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La cerimonia olimpica

LO SPORT NELL'ANTICA GRECIA

Barbetti, Germoni, Meschini, Paesani, Pigliapoco, Talacchia.

GIOCHI PANELLENICI

I giochi panellenici

L'attività sportiva in Grecia trovava la sua massima espressione nei giochi panellenici o giochi omerici, nati come celebrazione di riti religiosi, assumendo poi un forte valore sociale e civile. Divennero infatti degli intrattenimenti a cui prendevano parte solo gli invitati, prevalentemente aristocratici, ma spesso, erano ammessi a partecipare anche i soldati.

Con il tempo iniziarono ad affermarsi però dei veri atleti professionisti che si allenavano costantemente dietro pagamento di altissimi ingaggi.

Le grandi feste panelleniche erano 4:

  • i giochi pitici
  • i giochi nemei
  • i giochi istmici
  • le gare olimpiche

Giochi pitici

I GIOCHI PITICI

I famosi Giochi Pitici si celebravano in onore di Apollo uccisore del serpente Piton nella pianura Crissea presso Delfi.

Si tenevano anch’essi ogni quattro anni, tra agosto e settembre.

Durante le feste delfiche, fondate nel 522 a.C., si tenevano all’origine sacrifici solenni e un dramma sacro raffigurante la lotta di Apollo contro il Pitone; poi si introdussero gare di musica, danza e canto, che formavano l’attrattiva maggiore.

In seguito, anche nelle feste pitiche si tennero gare ginniche ed equestri. Premio al vincitore era una corona di foglie di alloro.

Giochi nemei

I GIOCHI NEMEI

I Giochi Nemei organizzati a Nemea erano in onore di Zeus. Venivano celebrati ogni due anni tra luglio e agosto.

La leggenda narrava che questi fossero stati fondati da Eracle.

Il programma prevedeva gare ginniche, equestri e musicali.

Il vincitore era premiato con una corona di appio selvatico.

Giochi istimici

I GIOCHI ISTIMICI

I Giochi Istmici si svolgevano a Corinto, in onore di Poseidone, dio del mare, ogni due anni tra maggio e giugno. Secondo la leggenda i giochi erano stati fondati da Sisifo, mitico re della città, oppure da Teseo. Qui erano organizzate delle competizioni atletiche ed equestri. Il premio per i vincitori era una corona di pino o di appio selvatico.

OLIMPIADI

Le Olimpiadi

  • Erano la più importante manifestazione agonistica nell'antica Grecia.

  • Si svolgevano ad Olimpia, città sacra del Peloponneso.

  • Si svolgevano ogni quattro anni, nel plenilunio tra luglio e agosto.

  • Durante i giochi si instaurava la "tregua sacra", infatti nessun nuovo conflitto poteva iniziare e le battaglie in corso venivano sospese.

La preparazione

LA PREPARAZIONE

Gli atleti che partecipavano alle Olimpiadi si radunavano un mese prima nella valle dell'Alfeo, nei pressi di Olimpia, per allenarsi, verificare la loro competitività ed essere scelti dai dieci giudici di gara che decidevano le ammissioni in piena autonomia.

Durante questa fase i partecipanti potevano ritirarsi, senza che ciò costituisse motivo di vergogna.

Gli atleti avevano a disposizione palestre, piste per la corsa, quadri per la lotta e alloggiavano in camere provviste di bagni; con loro c'era anche un folto seguito di allenatori e massaggiatori.

Le donne

LE DONNE E LE OLIMPIADI

Ai giochi olimpici non potevano assolutamente partecipare le donne, neanche come spettatrici; queste venivano messe a morte e gettate da una rupe se trasgredivano.

Si narra infatti che Callipatira, madre dell'atleta Posidoro, si fosse travestita da allenatore per stargli vicino, ma dopo la vittoria di suo figlio, correndogli incontro, perse le vesti e si tradì. La donna fu graziata in virtù della vittoria olimpica dei suoi familiari ma da quel momento in poi anche gli allenatori furono costretti a presentarsi nudi come gli atleti.

Lo stadio

LO STADIO

Il recinto nel quale si svolgevano i giochi era accanto al tempio di Zeus e includeva lo stadio, che misurava 213 metri di lunghezza e 29 metri di larghezza; all'interno del recinto erano scavati nella collina tre gradoni che potevano ospitare 70.000 persone.

La pista aveva la forma di un rettangolo, il fondo era coperto di sabbia e vi potevano gareggiare al massimo venti atleti alla volta.

Nei pressi c'era l'ippodromo di 770 x 320 metri, con il suolo in terra battuta.

LE GARE OLIMPICHE

Le gare olimpiche

Dalla prima Olimpiade, tenutasi probabilmente nel 776 a.C., alla diciottesima, le gare furono costituite esclusivamente dalla corsa a piedi, si trattava di una gara di velocità su una distanza di 192,27 metri, detto stadio perchè equivaleva alla lunghezza della pista dello stadio.

Nel 724 a.C. venne inserita anche una corsa di 384,54 metri, cioè il doppio dello stadio (andata e ritorno).

