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LA SCULTURA ARCAICA

Dalla fine del settimo secolo a.C., l'interesse della scultura si è concentrato sulla figura umana.Le statue riproducono uomini e donne caratterizzati dalla stabilità della posa e dalla fissità dello sguardo e del sorriso.Esempi di sultura arcaica sono La dama di auxerre e il koùros di capo sounion.Nell' età arcaica distinguiamo principalmente le correnti doriche ioniche e attiche.

LA SCULTURA DORICA

LA SCULTURA DORICA

La corrente dorica si sviluppa tra la fine del settimo e la prima metà del sesto secolo a.C.Essa ha origine nel peloponneso e si diffonde nelle colonie doriche della Magna Grecia.Il soggetto principale è la figura umana maschile.Le statue sono rappresentate in una posizione di riposo cone le braccia accostate al busto e le mani chiuse;infatti solo l'avanzare della gamba sinistra accenna a un potenziale moto.Queste figure massicce, ricordano nella loro forza strutturale la coeva architettura dorica,esse appaiono austere e devono mostrare la forza giovanile,temperata dalle virtù del soldato e dell'atleta.Due importanti opere della corrente dorica appartengono allo scultore Polymèdes, esse sono una coppia di fratelli di Argo: Kléobis e Biton.Frontalmente si coglie la loro immobile severità,le teste non sono proporzionate ai corpi e la rigidità della loro forma conferisce ai due giovani un carattere di gravità.I dati anatomici vengono tradotti in andamenti geometrici ed infatti la compattezzza astratta dei corpi non imita la realtà nei dettagli.

In cerca di precisione

Dal 540 a.C circa,come mostra il Kouros da Anavysoss,vengono definendosi nelle sculture la struttura muscolare e quella ossea anche se permangono degli schematismi,evidenti ad esempio nella parte inferiore delle gambe.

La scultura ionica

La scultura ionica

In ambiente ionico le statue erano caratterizzate da superfici continue e prive di spigoli e da proporzioni tendenti a effetti complessivi di verticalismo e di leggerezza.Gli esempi più importanti sono l'Hèra di samo e il Kouros di Melos.La hera rappresenta la stessa dea o una fanciulla offerente in sua processione,la sua forma è statica,ritta e ferma,con i piedi uniti e le braccia distese,una lungo il corpo e l'altra probabilmente recante un dono alla dea.La trama della veste ne ingentilisce la donna anche se il suo corpo cilindrico simula il fusto di una colonna.La gravità del geometrismo dorico è qui attenuata dall dolce rotondità della figura e dall'uso di una linea fluente, l'opera trova,così, analogie con l'eleganza di una colonna ionica.

La scultura Attica

La scultura Attica

La scultura attica è testimoniata dalle numerosse opere realizzate ad Atene e nella sia regione a partire dagli inixi del sesto secolo a.C,infatti la città era diventata importante nel panorama geopolitico della Grecia.Qui i diversi linguaggi trovarono coesione,come dimostrano la ricchezza e la varietà di opere ritrovate nella cosidetta colmata persiana sull'Acropoli.Qui gli ateniese seppelirono le opere artistiche profanate dai Persiani nel saccheggio del 480-479 a.C.

Nella scultura attica le figure hanno superfici levigate che determinano nitidi effetti chiaroscurali,da cui scaturiscono anche i volumi:dunque,essa,unisce la linearità della tradizione ionica alla ricerca dorica dei volumi.Spiccano,le korai attiche:pur nella convenzionalità della posa esse mostrano un'esigenza di movimento,infine i colori dovevano rendere le statue più vivaci.

IL MOSKHOPHOROS.

Si tratta della più antica statua rinvenuta nella colmata persiana.Essa ritrae forse un offerente che reca un vitello alla dea Atena.L'offerta potrebe essere stata fatta in occasione di una vittoria sportiva opppure dalla consacrazione della'decima'.L'Assetto della figura deriva da accordi formali e compositivi,persiste la posa stante tipica dell'Arcaismo,con l'avanzamento della gamba sinistra.A differenza dei kouroi di tradizione dorica e ionica,l'uomo è parzialmente coperto da un mantello(klaina),che ne evidenzia i tratti anatomici.Sembra un'anticipazione del cosidetto panneggio bagnato,che in Età classica sarà utilizzato per mettere in sisalto i caratteri anatomici delle figure.L'impostazione frontale e la fissità del volto dell'umo richiamano una concezione solenne e sacrale ,che richiama la scultura orientale.

