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Sieger Köder
Sieger Köder
E' raccontata in 1 Sam 15-31 + 2 Sam + 1 Re 1-2.
Davide vive all'incirca fra il 1040 e il 980 a. C. e muore a 71 anni.
E' stato re di Giuda per sette anni e poi re di Giuda e Israele altri trentatre anni.
Davide, secondo re d'Israele, è una delle figure più rappresentate della storia dell'arte.
Solitamente è rappresentato o con il bastone da pastore o con la fionda e la pietra o
con uno strumento a corda (una cetra) o con la testa o la spada di Golia o con una corona.
Tela dipinta a olio intitolata "Il pastore David" realizzata nel 1878 dall'artista Elizabeth Jane Gardner Bouguereau (pittrice statunitense). Attualmente è esposto nel "Museo Nazionale di Donne Artiste" di Washington D.C., USA.
Il Signore disse a Samuele: “... io ho ripudiato Saul perché non regni su Israele. Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re”. Samuele rispose: “Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà”. Il Signore soggiunse: “... io ti farò conoscere quello che dovrai fare e ungerai per me colui che io ti dirò”. Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: “È pacifica la tua venuta?”. Rispose: “È pacifica. Sono venuto per sacrificare al Signore. Santificatevi, poi venite con me al sacrificio”. Fece santificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio. Quando furono entrati, egli vide Eliàb e disse: “Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!”. Il Signore replicò a Samuele: “Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”. Iesse chiamò Abinadàb e lo presentò a Samuele, ma questi disse: “Nemmeno costui il Signore ha scelto”. Iesse fece passare Sammà e quegli disse: “Nemmeno costui il Signore ha scelto”. Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: “Il Signore non ha scelto nessuno di questi”. Samuele chiese a Iesse: “Sono qui tutti i giovani?”. Rispose Iesse: “Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge”. Samuele disse a Iesse: “Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui”. Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: “Àlzati e ungilo: è lui!”. Samuele prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.
Rembrandt (1606 – 1669)
Saul and David (1655-1660)
Lo spirito del Signore si era ritirato da Saul e cominciò a turbarlo un cattivo spirito, venuto dal Signore. Allora i servi di Saul gli dissero: “Ecco, un cattivo spirito di Dio ti turba. Comandi il signore nostro ai servi che gli stanno intorno e noi cercheremo un uomo abile a suonare la cetra. Quando il cattivo spirito di Dio sarà su di te, quegli metterà mano alla cetra e ti sentirai meglio”. Saul rispose ai ministri: “Ebbene, cercatemi un uomo che suoni bene e fatelo venire da me”. Rispose uno dei domestici: “Ecco, ho visto il figlio di Iesse il Betlemmita: egli sa suonare ed è forte e coraggioso, abile nelle armi, saggio di parole, di bell’aspetto, e il Signore è con lui”. Saul mandò messaggeri a dire a Iesse: “Mandami tuo figlio Davide, quello che sta con il gregge”. Iesse prese un asino, del pane, un otre di vino e un capretto e, per mezzo di Davide, suo figlio, li inviò a Saul. Davide giunse da Saul e cominciò a stare alla sua presenza. Questi gli si affezionò molto ed egli divenne suo scudiero. E Saul mandò a dire a Iesse: “Rimanga Davide con me, perché ha trovato grazia ai miei occhi”. Quando dunque lo spirito di Dio era su Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui.
Davide con la testa di Golia è un dipinto a olio su tela (125x100 cm) realizzato tra il 1609 ed il 1610 dal pittore italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio. È conservato nella Galleria Borghese di Roma.
Ora un Israelita disse: “Vedete quest’uomo che avanza? Viene a sfidare Israele. Chiunque lo abbatterà, il re lo colmerà di ricchezze, gli darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame in Israele”. Davide domandava agli uomini che gli stavano attorno: “Che faranno dunque all’uomo che abbatterà questo Filisteo e farà cessare la vergogna da Israele? E chi è mai questo Filisteo incirconciso per sfidare le schiere del Dio vivente?”. Tutti gli rispondevano la stessa cosa: “Così e così si farà all’uomo che lo abbatterà”. Lo sentì Eliàb, suo fratello maggiore, mentre parlava con quegli uomini, ed Eliàb si irritò con Davide e gli disse: “Ma perché sei venuto giù e a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco la malizia del tuo cuore: tu sei venuto giù per vedere la battaglia”. Davide rispose: “Che cosa ho dunque fatto? Era solo una domanda”. Si allontanò da lui, andò dall’altra parte e fece la stessa domanda, e tutti gli diedero la stessa risposta.
