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CANTARE LA MAPPA
L'esplorazione del territorio come scrittura collettiva e la scrittura collettiva come intervento urbano: l'esperienza della Wu Ming Foundation
«Quando i gesti e le parole riescono a intrecciare la storia di un luogo, il senso che le persone gli attribuiscono ogni giorno e le aspettative di cui lo rivestono alla sera, molto a fatica quell'angolo di mondo verrà sottomesso.»
Wu Ming 2, Il sentiero luminoso
Oggetti narrativi non-identificati
(e montagne, e fantasmi)
Il Point Lenana Tour (de Force) è iniziato nella primavera 2013 come tour di presentazione del libro, ma si è presto trasformato in una lunga sequenza di presentazioni, escursioni, inchieste, reading e performance, terminata solo nell'autunno 2014. Le esperienze condivise da molte persone durante il tour hanno dato vita a un nuovo network chiamato Alpinismo Molotov, e le esplorazioni geografico-storiche condotte da Wu Ming 1 nel Nordest italiano (la zona che il tour ha toccato più spesso) sono state raccontate in un altro libro, Cent'anni a Nordest (2015).
IL CICLO DEI SENTIERI
Perché in molti nostri discorsi e nelle nostre attività sono così importanti le montagne? Perché sono importanti in Italia. Il nostro è uno dei paesi più montuosi d'Europa, con il 35% del suo territorio coperto da Alpi e Appennini, e il 42% da colline.
Point Lenana
Il Ciclo dei Sentieri è una quadrilogia in corso di stesura. In questi libri Wu Ming 2 esplora le drastiche trasformazioni del paesaggio italiano camminando lungo i tracciati dell'alta velocità ferroviaria. Finora sono uscite due puntate: Il sentiero degli dei (2010) racconta un tragitto di cinque giorni da Bologna a Firenze, attraverso l'Appennino, mentre Il sentiero luminoso (2016) è il resoconto di una settimana trascorsa camminando da Bologna a Milano, attraverso la cementifica pianura padana.
Cent'anni a Nordest
di Wu Ming 1 e Roberto Santachiara, 2013. Questo UNO ruota intorno alla vita di Felice Benuzzi (1910-1988), scrittore, alpinista e diplomatico, ma si allarga in un vortice di storie sulla centralità delle montagne nell'Italia della prima metà del XX secolo, sui rapporti tra il fascismo e le Alpi, sul nostro mancato fare i conti col fascismo, su come l'amnesia postcoloniale dia forma al razzismo odierno, sui fantasmi della storia per le vie di Trieste e lungo il confine orientale d'Italia, sui crimini di guerra in Etiopia e nei Balcani, e su molte altre cose.
Sottotitolo: Viaggio tra i fantasmi della guera granda (2015). Un travelogue e un'inchiesta su come il centenario della prima guerra mondiale stia evocando ogni sorta di spettri culturali nelle regioni del Nordest italiano, un tempo parti dell'Impero Austro-Ungarico e a tutt'oggi abitate da minoranze nazionali che parlano tedesco, sloveno, ladino e altre lingue.
Le camminate di WM2 sono preparate con grande anticipo e collettivamente: dopo il primo annuncio, intorno al progetto si forma una comunità ad hoc, che suggerisce tragitti, posti da vedere, persone da incontrare, lotte territoriali da raccontare.
In Italia, ogni discorso sulla montagna e sull'andare in montagna è stato a lungo influenzato da nazionalismo, militarismo e machismo. Durante la Grande guerra e poi durante la dittatura fascista le Alpi rappresentavano e presidiavano i «sacri confini della Patria», e oggi esistono club alpini neofascisti. Mentre scriviamo queste righe (dicembre 2017), migranti muoiono assiderati sulle Alpi, dove cercano di valicare i nostri confini... verso l'esterno, per lasciare l'Italia. Le Alpi, come quando le si valicava per sfuggire alla dittatura e alla guerra, sono tornate luoghi dove varcare un confine è questione di vita o di morte.
D'altro canto, le montagne d'Italia sono anche associate alle resistenze contro il potere. Durante la Grande guerra furono teatro di diserzioni. Nel 1943 i partigiani «andarono in montagna» per organizzare la guerriglia contro il fascismo e l'occupazione nazista. La lotta più significativa nell'Italia di oggi è quella No Tav, e si svolge in una valle alpina.
