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La politica si afferma come ambito autonomo, indipendente dalla morale e dalla religione.
Accanto al realismo si diffonde il pensiero utopistico, che esprime la denuncia delle situazioni problematiche indotte dai processi di modernizzazione.
La politica si presenta come ambito di indagine autonomo, avente come principi fondamentali la natura umana, essenzialmente egoista e calcolatrice, e la verità effettuale.
Machiavelli afferma la possibilità dell'uomo di essere padrone del proprio destino. Egli paragona gli eventi fortuiti ad un fiume in piena: se abbiamo costruito per tempo solidi argini possiamo evitare di essere travolti. La virtù la intende come capacità di organizzare razionalmente la propria esistenza.
Il Principe di Machiavelli è dedicata a chi voglia costruire uno stato. Per poter realizzare uno Stato solido bisogna conoscere accuratamente la natura umana e la verità effettuale.
Se la costruzione dello stato può prescindere da principi morali, la sua conservazione impone che esso si fondi su valori condivisi come la storia.
L'utopia di Tommaso Campanella è esposta nell'opera La città del Sole. Alle tre primalità dell'uomo, potenza sapienza e amore, corrispondono nello stato tre ministri, Pon, Sin e Mor che si occupano dell'ordine e difesa, della scienza ed educazione e della regolamentazione delle unioni e delle nascite. I ministri sono gli strumenti del Sole che ne coordina le azioni e guida lo stato.
Nella città ideale non esiste la proprietà privata e tutti lavorano 4 ore al giorno in modo da dedicarsi anche allo studio o a ciò che favorisce una realizzazione personale.