione del piano formativo: ogni soggetto sarà indirizzato ad una particolare mansione, al seguito dell’individuazione dei punti di forza e abilità del singolo individuo, che saranno individuati grazie anche alla collaborazione dei centri di Salute Mentale. Successivamente avverrà una divisione in specifici gruppi di lavoro, nei quali la formazione sarà differenziata, in base al Progetto individualizzato del soggetto.
I gruppi di lavoro tratteranno ambiti differenti:
- Il gruppo verde riceverà una formazione mirata all’acquisizione di competenze agricole, con un focus riguardante le nuove tecniche di coltivazione ecosostenibile, che sfrutta le innovative strategie di irrigazione.
- Il gruppo blu verrà formato sulle nuove strategie di marketing e gli saranno impartite nozioni sul mercato online.
2. Attuazione del piano formativo: avverrà la divisione nei specifici gruppi di lavoro e avranno inizio le attività di formazione che verranno impartite dagli studenti, con infine la messa in pratica delle nozioni apprese.
3. Valutazione intermedia: si valuterà l’operato individuale e collettivo, in modo da verificare se il Progetto sta portando i risultati sperati, cosi come si era programmato.
4. Fase operativa: il gruppo verde si occuperà dell’inseminazione, della coltivazione, dell’irrigazione e della raccolta dei prodotti.
Il gruppo blu si dovrà dedicare alla vendita dei prodotti, sia nelle aziende locali, sia online, attraverso la creazione di uno “shop”, che avrà anche lo scopo di sensibilizzare i possibili compratori.
Il tutto sotto la supervisione degli educatori e degli studenti.
5. Valutazione finale: in questa fase verranno analizzati i risultati raggiunti e saranno comparati con quelli attesi.
Il Progetto è stato pensato con l’obiettivo di far vivere un’esperienza che arricchisca i destinatari grazie ad una pluralità di fattori che creano condizioni di cura e benessere:
- il fattore “natura” in quanto l’esposizione e la vita all’aperto producono benessere e le persone si sentono più attive e motivate;
- l’importanza dell’attività fisica, con l’impegno delle persone in attività aventi uno scopo, ritmi e compiti precisi;
- la specificità dell’attività agricola, consistente nel prendersi cura di altri esseri viventi.
Un altro fattore qualificante dell’attività è la remunerazione, che restituisce dignità ad una persona fragile inserendola nel mondo del lavoro.
Per il servizio sociale, il tempo può essere considerato uno strumento fondamentale.
L'utente, destinatario di un intervento, deve avere ben chiaro qual è il suo tempo a disposizione per raggiungere quegli obiettivi, che in collaborazione con il professionista sì prefissato.
Il Progetto pensato prevede una durata complessiva di 24 mesi.
I primi due mesi saranno impiegati nella formazione collettiva dei destinatari diretti, i quali verranno successivamente valutati a cadenza semestrale.
Si incentiveranno i destinatari diretti del Progetto, in collaborazione con le rispettive famiglie e gli agricoltori locali, a dare avvio a una cooperativa agricola autogestita; in modo da prevedere una continuità progettuale.
La partnership di questo Progetto sarà composta dall'Associazione “Nati due volte onlus”, che in collaborazione con il Comune di Monreale e con il centro di Salute Mentale del territorio, avrà il compito di promuovere, realizzare e coordinare il Progetto.
Il Progetto sarà supervisionato da un assistente sociale nominato dal Comune di Monreale, con il sostegno di un medico del centro di Salute Mentale.
Un ruolo importante, inoltre, sarà svolto anche dall'Università degli studi di Palermo, che permetterà a cinque studenti della facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie e cinque studenti della facoltà di Economia e Amministrazione Aziendale di svolgere il tirocinio del terzo anno, previsto nel loro piano di studi, all'interno delle campagne monrealesi.
Un contributo notevole sarà dato da tre agricoltori del posto, scelti nelle aziende agricole del territorio monrealese, che guideranno i ragazzi nella fase operativa del progetto; in collaborazione con due professori rappresentanti delle rispettive facoltà universitarie, i quali ricopriranno la figura di tutor istituzionali.
L’Associazione “Nati due volte onlus” si occupa della promozione di attività in favore di ragazzi diversamente abili sul territorio monrealese, nasce per rispondere alle esigenze delle famiglie e dei ragazzi con disabilità di condividere problemi e informazioni, creare un rapporto con le istituzioni e creare un’integrazione con e nel territorio.
