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Le colonne sonore

Nata dalle prime melodie dei sintetizzatori, la musica per videogiochi è divenuta con il passare del tempo sempre più complessa soprattutto grazie all'evoluzione tecnologica dei mezzi adoperati per comporla. A partire dal XXI secolo, sono aumentate le vendite delle colonne sonore di videogiochi nonché i concerti dedicati ad esse. Alcuni autori recenti di musica per videogiochi includono Trent Reznor, Hans Zimmer e Michael Giacchino conosciuti anche in ambito cinematografico.

Il primo videogioco a presentare una colonna sonora dotata di un sottofondo continuo fu quella di Space Invaders della Taito Corporation (1978), realizzata da Tomoshiro Nishikado. Essa presentava quattro semplici note di croma basse, discendenti, e ripetute in un loop che diveniva sempre più veloce; la prima colonna sonora videoludica a contenere invece un sottofondo continuo e melodico fu quella di Rally-X della Namco, uscito nel 1980. A partire dal 1980, alcuni videogiochi iniziarono ad adoperare, oltre ai sintetizzatori ed ai computer, apparecchiature digitali e campionamenti per fare musica

A partire dagli anni novanta, la musica per videogiochi iniziò a presentare sonorità realizzate con strumenti musicali veri e propri. Questo fu dovuto all'evoluzione dei computer che divennero, grazie alle capacità di contenimento dei dati dei giochi sempre più rapidi e potenti. Una delle prime console a presentare "passi avanti" in questo senso fu la la Sega Mega CD commercializzata in Giappone nel 1991.

Le prime musiche per videogiochi erano generalmente monofoniche, suonate adoperando apparecchiature quali computer e sintetizzatori, e venivano messe in loop, oppure riprodotte fra un livello e l'altro. Alcuni esempi includono i titoli di Pac-Man della Namco (1980) composti da Toshio Kai o quelli di Pole Position (1982) di Nobuyuki Ohnogi.

Oltre ai giochi arcade, avvennero importanti innovazioni anche nella musica dei giochi per PC, grazie alle schede audio FM digitali, presenti in computer giapponesi quali NEC PC-8801 e PC-9801 della Yamaha, che permisero alle musiche di essere ulteriormente complesse. Queste schede audio permettevano di "riprodurre un suono caldo e piacevole" che musicisti quali Yuzo Koshiro e Takeshi Abo utilizzarono per comporre musica oggi riconosciuta come chiptune.

Nello stesso anno l'Atari pubblicò la console Jaguar, un supporto da 64 bit composto da due coprocessori di 32 bit ciascuno, mentre la prima PlayStation introdusse nelle colonne sonore elementi prima inesistenti quali il riverbero. Oltre ad essere considerata la miglior colonna sonora videoludica, quella di Final Fantasy VI, realizzata da Nobuo Uematsu nel 1994, dimostrò la crescente sofisticatezza della musica per videogiochi.

Bibliografia:

- Thomann

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