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Parmenide aveva introdotto una netta separazione tra la conoscenza razionale e la conoscenza sensoriale. I sensi ci affermano l'esistenza di una pluralità di esseri, in continuo divenire, mentre la ragione ci dice invece che l'essere è uno. Quindi pensare la realtà come molteplicità è contradditorio, ma considerarla come immutabile ed unica ci costringe a dichiarare che tutto quello che vediamo è un inganno.
Dopo Parmenide i filosofi si trovano ad affrontare il problema di dimostrare che una realtà in divenire e molteplice non è contraddittoria. La soluzione consiste nel considerare la realtà come composta da esseri immutabili: tutti loro rispondono alle richieste di razionalità di Parmenide, ma il loro disgregarsi e aggregarsi spiega perchè percepiamo il divenire.
Democrito nasce ad Abdera attorno al 460 a.C.
Intraprende molti viaggi recandosi probabilmente anche ad Atene.
Muore nel 370 a.C. circa.
Democrito trova nlle risposte di Empedocle ed Anassagora alcune incoerenze. In particolare non condivide la presenza di figure come l'Amore, l'Odio ed il Nous, così come non condivide l'approccio qualitativo dei due filosofi che non hanno capito la grande intuizione pitagorica secondo cui la natura va letta in chiave quantitativa.
Anassagora nasce a Clazomene intorno al 496 a.C.. Trascorre gli anni della maturità ad Atene, dove rimane per circa trent'anni.
Qui svolge il ruolo di consulente di Pericle e di pensatore impegnato a laicizzare la cultura del tempo. Il suo tentativo di mostrare i limiti della religione gli procura l'ostilità dei vecchi ceti aristocratici, e così nel 433 a.C. verrà esiliato. Morirà a Lampsaco nel 428.
Empedocle nasce ad Agrigento tra il 484-481 e muore tra il 424-421 a.C.. Secondo la tradizione la sua morte è avvenuta dopo una festa in cui ha offerto un sacrificio, venendo rapito in cielo dove vive immortale come gli dei. Con ogni probabilità muore in esilio nel Peloponneso.
Ad Empedocle vengono attribuiti due poemi: Sulla Natura, di carattere fisico, e Sulle Purificazioni, di carattere religioso.
Nella sua opera Sulla Natura, Empedocle trova la soluzione alla contrapposzione tra ragione e fenomi naturali affermando l'esistenza di più principi: Terra, Acqua,Aria e Fuoco.
Si tratta di elementi fra loro irriducibili.
Empedocle chiama gli elementi primari "radici" perchè sono alla base di tutte le cose; ogni cosa è formata dalle quattro radici, anche se con proporzioni diverse.
Per Empedocle la nascita e la morte sono l'aggregarsi ed il disgregarsi degli elementi, la nascita e la morte non sono illusioni, ma fenomeni reali. In questo mondo viene salvato il divenire, tuttavia, nello stesso tempo non viene tradito il principio di Parmenide: gli elementi non nascono nè muoiono, ma sono eterni.
Anassagora avverte l'esigenza di andare oltre lo stesso Empedocle, perchè non vede in quale modo si possa spiegare tutta la gamma di qualità presenti nel mondo limitandosi alle quattro radici.
Secondo Anassagora la straordinaria quantità di qualità trova un fondamento solo ammettendo infinite qualità. Si tratta di infiniti semi sulla base quei quali ogni cosa si sviluppa. Aristotele chiamerà questi semi "omeomerie" (particelle simili).
I semi sono quindi infiniti e infinitamente divisibili, essi inoltre sono eterni poichè non nascono nè distruggono: sono gli "aggregati" di semi che nascono, si trasformono e muoiono. In principio tutto è mescolato, "tutto è in tutto". Ma che cosa ha separato i semi dando origine al cosmo?
Come già dimostrato da Zenone, la divisibilità all'infinito crea dei problemi insolubili. L'unico modo di evitarli è sostenere l'esistenza di particelle originarie non divisibili, chiamate atomi; "se, infatti, un corpo fosse divisibile all'infinito, allora o si dissolverebbe nel nulla o avrebbe una grandezza infinita"
Poichè l'atomo è indivisibile allora è uno. Gli atomi sono infiniti, ma ognuno di essi, è un'unità.
Gli atomi sono privi di parti, il divenire è dato dall'aggregarsi e dal disgregarsi degli atomi.
Secondo Democrito accanto agli atomi che sono il pieno (essere), ci deve essere il vuoto (non-essere).
Senza il vuoto l'atomo perderebbe la sua individuità, e inoltre non si spiegherebbe il movimento. Di conseguenza il vuoto permette agli atomi di aggregarsi e di separarsi e, poichè, gli atomi sono innumerevoli, lo spazio che li contiene deve essere infinito.
A differenza di Anassagora, secondo Democrito le particelle che compongono il cosmo non hanno qualità, Essi si differenziano solo per caratteristiche quantitative:
Anassagora introduce solo un principio, a differenza di Empedocle, che chiama "Nous" (Intelletto, Mente).
Il Nous ha dato impulso al movimento originario e ha dato ordine ai semi, producendo il Cosmo.
Empedocle introduce due forze che mescolano e separano le radici: l'Amore e l'Odio.
L'Amore (Philìa) è la forza aggregante e l'Odio (Neikos) la forza che disgrega, una coppia di opposti "attivi" che si distingue dalla radici (passive).
Ognuna di queste forze tende a dominare sull'altra, ma il cosmo (da kosmos ,"ordine") vive quando nessuna delle due prevale: se vincesse l'Amore si annullerebbe ogni differenza, se vincesse l'Odio tutto sarebbe ridotto ad una completa separazione dei quattro elementi, uno stato che Empedocle definisce caos (da chaòs, "abisso").
Per spiegare il movimento degli atomi Democrito prende le distanze da forze più o meno magiche o misteriose come l'Amore e l'Odio di Empedocle: egli vuole attenersi alla natura, nella quale non vi è niente di sacro, e spiegare tutto attraverso cause naturali.
Secondo questa concezione chiamata , chiamata meccanicismo, tutto ciò che accade dipende da cause fisiche. Gli atomi si muovono spontaneamente nello spazio vuoto; questo movimento eterno li porta ad urtarsi e, dunque, a creare e scomporre gli aggregati.
Inoltre, dato che gli atomi sono innumerevoli, essi possono dare origine a diversi mondi. L'universo degli atomisti è quindi un universo illimitato.