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Il riscaldamento globale, causato dalle crescenti concentrazioni di gas serra, rappresenta un significativo elemento propulsivo dell’incremento delle masse d’acqua oceaniche.
Scioglimento dei Ghiacciai e delle Calotte Polari
Riscaldandosi, l’acqua si espande. Circa metà dell’aumento del livello del mare verificatosi negli ultimi 25 anni è attribuibile al riscaldamento degli oceani, che semplicemente occupano più spazio.
Nel Kiribati sempre più famiglie, soprattutto quelle dei nuovi arrivati nel Paese, sono costrette a vivere in aree marginali, dove il fenomeno delle inondazioni causate dall’alta marea è in aumento.
L'innalzamento del livello del mare aumenterà il rischio di inondazioni ed erosione intorno alle coste, con conseguenze significative per la popolazione, le infrastrutture, le imprese e la natura di queste zone.
A soffrirne, per esempio, è anche la vegetazione costiera che ha diversi effetti benefici: protegge la costa dall’erosione, contribuisce all’assorbimento del carbonio e costituisce l’habitat naturale per la fauna locale. Durante il secolo scorso, metà delle zone umide delle coste è andato perso, con conseguenze disastrose per la flora e la fauna di queste zone.
Inoltre, si prevede che l'innalzamento del livello del mare ridurrà la quantità di acqua dolce disponibile, in quanto l'acqua di mare penetrerà ulteriormente nelle falde acquifere. È probabile che ciò comporti anche una maggiore intrusione di acqua salata nei corpi idrici dolci, con ripercussioni sull'agricoltura e sull'approvvigionamento di acqua potabile, che costituisce un problema in futuro per la vita dell'uomo sulla terra.
Le inondazioni nelle zone di costa bassa stanno già costringendo le persone a migrare in aree più alte. La prospettiva dell’innalzamento delle acque costiere minaccia servizi di base come l’accesso a internet, in quanto gran parte delle infrastrutture per le comunicazioni si trova ad altezze che potrebbero essere sommerse.
Il problema dell’innalzamento del livello dei mari è globale. La calotta glaciale in Antartide si sta sciogliendo più velocemente di quanto previsto e il livello dei mari in tutto il mondo potrebbe aumentare di 1,5-2 metri entro la fine del secolo, il doppio rispetto a quanto stimato in precedenza.
Otto delle dieci città più grandi del mondo sono vicine alla costa e dunque a rischio.
Di conseguenza, molte città stanno adattando misure come la costruzione di dighe, una diversa progettazione delle strade e la piantagione di vegetazione che assorba l’acqua.
Azioni immediate mirate a fermare le emissioni di gas a effetto serra e rallentare i cambiamenti climatici rimangono importanti.
Anche i paesi del Mediterraneo subirebbero gravi conseguenze. L'Italia, che è circondata dal mare e ha più di 7.000 chilometri di costa, sarà particolarmente colpita dalle inondazioni, con quasi 200 chilometri di costa nell'Adriatico settentrionale al di sotto o leggermente al di sopra del livello medio del mare. In queste aree, anche pochi centimetri di subsidenza possono aumentare la probabilità di inondazioni.
Emilia-romagna
Una delle città italiane simbolo di questa situazione è Venezia, dove sono in atto l'innalzamento del livello del mare e l'abbassamento del terreno.
Ma il capoluogo veneto non è l'unico a rischio. Migliaia di chilometri quadrati di aree costiere in Italia rischiano di essere inondate dall'acqua di mare entro il 2100, secondo uno studio e relative proiezioni dell'ENEA.
L'aumento delle temperature e il graduale scioglimento dei ghiacciai polari spaventano non poco. Le simulazioni parlano chiaro: prima della fine del secolo molte aree della bassa ravennate e del ferrarese potrebbero finire sott'acqua. Tra queste anche la zona che comprende Venezia (di cui abbiamo parlato prima), Ferrara e la nostra Ravenna.