Introducing
Your new presentation assistant.
Refine, enhance, and tailor your content, source relevant images, and edit visuals quicker than ever before.
Trending searches
Nascono da un'interpretazione letterale della Bibbia
Tutte le specie non subiscono cambiamenti nel corso del tempo
Scala Naturae
Uomo
Gli organismi più semplici occupano lo scalino più basso, l’uomo quello più alto e tutti gli altri organismi si trovano in una posizione intermedia.
Batteri
Primo grande biologo della storia.
Tutti gli esseri viventi possono essere disposti in una scala gerarchica, cioè ordinata per complessità crescente, detta Scala Naturae «scala della natura».
Aristotele pensava che gli organismi fossero sempre esistiti ma non fa riferimenti alla loro origine.
Georges Cuvier (1769-1832)
Teoria del catastrofismo
Le specie estinte sono conseguenza di grandi catastrofi naturali che distruggono vegetali e animali.
Tutti gli esseri viventi sono stati creati per un atto divino così come sono oggi.
Tutte le specie derivano dalla creazione divina e quindi non si possono modificare.
Teoria delle creazioni successive
Le specie estinte sono state sostituite di volta in volta grazie a nuove creazioni di Dio.
CARLO LINNEO (1707-1778)
Tutti gli esseri viventi sono stati creati per un atto divino così come sono oggi.
A Linneo vanno riconosciuti quattro grandi meriti:
1)aver definito il concetto di specie
2)aver introdotto la nomenclatura binomia
3)aver introdotto una organizzazione gerarchica delle categorie
4)aver dato di ogni specie una breve descrizione
Teoria secondo la quale gli organismi possono evolversi nel tempo, ossia che ogni organismo deriva da uno diverso precedentemente esistente.
ANNO ZERO
Filosofi greci e latini vissuti molto prima delle teorie evoluzioniste moderne
DEMOCRITO (460 a.C - 370 a.C.) E ATOMISTI
Il divenire del cosmo e della natura e la molteplicità degli enti sono dovuti a un incessante movimento degli atomi da cui tutto si formava per poi disgregarsi.
LUCREZIO (94 a.C.- 56 a.C.)
Nel De Rerum Naturae è presente l’idea di progresso e di evoluzione: il moto degli atomi continua a modificare il cosmo, in equilibrio dinamico; dopo la disgregazione si avrà una nuova aggregazione. Lucrezio descrive l’origine del mondo,partendo dalla descrizione di come la madre terra generò le specie animali a noi note (mortalia saecla), ma anche i portenta, forme di vita strane e destinate ad una veloce estinzione. La natura impedì agli organismi meno adatti di procurarsi una discendenza, mentre a quelli più dotati fu permesso di continuare ad esistere, in una lotta per la sopravvivenza. Nel poema lucreziano inoltre, le specie non compaiono tutte allo stesso momento. Le specie, col passare del tempo, interagendo con l’ambiente, vanno incontro a cambiamenti, il cui accumulo porta all’evoluzione.
Proprio da questi cambiamenti potevano infatti originarsi nuove specie. Lucrezio, a sostegno della teoria di questo trasformismo biologico, narra l’evoluzione dell’uomo, da bestia errabonda ad animale sociale.
Oltre alle numerose creature prodotte per creazione divina all’inizio del mondo, col passare del tempo sono comparsi sulla Terra diversi organismi, frutto della degenerazione delle creature iniziali perfette.
Prima teoria sistematica sull'evoluzione
Ogni cambiamento che avviene nelle specie viventi è provocato dalle caratteristiche dell'ambiente in cui esse vivono. Tali cambiamenti seguono un progetto, un disegno insito nella natura stessa, che porta a un graduale perfezionamento degli organismi generando forme via via più complesse.
Le parti di un organismo che vengono utilizzate frequentemente tendono a svilupparsi maggiormente; mentre quelle trascurate si indeboliscono fino a scomparire.
LEGGE DELL'USO E DEL DISUSO
LEGGE DELL'EREDITARIETA' DEI CARATTERI ACQUISITI
Il carattere acquisito dall'animale durante la sua vita viene trasmesso alla progenie.
