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M.Chagall, 1911- 1912
Ispirato dall'amicizia con i pittori cubisti, nasce in Apollinaire il desiderio di sperimentare la poesia visiva attraverso i Calligrammi.
La poesia, così rappresentata, perde la linearità convenzionale, per dare vita a un significato che va ben al di là della semplice composizione grafica.
L'opera è una tela quasi quadrata (200 x 189,5 cm) dedicata all'amico G.Apollinaire, autore che nel 1913 nella sua raccolta "I pittori cubisti-meditazioni estetiche" afferma che "il pittore deve innanzitutto rappresentare la propria divinità". La vera arte per lui è l'arte sacra, rappresentata dal cubismo orfico, lo stesso ripreso da Chagall in questo dipinto geometrico, dove le forme subiscono una riduzione e un allontanamento verso l'etereo e l'inconsistente. L'opera deve ricercare la IV dimensione che è "lo spazio stesso", è "la dimensione dell'infinito e conferisce plasticità agli oggetti".
Viene ripresa la forma del cuore, presenta anche nella dedica di Chagall. Essa in questo caso però indica un ribaltamento della visione, richiamando altro da sè nell'operazione del girare letteralmente la pagina.
Il Bianco ha il suono di un silenzio che improvvisamente riusciamo a comprendere. E' la giovinezza del nulla, o meglio un nulla prima dell'origine, prima della nascita. Forse la terra risuonava così, nel tempo bianco dell'Era Glaciale.
Figura centrale di forte impatto visivo è l'ermafrodita, che richiama al racconto biblico di Adamo ed Eva, in un Eden dove però non esiste ancora il peccato, dove l'uomo e la donna sono uniti in un solo corpo, completo e bastante a se stesso.
Questo inno alla fusione simbolica dell'Essere rimanda al mito Platonico delle due metà narrato da Aristofane nel "Simposio".
Allo stesso tempo si riconosce la stessa struttura presente nell'uomo vitruviano.
V.Kandinsky, 1909
Viene qui anticipato il ruolo della circolarità dello specchio finale. Il poeta è colui che dà significato, colui che può, nel suo luogo più intimo, ridare la vita.
Uomo vitruviano
Leonardo da Vinci
1490
In Chagall il bianco è il colore dell'indicibile, è un momento di sospensione prima della rivelazione.
Come Dio, esso è il colore dell'interiorità senza parole e senza concetti.
E' il momento del sabbath quando la ciclicità della vita ricomincia, quando il mondo dei morti si ricongiunge a quello dei vivi.
Il primo disegno evoca gli amori perduti, il secondo gli amici dispersi. La poesia è costruita simmetricamente rispetto ad un asse centrale che va dalla C al ? e alla O alla base del getto d’acqua.
La colomba, simbolo di pace e amore, viene pugnalata. La guerra ha distrutto le relazioni affettive del poeta: la colomba sembra zampillare dal getto d’acqua, ma allo stesso tempo cade al suolo.
La base del disegno, rimanda sicuramente al catino dal quale la fontana ha origine. Può anche essere letto come una bocca o come un occhio aperto dal quale sgorgano delle lacrime, con sua la pupilla (O) al centro.
Crocifissione Bianca
1938
Il tema dell specchio richiama il rifiuto di Apollinaire alla riproduzione mimetica della realtà. Lo specchio qui sta ad indicare la riflessione del poeta in tutte le sue opere, è l'inizio e la fine dei tutte le sfaccettature a lui appartenenti (circolarità).
Cuore, Corona e Specchio
G.Apollinaire
La colombe poignardée et le jet d'eau
G.Apollinaire
Nel dipinto sono presenti dei simboli astrali, come anche degli altri elementi (nuvole e uccelli) che richiamano la sfera celeste.
Questo oltre a rappresentare una tradizione ben precisa nella pittura di questi anni, richiama anche alla fama rinomata degli ebrei negli studi astronomici.
La figura dell'ermafrodita è inserita all'interno di un disco semi-circolare, dove lo spazio sembra avere un moto centripeto antiorario.
Dei numeri paiono rappresentare un orologio, ma essi non corrispondono alla normale conta delle ore, non sono coerenti, evidenziando uno spazio altro dal mondo, un tempo sospeso e non convenzionale.
Hommage à Apollinaire
particolare
1911-12
Cercando di formulare delle ipotesi sul loro significato, rivolgendosi alla Cabala si può notare come i numeri presenti all'interno del quadro abbiano un significato preciso.
In particolare:
0 indica il Caos primigenio, ciò che c'era prima dell'avvento di Dio (1);
9 rappresenta la divina completezza (3x3),
11 è il simbolo della fine e dell'inizio, è il numero che è origine e ritorno all'origine stessa.
The Wheel of life
Museo Ebraico, Berlino
M.Chagall, "La mia vita", 1922
G.Apollinaire, "I pittori cubisti", 1912
G.Apollinaire, "Calligrammi", 1913-1916, 1918
J.N.Covre, "Astrattismo", 2002
P.Pia, "Apollinaire",1970
A.J. Greimas, "Essais de sémiotique poétique", 1972
M.T. Ruocco, "Chagall: Hommage to Apollinaire", 2007
Riflessione sui "Calligrammi" di Apollinaire del 1913" (http://www.dissertationsgratuites.com/dissertations/Réflexion-Sur-Les-Calligrammes-d%27Apollinaire/16441.html)
Il dipinto è, dal titolo, un omaggio ad Apollinaire, ma allo stesso tempo compaiono i nomi dello scrittore e teorico italiano Canudo, del novellista e poeta svizzero Cendras e dell'eclettico Walden.
The Sun and the Moon
from a Northen French manuscript
France XIII sec.
Museo Ebraico, Berlino
La Cravate et la Montre
G.Apollinaire