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Transcript

TEATRO DEL 1700

Amelia Cattiaux, Matteo Rizzi, Alessia Vivaldi, Valeria Zoner

Frontespizio del libro

METASTASIO

IL TEATRO NEL 1700

attività teatrale caratterizzata principalmente da due generi:

  • commedia dell'arte
  • melodramma

INTRODUZIONE GENERALE

entrambi i generi venivano molto criticati (inverosimilità, mescolanza di stili troppo diversi tra loro e subordinazione della poesia alla musica)

autori del ‘700: modificano alcuni aspetti di questi generi (scopo di ampliare il pubblico);

COMMEDIA DELL' ARTE

}

  • maggiore importanza allo spettacolo e all’abilità degli attori;
  • meno attenzione alla trama: sviluppo non lineare delle vicende e basata in gran parte sull’improvvisazione.

elementi del '600

COMMEDIA DELL'ARTE

}

elementi di novità

  • Carlo Maggi uno scopo morale
  • Jacopo Angelo Nelli maggiore cura della trama
  • Giovan Battista Fagiuoli espressioni linguistiche più facili e discorsive

MELODRAMMA

È una rappresentazione teatrale divisa in due parti: parte recitativa e parte “musicata” (arie).

  • Anche nel melodramma lo spettacolo risulta più importante del testo

MELODRAMMA

Il più grande riformatore di questo genere è METASTASIO che riesce a attribuire nuovamente validità a questo genere

Martin Van Mytens, "ritratto di Pietro Metastasio"

METASTASIO COME RIFORMATORE

Nasce nel 1698 a Roma e muore nel 1782 a Vienna

  • Dà maggiore ordine alle vicende eliminando intrecci complicati
  • Utilizza un linguaggio più semplice e chiaro
  • I personaggi sono eroi dei quali vengono raccontate le vicende personali
  • Non sfocia mai nella tragedia: tutto è dominato dalla ragione
  • Tono patetico

LE ARIE

Con Metastasio l'importanza tra arie e parte recitativa si equilibra

  • massima elevazione stilistica della commedia

servono a:

  • dar sfogo a sentimenti e considerazioni dei personaggi
  • a fissare un concetto

ARIE

ARIE PARLANTI

ARIE PARLANTI

servono a dar sfogo ai

sentimenti dei personaggi

Se cerca, se dice:

«L'amico dov'è?».

«L'amico infelice»

rispondi, «morì».

Ah no! sì gran duolo

non darle per me:

rispondi ma solo:

«Piangendo partì».

Che abisso di pene

lasciare il suo bene,

lasciarlo per sempre,

lasciarlo così!

  • importanza del rispetto della

parola data, anche a costo di soffrire

  • grande attenzione nei confronti dei sentimenti degli altri
  • autocommiserazione del personaggio

dall' Olimpiade, II, x

https://youtu.be/Qpfd1ZYOGlo

ARIE DI PARAGONE

ARIE DI PARAGONE

associano a eventi o sentimenti elementi o fenomeni naturali

L'onda che mormora

tra sponda e sponda,

l'aura che tremola

tra fronda e fronda

è meno instabile

del vostro cor.

Pur l'alme semplici

de' folli amanti

sol per voi spargono

sospiri e pianti

e da voi sperano

fede in amor.

  • incostanza dei sentimenti e della fedeltà delle donne
  • donne viste come fonte della sofferenza degli uomini

dal Siroe, I, IX

ARIE DI RIFLESSIONE

ARIE DI RIFLESSIONE

servono a dar spazio alle

riflessioni e considerazione dei personaggi

È la fede degli amanti

Come l’araba fenice:

Che vi sia, ciascun lo dice;

Dove sia, nessun lo sa.

Se tu sai dov’ha ricetto,

Dove muore e torna in vita,

Me l’addìta, e ti prometto

Di serbar la fedeltà.

  • la fedeltà in amore è

contro la natura umana

  • la fenice, per via del suo ciclo rigenerativo, diventa emblema della fedeltà
  • concetto che è stato ripreso da Lorenzo Da Ponte ("Così fan tutte")

demetrio, II, III

PARTE RECITATIVA

Si tratta dell'elemento narrativo dell'opera:

  • Scritto in versi endecasillabi e settenari;
  • La rima è presente in maniera sporadica per enfatizzare momenti specifici;
  • Sintassi controllata e lineare (razionale) in contrasto con il periodo Barocco.

PARTE RECITATIVA

DIDONE ABBANDONATA

Napoli, 1724

  • Ispirato al quarto libro dell'Eneide (con differenze);
  • Introduzione alla XVIII^ scena I^ atto (Enea abbandona Didone): Enea informa Didone della sua partenza commiserazione --> riassorbimento --> suicidio finale (debolezza);
  • Dialogo patetico --> contrasto tra morale e passione;

ENEA ABBANDONA DIDONE

Pompeo Batoni, Didone ed Enea, 1747

Scena finale della Didone Abbandonata, Cecilio Rizzardini

CONFRONTO CON IL MODELLO

CONFRONTO TRA METASTASIO E VIRGILIO

Metastasio

Virgilio

  • melodramma (scopo: intrattenimento)

ENEA:

  • tipico eroe metastasiano (afflitto per la scelta tra amore e dovere)

DIDONE:

  • protagonista
  • atteggiamento autocompassionevole ("A chi, misera me! darò più fede?" v.477) , riesce a commuovere Enea ("Se mi
  • suicidio: atto di debolezza; vede come unica via di fuga la morte (concezione moderna del suicidio)
  • tutti i sentimenti sono sempre e comunque dominati dalla ragione
  • poema epico (scopo:fornire un modello)

ENEA:

  • protagonista
  • razionale: obbedienza al destino e forte senso del dovere (ma adesso Apollo grineo mi comanda di andare in Italia, vv.408-409);
  • significato della sua fuga;

DIDONE:

  • mantiene il suo ruolo da regina nonostante la sua disperazione
  • è’ preoccupata per il futuro e per quello della sua terra: infatti a causa di Enea si è fatta nemico il suo popolo (Le genti di Libia mi odiano a causa di te, persino i Tiri mi odiano a causa di te;vv. 379-380).
  • è una donna forte che prende posizione
  • suicidio: atto di forma che serve a recuperare il suo onore;

VISIONE DELL'AMORE

APPROFONDIMENTO

  • Virgilio: amore come distrazione che distoglie il cittadino dai suoi doveri. Nel quarto libro, l'amore distoglie Enea dal suo obiettivo.
  • Metastasio: concezione dell’amore come forza irrazionale, travolgente. Può essere domato dalla ragione solo fino ad un certo punto.

  • Virgilio: la donna inizia a assumere un ruolo più attivo nelle vicende, Didone è infatti una donna che prende posizione, che non accetta passivamente tutto quello che le viene detto o fatto dagli uomini;
  • Metastasio: svalutazione della figura femminile: donna più arrendevole, non prende posizione e si lascia andare a suppliche, subendo i voleri dell’uomo. Si dispera non facendo nulla di concreto.

CONCEZIONE DELLA FIGURA FEMMINILE

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