Che cos'è un fantasma?
Le prossime due tranches del viaggio saranno da Milano a Torino e da Torino al confine con la Francia, percorrendo la Val di Susa, la cui mappa fa da sfondo a questa stessa presentazione.
La Val di Susa è il luogo dove si svolge la lotta più radicale e longeva dell'Italia contemporanea: la lotta «No Tav», che è anche il tema del libro di Wu Ming 1 Un viaggio che non promettiamo breve. 25 anni di lotte No Tav (2016).
Amleto, Atto primo, Scena prima, traduzione di Cesare Garboli.
MARCELLO
Così si è presentato a noi di guardia
le altre due volte, identico, la stessa
voglia di guerra, ed in quest'ora morta.
ORAZIO
Veramente non so cosa pensare;
forse il presagio di un rivolgimento,
di un violento disordine nel regno.
I fantasmi sono figure ricorrenti nelle esplorazioni e nei resoconti di viaggio di Wu Ming. Fantasmi appaiono spesso nei nostri romanzi; fantasmi appaiono all'alter ego letterario di Wu Ming 2 durante la camminata da Bologna a Firenze; fantasmi appaiono a Wu Ming 1 durante le sue peregrinazioni nel Nordest. Per «fantasmi» intendiamo le memorie soppresse del conflitto sociale che ha dato al territorio la sua forma. Se diamo il paesaggio per scontato, non vediamo il conflitto; se facciamo al paesaggio le domande giuste, evochiamo i fantasmi. Il modo in cui i fantasmi si manifestano può aiutarci a prevedere il conflitto sociale a venire e lottare per dare una nuova forma al territorio.
IL BOOKTRAILER DI IL SENTIERO DEGLI DEI
LE CAMMINATE DI WM2 HANNO ISPIRATO DIVERSI PROGETTI TRANSMEDIALI E WORKSHOP AMBULANTI. UN ESEMPIO:
Alpinismo Molotov si sviluppa nel 2014 dal Point Lenana Tour de Force. È un network di alpinisti, escursionisti, arrampicatori e ciclisti di montagna antifascisti e anticapitalisti. La finalità ultima del progetto è sviluppare approcci critici a escursionismo e alpinismo. Quest'ultima, in particolare, è un'attività troppo spesso impregnata di maschilismo, competitività e mercificazione.
Alpinismo Molotov partecipa a lotte ambientali e territoriali sulle Alpi e sugli Appennini, e ha rapporti stretti con il movimento No Tav valsusino.
La potenza del mappare una lotta: #Renziscappa
I piedi sulla città
(e altri fantasmi)
Lo spettro di Majakovskij
e i muri di Mirafiori
2014-16, Matteo Renzi scappa (inseguito da folle inferocite)
Il più grande e famoso stabilimento FIAT era nel quartiere Mirafiori di Torino e impiegava circa 50.000 dipendenti. Era molto più di una fabbrica: i suoi muri di cinta perimetravano una città nella città. Ora che la FIAT è poco più dell'ectoplasma di quel che fu un tempo, quei muri delimitano uno spazio vuoto, un deserto urbano.
Nel 2011 - mentre le «primavere arabe», Il movimento 15 Maggio in Spagna e il movimento Occupy negli USA ridefinivano il conflitto sociale, il mediattivismo e le dinamiche dell'intervento urbano - Wu Ming 1 accettò una proposta di situa.to, un «laboratorio di osservazione urbana» attivo a Torino: scrivere un racconto ambientato a Mirafiori. uUn racconto che poi vivesse nelle strade.
I piedi sulla città. Un sortilegio di passi contro la Bologna distopica
Fantasmi di Expo 2015
PIETRE ANGOLARI DELLA
WU MING FOUNDATION
WM1 scrisse Volodja, una storia sul fantasma di Vladimir V. Majakovskij. Il fantasma appare all'improvviso nella fabbrica di Mirafiori nell'estate del 1969, pochi mesi prima dell'Autunno Caldo, la più grande ondata di scioperi nella storia dell'Italia repubblicana. Volodja rimane invisibile a dirigenti e capireparto: soltanto gli operai possono vederlo e parlarci. Il fantasma legge poesie incendiarie e contribuisce alla radicalizzazione della lotta, che sfocerà nell'Autunno Caldo.
