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la produzione industriale
per la produzione di bottiglie e piccoli contenitori:
si parte da un foglio di materiale termoplastico riscaldato che assume la forma interna di uno stampo. Si ottiene:
-sottovuoto. la lastra si adagia sullo stampo per aspirazione, copiando la forma dello stampo.
-sottopressione. la pellicol aviene spinta suppo stampo grazie alla pressione esercitata dall'aria.
COMPOSTI CHE, SCALDATI A TEMPERATURE MODERATE, INDURISCONO IN MODO PERMANENTE ASSUMENDO DEFINITIVAMENTE LA FORMA A ESSI IMPRESSA;
POSSONO ESSERE MODELLATE QUINDI UNA SOLA VOLTA.
con questi processi si ottengono fogli dello spessore voluto.
COMPOSTI CHE, RISCALTADI A TEMPERATURE MODERATE, RAMMOLLISCONO E
POSSONO ESSERE MODELLATE DAL CALORE. DOPO LA SOLIDIFICAZIONE, POSSONO TORNARE AD ESSERE PLASMABILI RISCALDANDOLE NUOVAMENTE.
il polimero allo stato pastoso è posato tra lo stampo ed il controstampo, quindi si avvicinano le due parti, premendo, la resina nel volume vuoto che costituisce la forma
Tecnologia in azione- De Agostini
il ciclo di produzione di tutte le materie plastiche è identico nelle prime fasi
i prodotti della plastica
http://cmapspublic.ihmc.us/rid=1GPQRS3BN-1TK8QF6-RJX/Resine%20termoplastiche.cmap
http://cmapspublic.ihmc.us/rid=1GPQRS3BN-Y9LF5R-RKT/Resine%20termoindurenti.cmap
Durante la polimerizzazione possono venire aggiunte altre sostanza, chiamate CARICHE, che hanno la funzione di fornire alla plastica alcune caratteristiche particolari, per esempio un colore. Inoltre si possono anche combinare tra loro più polimeri: da questo momento in poi i materiali subiranno solo cambiamenti di forma. Le industrie chimiche di base (petrolchimiche) lavorano quindi i polimeri fino ad ottenere i due tipi principali di semilavorati: le resine termoplastiche: ridotte in granuli; e le resine termoindurenti che vengono trasformate in polveri.
nel 1876 una fabbrica di palle da biliardo di NY offrì una somma di denaro a chi avesse inventato un materiale col quale sostituire l'avorio. Il tipografo J. Hyatt vinse inventando la celluloide (mescolando una sostanza derivata dalla cellulosa la parkesina e la canfora).
Le materie plastiche sono delle sostanze organiche (cioè formate da molecole che contengono una o più atomi di carbonio) che derivano prevalentemente dal petrolio, ma vi sono anche materie plastiche sviluppate partendo da una matrice naturale.
FISICHE:
SOLIDE a temperatura ambiente, sono ottimi ISOLANTI (quindi scarsa conducibilità termica ed elettrica), sono LEGGERE (bassa densità), si DILATANO e si DEFORMANO con l'aumentare della Temperatura.
MECCANICHE:
PLASTICHE: si modellano con facilità e mantengono la forma a loro conferita a Temperatura ambiente (o comunque inferiore ai 100°), resistono a TRAZIONE, TORSIONE, FLESSIONE, COMPRESSIONE e TAGLIO. Resistono bene agli AGENTI ATMOSFERICI.
TECNOLOGICHE :
DUTTILI e MALLEABILI, non richiedono saldature e sono IMPERMEABILI.
http://www.raiscuola.rai.it/articoli/nautilus-bioplastiche-la-chimica-del-futuro/29831/default.aspx
Prof.ssa Federica Pilotti
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