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APPARATO SCHELETRICO

di Gloria Dyrmishi, Ginevra Branchetti, Elisa Puggelli, Alessia Meoni, Alberto Torregrossa

APPARATO

SCHELETRICO

L'apparato muscolo-scheletrico è l'insieme delle strutture ossee, articolari e muscolari che svolgono funzioni di sostegno e di difesa dell'organismo e che ne consentono i movimenti. È l'apparato più voluminoso del corpo umano (rappresenta circa l'80% del peso totale).

1. Il sostegno

2. la protezione

3. collaborano al movimento insieme ai muscoli

FUNZIONI

4. riserva di sali minerali

5. emopoiesi

Lo scheletro viene suddiviso in:

Assile il quale comprende le ossa del cranio, del torace e della colonna vertebrale; in tutto 126 ossa.

Appendicolare che contiene le ossa degli arti superiori ed inferiori, oltre ai gruppi di ossa detti cinture (scapolare e pelvica); in tutto 80 ossa.

SUDDIVISIONE

Il nostro corpo è composto da 206 ossa, le quali si suddividono in:

1. ossa piatte (bacino, cranio, sterno…)

2. ossa corte (vertebre o alcune ossa della mano o del piede)

OSSA 1

3. ossa lunghe, composte

da diafisi ed epifisi

4. ossa irregolari

5. ossa sesamoidi, wormiane, ossa suturali e ossa pneumatiche

compatto

TESSUTO LAMELLARE:

organizzato in lamelle ossee e ciascuna contiene fibre di collagene allineate, e si suddivide in due tipi di tessuto: compatto e spugnoso

spugnoso

TESSUTO OSSEO

TESSUTO NON LAMELLARE: osso immaturo e si rinviene normalmente nell'embrione, nei neonati, nella sede metafisaria e durante la guarigione delle fratture.

FUNZIONI

Le principali funzioni delle ossa sono:

-sostegno

-protezione

-movimento

-deposito e riserva dei minerali

-emopoiesi

-trasduzione dei suoni

VARISMO E VALGISMO

VALGISMO:

l’opposto del varismo, cioè una deformità degli arti in cui a causa di un diverso rapporto fra due ossa adiacenti, il più distale presenta un andamento laterale, cioè tende ad allontanarsi dal piano sagittale con un andamento laterale

VARISMO:

è l’insieme di tutte quelle deformità degli arti in cui a causa di un diverso legame fra due ossa adiacenti, quello più distale presenta una deviazione mediale, cioè tende ad avvicinarsi in modo diverso al piano sagittale

LE CELLULE DEL TESSUTO OSSEO:

le cellule che formano il tessuto osseo sono distinguibili

in quattro varietà:

OSSA 2

- le cellule osseo progenitrici, dette anche preosteoblasti;

- gli osteoblasti;

- gli osteociti;

- gli osteoclasti.

Il midollo osseo è formato da cellule adipose

e da tre tipi di cellule staminali, ovvero:

-le cellule staminali emopoietiche;

-le cellule staminali mesenchimali;

-le cellule staminali endoteliali.

CELLULE DEL MIDOLLO OSSEO

Tra le patologie ossee più diffuse ci sono:

OSTEOPOROSI:

è una malattia cronica che diminuisce la resistenza al carico e aumenta il rischio di fratture

MORBO DI PAGET:

è una patologia che riguarda il ciclo di rinnovamento dell’osso. Nelle persone affette da questa patologia il ciclo di rinnovamento avviene più velocemente del normale e causa la formazione di un osso più morbido e debole

PATOLOGIE

E TUMORI OSSEI

I tumori ossei hanno inizio quando le cellule del

tessuto osseo iniziano a crescere senza controllo.

Il termine frattura indica l’interruzione della continuità dell’osso solitamente dovuta a un trauma. Una frattura può essere:

-diretta

-indiretta

FRATTURE

OSSEE

Inoltre le fratture si possono dividere in:

- composte

- scomposte

- esposte

COLONNA VERTEBRALE

La colonna vertebrale è una struttura complessa con funzioni di sostegno, movimento e di protezione delle strutture nervose contenute nel canale vertebrale.

I principali elementi sono rappresentati dalle VERTEBRE, dai DISCHI INTERVERTEBRALI, oltre che dai MUSCOLI e LEGAMENTI.

