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Transcript

Federigo degli Alberighi

Stile e Linguaggio

La narrazione è molto lineare; infatti non vi è la presenza di flash-back e anticipazioni,ma si sviluppa con un ritmo rallentato. I dialoghi non sono molti rispetto alla lunghezza dell’intera novella, ma sono fondamentali: infatti, i due discorsi tra protagonisti sono la parte centrale del racconto e sono quelli che rimandano in modo più esplicito all’amor cortese. La narratrice dice a noi lettori più di quanto non sappiano i personaggi della vicenda: Federigo uccide il falco senza conoscere la richesta di monna Giovanna, mentre noi la sappiamo già e Giovanna fa la richiesta senza sapere di essersi mangiata il falcone.

Infine, per quanto riguarda il registro, si può dire che si tratta di uno medio-alto che si innalza ancora di più nei discorsi dei personaggi (con costruzioni latineggianti come, per esempio, dei periodi molto lunghi).

Temi Trattati

CRISI DEL SISTEMA FEUDALE.

Federigo,spendendo tutto il suo patrimonio per seguire gli ideali cortesi è costretto in campagna a trovare un nuovo modo di vivere, tipico della classe mercantile. Dunque, dopo il periodo di povertà e la perdita del falcone, è possibile comprendere che Federigo sia diventato l'uomo giusto per Giovanna, ossia un uomo ricco di doti personali e non di beni materiali.

NOSTALGIA VERSO I VALORI DI NOBILTÁ E CAVALLERIA

Federigo, volendo seguire in toto questi ideali, sacrifica il suo falcone, che invece poteva costituire l'oggetto di scambio per giungere, più direttamente, a conquistare Giovanna. L'insegnamento sembra allora essere quello di bilanciare vecchi e nuovi modelli di vita.

LA FORTUNA E LE PASSIONI

Il lieto fine pare differente da quello pienamente felice di altre novelle : Giovanna ha comunque perso il figlio, e Federigo corona il proprio ideale d'amore solo dopo aver sacrificato tutto. La Fortuna, forza egemone del Decameron, presenta qui i risvolti più drammatici del suo legame con le passioni.

Finale

Personaggi

La vicenda ha quindi un finale

dolceamaro: il figlio di Giovanna muore dopo poco, sia per il suo desiderio rimasto inesaudito sia per il progredire della sua malattia, lasciando alla madre le grandi ricchezze ereditate dal padre. Giovanna, quando i fratelli fanno su di lei pressioni affinché si risposi, sceglie Federigo, nonostante la sua povertà

“Fratelli miei, io so bene che così è come voi dite, ma io voglio avanti uomo che abbia bisogno di ricchezza che ricchezza che abbia bisogno d’uomo”.

Il falcone

I personaggi narrati in questa novella sono pochi, come generalmente in tutte le novelle.

  • Federigo degli Alberighi apparteneva ad una delle famiglie più nobili della Firenze del tempo, con un patrimonio non indifferente. È descritto con tutti gli attributi del perfetto cavaliere: si dedica all’arte delle armi, ha un comportamento cortese e rispettoso nei confronti delle donne. Quando si innamora di monna Giovanna, da ottimo cavalier-servente, non si risparmia assolutamente, indicendo eventi mondani come feste e tornei, manifestando tutti gli ideali di liberalità dell’aristocrazia. Anche da povero conserva un comportamento degno di un nobile del suo rango procacciandosi il cibo con il falcone, arte tipicamente gentilizia, e non esitando ad offrire tutto ciò che possiede alla sua amata, senza preoccuparsi della sua situazione. Non sono delineati altri aspetti del personaggio di Federigo se non quelli relativi alla sua natura “gentile”, infatti, non vi sono informazioni sul suo aspetto fisico o su altre sue sfaccettature caratteriali.

  • Monna Giovanna fa parte di un’altra ricchissima famiglia fiorentina, sposata con uno degli uomini più in vista della città. Nella novella si parla di lei come di una donna “tenuta delle più belle donne e delle più leggiadre che in Firenze fossero”, quindi è presente anche un’indicazione sul suo aspetto fisico. Essendo un’esponente della nobiltà non può che avere un comportamento elegante e cortese, che la rendono piacevole anche agli occhi di Federigo, dopo che egli ha perso tutto per inseguire un amore mai ricambiato da lei.

  • Il figlio di monna Giovanna, di cui non è riportato il nome, sarà decisivo nel momento in cui la madre dovrà andare dal giovane Federigo per chiedergli il falcone.
  • I fratelli di madonna esercitano, come era consuetudine all’epoca, un certo potere nei suoi confronti, spingendola a risposarsi, anche per meglio gestire l’enorme patrimonio ereditato.

