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THE ROAD NETWORK IN ROMAN AGE

I Romani si dedicarono alla costruzione di strade per miliorare la comunicazione all'interno dell'impero, un'esigenza che nasce con l'espansione di Roma.

INTRODUZIONE

Le loro strade si chiamavano "consolari" ed erano considerate tra le più importanti.

Per costruirle usavano la selce, ossia una pietra molto dura e resistente, detta anche

"basolato romano"

Gli ingegnerei romani non cercavano mai di aggirare gli ostacoli naturali del terreno, ma li affrontavano.

Infatti:

-se incontravano un fiumo lo scavalcavano con un ponte;

-se incotravano una montagna la foravano;

-se incontravano una palude la bonificavano.

Esistevano vari tipi di strade:

LE STRADE

Strada scavata nel tufo:

Il tufo è una roccia magmatica effusiva, la più diffusa delle rocce piroclastiche.

In queste strade si è sviluppato un particolare microclima che ha favorito la crescita di una vegetazione tipica degli ambienti umidi. Qui si trovano felci, muschi, licheni, edere e liane che contribuiscono ad accrescerne il fascino.

Strade pavimentate in acciottolato:

L’acciottolato è la pavimentazione realizzata grazie ai ciottoli di fiume, cioè sassi dagli spigoli arrotondati, che si possono trovare in natura.

Strade in basolato:

Il basolo è una lastra di roccia di origine vulcanica o calcarea di notevole peso e dimensioni (50x50 cm o 60x60 cm), impiegata per le pavimentazioni stradali.

LE

VIE

A partire dal IV secolo a.C., la costruzione delle vie da parte dei Romani furono numerosissime.

tra le più importanti abbiamo:

VIA

APPIA

La via Appia era una strada romana che collegava Roma a Brundisium (Brindisi), porto tra i più importanti dell'Italia antica, da cui avevano origine le rotte commerciali per la Grecia e l'Oriente. Considerata dai Romani la regina viarum (regina delle strade), è universalmente ritenuta, in considerazione dell'epoca in cui fu realizzata (fine IV secolo a.C - III sec. a.C.), una delle più grandi opere di ingegneria civile del mondo antico per l'enorme impatto economico, militare e culturale che essa ha avuto sulla società romana.

I lavori per la costruzione iniziarono nel 312 a.C. per volere del censore Appio Claudio Cieco.

La strada consolare Valeria congiungeva Messina con Lilibeo.

Fu denominata via Valeria in onore del console Marco Valerio Levino, che nel 210 a.C. ebbe la nomina a governatore della Sicilia. Probabilmente la costruzione fu avviata negli anni immediatamente successivi alla conclusione della II guerra punica.

La via Valeria, in quanto via di grande comunicazione parallela e alternativa alla rotta marittima, venne a costituire un nuovo asse di urbanizzazione costiera, lungo il quale furono più frequentemente edificate nuove costruzioni destinate alle attività agricole e industriali.

VIA

VALERIA

VIA

SALARIA

La via Salaria è un'antica via consolare romana, che collegava Roma con Porto d'Ascoli sul mare Adriatico. Tracciata dagli antichi Sabini nel II millennio a.C., fu poi acquisita e migliorata dai Romani per opera del console Manio Curio Dentato.

Il suo percorso è oggi ricalcato dalla moderna strada statale 4.

VIA

CASSIA

La via Cassia collegava Roma con l'Etruria, costruita a partire dal III/II secolo a.C..

Il suo percorso è costituito da numerose varianti che si sono accavallate nei secoli, tra cui quelle appenniniche per la Gallia Cisalpina e Pistoia-Modena.

Nel medioevo le sue prime sessantaquattro miglia da Roma a Bolsena coincidevano con un tratto della via Francigena. Questo stesso tratto è oggi ricalcato dalla moderna strada statale 2 Via Cassia che collega la capitale a Firenze.

Il curator o console della gens Cassia da cui prende il nome potrebbe essere Gaio Cassio Longino.

VIA

AURELIA

La via Aurelia costeggiava il mar Tirreno e il mar Ligure fino alla Gallia. Fu costruita da un magistrato della gens Aurelia, probabilmente nel 241 a.C. dal censore Gaio Aurelio Cotta, oppure nel 200 a.C. da suo figlio, il console Gaio Aurelio Cotta, per collegare Roma all'Etruria appena sottomessa. Inizialmente arrivava a Caere (Cerveteri), e fu poi prolungata fino alla colonia di Cosa, e ancora fino a Vada Volaterrana (Vada), a Pisa e a Luni, e infine realizzata la sua prosecuzione fino ad Arles, in Gallia.

Il percorso è oggi ricalcato dalla moderna Strada statale 1 Via Aurelia, che collega Roma alla Francia.

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