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I temi dell'educazione ambientale
I temi principali dell'educazione ambientale sono:
-l'inquinamento
-la protezione degli animali
-gli ecosistemi e le aree protette
-la politica di gestione dei rifiuti
-gli organismi geneticamente modificati
-la gestione delle risorse energetiche (con particolare interesse alle fonti alternative di energia e alle rinnovabili)
-altri ideali di sviluppo (sviluppo sostenibile o decrescita)
-i mutamenti climatici
-la pace intesa come soluzione politico-diplomatica dei conflitti interni agli stati e internazionali.
l'inquinamento del suolo
ambientale
economico
sociale
Necessità di uno sviluppo sostenibile
'acqua del tuo rubinetto è sicura almeno come quella in bottiglia, e spesso è anche migliore. In generale, l'85% proviene da falde e sorgenti (esattamente come l'acqua in bottiglia), il 15% da laghi e fiumi. Quest'ultima ha bisogno di un trattamento più complesso per essere purificata.Il valore dell'acqua in bottiglia è composto al 90% da tre elementi: imballaggio (plastica), distribuzione (petrolio), marketing (pubblicità): in pratica, quando acquisti una bottiglia d'acqua, acquisti petrolio.
Fai questo esperimento: prendi due bicchieri uguali, uno di acqua in bottiglia e uno di acqua di rubinetto, mettili in frigo e bevili dopo un quarto d'ora: non noterai alcuna differenza almeno una volta su due.In Italia, l'acqua di rubinetto è sicura come quella in bottiglia!
Bruciare i rifiuti è senza dubbio il modo più sbagliato di eliminarli, per almeno tre buoni motivi:
1 - plastica, vetro, carta e metalli valgono soldi: bruciarli è quindi sbagliato
2 - l'intero ciclo di incenerimento consuma sempre più energia di quanta ne produce: tra l'altro, gli inceneritori godono di finanziamenti pubblici (Cip6), senza i quali sarebbero economicamente in perdita
3 - attualmente, i filtri non sono in grado di trattenere le nanoparticelle più piccole (e quindi più pericolose ed inquinanti) sprigionate dall'altissima temperatura di combustione ed emesse nell'aria.
Le lampadine a risparmio energetico di ultima generazione irradiano una luce calda ed uniforme, durano fino a 10 volte di più e consumano fino all'80% in meno.
A fronte di un costo maggiore il risparmio è garantito nel tempo: una normale lampadina da 100 watt accesa 4 ore al giorno consuma 27 euro l'anno (e va cambiata spesso), mentre una lampada a risparmio da 20 watt (che ha la stessa potenza illuminante) consuma 5 euro all'anno e dura 6 anni. Il risultato è un risparmio reale di oltre 130 euro.
Le automobili, per quanto si tenti con filtri e benzine verdi di renderle più sostenibili da un punto di vista ambientale, continuano ad essere tra le nemiche principali dell'ambiente.
E allora, visto che le alternative ci sono, pensiamoci quando acquistiamo una macchina nuova: metano, gpl, elettrico rappresentano ormai realtà consolidate e sicure, economiche, non inquinanti, facendo durare più a lungo il motore.
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Ecco perché è importante ogni NOSTRA SINGOLA AZIONE!
Tradotto in altre parole, milioni di alberi abbattuti, milioni di litri di petrolio consumati, milioni di kg di CO2 immessi nell'atmosfera: con la raccolta differenziata, invece, gran parte di queste risorse vengono risparmiate. Ecco alcuni esempi:
> ognuno di noi produce circa 35 kg di plastica ogni anno: se questa plastica fosse completamente riciclata, in un comune di 100.000 abitanti si risparmierebbero quasi 12.000 tonnellate di petrolio e carbone
> per produrre 1 kg di alluminio, occorrono 15 kwh di energia elettrica; per produrre un kg di alluminio riciclato, servono invece 0,8 kwh: in Italia, ogni anno, vengono consumate più di 1 miliardo e 500 mila lattine
> per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica: per produrre una tonnellata di carta riciclata bastano invece 1.800 litri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica
> se non differenziati, i farmaci in discarica possono dar luogo ad emanazioni tossiche ed inquinare il percolato; inoltre, la presenza di antibiotici nei rifiuti può favorire la selezione di ceppi batterici resistenti agli stessi antibiotici
> la raccolta differenziata del vetro permette un risparmio annuo, in Italia, pari a 400.000 tonnellate di petrolio
> i pneumatici, una volta terminato il loro ciclo, possono essere reimmessi in ciclo per gli utilizzi più svariati: è importante, poiché in Italia ne vengono scartati ogni anno 500.000 tonnellate, per un volume di oltre 3 milioni di metri cubi, l'equivalente di più di 6 stadi di San Siro colmi fino all'orlo
> da 100 kg di olio usato se ne ottengono 68 di olio nuovo: 1 solo kg di olio usato disperso nell'ambiente inquina 1.000 metri cubi d'acqua.
L’utilizzo dell’acqua del mare e lo sfruttamento delle sue risorse possono comportare seri danni se non avvengono seguendo modalità che ne garantiscono un uso sostenibile. In molti casi, purtroppo fin dall’antichità, il mare è stato erroneamente considerato come un’enorme discarica in cui buttare senza alcuna esitazione rifiuti e sporcizia di vario genere. E ancora adesso è trattato come tale da turisti estivi poco educati, che a bordo di barche a vela o a motore buttano in mare tutti i residui di cucina o di altro tipo.