«Ogni centimetro quadro di territorio è fatto di storie e conflitto.»
Luther Blissett
Alpinismo Molotov officia rituali di «decontaminazione delle vette». Ad esempio, il 29 ottobre 2017, anniversario della rotta di Caporetto, una delegazione di AM è salita sul Matajur, al confine tra Italia e Slovenia, per celebrare i disertori della Grande guerra. Giunti in cima, hanno aperto uno striscione bilingue - italiano e in sloveno - che diceva: «Bentornati, fantasmi della diserzione» (la frase che chiude Cent'anni a Nordest di Wu Ming 1).
#Renziscappa - La Storymap
Nel finale del racconto, sui muri di Mirafiori appare una scritta, che il 12 novembre 2011 apparve davvero in tutto il quartiere, al termine di una lettura pubblica di Volodja da parte di Wu Ming 1, collegando una stagione di lotta all'altra.
OGGETTI NARRATIVI NON-IDENTIFICATI
http://bit.do/renziscappa
L'ultima tappa del «sentiero luminoso» da Bologna a Milano fu organizzata come parte di un Wu Ming Lab sulle grandi opere inutili. Attivisti e artisti accompagnarono Wu Ming 2 nella sua visita alla grande città-fantasma nella periferia nord-ovest di Milano: l'insieme dei padiglioni di Expo 2015. A due anni dalla fine della costosissima e cementificante mega-kermesse, l'area è ancora in stato di abbandono.
Da Fantasmi di Expo 2015 sono nati un racconto a fumetti, un documentario e, ovviamente, l'ultimo capitolo di Il sentiero luminoso.
Suggerimenti di YouTube.
«Quest'autunno cambia il mondo, la poesia è nelle strade.»
Il 13 maggio 2017 Wu Ming 2 ha condotto un trekking urbano lungo un'intera giornata. La camminata ha toccato, collegandole, molte zone della città minacciate da nuova cementificazione e/o da "grandi opere" ad alto impatto ambientale. Wu Ming 2 e altri hanno spiegato i progetti e perché è necessario opporsi.
Mentre la scrittura di montagna - quel particolare sottogenere che in Francia chiamano le récit d'ascension - è solitamente solipsistica, la scrittura collettiva è al centro della prassi di Alpinismo Molotov. I resoconti delle salite, delle escursioni e delle performance sono sempre scritti e montati insieme da tutti i parecipanti.
La camminata ha anche collegato tra loro luoghi di resistenza, come centri sociali occupati e aree dove si stanno svolgendo lotte contro la Bologna distopica che i poteri locali e le lobby dell'edilizia e delle infrastrutture vogliono costruire a ogni costo.
Raccontare la storia del movimento No Tav
Nel triennio 2014-2016 si svolsero in molte città d'Italia decine di contestazioni all'allora presidente del consiglio Matteo Renzi. Succedeva praticamente a ogni visita ufficiale, ma mancava una narrazione complessiva e coerente: i media mainstream trattavano ogni contestazione come un episodio isolato e non collegavano mai i puntini. Per dare un nome a quella prassi, la comunità di Giap lanciò l'hashtag #Renziscappa e fornì strumenti per monitorare - nonché incitare - il fenomeno.
Fantasmi di lotte operaie nel quartiere Bolognina
Un'antologia di scritti di Alpinismo Molotov è stata pubblicata nella primavera del 2017 e presentata durante «Diverso il suo rilievo», la prima festa nazionale di Alpinismo Molotov, svoltasi nel giugno 2017 ad Avigliana, Val di Susa.
Per denunciare la gentrificazione della street art, la street art lascia le strade di Bologna
Stiamo cercando di mappare — e mappare è sempre un atto che re-immagina il territorio — le zone misteriose dove la «non-fiction creativa» si fa più ibrida.
Questi libri altri — altri rispetto ai nostri romanzi veri e propri — esplorano un'intersezione (o una «terra di nessuno») tra il giornalismo investigativo, la biografia narrativa, la geografia storica, l'inchiesta ambientale e il racconto della storia d'Italia in chiave postcoloniale. Li chiamiamo «oggetti narrativi non-identificati» perché non possono essere costretti in alcuna categoria.