Le decorazioni del tempio

Le decorazioni del tempio

Nei fregi e nei frontoni dei templi erano scolpite scene figurate a soggetto mitologico,che narravano le storie fantastiche delle origini del popolo e della civiltà greca.A partire dal sesto secolo a.C bassorilievi e sculture a tutto tondo,dapprima in terracotta(fittili),poi in marmo,si diffusero nei fregi della trabeazione e all'interno dei frontoni.Il fregio dorico,era caratterizzato dall'alternarsi ritmico di metope e trìglifi;quello ionico si sviluppava solamente sulla fascia della trabeazione,lungo il perimetro dell'edificio.Il tempio si arrichì.così,di una ricca decorazione plastica,ricoperta da colori vivaci: le metope con blu e rosso mentre le statue frontonali chiare e con sfondo blu.Grande rilievo assumono anche gli acroteri,sculture poste sul vertice e all'estremità dei frontoni,o le antefisse.

Le prime figure dei frontoni

Il timpano segue la forma del frontone a triangolo isoscele molto ribassato:l'adattamento a questo vuoto ha segnato la forma e la grandezza delle grandi statue.In Età arcaica il probleme venne risolto accostando figure senza rispettare le proporzioni tra le diverse parti.Con il frontone occidentale del Tempio di Artemide a Corfù la scultura frontonale greca mostra per la prima volta un compiuto raggruppamento di figure.Si descrivono tre scene mitologiche:il mito di persseo,quello della guerra di troia e la lotta tra zeus e i giganti.Le giure,scolpite in alto rilievo,sono disposte secondo una corrispondenza simmetrica,al centro spicca la figura della Gorgone medusa che ha forme astrattamente arrotondate ma dai tratti ben definiti:i serpenti emergono dall capigliatura così come dall bocca larga pende la lingua.La figura di medusa ha una funzione apotropaica;ai suoi lati sono disposti pegaso(perso) e crisaore,poi vi sono due pantere accovacciate,zeus nell'atto di trafiggere un gigante e infine a sinistra la morte di priamo.Di poco successivo al frontone di Corfù è il forntone orientale del tempio di athena polias,in esso è narrato il mito della lotta tra eracle e tifone,a cui assite il genio nereo.Ormai l'artista mostra una notevole sicurezza nell' organizzare le figure in relazione allo spazio ridotto ai latei del frontone e nel fare coesistere le immagini frontali con altre.

I DUE FRONTONI DEL TEMPIO DI ATHENA APHAIA A EGINA

Le sculture frontonali del tempio ben rappresentano l'evoluzione del linguaggio scultoreo degli ultimi decenni dell'arcaismo.Il frontone occidentale venne scolpito attorno al 500 e invece quello orientale venne ultimato attorno al 480a.C.In entrambi sono rappresentate scene di conflitto tra soldati troiani ed eroi egineti.Nel frontone occidentale,la composizione dell'insieme appare frammentaria,basata sull'accostamento di parti separate;prevale,l'individualità delle singole statue,caiscuna caratterizzata da una specifica posa.La dea Aphaia,in piedi e immobile al centro,si isola dalla contesa,mettendo in evidenza,la concitazione dei soldati.Questi sono disposti in corrispondenze simmetriche,poi dal centro verso gli estremi del timpano la lotta si placa con i guerrieri morenti.E' la prima volta che le figure si dispongono nel frontone seguendo la forma inclinata del timpano;tutte sono colte in movimento,nonostante l'attento controllo dei gesti.Emergono infine due caratteri esemplari della statuaria arcaica:l'esaltazione del nudo e il sorriso immobile.Nel frontone orientale permane la rigorosa simmetria della composizione,ma qui le figure si dispongono con reciprocoche relazioni e non appaiono giustapposte,ovvero una accanto all'altra.Ne risulta un crescente ritomo visivo man man si procede verso il centro dove la dea partecipa,questa volta,alla lotta contro i troiani.

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