Introducing 

Prezi AI.

Your new presentation assistant.

Refine, enhance, and tailor your content, source relevant images, and edit visuals quicker than ever before.

Loading…
Transcript

La rivoluzione ateniese

Le riforme di Clistene

Clistene attua una serie di riforme che appaiono assolutamente coerenti con lo svolgimento della rivoluzione, avendo come scopo ridurre il potere dell'aristocrazia e dei vecchi clan.

Con il suo operato tra il 508 e il 507 possiamo affermare che nasce la forma di democrazia più sviluppata di tutta l'antichità.

Clistene

La guida di questa rivoluzione viene comunemente attribuita a Clistene, della famiglia degli Alcmeonidi, ma questi era in esilio. Si tratta probabilmete di una rivoluzione nata dal basso, senza leader, in maniera simile a certe rivoluzioni avvenute in epoca moderna (Primavera araba)

Le Trittie

La "rivoluzione ateniese"

Clistene suddivide i cittadini ateniesi in trenta Trittie, tre per ogni tribù, a loro volta articolate in Trittie della costa, urbane e dell'interno. Clistene smembra in questo modo i vecchi clan e indebolisce le vecchie famiglie aristocratiche che fondavano il loro potere sugli interessi del territorio

Ostracismo

Le assemblee

Clistene istituisce poi il sistema dell'ostracismo, ovvero, l'Ekklesia riunita con un voto a maggioranza poteva decidere di esiliare per dieci anni un uomo accusato di attentare alla democrazia. Il nome viene dall'ostrakon, ovvero il coccio di ceramica sui cui veniva scritto il nome della persona da esiliare

I cittadini si riuniscono in assemblea (Ekklesia) ed eleggono gli Arconti, gli Strateghi e i membri della Heliàia, ovvero dei tribunali.

Ogni tribù inoltre elegge 50 rappresentanti che, assieme, costituiscono la Boulè o Assemblea dei 500. In questa agiscono 10 commissioni di 50 membri, una per ogni mese dell'anno ateniese.

Seguirono eventi piuttosto confusi. Cleomene favorì il tentativo di Isagora, un aristocratico ateniese, di prendere il potere, stanziando delle truppe spartane sull'Acropoli.

Il popolo ateniese, apparentemente senza una guida, insorse, cacciando gli Spartani ed escludendo Isagora dalla gestione del potere. Fallì così il tentativo di fondare un'oligarchia ad Atene.

La fine della tirannide ad Atene

Dopo la morte di Pisistrato (528 a. C.) Atene viene governata dai suoi due figli Ippia e Ipparco che ne riprendono l'esempio, accrescendo l'importanza e la ricchezza della città, ma escludendo l'aristocrazia dal governo.

Prima della rivoluzione

Dopo l'uccisione di Ipparco, Armodio e Aristogitone vennero condannati a morte. In seguito Ippia divenne più sospettoso, ma malgrado le sue attenzioni venne cacciato dalla città con l'Intervento di uno dei due re di Sparta, Cleomene, che tentò di favorire la formazione di un'oligarchia ad Atene

I tirannicidi

Ipparco viene ucciso durante le feste Panatenaiche da una congiura di due aristocratici: Armodio e Aristogitone. Due le tradizioni. Secondo la prima i congiurati agirono per amore della libertà. Secondo l'altra Armodio aveva rifiutato l'amore di Ipparco e questi avrebbe messa in dubbio a verginità della sorella del congiurato. Il tirannicidio sarebbe quindi avvenuto per vendetta.

Armodio e Aristogitone

Learn more about creating dynamic, engaging presentations with Prezi