Da ciascuna di queste opere si sono sviluppati progetti transmediali, laboratori e collettivi. Senza i nostri UNO, non ci sarebbero stati i Wu Ming Lab, e plausibilmente non ci sarebbe stata la Wu Ming Foundation.
In tutta Europa - con la sola eccezione della «ZAD» (Zone à defendre) contro il progetto di un nuovo aeroporto a Notre-Dame-des-Landes, Francia - i No Tav sono il più longevo movimento contro le "grandi opere" dannose, inutili e imposte.
Un modo singolare di evocare i fantasmi del conflitto sociale sulle montagne lo ha ideato Mariano Tomatis, membro di Alpinismo Molotov, ma anche mago e storico dell'illusionismo e del mentalismo. In due occasioni, Mariano ha scritto e stampato guide a zone «infestate» della Val di Susa, usate poi per spedizioni molotov.
Un viaggio che non promettiamo breve: 25 anni di lotte No Tav è stato scritto nel corso di tre anni (2013-2016) per rispondere a quella domanda. Il metodo è consistito nel calarsi in profondità dentro il movimento No Tav, prendendo parte a momenti della lotta, intervistando decine di attivisti, ibridando storia orale e lavoro d'archivio, camminando nei boschi e salendo sulle montagne della Val di Susa.
Il testo è stato discusso e redatto collettivamente nella mailing list di Alpinismo Molotov.
Quando segnammo tutte le contestazioni locali su una mappa, divennero una contestazione nazionale.
Giap è nato nel 2010. Prende il nome dal grande generale vietnamita Vo Nguyen Giap, 1911-2013.
Nel corso degli anni Giap è diventato ben più del «blog di Wu Ming». È un meta-laboratorio fervido di esperimenti, inchieste collettive, scritture collaborative che a loro volta influenzano e riplasmano il nostro lavoro di scrittori. Anche tecnicamente, non è più solo un blog, perché comprende svariati gruppi di discussione e mailing list.
La Wu Ming Foundation, «collettivo di collettivi» in costante evoluzione, non sarebbe potuta esistere senza Giap.
La lotta contro la Nuova Linea Torino-Lione è cominciata nel 1991. Ventisette anni dopo, il movimento sta ancora rallentando con efficacia il progetto, già modificato dal governo molte volte grazie alla pressione dal basso. Ma c'è molto più di questo: il movimento ha l'egemonia culturale in valle, influenza tutta la vita politica della regione e porta avanti esperimenti di partecipazione, autogoverno e addirittura proprietà collettiva. Violenza poliziesca, repressione giudiziaria, arresti, diffamazione, demonizzazione... Niente ha potuto spazzarli idea, i No Tav sono ancora lì. Com'è potuto accadere?
Particolare dal mappa-racconto Vogliamo l'asteroide!
La Bolognina è il primo quartiere a nord della stazione Bologna Centrale. Per decenni è stato un'area di industrie, e quindi di operai. Oggi quasi tutte le fabbriche sono dismesse, ma è ancora un quartiere popolare e proletario, grazie agli immigrati. Infatti, è la zona più multiculturale di Bologna. La Bolognina è anche un posto molto fico, e questa è al tempo stesso la sua forza e la sua maledizione. L'amministrazione locale e i poteri economici che controllano la città cercano da tempo di gentrificare il quartiere. Noi evochiamo i fantasmi delle lotte operaie per raccontare la storia della Bolognina e rendere chi ci vive più consapevole di cosa perderebbe se passasse la gentrification. Il 19 novembre 2017, durante un trekking urbano in zona Bolognina est, Wu Ming 1 ha raccontato la storia delle Officine Minganti, un tempo una delle fabbriche più importanti di Bologna, dove lavoravano 1500 persone. Durante l'occupazione nazista, molti operai delle Minganti entrarono in clandestinità e presero parte alla Resistenza, pagando un alto tributo di sangue alla Liberazione di Bologna. Ora nell'edificio c'è un centro commerciale, ma raccontarne la storia evoca gli spettri giusti.
