Introducing 

Prezi AI.

Your new presentation assistant.

Refine, enhance, and tailor your content, source relevant images, and edit visuals quicker than ever before.

Loading…
Transcript

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

oggi, come 76 anni fa...per non dimenticare

SCHINDLER'S LIST

Schindler's List è una pietra miliare della storia del cinema e una delle pellicole più potenti sulla persecuzione degli ebrei e l'Olocausto. Il film rappresenta con accuratezza la vicenda e la storia di Oskar Schindler.

UN FILM..

SCHINDLER'S LIST

in Schindler's List

Il cinema si è cimentato più volte nella non facile impresa di raccontare la persecuzione degli ebrei e l'Olocausto. Uno dei momenti più bui della storia è stato portato sul grande schermo da registi famosi e meno famosi e, nel 1993, è stata la volta di Steven Spielberg.

IL CINEMA SI CIMENTA

Per rappresentare il dramma di milioni di persone, il regista ha scelto una vicenda all'epoca poco conosciuta, ma destinata a diventare emblematica. Quella di un uomo d'affari non propriamente irreprensibile che, nel momento in cui il mondo è sprofondato nell'oscurità, non si è lasciato inghiottire e ha mantenuto accesa una fiammella di speranza:

"Chi salva una vita salva il mondo intero

chi salva una vita...salva il mondo intero

trama

TRAMA

1939, Cracovia, inizio della Seconda Guerra Mondiale. Dopo che la Germania ha invaso la Polonia, gli ebrei vengono relegati in un ghetto e sono interdetti da ogni attività commerciale; in questa situazione, Oskar Schindler (Liam Neeson), un imprenditore tedesco, coglie l'occasione per trarre vantaggio personale e avviare una fabbrica impiegata nella produzione di tegami e pentole con cui rifornire l'esercito tedesco. Sfruttando così le sue capacità relazionali, Schindler intreccia una rete di contatti e ottiene la protezione delle SS, avvalendosi della collaborazione del contabile ebreo Itzhak Stern (Ben Kingsley), che lo aiuterà a trovare i soldi necessari per l'attività, e di un giovane impiegato nel mercato nero, che reperirà per lui gli oggetti con i quali corrompere e ottenere favori.

Schindler coinvolge Stern anche per utilizzarlo come leva di convincimento sugli investitori ebrei, e sarà proprio lui che indicherà gli oltre mille ebrei da impiegare nella Deutsche Emaillewarenfabrik (DEF), salvandoli così dai campi di concentramento.

Quando però arriva in città l'ufficiale delle SS, Amon Goeth (Ralph Fiennes), con l'incarico di sgombrare il ghetto di Cracovia e di inviare i suoi abitanti nel nuovo campo di concentramento di Kraków-Płaszów, la situazione precipita e Schindler assiste senza poter intervenire allo sfollamento condotto con una violenza e un'efferatezza indicibili; sconvolto dagli avvenimenti, capisce che deve fare qualcosa per salvare i suoi operai. Corrompe e ottiene il favore di Goeth, ottenendo di continuare ad impiegare gli operai ebrei nella fabbrica riconvertita alla produzione di munizioni e granate. Ma ancora una volta la loro vita è in pericolo, perché con l'avanzata delle truppe sovietiche, le SS ricevono l'ordine di cancellare tutte le prove degli orrori commessi, inviando gli ultimi superstiti ad Auschwitz.

In un tentativo disperato, l'imprenditore disloca la fabbrica in Moravia (nella parte est dell'attuale Repubblica Ceca) e compra, uno ad uno, gli operai pagandoli a Goeth, compilando una lista di nomi con Stern (la lista di Schindler). Da questo momento tenterà in ogni modo e fino all'ultimo spicciolo in suo possesso di salvare quante più vite possibile, ottenendo la riconoscenza dei superstiti del popolo ebreo. Al momento del commiato, gli operai gli consegnano una lettera da esibire nel caso venisse catturato, con tutte le loro firme (più di 1000) in cui spiegano che egli, un membro dei nazisti, è stato l'autore della loro salvezza; oltre alla lettera, gli donano anche un anello in oro forgiato di nascosto, su cui è incisa una citazione del Talmud, "Chiunque salva una vita salva il mondo intero". Prima di allontanarsi dalla sua fabbrica, Schindler si mostra per la prima volta fortemente turbato per quanto accaduto: di fronte ai suoi ex operai, confida a Stern di aver sperperato un sacco di denaro che avrebbe invece potuto utilizzare per "comprare" dalla morte altre persone e ritiene di non aver fatto abbastanza. Il contabile però lo consola, ricordandogli che grazie a lui non andranno perse centinaia di generazioni di ebrei, affermando invece che si è spinto più in là di quanto un uomo, da solo, sarebbe stato in grado di fare in una situazione così orribile.

Partiti imprenditore e moglie, il gruppo di ebrei di Schindler passa la notte all'interno dei cancelli della fabbrica e, al mattino seguente, un soldato sovietico a cavallo annuncia loro la liberazione: alla domanda di Stern se siano rimasti ebrei in Polonia, il soldato tace mestamente e li informa che essi sono sgraditi sia a est che a ovest, e consiglia loro di fermarsi nella città più vicina.

Le ultime immagini del film, a colori e girate nel 1993, mostrano gli anziani ebrei ancora in vita, accompagnati dagli attori che li hanno interpretati, porre delle pietre, secondo l'usanza ebraica, sulla tomba di Schindler.

CONCLUSIONE

l'autore

UN ROMANZO...

