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Siamo nell'VIII cerchio dell'Inferno, dove sono puniti in fraudolenti.
In particolare, ci troviamo nell'ottava bolgia, dove si trovano coloro che hanno usato l'intelletto per ingannare chi era in buona fede, per perseguire il proprio interesse.
Le loro anime sono avvolte in una fiamma
Come le loro lingue in vita hanno parlato per procurare inganno, così nell'oltretomba i dannati si trovano rinchiusi in delle fiamme che hanno forma di lingua di fuoco per l'eternità.
Insieme, durante la guerra di Troia, avevano ordito inganni per danneggiare i Troiani.
Dante non conosce il greco, ma la fama di Ulisse è nota a tutti.
Inoltre, vari poeti latini (che Dante conosce molto bene) ne parlano, tra cui Virgilio, Seneca e Ovidio.
Dai loro racconti, Dante deduce che Ulisse sia morto in mare, mentre nella versione di Omero Ulisse rimarrà ad Itaca fino alla fine dei suoi giorni.
La parola chiave del racconto è "esperto", seguita da "esperienza" e poi "canoscenza": ciò che spinge Ulisse a lasciare di nuovo Itaca è dunque il desiderio di conoscenza.
Ulisse e i compagni, dopo aver vagato nel Mediterraneo, si trovano a oltrepassare lo Stretto di Gibilterra, dove si riteneva ci fossero le colonne d'Ercole, confine invalicabile imposto da Dio.
Di fronte alla prospettiva di superare questo limite, Ulisse dà prova della sua abilità retorica e persuasiva, pronunciando la famosa "orazion picciola", cioè un breve discorso con cui convince i compagni a proseguire.
Sulla fotocopia, indica le tappe e la rotta seguita da Ulisse e dai suoi compagni, scrivendo i nomi dei luoghi raggiunti dalla piccola spedizione. Collega le varie tappe disegnando la rotta con una linea orientata (freccia).
Occupa anche lo spazio bianco sottostante, disegnando tu la tappa finale!
https://docs.google.com/document/d/1uzrsRV91ErRrdkP-e5T4DyF8d6CaOiFI6pPFzALx9S0/edit?usp=sharing
Captatio benevolentiae
"O frati", dissi "che per cento milia
perigli siete giunti a l'occidente,
a questa tanto picciola vigilia
de nostri sensi che'è del rimanente,
non vogliate negar l'esperienza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza
Ulisse si rivolge ai compagni in tono solenne, dicendo che sono arrivati ai limiti del mondo occidentale dopo aver superato insieme tanti pericoli e, visto che non rimane loro tanto tempo per continuare a vivere, dato che sono ormai stanchi e vecchi, non devono proprio ora negare a se stessi l'opportunità di conoscere cosa c'è nel mondo disabitato che gli uomini non possono permettersi di conoscere.
Prova a imitare Ulisse e a provare a convincere qualcuno a fare qualcosa che vuoi tu!
Prima parte: captatio benevolentiae (devi conquistare la benevolenza di chi ti ascolta, così sarà più facile convincerlo!)
Seconda parte: esplicita la richiesta per cui vuoi ottenere approvazione.
Conclusione: usa una frase ad effetto che ti garantisca il successo!
Ulisse infrange tutte le barriere rispettate dagli altri viaggiatori:
- si dirige verso il mare aperto
-supera le colonne d'Ercole
- si ferma solo davanti alla montagna del purgatorio, perché non essendo cristiano non vi può accedere
Il suo viaggio è folle perché aspira a cose che l'uomo non può raggiungere con le sue sole forze.
Quando è stata la volta in cui anche tu, come Ulisse, hai superato i tuoi limiti?
Quando hai compiuto un "folle volo", mosso da grande desiderio?
Quando hai affrontato con coraggio qualcosa di nuovo, proprio come fa Ulisse spingendosi con il suo equipaggio oltre i limiti del mondo conosciuto?
Il viaggio di Ulisse, pur essendo un "folle volo", non costituisce un peccato di superbia. Dante anzi loda apertamente la sete di conoscenza di Ulisse e il suo desiderio di "divenir del mondo esperto" superando gli ostacoli imposti dalle tradizioni.