I contestatori iniziarono addirittura a usare l'hashtag #Renziscappa sui loro striscioni, dando a Renzi il benvenuto all'ennesima tappa del «#Renziscappa Tour».
Tavola tratta dal fumetto Perché ho aiutato Blu a cancellare i suoi murales, di Brochendors Brothers, graphic-news.com, 2016.
Nel frattempo, Wu Ming 2 coordinava un laboratorio di scrittura collettiva sulle lotte ambientali. Vi hanno partecipato attivista da tutt'Italia. Uno dei risultati fu l'opuscolo GODIImenti. Abbecedario di resistenza alle Grandi Opere Dannose, Inutili e Imposte.
Wu Ming è noto principalmente come un «collettivo di scrittori» che ha scritto svariate opere di «fiction metastorica», un filone che va da Q (1999) a L'Armata dei Sonnambuli (2014).
Negli anni Dieci del XXI secolo, tuttavia, abbiamo esplorato territori diversi.
Spesso abbiamo letteralmente esplorato territori.
A piedi.
E non siamo più "solo" un collettivo di scrittori.
Una federazione di collettivi, gruppi d'inchiesta, laboratori e progetti culturali nati sul - e intorno al - nostro blog Giap, spesso partendo dalle discussioni sui nostri UNO (Oggetti narrativi non-identificati).
In questa presentazione tratteremo solo dei collettivi e progetti legati al camminare, alle escursioni, all'esplorazione urbana e al «cantare la mappa».
Il 18 marzo 2016, a Bologna aprì una mostra chiamata Street Art: Banksy & Co. Era organizzata e promossa da Genus Bononiae, articolazione della Fondazione Carisbo, la più importante fondazione bancaria in città. Alcune delle opere esposte venivano direttamente dalle strade di Bologna: erano state rimosse dai muri e trasformate in pezzi da museo, anche senza il consenso degli autori. La risposta di Blu - uno degli street artist le cui opere erano state museificate, fu cancellare tutti i murales che aveva dipinto in città a partire dagli anni Novanta. Molti di questi erano capolavori riconosciuti a livello internazionale. Blu li cancellò in una sola notte, con l'aiuto di squadre di volontari provenienti dai centri sociali bolognesi. L'azione, che fece scalpore a Bologna, in Italia e nel mondo, era stata ideata insieme a Wu Ming. Noi scrivemmo il comunicato stampa e lo pubblicammo su Giap in italiano e in inglese. A tutt'oggi, è uno dei post più condivisi del nostro blog.
Cantalamappa e i Wu Ming Lab per bambini
Il Librone dei Viaggi
Resistenze in Cirenaica
WU MING LAB
Wu Ming 2 racconta la storia di Vinka Kitarovic di fronte a più di 200 persone, partecipanti al primo trekking urbano di Resistenze in Cirenaica.
Un'officina itinerante in cui le storie vengono smontate, analizzate e riscritte, in cerca di modi di raccontarle alternativi e «disintossicanti».
Si sono tenuti Wu Ming Lab su come i movimenti potrebbero raccontare le loro storie in modi più efficaci, Wu Ming Lab per bambini, Wu Ming Lab sulla ricchezza di significati di un paesaggio, Wu Ming Lab chiamati «Cantarchivio» su come trasformare in storie ritrovamenti d'archivio (possono essere anche foto o filmini di famiglia, è «archivio» qualunque raccolta organizzata di documenti, nell'accezione estesa del termine) e anche Wu Ming Lab sull'opera di JRR Tolkien (Wu Ming 4 è uno dei maggiori "tolkienologi" italiani).
Cantare la mappa ai bambini:
Cantalamappa
Dal 2015. Un workshop permanente e un «meta-collettivo» di cui fanno parte Wu Ming e molti altri: associazioni, centri sociali, artisti, ricercatori. RIC opera nel rione Cirenaica di Bologna, costruito nel 1913 e chiamato come la regione orientale dell'appena conquistata Libia.
Durante l'occupazione nazista, dal 1943 al 1945, la Cirenaica fu uno dei principali luoghi della Resistenza a Bologna: nel rione c'erano la sede del CUMER (Ccomando Unico Militare dell'Emilia-Romagna) e la tipografia clandestina della Resistenza bolognese.