Successivamente vennero introdotte altre specialità, quali:

  • pentathlon (5 prove)
  • pancrazio (misto di lotte e pugilato)
  • gare ippiche
  • corsa con le armi

Corsa con

le armi

Pentathlon

PENTATHLON

  • LA CORSA (Anticamente si praticavano varie specialità di corsa che si differenziavano in base alla lunghezza del percorso. Lo stadio, il diaulo della doppia lunghezza dello stadio e l'ippodromo con una lunghezza di quattro volte lo stadio).
  • IL SALTO (Era la gara più importante ed emblematica, nell’antichità si trattò quasi esclusivamente di salto in lungo, mentre il salto in alto era svolto solo in allenamento).
  • IL LANCIO DEL DISCO (L’antico agonista, dopo aver saldamente impugnato il disco, procedeva dalla piazzola di tiro al lancio con una tecnica del tutto diversa da quella attuale, che prevedeva la rotazione completa del corpo per imprimere una spinta maggiore del disco, si gareggiava al meglio di cinque lanci).
  • IL LANCIO DEL GIAVELLOTTO ( Fu originariamente una gara a se stante e solo successivamente venne inserito nella specialità del Pentathlon. L’attrezzo era costituito da una lancia dritta e leggera, il lancio poteva avvenire da fermo oppure prendendo una rincorsa, in ogni caso non si doveva superare un determinato limite, pena la squalifica).
  • LA LOTTA (Gli incontri di lotta si suddividevano in tre specialità: l’ orthopale, l’alindissis e l’acrochirismòs. Gli incontri si svolgevano solitamente in piedi e prevedeva un ampio repertorio tecnico relativo alle mosse e alle prese, esclusivamente sulla parte superiore del corpo e mai sulle gambe).

Pancrazio

PANCRAZIO

Il pancrazio era una gara che univa la lotta e il pugilato ed era anche la più violenta e brutale che si conoscesse.

Il pancrazista era facilmente riconoscibile: aveva il naso deformato dai colpi, orecchie strappate, cicatrici su tutto il corpo.

Nel combattimento era lecito usare qualsiasi mezzo e tecnica: lotta in piedi e al suolo, pugilato, calci nello stomaco, al ventre, morsi e torsione delle dita delle mani, presa della gola.

Gli unici colpi che erano vietati erano l'introduzione violenta negli occhi e negli altri orifizi del viso.

Gare ippiche

LE GARE IPPICHE

Il quarto giorno era dedicato alla corsa dei cavalli. Si svolgevano all'ippodromo, nell'immediate vicinanze dello stadio, con carri trainati da due, tre o quattro cavalli, sulla distanza di dodici giri.

Il battere delle ali di un'aquila meccanica posta su un altare decretava il segnale di partenza.

Queste gare erano solitamente riservate ai ricchi, poichè prevedevano il possesso di un cavallo di razza e l'assunzione dietro pagamento di un fantino; in caso di vittoria il premio andava al proprietario.

LA CORSA CON LE ARMI

In chiusura dei Giochi Olimpici dell'antica Grecia vi era una prova di corsa riservata a guerrieri in armi, l'oplitodromo. Era riservata agli atleti/guerrieri più forti e veloci: i campioni gareggiavano infatti nudi e scalzi, come in tutte le altre prove, ma indossando l'elmo e gli schinieri e portavano con loro lo scudo e le armi, ossia più di 20 kg tra metallo e cuoio. Questa era l'ultima gara dell'Olimpiade perché simboleggiava il ritorno alla guerra dopo il periodo di pace dei giochi.

I giochi olimpici si svolgevano nell'arco di 5 giorni, prevedendo anche delle cerimonie iniziali e conclusive.

Ogni giorno venivano svolte attività differenti in tutte le loro specialità:

GIORNO 1

I° GIORNO

Veniva dedicato al giuramento solenne, che ogni atleta faceva sotto la statua di Giove alla presenza dei sacerdoti che pregavano e sacrificavano tori in onore del Dio.

Nel giuramento si dichiarava di mantenere un comportamento leale nelle competizioni , di essere in possesso dei requisiti necessari e non avere guai con la legge.

GIORNO 2

II° GIORNO

Il secondo giorno era dedicato alla corsa con le gare di velocità e alle gare di resistenza .

Il segnale di partenza veniva dato con uno squillo di tromba e coloro che anticipavano la partenza erano puniti con frustate e bastonate dai giudici.

I corridori si cimentavano su una pista di sabbia morbida, completamente nudi e con il corpo unto di olio.

GIORNO 3

III° GIORNO

Il terzo giorno era dedicato alla lotta: gli incontri si svolgevano su un terreno recintato e ricoperto di sabbia per attutire le cadute.

All'inizio si disputavano solo combattimenti in piedi ma successivamente vennero introdotti anche quelli a terra . Gli sport di lotta variavano dal pugilato al pancrazio.

GIORNO 4

IV° GIORNO

Il quarto giorno era dedicato alle corse dei cavalli , che si svolgevano nell'ippodromo, con carri trainati da 2, 3 o 4 cavalli, sulla distanza di 12 giri.

GIORNO 5

V° GIORNO

Il quinto giorno si disputavano le gare di pentathlon che comprendevano 5 prove: corsa veloce, salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, lotta.

I giudici di gara davano un punteggio per ogni prova e alla fine si decretava il vincitore la cui proclamazione chiudeva i giochi olimpici.

GIORNO 6

VI° GIORNO

Il sesto giorno corrispondeva alla giornata conclusiva in cui si effettuava la cerimonia finale.

I vincitori delle varie gare venivano incoronati con dei rametti di olivo selvatico nel tempio di Zeus.

Per l'occasione venivano sacrificati agli dei 100 buoi e al crepuscolo aveva luogo un banchetto.

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