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Liceo Scientifico E.Medi
1cSA
La morte di Patroclo è un testo narrato nel sedicesimo libro dell'Iliade, opera scritta da Omero.
Omero era un vecchio cantore cieco vissuto in epoca arcaica intorno al IX secolo.
[...]
"Patroclo tu contavi di abbattere la nostra città e di rendere schiave le donne Troiane, per trasportarle con le navi verso la tua città, stolto! A loro vantaggio, i miei veloci cavalli corrono a combattere facendo forza sui garretti . Mentre io con il giavellotto mi distinguo fra gli altri Troiani che amano la guerra: e così li difendo fino al giorno della morte, mentre tu, in questo luogo, andrai in pasto agli avvoltoi.
Pazzo! Achille, per quanto valoroso, non ti potrà proteggere, egli che, poiché restava, quando sei partito ti ha fatto tante raccomandazioni “O cavaliere Patroclo, non ritornare al mio cospetto, alle concave navi, se non dopo aver stracciato la tunica insanguinata intorno al petto di Ettore, il massacratore” così ti disse stolto persuadendo il tuo cuore"
E tu sfinito rispondesti così, o cavaliere Patroclo:
”Si, Ettore adesso hai di che vantarti: a te hanno concesso la vittoria Zeus, figlio di Crono, e Apollo che mi hanno battuto con facilità; essi mi tolsero le armi di spalla. Se anche venti cavalieri, come te, mi avessero assalito, tutti sarebbero morti, in questo luogo, uccisi dalla mia lancia; fu il destino fatale che mi uccise insieme ad Apollo, figlio di Latona, e tra gli uomini ci fu anche Euforbo, tu sei solo il terzo ad uccidermi. Ma ti voglio dire un’altra cosa e ricordatela bene: per certo, non andrai molto lontano, anzi ecco la morte ti si avvicina e con essa il destino inesorabile, perirai per mano di Achille, nipote di Eaco”.
Mentre pronuncia queste parole fu avvolto dalla morte, lo spirito vitale volò via, fuori dal corpo, per scendere nell’Ade, piangendo abbandonando la giovinezza e la forza. A Patroclo ormai morto,Ettore il luminoso rispose: ”Patroclo perché mi predici la morte? Chi lo sa se Achille , figlio di Teti dai bei capelli, non mi preceda nel perdere la vita, ucciso dalla mia lancia?”
[...]
[...]
"Patroclo, tu speravi d'abbattere la nostra città,
e alle donne troiane togliendo libero giorno,
condurle sopra le navi rapide alla tua terra patria,
Stolto! Per esse i veloci cavalli d'Ettore
si tendono sopra i garretti a combattere: io con l'asta
eccello fra i Teucri amanti di guerra: e così li difendo
dal giorno fatale; ma a te qui gli avvoltoi mangeranno.
Pazzo! Achille, per forte che sia, non ti potrà proteggere,
egli che, forse, restando, a te che partivi raccomandò molte cose:
'o Patroclo cavaliere, non mi tornare davanti,
alle concave navi, prima che d'Ettore massacratore
l'insaguinata tunica intorno al petto tu stracci',
così, certo, ti disse, stolto e persuase il tuo cuore"
E tu rispondesti, sfinito, Patroclo cavaliere:
"Si, Ettore, adesso vantati ;
a te hanno dato vittoria Zeus Cronide e Apollo, che m'abbatterono
facilmente: essi l'armi dalle spalle mi tolsero.
Se anche venti guerrieri come te m'assalivano,
tutti perivano qui, vinti dalla mia lancia;
me uccise destino fatale e il figliuolo di Latona,
e tra gli uomini Euforbo: tu m'uccidi per terzo.
Altro ti voglio dire e tienilo in mente:
davvero tu non andrai molto lontano, ma ecco
ti s'appressa la morte e il destino invincibile:
cadrai per mano d'Achille, dell'Eciacide perfetto"
Mentre parlava così la morte l'avvolse,
la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade,
piangendo il suo destino, lasciando la giovinezza e il vigore.
Al morto Ettore luminoso rispose:
"Patroclo, perchè mi predici abisso di morte?
Chi sa se Achille figlio di Teti chioma bella
non mi preceda nel perder la vita, colto dalla mia lancia?"
[...]
Leggenda:
epiteti
patronimici
La morte di Patroclo, con cui si chiude il libro, è l’elemento centrale, non solo di questo libro, ma anche dell’intero poema: è infatti l’evento che addolora a tal punto Achille da indurlo a tornare in battaglia per vendicare l’amico, Patroclo, morto in battaglia a causa di Ettore.
Il loro rapporto è uno degli elementi chiave della guerra di Troia. Achille e patroclo sono molto legati, al tal punto che molti pensano che tra i due ci sia un rapporto omosessuale. in questo brano, soprattutto da parte di Achille si nota il sentimento che ha per Patroclo, quando quest'ultimo muore e Achille decide di vendicarlo.
Riguarda maggiormente Patroclo, che pur essendo noto del suo destino inconfutabile, ovvero quello della morte, decide di andare comunque in battaglia per aiutare gli Achei. Questo tipo di tema si nota soprattutto nei versi 36-37 del brano, nel quale Patroclo implora Achille dicendogli di poter guidare in battaglia i Mirmidoni
Questo tema riguarda Achille, che ritiratosi dalla guerra a causa di una lite con Agamennone, manda migliaia di guerrieri a morire e soprattutto suo cugino Patroclo
Il tema dell’ira è l’argomento principale dell’Iliade. In questo episodio del poema Omerico, Achille sfrutta l’ira per vendicare la morte di suo cugino Patroclo ucciso dal principe troiano Ettore.
Realizzato da:
Carlotta Calarco
Matilde Cingolani
Emanuele Vito Creatore