LA NOTTE

di ELIE WIESEL

Elie Wiesel, nell’arco della sua vita, ricoprì numerosi ruoli, di scrittore, giornalista, attivista per i diritti umani e professore. Poliglotta, nato in Romania e naturalizzato statunitense, parlava principalmente lo yiddish, padroneggiando anche altre lingue come il tedesco, il rumeno e l’ungherese. La sua unica colpa, agli occhi dei carnefici, era stata di essere d’origine ebraica e fu a causa di questo intollerabile dettaglio che ebbe inizio la sua personale tragedia, profonda come il buio e scura come la notte.

LA TRAMA

Un giorno gli ebrei stranieri vengono cacciati da Sighet in Transilvania (Romania), il paese dove vive la famiglia Wiesel, ma dopo un po’ il vecchio riesce a tornare e racconta la sua esperienza come deportato. All'improvviso arriva la notizia che da lì a qualche giorno avrebbero dovuto partire per una meta che era per tutti sconosciuta tranne che per il presidente del Consiglio ebraico. Gli abitanti di Sighet vengono caricati sui vagoni di alcuni treni che li avrebbero trasportati in quel luogo misterioso.

Arriva anche il giorno della partenza dei Wiesel (genitori e due figli). Solo all'arrivo vengono a sapere qual è la meta: il campo di concentramento per ebrei a Birkenau. Tutti vengono privati degli oggetti preziosi e all'entrata vengono divisi tra uomini e donne. Il piccolo Wiesel rimane con il padre senza sapere che non avrebbe più rivisto la madre la sorellina Zipporà.

Dopo una breve camminata si incominciava a vedere una nuvola di fumo proveniente da un camino e prima di arrivare al momento della prima selezione uno sconosciuto suggerisce ai due di falsificare le loro età: Elieser avrebbe dovuto avere diciott'anni e il padre quaranta. Arrivati alla selezione essi seguono il consiglio che si rivelò utile visto che più avanti vengono a sapere che i bambini e i vecchi deboli venivano bruciati nel camino che videro all'entrata del campo. Oltre che degli oggetti preziosi vengono privati dei loro indumenti tranne che della cintura ed inizialmente anche delle scarpe che gli avrebbero sottratto più avanti. Gli agenti della Gestapo li costringono a marciare nudi attraverso il campo durante una forte nevicata. I deportati vengono disinfettati con il petrolio e poi lavati con dell'acqua calda infine vengono scortati con i mitra spianati fino alle loro baracche. Qualche giorno dopo vengono trasferiti al campo di Auschwitz. Lì trovano un capo blocco più umano di quello di Birkenau ed in loro incominciava a nascere un briciolo di speranza nella liberazione. All'entrata del blocco che era a loro destinato vengono marchiati con un numero che sostituisce il loro nome. Poi arriva la visita dal dentista dove gli venivano tolti i denti d'oro. Un giorno il blocco di E0liezer viene affidato ad un ragazzo di nome Franek, che dà loro la possibilità di fare ciò che avevano voglia. Eliezer camminando scopre il suo capoblocco in un momento di intimità con una ragazza. Il ragazzino per questo viene frustato.

vita nei lager

Un giorno arriva la notizia che alcune bombe rosse erano cadute su Buna distruggendo alcuni edifici. Il giorno dopo due prigionieri vengono impiccati per aver rubato durante l'allarme, ma Elie ne rimane indifferente, al contrario di quando vide l'impiccagione di un ragazzino che non morì subito ma rimase in fin di vita per qualche minuto sotto lo sguardo di tutti i prigionieri. il ragazzino comincia a disprezzare Dio e tutto ciò che è legato a lui. Arriva il momento di un'ennesima selezione. Fortunatamente padre e figlio passano la selezione. Un giorno vedendo che gli si era gonfiato un piede, Elie si reca dal medico che lo obbliga ad una operazione per evitare l'amputazione. il ragazzino rimane in ospedale fino a quando non arriva la notizia di un nuovo bombardamento. Scappa dall'ospedale temendo una nuova selezione che non avrebbe superato vista le sue condizioni. Le S.S. decidono si evacuare il campo e inizia una lunga marcia dove rimangono uccisi molti prigionieri schiacciati dalla massa in fuga. Ad un certo punto vengono caricati nuovamente su un treno destinazione Buchenwald. Arrivati nel nuovo campo, erano tutti stravolti dalla fatica della corsa, dalla fame e dalla sete. Poco dopo li attendeva una doccia calda, ma molti, compreso il padre di Elie, non hanno la forza di arrivarci vista la calca di corpi che lottavano per assicurarsi i primi posti per le docce. Il ragazzo capisce che si sta avvicinando la tanto temuta separazioseparazione dal suo padre viste le sue condizioni critiche si fisiche, ma soprattutto mentali. Un giorno, infatti, al suo risveglio, non c'era più suo padre ma un altro uomo, visto che presumibilmente il vecchio era stato portato al crematorio.

Il 5 aprile 1945 gli altoparlanti del campo annunciano ai deportati di recarsi nel piazzale, ma incominciò a nascere nella mente di qualcuno che era solo una scusa per fucilarli tutti, di conseguenza molti si nascosero. La riunione nel piazzale e viene rimandata ogni giorno, per ben sei giorni, duranti i quali i prigionieri si cibavano di erba visto che la distribuzione di zuppa era cessata. Al sesto giorno un carro armato americano varca il cancello del campo: era LA FINE DELLE TORTURE. Elie, dopo la liberazione, viene colto da un'intossicazione e deve lottare per diversi giorni con la morte, ma raccogliendo le sue ultime forze si alza dal suo letto d'ospedale e si guarda allo specchio: lui non vede altro che un cadavere

la fine delle atrocità

Learn more about creating dynamic, engaging presentations with Prezi