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Polistirene

Matteo Milletti / Valerio Laurenti

Liquidambar orientalis

  • scoperto per la prima volta nel 1839 da Eduard Simon, uno speziale berlinese, pensando che si trattasse di un prodotto di ossidazione;
  • Fu Distillato dalla resina del

Liquidambar orientalis;

  • Nel 1845 i chimici John Blyth e August Wilhelm von Hofmann dimostrarono che la trasformazione poteva avvenire in assenza di ossigeno;
  • La reazione fu infine identificata correttamente come un processo di polimerizzazione;

Cenni storici

Eduard Simon

Applicazioni

In merito alle problematiche che può causare il polistirene è noto che esso è un materiale non tossico e inerte poiché non contiene né emette composti dannosi per la fascia di ozono quali CFC o HCFC. Inoltre non contiene valori nutritivi in grado di sostenere la crescita di funghi, batteri o altri micro-organismi.

In merito sono stato effettuati anche dei test che dimostrano che i gas di combustione derivanti dell’EPS sono persino meno tossici rispetto a quelli derivanti da altri materiali naturali utilizzati nell’isolamento come legno, lana, sughero o lino.

Segni particolari

Il polistirene (chiamato anche polistirolo), è il polimero dello stirene. è un polimero aromatico, ovvero una molecola composta da svariati anelli aromatici:

Gruppo di appartenenza

La polimerizzazione dello stirene, spontanea benché lentissima anche a temperatura ambiente, è una reazione per addizione che viene spesso cominciata da prodotti (detti iniziatori) capaci di produrre radicali, come ad esempio i perossidi.

Reattività

Inerte rispetto a molti acidi

1050 kg/m^3

densità materiale non espanso

15-100 kg/m^3

densità materiale espanso

caratteristiche osservabili

trasparente, duro e rigido

Caratteristiche chimico fisiche

caratteristiche fisiche

solido vetroso a 20°, possiede discrete propietà meccaniche, ottimo isolante elettrico, aniroscopico

modalità di produzione

Può essere facilmente colorato, sia con tinte lucide sia opache

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