Il narratore, come ben sappiamo, é di secondo grado,anche se qui abbiamo anche un accenno ad un narratore perfino di terzo grado. Stiamo parlando di Coppo Dominichi. Il narratore di primo grado è, ovviamente, Giovanni Boccaccio.Il narratore di primo grado è onnisciente, quindi la focalizzazione è esterna,ma quando comincia a raccontare Coppo di Borghese Domenichi il narratore diventa di secondo grado ed è sempre onnisciente.

Narratore

La richiesta, ovviamente,mette in grandi difficoltà Giovanna, che da un lato ha a cuore la salute del figlio e dall'altro non può chiedere un così grande favore proprio all'uomo che ha rifiutato, e di cui ha causato, pur indirettamente, la rovina economica.La donna, tuttavia, decide di passare all'azione; finge quindi di passare per caso dalla casa di Federigo e gli chiede se può fermarsi a tavola; il protagonista, a causa delle gravi ristrettezze economiche in cui si trova, non è in grado di offrirle un pranzo degno di una nobildonna. Decide, quindi, per amore, disacrificare proprio il falcone, e di servirlo arrostito. Quando, terminato il pranzo, la donna chiede di poter avere il falcone per curare suo figlio Federigo, tra le lacrime, confessa ciò che è avvenuto. Giovanna, pur rimproverando a Federigo il gesto, non può non comprenderne la grandezza e la (vera) nobiltà d'animo, che lo ha portato a sacrificare per lei l'unica sua residua ricchezza.

Il figlio malato di Giovanna

Il ritiro in campagna

Per caso il ragazzino conosce il nobile Alberighi e, vedendo il suo falcone, lo desidera ardentemente, tanto da ammalarsi.

Domanda quindi alla madre di chiedere a Federigo il falcone, come rimedio alla malattia che lo sta consumando.

Il nobile, ridottosi quasi in miseria per via di questa infruttuosa strategia, è così costretto a ritirarsi inun suo piccolo podere (in maniera simile a quanto accaduto a Nastagio...), dove si dedica all’agricoltura e alla caccia, con l’aiuto di un falcone, ultimo segno della sua antica nobiltà. Un giorno, Giovanna, rimasta nel frattempo vedova, si ritira per l’estate in un suo podere, vicino a quello di Federigo, sperando di migliorare le condizioni di salute del figlio, assai debole e gracile.

"Il giovanetto, udite molte volte queste proferte, disse: “Madre mia, se voi fa che io abbia il falcone di Federigo, io mi credo prestamente guerire”.

"acciò che egli l’amor di lei acquistar potesse,

giostrava, armeggiava,

faceva feste e donava,

e il suo senza alcun ritegno spendeva;

ma ella, non meno onesta che bella,

niente di queste cose per lei

fatte né di colui si curava che le faceva.”

Riassunto

Federigo Degli Alberighi

La storia di Federigo degli Alberighi deriva, secondo la narratrice Fiammetta, da un racconto che era solito fare tale Coppo di Borghese Domenichi , nobile di antica famiglia. Federigo è innamorato di una nobildonna,Giovanna, che però è sposata, e quindi non può cedere alle proposte del protagonista. Per lei tuttavia Federigo sperpera tutto il suo patrimonio, organizzando tornei di spada tra gentiluomini, giochi, e ovviamente feste in cui dimostrare tutta la sua ricchezza e generosità; ma Giovanna non cede.

"La donna, udendo questo,

alquanto sopra sé stette e cominciò a pensar quello che far dovesse. Ella sapeva che Federigo lungamente l'aveva amata, né mai da lei una sola guatatura aveva avuta, per che ella diceva: "Come manderò io o andrò a domandargli questo falcone, che è, per quel che io oda, il migliore che mai volasse e oltre a ciò il mantien nel mondo? E come sarò io sì sconoscente, che a un gentile uomo al quale niuno altro diletto è più rimaso, io questo gli voglia torre?”

Introduzione

Federigo degli Alberighi è la nona novella della quinta giornata del Decameron. Viene raccontata da Fiammetta, regina della giornata medesima.Tema della quinta giornata è la forza del sentimento d'amore che vince la sventura. La regina della giornata, prende parola per narrare l'amore generoso di Federigo degli Alberighi, pronto a donare tutto alla donna che ha saputo suscitare in lui quel sentimento così grande e prezioso che già solo è una ricompensa per chi lo prova.

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