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E chi sono coloro che vogliono
starsene alle case loro? Che qui stanno
mal volentieri? Si giudica che stiano mal volentieri
quelli che hanno sempre da criticare qualche cosa,
ora una disposizione dei superiori, ora un articolo delle
regole; ora si lamentano del cibo, ora dell’Oratorio; quelli
che cercano sottrarsi alla presenza dei superiori, che nella scuola non vogliono assolutamente studiare, ovvero recano guasti qua e là nella casa.
Tutti costoro si mettono nel numero di quelli che non fanno più per l’Oratorio e da non accettarsi per l’anno venturo. Il motivo della nostra decisione è questo: noi andiamo avanti con questa regola; non vogliamo tenere nessuno per forza. Chi vuole stare stia volentieri: e non basta star volentieri col cuore, bisogna dimostrarlo dall’esterno
Se Don Bosco stesse per guadagnare denaro si potrebbe capire perché tenga anche i giovani brontoloni e cattivi.
Ma siccome noi non lavoriamo per interesse,
così vogliamo che i giovani siano tutti buoni,
o almeno dimostrino la buona
volontà di farsi tali;
e siano contenti.
nonostante l’ex opere operato, all’amministrazione viene attribuita una forte carica “pedagogica”,
sia da parte del ministro e che del penitente
1. malinconia che deriva dal vedere i miei compagni
a prendere parte alle pratiche di pietà
2. va dal confessore, aprigli lo stato della tua coscienza ... quando noi abbiamo dei fastidi facciamo sempre così; e perciò siamo sempre allegri
3. avrei bisogno che tu mi lasciassi un momento padrone del tuo cuore, e mi manifestassi la cagione di quella malinconia
4. si mise in un dirotto pianto. Lo lasciai sfogare; quindi a modo di scherzo gli dissi: Come! tu sei quel generale
Michele Magone capo di tutta la banda...
5. Dimmi una sola parola, il rimanente lo dirò io...
6. Ho la coscienza imbrogliata
7. Non voglio per ora entrare in cose
di coscienza; ti darò solamente
le norme per aggiustare ogni cosa
8. confessione con grande
commozione
Si tratta di un viaggio analogo a quello sollecitato da Sant’Agostino in particolare ne La vera religione: “Non uscir fuori di te, ritorna in te stesso: la verità abita nell’uomo interiore e, se troverai, che la tua natura è mutevole, trascendi anche te stesso. Ma ricorda, quando trascendi te stesso, trascendi un’anima dotata dell’uso di ragione. Volgiti allora là dove si accende la luce stessa della ragione”. “Considerate che siamo viandanti. Voi dite: Che significato ha ’camminare’. Lo dico in breve: ’progredire’. […] Fate progressi, fratelli miei, esaminatevi sempre, senza inganno, senza adulazione, senza accarezzarvi. Nel tuo intimo, infatti, non c’è uno alla cui presenza ti debba vergognare o ti debba vantare, [...] Ti dispiaccia sempre ciò che sei, se vuoi guadagnare ciò che non sei. In realtà dove ti sei compiaciuto di te, là sei rimasto. Se poi hai detto: Basta; sei addirittura perito. Aggiungi sempre, avanza sempre, progredisci sempre”.
Saggezza pratica
Pellerey
è la fonte primaria della ragionevolezza nel decidere come intervenire, avendo in mente il fine che si vuole raggiungere, le condizioni nelle quali si agisce e le risorse che sono a disposizione
Intuizione educativa
Insight
Di “ragione” è, soprattutto, satura l’amorevolezza. Ragione significa, anzitutto, razionalità, guida della vita spirituale attra-verso la chiarezza delle idee e della verità e non mediante la suggestione o la pressione emotiva e sentimentale.
In questo senso, la ragione costituisce un elemento essenziale della carità sopran-naturale e dell’autentica amorevolezza, che non dev’essere puro slancio affettivo e istintivo. L’ “amore” umano, appunto
perché tale, è essenzialmente
spirituale e razionale.
RAGIONEVOLEZZA come buon senso, semplicità e il rifuggire da ogni artificio e da ogni “montatura”, stranezze, artifici, complicazioni. Lo vuole il clima della famiglia e di ogni convivenza normale.
NORMALITA', naturalezza. Seguire la norma, la regola comune, fare quello che tutti fanno (eccetto il peccato); non uscire dall’ordinario, mantenersi nei limiti del ragionevole
ORDINE: Don Bosco è ragionevole, non solo, ma vuole che i suoi educandi afferrino la ragione-volezza dell’ordine dato, né vuole che per
motivi legittimi spirituali si
comandino cose
irragionevoli...
saper cogliere con immediatezza e pertinenza i problemi educativi presenti nelle situazioni in cui si è coinvolti e le loro possibili soluzioni.
Antropologia
Valori
Regolamenti
condizione di fragilità di "pellegrino" esposto ai pericoli, alle tentazioni, al peccato e, insieme, della propria dipendenza creaturale da Dio buono, provvidente e giusto rimuneratore
inculcata l’osservanza dei comandamenti,
dei consigli, del “comandamento nuovo”,
la regola evangelica
della carità.
Spiritualità
La ragione sta all’inizio di tutto il processo educativo nella forma del preavviso leale e senza ambiguità. Il ragazzo deve saper prima, chiaramente, ciò che deve fare e deve essere aiutato a ricordarlo. Solo, così, si potrà ragionevolmente esigere
lettura del Regolamento all’inizio
dell’anno e periodica
dare ai giovani la possibilità
di dimostrare di avere
volontà di stare
all’Oratorio
Metodo della ragione è, insieme, metodo della persuasione, del convincimento. Non basta preavvisare. Non basta che l’avviso e la norma siano obiettivamente ragionevoli. Bisogna che la ragionevolezza sia anche condivisa dall’alunno, sino a diventare coscienza di una effettiva personale responsabilità
"Buona notte": Mezzo potente di persuasione al bene era quel rivolgere ai giovani due parole confidenziali ogni sera dopo
le orazioni. Lì si tagliava la radice
ai disordini prima ancora
che nascessero
“presenza” delle persone divine o sacre potrà venire più facilmente interiorizzata dai giovani grazie all’efficace intermediazione dei loro educatori. Salesiani ed educatori potranno tanto più
rendere accetti, affidabili, amabili Dio,
Cristo Salvatore, la Vergine Madre,
quanto più sapranno “rappre-
sentarli” al vivo, “padri,
fratelli, amici”.
Storia di Michele Magone
«Datemi un giovanetto, che frequenti questi sacramenti, voi lo vedrete crescere nella giovanile, giungere alla virile età e arrivare, se così piace a Dio, fino alla più tarda vecchiaia con una condotta, che è l’esempio
di tutti quelli che lo conoscono. Questa massima
la comprendano i giovanetti per praticarla;
la comprendano tutti quelli che si
occupano nell’ educazione dei
medesimi per insinuarla»