I vari adattamenti, accumulandosi e trasmettendosi attraverso le generazioni, avrebbero dato luogo a nuove specie, diverse da quelle originarie per effetto del costante adattamento all'ambiente.
Sir Charles Darwin (1809-1882)
Padre della moderna teoria dell'evoluzione
Il viaggio (1831-1836)
Studiò tanto le caratteristiche geologiche di continenti ed isole quanto quelle di un gran numero di organismi viventi e fossili. Raccolse metodicamente un gran numero di campioni, che fino a quel momento erano sconosciuti.
A) Glyptodon asper B) Armadillo
“... mi aveva molto colpito lo scoprire (...) grandi animali fossili ricoperti da armature simili a quelle degli armadilli viventi ...”
“... [alle Galápagos] in ogni isola del gruppo [gli animali] si presentano con piccole differenze caratteristiche, benché nessuna di queste isole appaia geologicamente molto antica ...”
“... il [ vicegovernatore] mi disse che le tartarughe erano differenti sulle varie isole e che egli poteva dire con certezza da quale isola provenisse ciascuna”
Perché?...
ATTUALISMO (C. LYELL)
Principio secondo il quale i processi naturali che hanno operato nei tempi passati sono gli stessi che possono essere osservati nel tempo presente.
MODELLO DI MALTHUS (POTENZIALE RIPRODUTTIVO)
Modello matematico dell'evoluzione di una popolazione in presenza di risorse illimitate e in assenza di predatori o antagonisti per l’utilizzo delle risorse (curva verde).
Sotto queste ipotesi, i fattori di evoluzione sono essenzialmente il tasso di natalità e il tasso di mortalità.
Se i nati superano i morti, la popolazione cresce esponenzialmente fino a un punto di crisi. Se invece i morti superano i nati, la popolazione tende ad estinguersi rapidamente.
Poiché nella realtà le risorse non crescono in modo esponenziale (curva nera), si arriva a un punto di crisi in cui le risorse non sono più sufficienti.
SELEZIONE ARTIFICIALE
Tecnica per produrre le varietà migliori di animali da allevare e piante da coltivare
"L'ORIGINE DELLE SPECIE" è una tra le opere cardine nella storia scientifica e, senza dubbio, una delle più eminenti in biologia.
Pubblicata per la prima volta il 24 novembre 1859, in essa Darwin spiegava la sua teoria dell'evoluzione.
Se non ci fossero ostacoli all’ambiente in cui vivono, gli individui di ogni specie vivente aumenterebbero rapidamente di numero.
La variabilità è esistente nelle popolazioni di individui che appartengono alla stessa specie. Secondo Darwin le variazioni presenti tra questi individui sono dovute solo al caso e non sono dunque prodotte né dall’ambiente né dalla volontà degli organismi stessi. In sé, le variazioni non hanno né scopo né direzione, ma possono essere più o meno utili a un individuo per la sua sopravvivenza e la sua riproduzione. Alcune di queste variazioni sono ereditabili e quindi trasmissibili di generazione in generazione.
La competizione è la concorrenza tra individui della stessa specie (competizione intraspecifica) o di specie differenti (competizione interspecifica) viventi nella stessa area per la conquista di una risorsa (cibo, territorio, luce ecc.). Poiché le risorse di un ecosistema sono limitate, la competizione diventa un fattore fondamentale per mantenere l'equilibrio tra le popolazioni.
Intraspecifica
Interspecifica
Nella competizione intraspecifica gli individui di una stessa specie competono tra loro perché hanno le stesse esigenze e gli stessi adattamenti. Può essere: competizione di lotta per la scelta del partner o per il territorio o per stabilire gerarchie di dominanza...
La competizione interspecifica si verifica quando le diverse specie hanno esigenze simili o quanto più aumenta la densità delle popolazioni vicine. Due o più specie combattono direttamente per soddisfare le loro esigenze o si concentrano in una specifica parte dell'habitat e ne utilizzano le risorse in modo esclusivo, evitando così la competizione.
La selezione naturale è associata al concetto di adattamento: dalla lotta per l’esistenza escono vincenti gli individui con qualche caratteristica vantaggiosa. Alcune variazioni, che Darwin definì «favorevoli», consentono agli individui di generare più discendenti di altri e tendono a diventare sempre più frequenti da una generazione all’altra.