Oggi, le principali cause di inquinamento dei mari e degli oceani possono essere:
le sostanza inquinanti provenienti da attività umane, scaricate nei fiumi e da questi portati al mare (sostanze organiche, degradabili o meno, provenienti dagli scarichi urbani, prodotti organici di origine agricola come i fitofarmaci e i fertilizzanti, inquinanti degli scarichi industriali);
il petrolio rilasciato dalle petroliere o piattaforme petrolifere in seguito a incidenti, o a pratiche non corrette seguite nelle fasi di pulizia dei serbatoi o di scaricamento dell’acqua di zavorra;
i prodotti radioattivi: rilasciati durante i test nucleari, ormai sospesi a livello mondiale, e nel corso del ciclo di produzione del combustibile atomico;
il surriscaldamento delle acque costiere, dovuto alle acque calde provenienti dagli impianti di raffreddamento delle industrie;
lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche (si pesca troppo) che comporta l’impoverimento della popolazione dei pesci e in alcuni casi il rischio di estinzione;
lo sviluppo urbano incontrollato sulle coste e il turismo di mare, nella sua forma di fenomeno di massa incontrollato;
la discarica di scorie nucleari e tossiche;
la discarica di contenitori di plastica e altri rifiuti solidi non biodegradabili.
Commercio equo e solidale con FAIRTRADE
Il commercio equo e solidale ha l'obbiettivo di promuovere il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle famiglie svantaggiate dei produttori di Africa, Asia e America Latina. Più di un milione e mezzo di agricoltori e lavoratori delle piantagioni e le loro famiglie traggono vantaggio, in 58 paesi, dal commercio equo e solidale. In questo modo i produttori possono garantirsi la sopravvivenza con le loro forze, e guadagnano denaro per il miglioramento dell'ambiente, della loro formazione e dell'assistenza medica. Ciò consente anche ai bambini di avere un futuro migliore.
Cosa significa il marchio FAIRTRADE?
Per ogni prodotto esistono criteri unitari validi a livello internazionale, dei quali fanno parte:
Prezzi minimi garantiti e stabili
FAIRTRADE Premium per progetti di utilità sociale
Divieto di lavoro minorile e di lavoro forzato
Condizioni di lavoro che rispettino la dignità umana
Premium aggiuntivo per l'agricoltura biologica certificata
Prefinanziamento del raccolto
Rapporti commerciali diretti e duraturi
Economia sostenibile e rispettosa dell'ambiente
Origine garantita e flusso di merci controllato verso l'Europa
Rispetto degli standard ambientali, come il divieto di impiegare organismi geneticamente modificati (OGM).
Cos'è il consorzio FAIRTRADE Italia?
Fairtrade Italia è nato nel 1994 per garantire e certificare i prodotti di commercio equo e solidale. Insieme ad altre 21 organizzazioni analoghe diffuse in tutto il mondo, è parte di Flo (Fairtrade Labelling Organization International), il coordinamento internazionale dei marchi di garanzia.
Ulteriori informazioni in Internet, su www.fairtradeitalia.it
Perchè i prodotti FAIRTRADE sono più cari?
Lo si può spiegare bene prendendo come esempio il cacao:
Il mercato del cacao è uno dei mercati più instabili al mondo. Per questo motivo nel 2000 i prezzi del mercato mondiale sono precipitati ad un minimo storico. Per una tonnellata di cacao convenzionale si pagarono allora in media solamente 800 dollari USA. Le cooperative partner del sistema di certificazione Fairtrade ricevettero 1.750 dollari USA, vale a dire più del doppio. Le organizzazioni di piccoli agricoltori ricevono sempre, oltre al prezzo minimo garantito, un supplemento di 150 dollari USA a tonnellata da destinare a progetti di utilità sociale. Per il cacao da agricoltura biologica vi è inoltre un supplemento di 200 dollari USA a tonnellata.
L'educazione ambientale riguarda il destino individuale e sociale dell'uomo. Attraverso la conoscenza degli equilibri che caratterizzano ogni ambiente in cui si vive e le sue relazioni con quelli circostanti, permette agli individui di assumere comportamenti socialmente vantaggiosi in quanto coerenti alla conservazione e alla valorizzazione dell'intero sistema Terra.
forse non sapevi che...
l'acqua del mare
Beauty
Fashion
Cosa fare?
Sostenere solo marchi ecofriendly non testati su animali o , al limite non truccarsi.
Cosa fare?
Evitare i tessuti animali (anche la lana) , le imbottiture fatte di vere piume , pellicce e pellicciotti.
foie gras e piumini pregiati.. ne vale la pena?
https://www.facebook.com/official.peta/videos/10154203773564586/
Il concetto di sostenibilità può essere applicato in diverse ambiti, tra cui:
il fair trade
Molte modificazioni dell'ecosistema da parte dell'uomo, tra cui l'evoluzione tecnologica incontrollata, il consumismo sfrenato e l'utilizzo irresponsabile delle materie prime, portano all'esaurimento delle risorse naturali e ad un pericoloso aumento dell'inquinamento ambientale.
L'umanità sta vivendo in una maniera non sostenibile, consumando le limitate risorse naturali della Terra più rapidamente di quanto essa sia in grado di rigenerare.
Di conseguenza uno sforzo sociale collettivo per adattare il consumo umano di tali risorse entro un livello di sviluppo sostenibile, è una questione di capitale importanza per il presente ed il futuro dell'umanità.