DESTINATARI DIRETTI
Sono destinatari del Progetto n. 15 soggetti con disabilità
psico-motoria, ovvero di età compresa tra i 21 ed i 50 anni, di ambo i sessi residenti nella struttura gestita dall'Associazione “Nati Due Volte”, sita in Via Duca degli Abruzzi 99, Monreale (PA).
Verrà effettuata una valutazione, sulle competenze raggiunte dai destinatari diretti, in collaborazione con il Servizio Sociale comunale e il centro di Salute Mentale territoriale, per garantire una totale inclusività dei soggetti coinvolti: infatti, tutti i soggetti, facenti parte dell'Associazione "Nati due Volte Onlus", saranno coinvolti ed integrati nel Progetto, in relazione alle condizioni psico-fisiche di ognuno.
DESTINATARI INDIRETTI
I destinatari indiretti del Progetto sono principalmente le famiglie, commercianti locali e in generale l’intera comunità monrealese.
Fra questi ci saranno anche: i dieci ragazzi tirocinanti dell’Università degli Studi di Palermo, iscritti alla facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie e alla facoltà di Economia e Amministrazione Aziendale, seguiti da due professori universitari, tre agricoltori locali e il medico del Centro di Salute Mentale.
Il Progetto sarà supervisionato da un assistente sociale nominato dal Comune di Monreale.
Inoltre, con l'utilizzo delle nuove tecnologie, la platea dei destinatari indiretti sarà ancora più ampia, dal momento che, ne potranno rientrare in tale categoria, tutti i visitatori della pagina web dedicata al Progetto.
OBIETTIVI GENERALI
L'obiettivo principale del progetto è il miglioramento della qualità della vita dei soggetti con disabilità psico-motoria, attraverso la valorizzazione della loro dignità e l'aumento dell'autonomia.
L'inclusione sociale e lavorativa dei destinatari faciliterà la cura della persona, attraverso il riconoscimento, la valorizzazione e lo sviluppo dei suoi punti di forza.
In particolare, mira ad ottimizzare gli interventi in termini di efficacia e di efficienza per le famiglie e la comunità.
OBIETTIVI SPECIFICI
Si intende promuovere stili di vita e abitudini sane, processi economici e contenuti culturali che generano benessere nei destinatari e capitale sociale nel territorio.
Importante, nell’area degli obiettivi specifici, sarà la promozione dell’autodeterminazione dei soggetti coinvolti nel progetto: infatti, mediante ciò, i soggetti saranno in grado di sviluppare sia delle capacità relazionali che comunicative.
I destinatari del progetto svilupperanno, altresì, capacità di collaborazione, condivisione e cooperazione: da qui, ne deriverà l’acquisizione della capacità di lavorare in gruppo; verrà inoltre, promossa l’autonomia lavorativa dei soggetti, in relazione alle loro condizioni psico fisiche.
RISULTATI ATTESI
• Promuovere l’inserimento di persone con disabilità in contesti lavorativi
• Favorire una maggiore integrazione sociale dei destinatari del progetto
• Potenziamento dell’economia locale
Il Progetto ideato adotterà la metodologia IPS (Individual Placement and Support), un modello di intervento per l’inserimento lavorativo delle persone affette da disturbi mentali, che ha l’obiettivo di sostenerle durante l’intero percorso in modo che possano ottenere un impiego competitivo nel libero mercato.
In questo procedimento, centrale è il ruolo del Job Coach, la figura professionale del Centro di Salute Mentale dedicata all’inserimento lavorativo che, in sinergia con i servizi territoriali, promuove tutti gli interventi funzionali ad un percorso di integrazione lavorativa efficace e personalizzato.
Diversi studi hanno rilevato che il metodo IPS è più efficace, rispetto ad atre pratiche utilizzate nello stesso ambito, per quanto riguarda i risultati lavorativi.
Il 55% degli utenti IPS, infatti, ottiene un impiego competitivo contro il 23% degli utenti di altri progetti.
Due studi di follow-up (fase di controllo continuo o periodico e programmato) hanno inoltre suggerito che oltre la metà di coloro che sono stati coinvolti in interventi basati sull’IPS sono diventati lavoratori stabili, impiegati almeno il 50% del tempo in un periodo di 10 anni dopo l’iscrizione all’IPS.
L’IPS si è dimostrato efficace nel supportare persone con patologie mentali maggiori che abbiano manifestato il desiderio di lavorare, indipendentemente dalla gravità della diagnosi, dal livello di istruzione, dal retroterra socio-culturale, etnico e della storia lavorativa, secondo il principio della zero exclusion.