La selezione è un meccanismo chiave dell'evoluzione che permette, nell'ambito della diversità genetica delle popolazioni, di avere un progressivo (e cumulativo) aumento degli individui con caratteristiche ottimali per l'ambiente in cui vivono.
Darwin afferma che, dopo un periodo di tempo sufficientemente lungo, la selezione naturale, producendo dei cambiamenti nelle popolazione, può portare eventualmente alla formazione di nuove specie (speciazione).
Le nuove specie discendono quindi da specie preesistenti: perché le differenze ereditarie all’interno di una specie originaria possano dare origine a una nuova specie, è essenziale che la specie venga frazionata in diverse popolazioni isolate tra loro. La più comune formula di isolamento è l’isolamento geografico, che si verifica quando, per esempio, le popolazioni di una stessa specie rimangono separate da barriere naturali (sollevamento di montagne, isolamento di bracci di mare, fiumi …) che impediscono di incontrarsi e di riprodursi tra loro.
Dopo la morte di Darwin la teoria dell'evoluzione è stata confermata tramite discipline scientifiche non conosciute nel momento della stesura de "L'origine delle specie"
MINERALIZZAZIONE
Consiste nella sostituzione delle sostanze originali dell’organismo da parte di altre, ad opera dell’acqua circolante nel sedimento.
I minerali presenti in soluzione vanno a sostituire quelli presenti nell'organismo.
Le modalità di mineralizzazione sono: impregnazione, sostituzione o precipitazione.
Scienza che studia i fossili dimostrando che le specie attualmente presenti sulla Terra non erano presenti nel passato e che nel passato erano presenti specie ora estinte.
La paleontologia testimonia anche che nel tempo la complessità degli organismi è aumentata.
INCROSTAZIONE
Processo comune presso sorgenti, cascate e cavità carsiche: l’acqua circolante, ricca in bicarbonato di calcio, deposita sugli organismi (foglie, gusci ecc.) minutissimi cristalli di calcite, che costituiscono delle croste che riproducono la morfologia esterna.
Il termine fossile (dal latino fodĕre, scavare) indica qualsiasi resto di organismo animale o vegetale (fossile diretto) o di sue tracce (fossile indiretto), vissuto in epoche passate, giunto fino a noi grazie a processi detti di fossilizzazione e conservatosi all'interno delle rocce sedimentarie.
MUMMIFICAZIONE
È un processo che permette la conservazione di parti delicate, è caratterizzato dall’essiccamento (perdita dei liquidi) e avviene in ambienti secchi, caldi e ventilati come, per esempio, i deserti. Questo processo è favorito da microrganismi che, dopo l’essiccamento, determinano un indurimento dei tessuti molli.
INGLOBAMENTO
Processo che avviene per mezzo di un elemento inglobante che racchiude l’organismo prima che abbia inizio la decomposizione; in questo modo si conservano anche i tessuti più delicati come i tessuti molli.
Le resine sono trasparenti e consentono spesso di vedere anche a occhio nudo gli organismi conservati al loro interno. Può avvenire anche nei tessuti gelati.
Processo di fossilizzazione in ambiente marino.
Processo di fossilizzazione in ambiente terrestre (molto raro).
CARBONIFICAZIONE
Processo molto diffuso nelle zone cinesi, australiane, indiane, africane, nordamericane e in parte europee coperte di vasti acquitrini, circondati da lussureggianti foreste la cui crescita era favorita da un clima caldo-umido di tipo tropicale. I resti di queste antiche foreste costituiscono la base degli accumuli di carbone fossile. Questo processo avviene sia in ambiente subaereo, dopo seppellimento, sia in ambiente subacqueo.
Strati sedimentari
IMPRONTE FOSSILI
Sono considerati tipi di fossilizzazione anche i modelli naturali interni ed esterni, le impronte del corpo, le piste... La formazione di modelli interni o esterni è riferito soprattutto a organismi provvisti di parti dure esterne (Bivalvi, Gasteropodi, Brachiopodi ecc.); il calco sarà tanto più fedele quanto sarà fine il sedimento che lo formerà.