Sentendo le domande che Davide faceva, le riferirono a Saul e questi lo fece chiamare.
I tre figli maggiori di Iesse erano andati con Saul in guerra. Di questi tre figli, che erano andati in guerra, il maggiore si chiamava Eliàb, il secondo Abinadàb, il terzo Sammà. Davide era ancora giovane quando questi tre più grandi erano andati dietro a Saul. Egli andava e veniva dal seguito di Saul e pascolava il gregge di suo padre a Betlemme. Ora Iesse disse a Davide, suo figlio: “Prendi per i tuoi fratelli questa misura di grano tostato e questi dieci pani e corri dai tuoi fratelli nell’accampamento. Al comandante di migliaia porterai invece queste dieci forme di formaggio. Infórmati della salute dei tuoi fratelli e prendi la loro paga. Essi con Saul e tutto l’esercito d’Israele sono nella valle del Terebinto, a combattere contro i Filistei”. Davide si alzò di buon mattino: lasciò il gregge a un guardiano, prese il carico e partì come gli aveva ordinato Iesse... Davide si liberò dei bagagli consegnandoli al custode, poi corse allo schieramento e domandò ai suoi fratelli se stavano bene. Mentre egli parlava con loro, ecco lo sfidante, chiamato Golia il Filisteo, di Gat. Tutti gli Israeliti, quando lo videro, fuggirono davanti a lui ed ebbero grande paura.
Poi Davide prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.
Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto. Il Filisteo disse a Davide: “Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?”. E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: “Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche”. Davide rispose al Filisteo: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani”. Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l’uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.
Davide disse a Saul: “Nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo”. Saul rispose a Davide: “Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d’armi fin dalla sua adolescenza”.Ma Davide disse a Saul: “Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. Allora lo inseguivo, lo abbattevo e strappavo la pecora dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l’afferravo per le mascelle, l’abbattevo e lo uccidevo. Il tuo servo ha abbattuto il leone e l’orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa fine di quelli, perché ha sfidato le schiere del Dio vivente”. Davide aggiunse: “Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo”. Saul rispose a Davide: “Ebbene va’ e il Signore sia con te”. Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e lo rivestì della corazza. Poi Davide cinse la spada di lui sopra l’armatura e cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora Davide disse a Saul: “Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato”. E Davide se ne liberò.
1. l'amicizia con Gionata, figlio di Saul
"Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre. Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso. Giònata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura. Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a tutto il popolo e anche ai ministri di Saul"
Pesellino, Il trionfo di Davide, 1440-1450, Londra, National Gallery.
2. La gelosia di Saul
"Così da quel giorno in poi Saul guardava con sospetto Davide. Il giorno dopo, un cattivo spirito di Dio irruppe su Saul... Davide suonava la cetra come ogni giorno e Saul teneva in mano la lancia. Saul impugnò la lancia, pensando: “Inchioderò Davide al muro!”. Ma Davide gli sfuggì per due volte. Saul cominciò a sentire timore di fronte a Davide, perché il Signore era con lui, mentre si era ritirato da Saul. Saul lo allontanò da sé e lo fece comandante di migliaia e Davide andava e veniva al cospetto del popolo. Davide riusciva in tutte le sue imprese, poiché il Signore era con lui. Saul, vedendo che riusciva proprio sempre, aveva timore di lui. Ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché egli andava e veniva alla loro testa"
Guercino, Giovan Francesco Barbieri (1591-1666)
1646
Gallerie nazionali di Arte Antica di Roma, Palazzo Barberini
3. Il matrimonio di Davide con Mical, figlia di Saul;
4. La fuga di Davide, a causa di Saul, aiutato da Gionata e Mical.
Rembrandt,
Il saluto di Davide e Gionata, 1642,
San Pietroburgo, Ermitage.
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