Alcuni ricercatori hanno pubblicato uno studio controllato randomizzato valutando l’applicazione dell’IPS in sei Stati appartenenti all’UE, tra cui l’Italia. Lo studio dimostra come l’approccio IPS si sia dimostrato più efficace dei servizi professionali, con una percentuale del 55% di pazienti assegnati a IPS che lavoravano per almeno 1 giorno rispetto al 28% dei pazienti assegnati ai servizi professionali.
Dopo 18 mesi, i soggetti assegnati all’IPS hanno mostrato maggiori risultati positivi in termini professionali e maggior compliance al servizio, con una percentuale inferiore al gruppo di controllo per quanto concerne i ricoveri.
Il metodo IPS è basato su 8 principi che ne garantiscono la massima efficacia in termini di ottenimento e di mantenimento di un’occupazione:
1. Obiettivo: ottenimento di un lavoro competitivo, integrato nella comunità di appartenenza.
2. Sostegno integrato con il trattamento del disturbo mentale: in collaborazione con l’équipe socio-sanitario.
3. Zero Exclusion: ogni persona che voglia lavorare è idonea, indipendentemente dalla diagnosi psichiatrica, dai sintomi, dalla storia lavorativa, con un’unica condizione, la volontà di avere un impiego (motivazione al lavoro), secondo i principi delle Pari opportunità e non discriminazione.
4. Partire dalle preferenze della persona riguardo al tipo di lavoro che si cerca, al tempo e alla natura del supporto richiesto all’operatore IPS e all’équipe clinica.
5. Consulenza sulle opportunità economiche per ottenere e mantenere i benefici sociali ed economici.
6. Rapida ricerca del lavoro: non sono previsti tirocini; corsi di formazione, laboratori protetti.
7. Lavoro sistematico di sviluppo professionale: relazioni con le risorse del territorio.
8. Sostegno a tempo illimitato: la durata del sostegno è valutata in base alle richieste e necessità della persona.
La valutazione nel nostro modello è basata sull'analisi e comparazione dei risultati
con gli obiettivi definiti in fase di progettazione, al fine di determinare numericamente gli
eventuali scarti tra gli obiettivi e i risultati.
L’analisi e la comparazione avverranno attraverso un processo di deduzione lineare, durante la fase della valutazione finale per misurare se i risultati ottenuti sono in linea con gli obiettivi definiti in fase di progettazione, e un processo di deduzione circolare durante la valutazione in itinere per capire se si stanno raggiungendo gli obiettivi ed apportare eventuali modifiche.
Il modello a cui si farà riferimento sarà quello della valutazione partecipata; saranno coinvolti gli stakeholders: utenti, famiglie, servizi territoriali, associazionismo, ecc.
La valutazione avverrà in più momenti: in itinere, a cadenza semestrale, e finale, a conclusione delle attività progettuali, con l’obiettivo di imparare da ciò che è stato fatto e documentarlo.
Il monitoraggio, invece, avrà cadenza mensile e riguarderà una raccolta sistematica di dati che accompagneranno tutto il progetto, ricoprendo, quindi, un ruolo fondamentale all'interno della valutazione.
In merito all'impatto che la valutazione ha in campo sociale, essa tenderà a valutare se e come i destinatari del progetto hanno migliorato la loro qualità della vita, si misurerà quindi il cambiamento generato e l’impatto socioeconomico che il progetto ha prodotto.
La valutazione sarà definita in relazione ai risultati sperati e agli obiettivi raggiunti: infatti, verrà effettuata una comparazione finale, in base alla quale si potrà definire l’esito del progetto.
Giunti al termine di questo lavoro, non possiamo fare altro che voltarci indietro e rivolgere lo sguardo a ciò che abbiamo realizzato: svolgere un lavoro comunitario è una medaglia a due facce, è capace di giovarti, è lo strumento che ti da la possibilità di metterti a confronto, di creare spazi di dibattito, ma questo comporta anche di mettere in discussione il proprio parere, accorgersi che non si è un’isola ma un arcipelago di idee e pensieri.
Tale percorso è stato prezioso per la nostra crescita, è stata una palestra che ci ha permesso di mettere alla prova le nostre capacità di scrittura, ci ha dato la possibilità di relazionarci e di mettere in pratica quelle che sono le conoscenze apprese e farci vivere la parvenza di essere in cammino in quello che è il sentiero che avrà come meta la professione che vorremmo ricoprire un giorno.