La colonna vertebrale è costituita da 33 o 34 vertebre suddivise in 5 aree così come segue:

1. 7 vertebre nella zona cervicale, corrispondenti alla parte del collo, denominate vertebre cervicali

2. 12 vertebre nella zona dorsale, corrispondente alla parte centrale della schiena, denominate vertebre toraciche o dorsali

3. 5 vertebre nella zona lombare, equivalente alla parte bassa della schiena, denominate vertebre lombari

LA STRUTTURA

4. 5 vertebre nella zona sacrale, situata in prossimità del bacino, denominate vertebre sacrali

5. 4 o 5 vertebre nella zona del coccige, collocate subito sotto quelle sacrali, denominate vertebre coccigee

La colonna vertebrale presenta quattro curvature fisiologiche:

1. LORDOSI CERVICALE

2. CIFOSI DORSALE

3. LORDOSI LOMBARE

4. CIFOSI SACRO-COCCIGEA

Che rendono la colonna molto più resistente alle sollecitazioni

di CARICHI ASSIALI.

CURVATURE FISIOLOGICHE

Le vertebre sono le ossa brevi che compongono la colonna vertebrale.

Tra una vertebra e l’altra (ad esclusione di quelle sacrali e coccigee) troviamo i dischi intervertebrali, formazioni fibro-cartilaginee composte da una parte esterna detta anello fibroso e da un nucleo polposo

VERTEBRE

Il midollo spinale è una struttura appartenente al sistema nervoso centrale e scorrendo all’interno della colonna vertebrale mette in comunicazione il cervello con il resto dell’organismo.

È formato da una sostanza bianca esterna e da una sostanza grigia interna.

MIDOLLO SPINALE

IPERCIFOSI:

accentuazione della curva fisiologica dorsale della colonna vertebrale, cioè della cifosi dorsale, che è posta nella parte alta della schiena. Quando la curva dorsale, cioè la cifosi, diventa molto pronunciata e compare la cosiddetta ‘gobba’, è in questo caso che compare l’ipercifosi

IPERCIFOSI E IPERLORDOSI

IPERLORDOSI:

accentuazione della curvatura lombare della colonna vertebrale (che proietta indietro il bacino). In particolare, la condizione è considerata patologica quando l'angolo di curvatura lombare è maggiore di 40-50°.

In alcuni casi, l'iperlordosi deriva da difetti posturali. Inoltre, un'accentuazione della fisiologica lordosi avviene anche nel corso degli ultimi mesi di gravidanza.

Le articolazioni, chiamate anche giunture, sono strutture anatomiche che mettono in reciproco contatto due o più ossa.

ARTICOLAZIONI

Per evitare fenomeni degenerativi dovuti all'usura, nella maggior parte dei casi si tratta di un contatto non diretto.

La robustezza e la flessibilità di un’articolazione dipendono dalla sua struttura, ma non solo. Il movimento delle articolazioni dipende anche da altri fattori:

1. la forma delle ossa che si articolano

ROBUSTEZZA E FLESSIBILITÀ

2. la flessibilità dei legamenti che tengono insieme le ossa

3. la tensione dei muscoli e dei tendini associati

4. gli ormoni

Le articolazioni possono essere classificate dal punto di vista strutturale e funzionale.

Per struttura:

1. articolazioni fibrose

2. articolazioni cartilaginee

3. articolazioni sinoviali

Per funzione:

1. sinartrosi, ovvero articolazioni fisse

2. anfiartrosi, ovvero semimobili

3. diartrosi, ovvero mobili

CLASSIFICAZIONE DELLE ARTICOLAZIONI

Nelle articolazioni fibrose non vi è cavità sinoviale e le ossa sono tenute insieme dal tessuto connettivo fibroso.

Esse consentono movimenti limitati o nulli. I 3 tipi di articolazioni fibrose sono le sindesmosi, le suture e le membrane interossee.

Le membrane interossee sono articolazioni costituite da spessi strati di tessuto connettivo irregolare che connettono tra loro ossa lunghe e hanno mobilità ridotta.

Le sindesmosi uniscono due ossa per mezzo di una membrana aponeurotica o per mezzo di una serie di legamenti.

ARTICOLAZIONI PER STRUTTURA

La sutura è composta da uno strato sottile di tessuto connettivo fibroso denso.

