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Transcript

la Luna

ESAME CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Ouadid Oumnia

III E

MOTIVAZIONE

M O T I V A Z I O N E:

Ho scelto questo argomento in modo istintivo. La luna è ciò che più mi affascina di tutto ciò che mi circonda. Ho iniziato a considerarla davvero in seguito ad aver letto una riflessione di Salmen Gradowsky, ebreo deportato ad Auschwitz e lì ucciso. Egli scriveva diversi episodi e riflessioni in un diario segreto, ritrovato poi vicino al crematorio. Gradowski diceva che fosse così strano pensare che lui, da un campo di concentramento, potesse vedere la stessa Luna che guardavano gli uomini liberi, che in quell’istante in cui lui scriveva di nascosto, poteva guardare la stessa Luna che stava guardando in qualsiasi parte del mondo una coppia felice di fidanzati. Sosteneva che la Luna andasse considerata come un enorme unione per tutti gli uomini, indipendentemente da dove si trovino o dalle gioie o sofferenze che stanno provando, tutti guardano la stessa Luna, e in questo siamo uniti. È come se fossimo tutti vicini, rispecchiati nella stessa faccia luminosa della Luna.

schema generale

Ci tenevo ad accompagnare la presentazione della mia tesina con la famosa sonata ‘al chiaro di Luna’ di Beethoven.

premessa

A L C H I A R O D I L U N A

van Beethoven

Giulietta Guicciardi

AL CHIARO

DI LUNA

  • sonata n.14 op.27

  • composta tra il 1800 e il 1801

  • per Giulietta Guicciardi

  • "sonata, quasi una fantasia"

  • nome attribuito dal

critico musicale Rellstab

L A S U A V I TA

  • nasce nel 1770 a Bon, in Germania

  • nel 1792 si trasferì a Vienna

  • entro il 1815 era completamente sordo

  • muore nel 1827, causa infezione polomonare

Beethoven

A L L A L U N A

Giacomo Leopardi

ALLA LUNA

O graziosa luna, io mi rammento

Che, or volge l'anno, sovra questo colle

Io venia pien d'angoscia a rimirarti:

E tu pendevi allor su quella selva

Siccome or fai, che tutta la rischiari.

Ma nebuloso e tremulo dal pianto

Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci

Il tuo volto apparia, che travagliosa

Era mia vita: ed è, nè cangia stile,

O mia diletta luna. E pur mi giova

La ricordanza, e il noverar l'etate

Del mio dolore. Oh come grato occorre

Nel tempo giovanil, quando ancor lungo

La speme e breve ha la memoria il corso,

Il rimembrar delle passate cose,

Ancor che triste, e che l'affanno duri!

il ricordo di un passato triste che si tramuta in un presente triste, sembra consolare il poeta

il dolore si rinnova nell'incontro con la Luna

STRUTTURA

E TEMATICA

G I A C O M O L E O P A R D I

  • Nasce a Recanati nel 1798

  • nel 18

GIACOMO

LEOPARDI

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