La battaglia per via Libia
Cantalamappa è il cognome — o forse il soprannome, nessuno lo sa — di un'anziana coppia di viaggiatori fricchettoni, Guido e Adele, le cui avventure raccontiamo nei nostri libri per bambini.
Da quand'erano giovani, Guido e Adele curano un Librone dei viaggi, da cui pescano ricordi, aneddoti, personaggi. Di solito raccontano le loro storie a un amico, un bibliotecario che vive nella casa accanto, su un'isoletta al centro di un lago da qualche parte in Italia.
Nel 1913 le vie della Cirenaica furono chiamate con nomi di città libici e luoghi di battaglie della guerra italo-turca: via Tripoli, via Bengasi, via Homs ecc.
Nel 1949 il Comune di Bologna ribattezzò quelle vie con nomi di partigiani caduti nella guerra di Liberazione, ma la strada principale della Cirenaica, via Libia, mantenne il vecchio nome.
Nel settembre 2015, durante il suo primo trekking urbano nel quartiere, RIC ha preso l'iniziativa e ribattezzato dal basso via Libia, chiamandola via Vinka Kitarovic. Vinka era una partigiana di origine croata che fece la Resistenza a Bologna. Dopo la collocazione dei nuovi cartelli, abbiamo raccontato la sua storia.
Le storie che raccontiamo nei libri dei Cantalamappa e nelle mappe che li illustrano vogliono rendere i bambini più consapevoli di cosa possa raccontare una mappa, e di come disegnare una mappa porti a ri-immaginare il territorio intorno a noi. È quello che succede nei laboratori Cantalamappa, che insegnanti ed educatori organizzano nelle scuole e in altri luoghi, come sedi di associazioni e centri sociali.
ʿOmar al-Mukhtār
RIC ha come logo un ritratto di ʿOmar al-Mukhtār, il più importante comandante della resistenza libica all'occupazione italiana. Nel 1931 ʿOmar fu catturato e impiccato dai fascisti nel campo di concentramento di Soluch, di fronte a 30.000 civili prigionieri.
RIC recupera storie di resistenza nelle due Cirenaiche: quella di Bologna e quella d'Oltremare. Storie di chi si oppose al colonialismo italiano e al fascismo. Per noi c'è un'unica Resistenza, transcontinentale e creola. Organizziamo trekking urbani e feste di strada, studiamo e raccontiamo la storia del rione, dipingiamo murales e ci opponiamo alla (non)pianificazione urbana neoliberista dell'amministrazione locale.
Quando i cartelli «via Vinka Kitarovic» furono rimossi, si decise di cambiare tattica e aggiungere al nome della via un necessario attributo: «Luogo di crimini del colonialismo italiano».
Le storie recuperate da RIC, oltre a essere raccontate nelle strade, vengono pubblicate nei Quaderni di Cirene.
«Una resistenza transcontinentale e creola»
«Via Vinka Kitarovic» non è il solo cartello prodotto da RIC e affisso nelle vie e sui muri della Cirenaica. Abbiamo anche stampato targhe per segnalare gli edifici dov'erano il CUMER e la tipografia clandestina.
RIC ha commemorato in vari modi il partigiano e combattente internazionalista Ilio Barontini, che nel 1944 viveva in clandestinità nel rione, dove oggi una porta il suo nome. Barontini era al comando delle forze partigiane durante la famosa Battaglia di Porta Lame, uno dei più importanti scontri aperti coi nazifascisti nella storia della Resistenza europea. Prima di allora, aveva comandato il Battaglione Garibaldi nella guerra civile spagnola e addestrato gli Arbegnuoc, i guerriglieri che resistevano all'occupazione fascista del loro paese, l'Etiopia. Una celebre fotografia mostra Barontini tra gli Arbegnuoc. L'immagine ha ispirato un murale realizzato da RIC in via Barontini.
Contro l'invasione di supermarket e centri commerciali
RIC partecipa anche alla lotta contro la costruzione di un nuovo supermercato in via Libia. Abbiamo organizzato presidii e assemblee cittadine, e preso parte alla fondazione del Comitato BECCO, Bologna Est Contro il Cemento e per l'Ossigeno.