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Gorgia

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Dove

Biografia

Quando

Quando

Alcune note biografiche

Alcune note biografiche

Gorgia da Lentini rappresenta l’altra grande figura della sofistica, pur presentando, rispetto a Protagora, una dottrina più pessimistica circa le possibilità conoscitive e pratiche dell’uomo

  • Discepolo di Empedocle, esercitò la propria arte retorica in molte città della Grecia
  • Celebre, a tal proposito, la sua permanenza ad Atene, dove pronunciò un celebre discorso (Epitaffio) sui caduti in battaglia

• Tra le sue opere, ricordiamo:

◦ Della Natura ovvero del Non essere

◦ Encomio di Elena

L’impensabilità e l’inesprimibilità dell’essere

Nulla esiste

In quella che resta l’opera più significativa della riflessione di Gorgia, Sul non essere, il filosofo di Lentini stabilisce le sue tre tesi fondamentali:

  • Nulla esiste
  • Se anche qualcosa esistesse, non sarebbe conoscibile dall’uomo
  • Se anche fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile

Nulla esiste

Nulla esiste

Se anche qualcosa esistesse, non sarebbe conoscibile dall’uomo

Se anche qualcosa esistesse, non sarebbe conoscibile dall’uomo

Secondo questa tesi, Gorgia intende sottolineare lo iato e l’impossibile sovrapposizione tra l’essere e il pensiero:

  • Se anche l’essere esistesse, cioè, non necessariamente l’uomo potrebbe pensarlo:
  • Con la presa d’atto che l’uomo è capace di pensare l’inesistente – un cavallo alato, ad esempio –, Gorgia intende colpire al cuore l’identificazione eleatica tra pensiero ed essere

Viene così introdotta una radicale frattura tra l’intelletto e le cose

Se anche l’essere fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile

Con questa tesi, Gorgia intende dimostrare che il linguaggio è altra cosa dalla realtà

  • Il linguaggio, infatti, può esprimere l'irrealtà:
  • Non possiede, dunque, un’adeguata capacità rivelativa nei confronti della realtà

Facezia o deriva nichilista?

Tradizionalmente, lo scritto di Gorgia è stato interpretato alla stregua di una radicale affermazione di nichilismo filosofico, oppure come una sorta di facezia, un pezzo di bravura retorica attraverso il quale burlare gli autori precedenti

I critici moderni, invece, tendono a rivalutare il testo gorgiano:

  • Quando Gorgia sostiene che nulla esiste, infatti, non vuole negare la realtà testimoniata dai sensi, bensì negare la possibilità della concettualizzazione filosofica dell’essere
  • Gorgia, in altre parole, intende negare la pensabilità logica e ontologica dell’essere in generale, e con essa la fondatezza stessa di quella struttura metafisica di cui i presofisti erano andati alla ricerca
  • Tale struttura non risulta filosoficamente dimostrabile, a meno di cadere nei non-sensi precedenti

Il linguaggio e la realtà

Il linguaggio

La tecnica antilogica praticata da Protagora trovava pur sempre un banco di prova nel criterio dell’utile, non rompendo definitivamente il rapporto tra pensiero e linguaggio

Con la retorica di Gorgia, invece, la struttura essere-pensiero-linguaggio si spezza definitivamente

  • La parola, infatti, perde ogni potere rivelativo nei confronti della realtà e della verità, rendendosi totalmente autonoma

L'esaltazione della parola

In mancanza di un criterio di giudizio extralinguistico – pur debole qual è quello dell’utile –, la parola è tutto e tutto può

La parola è un gran dominatore che con un corpo piccolissimo e invisibilissimo divinissime opere sa compiere

Gorgia, frammento 11

Parola e politica

Parola e politica

Con l’esaltazione dell’illimitata capacità ammaliatrice della parola, la retorica si trasforma da arte del ben parlare in arte della suggestione e della persuasione:

  • Chi la detiene può veramente dire di avere in mano le chiavi della città

  • Con Gorgia, dunque, la politica tende a ridursi a retorica
  • Il relativismo sofistico perviene perciò ai suoi esiti estremi

La verità dell'antilogia

La verità dell'antilogia

I sofisti, quindi, ritengono che ogni fenomeno possa essere considerato secondo prospettive antitetiche

  • L’antilogia, dunque, rappresenta la più salutare forma di reazione a ogni assolutismo teorico e pratico, reo di pretendere di spacciare una possibile interpretazione della realtà come la Realtà, misconoscendo la molteplicità dei punti di vista e la complessità inesauribile delle interpretazioni
  • L’antilogia rivela così la sua intrinseca connessione storico-politica con la democrazia, intesa come lo spazio all’interno del quale ogni questione può essere dibattuta tenendo conto di ogni posizione

I limiti della conoscenza umana

Lo scetticismo metafisico

Da quanto sin qui emerso, appare evidente l'intenzione di Gorgia di suggerire l'impossibilità umana e filosofica di affermare l’essere

  • Il messaggio più profondo di Gorgia, dunque, sembra essere lo scetticismo (più propriamente agnosticismo) metafisico:
  • La persuasione, cioè, dell’impotenza umana, della sua impossibilità di parlare dell’essere e delle strutture ultime del reale

La fine di ogni metafisica

La fine di ogni metafisica

Il risultato conclusivo della dottrina di Gorgia sembra perciò consistere nella distruzione di ogni possibile metafisica, cosmologia o teologia, e nella sfiducia nei confronti delle possibilità conoscitive della mente umana, soprattutto quando, andando oltre l’esperienza, pretende di accedere a qualche assoluto metafisico

  • Con Gorgia, dunque, si manifesta la prima esasperata messa in discussione della metafisica da parte del pensiero occidentale

La fine di ogni criterio di verità

La fine di ogni criterio di verità

In Protagora è ancora possibile rinvenire un criterio di verità (l’utile) attraverso il il quale orientarsi nel mondo

In Gorgia, invece, non esiste più alcun criterio

  • L’unico elemento che conta è la potenza ammaliatrice del linguaggio

La tragicità della vita

In considerazione di quanto sinora emerso, Gorgia sembra ritenere che l’esistenza sia qualcosa di irrazionale e misterioso

  • Le azioni degli uomini, infatti, non possono essere rette da alcun criterio logico, ritenendo così infondato ogni criterio di verità – forte o debole che sia –

  • Gli unici motori delle vicende umane sono infatti le circostanze, le menzogne, le passioni e il destino, ossia un fato misterioso e imperscrutabile

Una visione tragica

Encomio di Elena

La profonda irrazionalità e incommensurabilità che travolge ogni esistenza umana rappresenta, presumibilmente, il senso profondo dell'Encomio di Elena

Fece ciò che fece o per volere del Caso e volere degli dei e decreto di Necessità, o rapita per forza, o convinta da discorsi, o presa d’amore

Gorgia, DK 82 B 2

In tutti i casi, nella consapevolezza della fragilità umana, Elena è dunque incolpevole, poiché la sua volontà è stata soggiogata e soverchiata da forze irrefrenabili

La crisi della sofistica

La crisi della sofistica

Estremizzando il metodo antilogico di Protagora e la teoria gorgiana dell’autonomia del linguaggio nei confronti della realtà, la sofistica - in particolare con gli esponenti della seconda generazione - finisce per configurarsi come pura eristica, ossia come arte di avere la meglio nelle contese

  • Tale posizione finisce inevitabilmente per portare a un impoverimento della riflessione filosofica, risolvendola interamente nella retorica
  • Proprio contro tale degenerazione si scaglieranno Platone e Aristotele

Una sintesi

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