Introducing 

Prezi AI.

Your new presentation assistant.

Refine, enhance, and tailor your content, source relevant images, and edit visuals quicker than ever before.

Loading…
Transcript

Erminia tra i pastori

La corte augustea

la corte

Punto cruciale della politica del principato Augusteo fu la riforma culturale, genitrice di una prima forma di mecenatismo, che sarebbe divenuto poi ricorrente nel corso della storia; Caio Cilnio Mecenate, nato ad Arezzo il 15 aprile del 70 a.C., lo stesso anno in cui nacque Virgilio, fu il più prezioso collaboratore di Ottaviano Augusto all'interno della sua politica, un vero e proprio ministro della cultura ed ascoltatissimo consigliere del principe. A lui l’imperatore affidò il compito di organizzare il consenso di letterati e poeti attorno all’ideologia del principato. Compito delicatissimo che Mecenate svolse con tatto e discrezione.La collaborazione degli intellettuali fu fondamentale per legittimare la figura del principe. Mecenate fu un abile organizzatore della cultura: riuscì a raccogliere intorno a sé, mediante il circolo di Mecenate, un gruppo di intellettuali. Coloro che facevano parte del circolo dovevano mettere a disposizione della comunità idee e valori. Mecenate attirò intorno a se poeti e artisti grazie alla concessione di benefici materiali; all’interno del gruppo non vigevano rapporti di subalternità ma di fraterna amicizia. Anche se elogiavano il princeps, non vivevano ala sua corte né svolgevano mansioni subalterne, alcuni di loro nemmeno appoggiavano Augusto come Orazio e Virgilio. Grazie al circolo di Mecenate ci fu la fioritura del classicismo augusteo caratterizzato dalla limpidezza delle soluzioni formali e l’intensità dei contenuti.

Il naturalismo rinascimentale

la vita pastorale

L’attenzione dedicata nel Rinascimento all’indagine sulla natura prende il nome di “naturalismo”: l’uomo penetra i segreti della natura, ricercandone le leggi fondamentali, poiché egli stesso è natura e, di converso, la natura si mostra come vita dotata di una specifica sensibilità e attraversata da una segreta tendenza spirituale. La natura per l’uomo rinascimentale non costituisce appena un ordine esterno al suo io, ma una vita cosmica che sfoci a nella coscienza del soggetto umano. Se l’uomo è tutto natura, inevitabilmente la natura tenderà ad essere divinizzata. Pertanto il naturalismo rinascimentale non esclude Dio dalla natura (alla maniera del razionalismo ateo di Feuerbach o di Marx), ma lo include progressivamente in essa (panteismo). Nell’ambito del naturalismo rinascimentale sono presenti tre momenti strettamente intrecciati fra loro: la magia, la filosofia naturale e la scienza.

esempi di naturalismo

Bernardino Telesio(1509-1588) rappresenta una delle prime espressioni del naturalismo rinascimentale. Nella sua opera principale, il De rerum natura iuxta propria principia, egli intende indagare la natura osservandone direttamente i processi nei loro principi costitutivi, al contrario dei filosofi aristotelici che avevano proiettato sulle cose principi e cause immaginate arbitrariamente. Egli, nella sua indagine, segue due principi fondamentali: l’uniformità della natura e il valore

della sensazione, fondata sulla legge della sensibilità universale. Il senso per Telesio non è soltanto il punto di partenza del conoscere, ma un vero e proprio principio metafisico: esso mostra il caldo e il freddo come le due nature agenti universali e incorporee, le quali inseriscono alla massa corporea, cioè ad una natura passiva ed inerte. Tuttavia Telesio riconosce che l’uomo possiede anche un’anima divina e immortale, infusa da Dio (mens superaddita).

L'amore di Schopenhauer

l'amore come patimento

L'amore, a primo impatto, potrebbe sembrare un'altra via di fuga dal dolore, ma per Schopenhauer non è così, anzi, è visto dal filosofo come un'estrema forma di dolore; dolore che viene fortemente provato da Erminia nel passo preso in esame. Schopenhauer distingue l'amore in due tipi: l'eros , ovvero l'amore carnale ed erotico, e l'agape, una sorta compassione verso il proprio partner tuttavia tale tipo di amore è concepito dal filosofo come positivo.L'eros, invece, è un istinto distruttivo, che non porta nulla di buono. Esso è atto alla perpetuazione della specie, ed esiste solo sottoforma di impulso sessuale; anche chi crede di essere realmente innamorato, secondo il filosofo di Danzica in realtà inconsciamente sta solo cercando di continuare la propria razza. Anche l'ideale di bellezza ha questo scopo: l'uomo, cercando il bello, cerca di migliorare la sua specie. Insomma, l'amore è visto come un semplice bisogno fisiologico e un atto procreativo tanto che, dopo il momentaneo godimento successivo all'atto sessuale, l'uomo non prova appagamento, perché non ha fatto nulla per sé, ma ha semplicemente obbedito alla Natura, di cui è lo «zimbello», che gli aveva affidato la missione di procreazione.

La carità, o agape, è invece vista come il vero amore, l'amore disinteressato per il prossimo, la compassione. Infatti, per il filosofo, l'uomo può superare l'egoismo che lo caratterizza se riesce a compatire gli altri. Compatire significa “soffrire con”, dunque provare le stesse sofferenze di chi gli sta accanto, immedesimarsi fino a far proprio anche il dolore altrui. Solo in questo modo l'uomo riesce realmente a comprendere che il dolore è di tutti, che tutta la vita è un soffrire.

L'imperialismo americano

le guerre di conquista

Il fenomeno delle guerre di conquista non è tipico unicamente delle crociate cristiane raccontate all'interno della Gerusalemme Liberata, è anzi un tema che dilania la stessa società contemporanea.

Basti pensare alle guerre imperialistiche americane, le quali, col pretesto di "esportare la democrazia", hanno mietuto una quantità disumana di vittime, circa 1.200.000 per gli Stati Uniti e 520.000 per i vietnamiti. Gli americani propagandarono la loro guerra avallando quella retorica anti-comunista che avrebbe segnato indelebilmente per anni, e influenzerà ancora fino ad oggi la politica statunitense.Altra e non meno memorabile pretestuosa guerra di conquista è quella in Iraq. L'obiettivo principale era la deposizione di Saddam Hussein, già da tempo visto con ostilità negli stati uniti per vari motivi, tutti rivelatisi poi infondati, su un suo ipotetico appoggio al terrorismo islamista, presunto tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il volersi appropriare delle ricchezze petrolifere e l'oppressione dei cittadini iracheni da parte di una dittatura sanguinaria. Così veniva stigmatizzata la civiltà considerata anticostituzionale e antidemocratica, per poi preparare un piano d'attacco mascherato dall'instaurazione del regime democratico con conseguenti elezioni politiche, che si rivelerà essere volto alla mera usurpazione dei suddetti beni.

Learn more about creating dynamic, engaging presentations with Prezi