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Caravaggio trascorre gli ultimi mesi della propria vita a Napoli. Il David con la testa di Golia viene dipinto alla fine del 1609, e insieme al quadro la domanda di grazia che Caravaggio invia al nipote di papa Paolo V, sulla lama che il giovane stringe in pugno si leggono le lettere «H-AS OS», sigla che riassume il motto agostiniano «Humilitas Occidit Superbiam» (l'umiltà uccise la superbia).
È un quadro molto bello e sconvolgente , dove David incarna la fredda virtù che trionfa sui malvagi. Il dipinto sarebbe in realtà un doppio autoritratto, anzi più precisamente una doppia autoidentificazione: Caravaggio si rappresenta cioè sia nei panni di Golia che in quelli di David . Le fonti d'archivio riportano l'esistenza di due opere di Davide con la testa di Golia perlomeno fino al 1693, anno di redazione dell'inventario che indica la presenza dello stesso soggetto nella prima e quarta sala della collezione Borghese .La commissione dell'opera sia stata affidata a Caravaggio dal cardinal Scipione Borghese nel 1606, opera che probabilmente viene eseguita su doppio cavalletto, generando pertanto due gemelli creati sullo stesso tema.
Il buio che inghiotte la spalla di David ha la profondità delle tenebre dell'inferno, a stento rischiarate dalla luce della grazia che colpisce violentemente i tratti stravolti di Golia.
Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio è un pittore a cavallo tra il 1500 e il 1600. Di lui non si conosce la data di nascita certa, ma si sa per certo che sia morto nel 1610, a causa di una malaria. Si trasferisce prima a Milano, dove apprende dal maestro Peterzano; successivamente si trasferisce a Venezia, a Mantova e a Roma, dove continua i suoi studi d’arte presso la bottega del Cavalier d’Arpino, un pittore tardomanierista che lo specializzò nella rappresentazione di alcuni dettagli naturali, nello specifico lo incaricò dell’esecuzione di nature morte di fiori e frutta. Stanco della ripetitività del suo lavoro, decise di abbandonare la bottega un anno dopo, iniziando a vivere i momenti più duri della sua vita chiedendo la carità. In questo periodo buio frequenta i latifondi della città, dove viene coinvolto spesso in delle risse. Nel 1589 conosce Cardinal del Monte, il quale apprezza le sue capacità di pittore realista e gli commissiona opere opere per le chiese romane, rendendolo sempre più famoso. All’apice del suo successo, nel 1606 viene coinvolto in una rissa, nella quale commette un omicidio. A seguito di questo episodio scappa da Roma cercando di scappare alla condanna, portandolo ad una serie di anni di fuga. Passa di città in città, aiutato sempre da una serie di famiglie, finchè non si stabilisce a Malta chiedendo di entrare nell’ordine dei cavalieri. Viene incarcerato anche a Malta, dalla quale però riesce a fuggire, tornando in Italia. Dopo aver ottenuto la grazia grazie ad una famiglia nobile, rientra a Roma nel 1610, dove viene nuovamente incarcerato e dove muore di malaria.