Nelle articolazioni cartilaginee non vi è cavità sinoviale e le ossa sono tenute insieme da cartilagine.

Anche le articolazioni cartilaginee consentono movimenti limitati o nulli. Ce ne sono di tre tipi: la sincondrosi, la sinfisi e le cartilagini epifisarie.

La sinfisi è un’articolazione cartilaginea in cui le estremità delle due ossa sono ricoperte da cartilagine ialina, ma le ossa sono connesse tramite un disco appiattito di cartilagine fibrosa.

ARTICOLAZIONI CARTILAGINEE

Le cartilagini epifisarie sono porzioni di tessuto cartilagineo che, nelle ossa lunghe di individui giovani, congiungono epifisi e diafisi essendo implicate nella crescita dell’osso in lunghezza.

La sincondrosi è un’articolazione cartilaginea in cui il tessuto connettivo è costituito da cartilagine ialina.

Nelle articolazioni sinoviali è presente cavità sinoviale; grazie alla presenza di essa, le articolazioni sinoviali sono mobili. Esistono sei tipi di articolazioni sinoviali:

ARTICOLAZIONI SINOVIALI

1. Articolazioni piane

2. Le articolazioni a cardine (dette anche ginglimi)

3. Articolazioni trocoidi (dette anche ginglimi laterali)

4. Articolazioni condiloidee

5. Articolazioni a sella

6. Articolazioni sferoidali

I MUSCOLI:

I muscoli mantengono le ossa in posizione e, grazie alla loro contrazione e all'aiuto dei tendini, consentono il movimento.

MUSCOLI E LEGAMENTI

I LEGAMENTI:

sono strutture fibrose che collegano tra loro due ossa o due parti dello stesso osso. Hanno funzione stabilizzatrice, ovvero impediscono l’alterazione della posizione delle ossa ai quali sono collegati.

si lesionano quando la forza applicata supera la loro resistenza massima. Le lesioni legamentose si dividono in:

-lesioni di primo grado

-lesioni di secondo grado

-lesioni di terzo grado

I tendini sono robuste strutture fibrose che legano i muscoli alle ossa o ad altre strutture di inserzione.

Ogni tendine è formato da una sostanza molto resistente chiamata collagene e da una più elastica detta elastina.

TENDINI

La principale funzione dei tendini è quella di trasmettere la forza esercitata dai muscoli alle strutture alle quali sono connessi; essi sono dotati di un'elevata resistenza e di una minima elasticità.

La cartilagine articolare è un tessuto elastico dotato di notevole resistenza alla pressione e alla trazione.

Essa riveste le estremità delle ossa articolari proteggendole dall'attrito.

CARTILAGINE

Nel nostro corpo si distinguono comunemente tre tipi di tessuto cartilagineo con caratteristiche e funzioni differenti:

• cartilagine ialina: è il tipo di cartilagine più abbondante.

• cartilagine elastica: presenta particolari caratteristiche di elasticità.

• cartilagine fibrosa: è particolarmente resistente alle sollecitazioni meccaniche.

Il cranio è la struttura ossea che costituisce la testa dello scheletro umano.

Quindi, comprende sia le ossa entro cui alloggia l'encefalo sia le ossa che formano la faccia.

Il cranio è diviso in due parti diverse chiamate neurocranio e splancnocranio.

Il neurocranio è la porzione superiore del cranio, quella che contiene l'encefalo e alcuni dei principali organi di senso. Lo splancnocranio è la porzione antero-posteriore del cranio, porzione che costituisce la faccia.

Il neurocranio comprende 8 ossa, mentre lo splancnocranio comprende 14 ossa; in totale 22 ossa.

CRANIO E GABBIA TORACICA

La gabbia toracica protegge il cuore e i polmoni. Essa comprende: le 24 costole, lo sterno e le 12 vertebre toraciche della colonna vertebrale.

GABBIA TORACICA

Lo sterno si trova al centro del torace ed è suddiviso in tre regioni: il manubrio, il corpo, e il processo xifoideo.

ll manubrio è la regione di sterno più alta e alla quale si collegano le clavicole e le prime quattro cartilagini costali.

Il corpo è la regione di sterno intermedia, collocata tra manubrio e processo xifoideo; permette l'ancoraggio di 12 cartilagini costali.

STERNO

Il processo xifoideo è la porzione terminale e anche la più piccola dello sterno.

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