Branca della biologia che studia somiglianze e differenze tra le strutture anatomiche delle diverse specie animali. Ricerca:
Analogie: specie non imparentate che vivono nello stesso ambiente mostrano strutture simili nella morfologia esterna, ma di diversa origine anatomica, dovute quindi ad adattementi all'ambiente.
Omologie: in molte specie adattate ad ambienti diversi si osservano strutture morfologiche diverse, ma con una struttura di base simile derivante quindi da un antenato comune.
Organi rudimentali: Questi organi sono rappresentati da strutture che non hanno alcuna funzione ed appaiono come assolutamente accessori; essi risultano perfettamente omologhi con le stesse strutture ben sviluppate e funzionanti presenti in gruppi affini.
Ramo delle scienze biologiche che studia il processo di sviluppo d'un organismo dall'uovo, cioè la formazione dell'embrione.
Gli stadi dello sviluppo embrionale dei vertebrati, ci si accorge che essi procedono seguendo un modello unico, a tal punto che se si confrontano tra loro embrioni non molto avanzati di un pesce, di un anfibio, di un rettile e di alcuni mammiferi, compreso l’ uomo, ci si accorge che sono sorprendentemente simili tra loro e un embrione precoce di anfibio è difficilmente distinguibile da un embrione precoce di mammifero.
La biologia molecolare è una disciplina che appartiene alle scienze della vita che studia gli esseri viventi a livello dei meccanismi molecolari alla base della loro fisiologia (studio scientifico delle funzioni vitali degli organismi), con particolare attenzione a quelli tra proteine ed acidi nucleici (DNA e RNA).
DNA e proteine: le basi biochimiche della vita (DNA, proteine ecc.) sono comuni a tutti gli esseri viventi. Le somiglianze e le differenze tra le proteine riflettono i rapporti di affinità tra le specie.
Disciplina che studia la distribuzione delle forme viventi nelle varie regioni del globo.
Se la distribuzione geografica delle specie non fosse in qualche modo determinata dall’evoluzione dovremmo aspettarci di trovare una determinata specie ovunque essa possa adattarsi e sopravvivere. Invece...
Africa
America del Sud
Aree diverse del nostro pianeta, che pure hanno condizioni climatiche simili, ospitano animali e piante diverse; le specie che si sono evolute in Africa non hanno potuto estendere la loro presenza in America a causa della barriera naturale costituita dall’Oceano Atlantico.
Regioni della Terra come l’Australia e la Nuova Zelanda, che sono state separate dal resto del mondo in epoca molto antica, presentano flora e fauna particolari.
La teoria dell'evoluzione delle specie per selezione naturale di Charles Darwin
La teoria dell'ereditarietà di Gregor Mendel sulle basi dell'eredità biologica rivista alla luce della moderna genetica, comprese le mutazioni genetiche casuali come sorgente della variazione.
La riscoperta, agli inizi del Novecento, dell'opera di Mendel, i successivi studi di genetica di popolazioni e, naturalmente, la nascita della biochimica e la conseguente scoperta della struttura del DNA, della replicazione e della trasmissione dell'informazione genetica, apportarono ulteriori conferme alla teoria evolutiva e spiegarono in modo soddisfacente i meccanismi che determinano le trasformazioni delle specie nel tempo.
Il neo darwinismo è la teoria evoluzionistica attualmente più accreditata in campo scientifico, per questa teoria la speciazione, se avviene, accade gradualmente quando le popolazioni sono isolate dal punto di vista riproduttivo. Essa deriva dall'integrazione tra:
La genetica di popolazione studia matematicamente l’ereditarietà di caratteri determinati da uno o pochi geni in gruppi di individui, detta popolazione mendeliana (gruppo di individui interfertili che condividono un insieme di alleli). La genetica delle popolazioni valuta le modalità con le quali le caratteristiche genetiche sono trasmesse alla progenie (evoluzione temporale) ed il variare delle stesse in relazione al territorio (distribuzione spaziale).
L'analisi dei dati della paleontologia ha portato a nuove scoperte grazie alle tecniche di datazione dei fossili sempre più precise.